Satsang

Spirito di servizio o servizio allo spirito?

15 settembre 2002

Cari fratelli e sorelle!
L'argomento di questa mattina sarà: ' Spirito di servizio o servizio allo spirito? Quale dei due è più importante? Dobbiamo avere 'spirito di servizio' o fare 'servizio allo spirito'? Dei due, quale ha più importanza?
Dato che il servizio ha un ruolo importante nell' Organizzazione Sai, ed essendo esso prescritto come sentiero spirituale per tutti i devoti, ho pensato che dovremmo spendere un po' di tempo sulla filosofia del servizio.

Temo che facendo servizio sempre di più, senza conoscere la filosofia e lo spirito del servizio, possiamo tendere a diventare meccanici. Se diventiamo meccanici il proposito è perso ed il servizio si trasforma in un'azione di pura noia - una grande noia. Perciò dobbiamo mantenere lo spirito di servizio. Dobbiamo conoscerne il valore. Dobbiamo conoscere la filosofia che si cela dietro il servizio, senza la quale il servizio è una routine. E quando il servizio diventa monotono, diventa anche senza significato.

Quindi, amici miei, quelli di noi che sono nel campo del servizio devono conoscerne la fiolosofia di base. Molto spesso sento di gente che dice a tutti che dovremmo avere lo spirito di servizio.
Tutti dicono che è necessario avere lo spirito di servizio. Gli oratori ne parlano dai palchi ed anche i politici fanno riferimento ad esso, anche se loro stessi 'non' servono. Allora, che cosa c'è che dovrei sapere? È sufficiente avere questo 'spirito di servizio'? Che cosa s' intende con 'spirito di servizio'? Quando sapremo che cosa è il servizio, avremo risposto a questa domanda. Se sappiamo che cosa è il servizio, avremo risposto alla domanda, e capiremo il significato della frase: 'servizio allo Spirito'.

Non so quanti fra quelli che fanno servizio sono consapevoli di questi fattori. Noi seguiamo ciecamente, e basta. Se qualcuno mi dice: "Chiedi a tutti di sedersi in una fila", io lo farò; oppure: "Chiedi a tutti di uscire dalla sala": - io eseguirò.
E se qualcuno dice: " Portalo fuori! Buttalo fuori!" Perché no?
Immediatamente!
Sfortunatamente, siamo diventati meccanici. Ancora più sfortunatamente, siamo diventati automi, e non seguiamo lo spirito o la filosofia che sta dietro a tutto questo.
Ecco perché non godiamo nel fare servizio. Non è sufficiente servire - dobbiamo gioire nel servire.
Dobbiamo essere felici mentre serviamo. Dobbiamo essere felici mentre serviamo!

Proviamo gioia alla fine del servizio? La piccola felicità che avevamo guadagnato è sparita. Lo vediamo guardando le facce. La faccia è l'indice della mente. Perciò è assolutamente chiaro che facciamo servizio, ma non siamo contenti di ciò che stiamo facendo.
Vogliamo avere il lavoro di qualcun altro - diverso dal nostro. Perché? Perché pensiamo che il servizio di qualcun altro sia più promettente, porti maggior profitto di quello che facciamo noi.
Vogliamo che Swami si accorga di noi. Quindi il motivo e lo scopo veri e propri non hanno significato. Ecco perché dobbiamo capire che cosa si intende per 'servizio' - dobbiamo conoscere 'lo spirito del servizio'.

Amici miei, dato che anch'io sono nel campo del servizio, non dovete credere che io mi trovi su un piedistallo, che stia cercando di fare sermoni, o di predicare. Non è quello che intendo fare, in questa vita. Credetemi! Sono anch'io un umile servo del Signore. Qui stiamo solo parlando fra di noi. Sto solo condividendo con voi alcune vedute della letteratura Sai.
Non c'è nessuno superiore - qualcuno che insegna - e qualcun altro che è solo un ascoltatore passivo. Non sto cercando di pontificare niente a nessuno. Questo nostro incontro di brava gente, questo nostro 'satsang', ci aiuta nell'introspezione, ci aiuta a valutare noi stessi da soli, senza l'intervento di altri.
Perciò, cerchiamo di imparare che cos'è il servizio.


IL SERVIZIO È UN'OPPORTUNITÀ

Prima di sviluppare lo spirito di servizio, cerchiamo di capire che cosa sia il servizio. Numero uno: il servizio è un'opportunità. Dobbiamo essere molto chiari. Dato che il mio servizio da qualche parte mi ha permesso di mantenere la mia famiglia, esso NON è un'opportunità. Qualcuno può dire: "Ho fatto trent'anni di servizio come professore". Capisco.
Perché? Per mantenere la famiglia, per trarne di che vivere, per la propria sussistenza - allora questo tipo di servizio, che mi ha procurato uno stipendio, NON è un' 'opportunità', ma una 'necessità'. Il servizio come lavoro o professione è una necessità; ma il VERO servizio è un'opportunità.


IL SERVIZIO È AMORE IN AZIONE

In secondo luogo: che cos'è il servizio? Il servizio è AMORE IN AZIONE.
Non è sufficiente che un padre dica: "Figlio caro, ti amo." Il figlio risponderà subito: "Papà, voglio un nuovo paio di pantaloni ed una camicia nuova per Natale."
"No, caro figlio mio, ti amo, ma non ti darò vestiti nuovi."
Credete forse che il figlio riponderà: "Grazie, papà!"? (Risate) Questo genere di amore verbale non è in alcun modo un servizio.
Un marito dice alla moglie: "Amore, ti amo." La moglie risponde subito:
"Ho aspettato tanto per questa opportunità. Perché non ci trasferiamo in una casa nuova? (risate) La casa attuale in cui abitiamo non è abbastanza grande. Oppure comprami una lavatrice, come espressione del tuo amore. O almeno una pentola a pressione. Mi piacerebbe anche quella."
"No cara, io ti amo. Non avanzare richieste."
La moglie risponderà forse: "Grazie."?

Quindi: l'amore deve avere un'espressione. Non basta che voi diciate:
"Ti amo." No, no, no! Questo amore è solo diplomatico. È un amore diplomatico. È solo sociale, verbale, una questione di etichetta, è cortesia, espressione di decenza, una questione di buone maniere. Tutto qui. Ma alla fine è niente, è uno zero. Se l'amore non viene espresso, è solo ipocrisia. Perciò, amici miei, il
servizio è l' AMORE IN AZIONE. Se non serviamo, non possiamo dire che amiamo. Questo è il secondo punto.


IL VERO SERVIZIO É AL DI SOPRA DELL'EGO

Il terzo punto: il vero servizio è al di sopra del nostro ego.
"Voglio diventare il convocatore di un Centro Sai, o meglio, il Presidente, o almeno convocatore dei Seva Dal, o almeno voglio l'incarico di compilare le liste di anzianità." (risate) "Altrimenti, voglio l'incarico di guardiano delle file oppure voglio arrotolare i tappeti, o srotolarli."
(risate) Questo genere di desiderio, questo genere di motivazione, di
pianificazione, di meta, è un'espressione di grande ignoranza.

Ignoranza - non ho detto innocenza! L'innocenza è più elevata, più grande, spirituale.
L'ignoranza è orribile e terribile. (risate) Si dev'essere innocenti, e non ignoranti. Una persona ignorante dev'essere condannata, mentre una persona innocente dev'essere santificata. Un uomo innocente è spirituale, Divino, è come un bambino, mentre un uomo ignorante è sempre nell'oscurità - oscurità totale - ed ha un elevata stupidità. Una persona simile dev'essere evitata.
Perciò, il servizio è al di sopra del sé (ego). "Io non voglio nulla.
Io non voglio che mi si riservi qualcosa, non voglio il nome e la fama. Non voglio che mi venga dato niente di speciale, no." Silenziosi, calmi, sereni, senza onori - il vero servizio è quello che viene fatto in silenzio, ed è come una fresca brezza, che diffonde il profumo dei fiori, senza annunci, senza pubblicità, senza trasmissioni televisive. Allora, che cosa è il servizio? Il vero servizio è quello che è al di sopra dell'ego.


IL SERVIZIO È SPONTANEO, NON PROGRAMMATO

Il quarto punto è: il servizio è spontaneo, non è programmato. Non è studiato. Trovo una persona che per debolezza è caduta per terra e dico: "No, io faccio servizio dalle ore 14 alle ore 16.
Anche se cadi e ti viene un collasso, pazienza! (risate) Adesso sono fuori orario." Non c'è un periodo stabilito per il servizio. La risposta dev'essere immediata e spontanea. Una reazione immediata ad una situazione è servizio. Non è legata al tempo.
"Per favore, può chiedere a quella gente di stare zitta?"
"No, signore, io faccio servizio dalle sette alla dieci del mattino, mi scusi. Lo chieda a qualcun altro." (risate) Questo non ha senso.

Allora: il servizio che è spontaneo, istantaneo, naturale - qualcosa che sgorga come una fontana - è vero 'servizio'. Quello è il vero spirito di servizio. Il servizio è silenzioso. Il servizio è silenzioso - niente propaganda. Se comincio dicendo: "Sapete perché faccio servizio?", state facendo un 'disservizio', annunciandolo a questo modo. "Sapete da quanto faccio il Seva Dal?" Così
parlando state facendo un 'disservizio'. Se avete un vero spirito di servizio, non lo dite a nessuno, non lo pubblicizzate, e non cercate dei meriti. Potete anche
dire: "Sapevate come io servivo a quei tempi?" Anche questo non è servizio. Non dovete essere pagati extra per il vostro servizio di allora, nè il guadagno presente aumenterà di alcunchè per il vostro servizio passato.
Non ci dev'essre né paragone né competizione nel servizio, perché il servizio è sempre fatto in silenzio.


BABA É UN LAVORATORE SILENZIOSO

Avrete seguito il programma presentato durante la sessione del pomeriggio del 10 settembre, il giorno di Vinayaka Chavithi, dai ragazzi dell'Università Sai Sathya Sai - quelli che al momento fanno servizio al 'Sri Sathya Sai Central Trust'. La maggior parte di voi, probabilmente, quel giorno era là. Uno dei partecipanti ha riportato un'affermazione di Bhagavan. È un'affermazione
d'oro - un' affermazione che dev'essere scritta a lettere d'oro:

'Baba è un lavoratore silenzioso.'

Bhagavan non annuncerà: "Ho fatto molte cose." Non farà mai un'affermazione del genere. Invece, davanti a Lui, noi diremo: "Ho fatto questo, ho fatto quello." Lui risponderà: "Stai zitto!"
(Risate) Potete lusingare un uomo, potete esagerare l'importanza delle cose del mondo, potete sminuire il lavoro dei vostri nemici, o rispettare il lavoro dei vostri amici; ma Dio non vuole pubblicità. Dio non si aspetta un vostro riconoscimento. Dio non aspetta i vostri ringraziamenti o un'espressione di gratitudine, no!

"Bhagavan, che cosa c'è di sbagliato a dire: "Grazie"? Perché non posso dire: "Grazie "? Che cosa c'è di sbagliato in questo? Perché no? Perchè? Dopo tutto, se mi cade il fazzoletto, se una persona qualsiasi lo raccoglie e me lo dà, non dico forse: "Grazie"? Allora, non posso dire: "Grazie, Bhagavan!"? Perchè no?
Che cosa dice Baba a proposito?

"Quando un padre compra un vestito nuovo per suo figlio, il figlio non dirà mai: "Oh, papà, quanto sei grande! Che padre meraviglioso che sei! - nuovi jeans - splendido!
La maglietta - Oh, papà, sei eccezionale!" Non si metterà a tessere le lodi del padre. Se la madre cuoce dei dolcetti squisiti a casa, o fa le crostate, o la pizza, non dirà: "Mamma, quanto sei grande!", come se fosse appena cresciuta la notte prima!" (Risate)
"Il padre e la madre non si aspettano lodi o ringraziamenti. Io sono più che vostro padre o vostra madre. Sono 'più' di un genitore fisico. In questa situazione, perché ringraziarmi?" Questo è ciò che dice Bhagavan, perché il lavoro vero, il vero servizio, viene fatto nel silenzio. È un lavoro silenzioso. Questo è il vero spirito di servizio.


IL SERVIZIO NON SI MISURA DALL'IMPORTANZA DEL LAVORO

Il servizio non è collegato al tipo di lavoro o alla sua intensità. È lo spirito che conta. È 'bhava', lo spirito, la cosa importante. Lo spirito di servizio è più
importante della grandezza del servizio. Possiamo trovarci a fare moltissime cose. Ma dopo tutto, senza un vero sentimento non hanno alcun significato. È importante quello che sentite.
A Kodaikanal un ragazzo aveva preparato un piccolissimo dono per Bhagavan. Era fatto di legno di sandalo - un regalino piccolissimo. Swami lasciò tutto e andò a guardarlo. Non c'era niente di grande - non era il Taj Mahal, o il Kutub Minor. Ma Swami si fermò a guardare quel piccolo lavoro artistico fatto di legno di sandalo. Che bello!

Naturalmente, non riusciamo a sopportare che Swami apprezzi un' altra persona ed il suo regalo.
(Risate) "Swami, che cosa c'è di speciale in quella cosa lì? Perché la guardi?"
Bhagavan ci disse: "È lo spirito che contiene. Tutti voi eravate occupatissimi a comprare regali per i vostri cari, per portare qualcosa al vostro ritorno a casa. Li avete comprati. Ma ecco un ragazzo che non ha dimenticato Bhagavan ed ha fatto questo regalino. A Me questo basta. Io non accetto regali. Non li voglio e non ne ho bisogno."
"Patram, Pushpam, Phalam, Toyam" significa: un fiorellino, un cucchiaio d'acqua, un piccolo frutto, donati col cuore puro, con spirito puro, sì: 'questo' è
servizio. Non è la grandezza del servizio che conta."


IL VERO SERVIZIO È CONTINUO, NON STAGIONALE

Il vero spirito di servizio richiede che serviamo continuamente. Il vero servizio è continuo, non è stagionale. Qualcuno può dire. "Farò servizio nei mesi di febbraio e marzo." ... e il resto dell'anno farsi servire. (Risate) Siete voi ad essere serviti?
'Ricevete' il servizio? No! Fare servizio è un processo continuo.
Non è un'attività stagionale, come la stagione del mango, del grano o delle mele. Non è un raccolto di stagione. È un'attività continua, dall'utero alla tomba, dalla nascita alla morte, fino all'ultimo respiro. Cercate ogni possibilità di fare servizio perché l'opportunità che avete oggi potrete non averla domani. Potrebbe non ripetersi per un'altra vita intera. Dobbiamo essere entusiasti di servire. Quindi: il servizio non è stagionale, ma continuo.


IL SERVIZIO NON È MERA BRAVURA O PROFESSIONALITÀ

Nel vero servizio, non sono la bravura o la professionalità che contano, ma il cuore. È il cuore che conta, perché un cuore puro è il tempio di Dio. La vostra bravura, la vostra professionalità, la vostra esperienza, appartengono alla vostra testa; ma il sentimento e l'emozione sono nel vostro cuore. Perciò, è il cuore che conta, perché un cuore puro è il tempio di Dio. Nel servizio
dovrebbe essere il sentimento del cuore ad indurre a servire, non solo la bravura, l'esperienza o la professionalità. Si deve servire col cuore, e non con la testa. Lo spirito di servizio è trascendenza. È trascendentale. Il servizio non è ristretto ad una casta o a una comunità, ad un credo, ad un genere, ad una nazionalità, un tempo o un luogo. Il servizio spirituale trascende tutte le limitazioni. È al di là di tutte queste relazioni, sì!
Se il servizio è limitato esclusiavamente alla vostra comunità, se è ristretto ad una classe o ad un credo, diventa molto ristretto. È molto egoistico; è centrato su di sè; è localizzato; è regionalizzato; è volto ad uno scopo. Invece, un vero spirito di servizio è al di là dell'età, della classe sociale, della casta, della comunità, della razza o della nazionalità. Dobbiamo essere motivati da queste considerazioni.


SERVITE, MA NON SIATE SERVI

Poi: servite e servite, ma non siate mai dei servi. Potete chiedere:
"Che cosa significa questa frase?" (Per vostra informazione, io non sono un membro della Facoltà di Inglese; sono uno studente di scienze biologiche). Quindi: servite e servite, ma non siate mai dei servi. Essere un uomo di servizio è ben diverso dall'essere un servo. Sì. Alcuni dicono: "Io sono un servo del Signore. Sono un servo dell'Organizzazione." Perdonateli per la loro ignoranza. Un servo è sempre orientato al salario. Se gli date di più, vi servirà di più. Un servo considera il servizio in termini di 'quantità'.
"Voglio che tu faccia questo lavoro."
"Glielo faccio per dieci rupie".
"Voglio che tu faccia anche quest'altro lavoro."
"Signore, per quest'altro mi deve dare altro denaro."
Quindi, un servo si aspetta del denaro; si aspetta qualcosa in cambio - sempre. Nessun servo lavora gratis, totalmente gratis - specialmente nei centri di pellegrinaggio, come questo, dove le aspettative sono ancora maggiori, perché vengono calcolate in dollari.
Si aspettano qualcosa per l'aiuto che vi danno. Un servo si aspetta qualcosa, ma un uomo di servizio non ha aspettative. Non è orientato al salario, al denaro - non vuole niente, non ha aspettative.


UN SERVO È LEGATO ALL'ORARIO

Numero due: un servo è legato all'orario di lavoro: otto ore o sei ore.
Quante ore servo a casa? E in ufficio? Tempo, tutto qui. Al di là dell'orario stabilito, ci sono gli straordinari, che significano pagamento supplementare. Quindi, un servo è legato all'orario. Un servo ha capacità limitate. Un servo ha un lavoro designato.
"Trasporta il bagaglio da qui a là."
"Porta l'acqua da qui a laggiù."
"Portami in quel posto e lasciami là."
Un servo ha anche una specifica zona di servizio.
Un uomo di servizio, invece, è pronto a fare qualsiasi cosa in ogni momento. È l'esperto degli esperti. Se siete un esperto, potete fare il servo. Ma se siete
l'esperto degli esperti, potete essere un uomo di servizio. Fra i Seva Dal, trovate ingegneri, dottori, professori, direttori, manager bancari ed altri professionisti di gran classe. Lo sapevate?


LA MOGLIE DEL GENERALE DELL'AVIAZIONE

Tempo fa, mi sembra un anno fa, Bhagavan concesse un 'interview' ad un
generale dell'aviazione, comandante del servizio aereo. Mentre parlava con la famiglia, improvvisamente Swami si girò verso la moglie e le chiese: "Quando sei arrivata?"
"Swami, sono arrivata un mese fa."
Poi si girò verso il marito e gli chiese:
"E tu?"
"Swami, sono arrivato stamattina. "
"Perché tua moglie è arrivata un mese fa e tu stamattina?"
La moglie replicò subito:
"Swami, sono venuta un mese fa con i Seva Dal di Nuova Dehli."
"Ah, capisco!"
"Potevo lavorare tutta la notte, allora ho lavorato nell'ospedale ad alta specializzazione Sri Sathya Sai."
"Che lavoro hai svolto?"
"Ho spazzato."
Spazzato! Questa famiglia ha molti domestici a Nuova Dehli. Ma qui ha spazzato i corridoi per un mese intero. Ha pulito i gabinetti per un mese intero. Non la sto lodando. C'è molta gente così.
C'è molta, molta gente come lei.
Alcuni anni fa, un uomo era al cancello a Brindavan. Per curiosità gli chiesi: "Signore, da dove viene?" Mi rispose: "Sono della Ditta Kolar, nel Karnataka." (È
un'azienda commerciale a livello nazionale). "E che cosa fa in quella ditta?" "Sono il direttore."
"Tante grazie, signore!"
Scappai letteralmente di là. (Risate)


LASCIA CHE TI MOSTRI SUNDARAM

Circa dieci anni or sono, andai al tempio di Sundaram a Chennai per la prima volta. Non avevo mai visitato Sundaram prima di allora. Bhagavan mi chiese: "Sei già stato a Sundaram?"
"No, Swami, è la prima volta."
"Ah, capisco. Allora, lascia che te lo faccia vedere."
Mi mostrò personalmente ogni singola stanza. Ne fui molto felice, perché avere Dio che ti fa da Cicerone è assai diverso dell'avere un uomo che vi fa da guida!
(Risate) Fa un oceano di differenza!

In ogni angolo c'erano dei Seva Dal con i fazzoletti di riconoscimento al collo. Bhagavan ne chiamò uno. "Vieni qui. Che lavoro fai?" "Sono professore di ingegneria meccanica alla facoltà di ingegneria di Madras." Uh-ha! Swami mi guardò immediatamente: "Tu conosci la tua posizione." (Risate)
Non consideratevi migliori di nessun altro. L'ego fa sì che ognuno di noi si stimi oltre misura, come se la nostra fosse una posizione speciale. Assolutamente no! Più comprendiamo che le cose sono sempre andate avanti anche senza di noi, più verremo a conoscenza che in realtà siamo dei 'nessuno' - che non siamo niente.
Andammo avanti con la nostra visita. Swami chiese ad un'altra persona come si chiamava. Dopo che ebbe risposto, le chiese anche quale fosse il suo mestiere.
"Direttore della compagnia Ashok Leyland."
Huh! Come avevo potuto fare quell'errore? (Risate) Bhagavan Baba voleva
farmi capire che genere di devoti ha - che lavori di responsabilità svolgono, quali posizioni di alta responsabilità detengono. In un altro posto c'era un generatore ed un Seva Dal.
Bhagavan continuò la Sua inchiesta: "Che lavoro fai?" "Swami, sono professore di ingegneria elettronica alla facoltá di ingegneria di Madras." Direttori, ingegneri, professori - ecco il genere di persone, Bhagavan!


LORO ACCETTANO UN'OPPORTUNITÀ

Amici miei, perché vi dico queste cose? C'è una ragione dietro a tutto ciò che vi sto raccontando, ed è che questa gente accetta di fare seva (servizio) come
un'opportunità. Non è un lavoro servile.
Non è un lavoro da considerare basso o meschino, no! Considerare il servizio basso e meschino è il peggiore dei peccati. Il servizio è un'opportunità d'oro. È così prezioso perché non venite pagati per farlo. Voi non vi aspettate niente. Voi potete avere una posozione di prestigio. Ma ora state lavorando in atto di adorazione a Dio stesso. Questa è trascendenza.
Non dovete mai essere dei servi. Ma dovete servire la gente. C'è un grande professore quest'anno nella nostra università.
L'avevo visto molte volte a Prasanthi Nilayam, ma non avevo mai pensato di vederlo insegnare nella nostra facoltà! Sì, perché l'ho visto molte volte - umile, diligente, ben portante, acuto, brillante. Ma quando sono venuto a sapere che è un professore, capo del dipartimento di economia dell'università di Nuova Dehli, con riconoscimenti nazionale ed internazionali!... Fa servizio regolarmente come Seva Dal nel Mandir - trasporta le sedie e i cuscini di qua è di là. Un uomo riconosciuto a livello internazionale!


DANDO CIÒ CHE È NECESSARIO

Perchè vi sto dicendo questo? Molti Seva Dal sono dei professionisti.
Sono degli esperti e fanno questi piccoli, piccoli lavori a loro assegnati come atto di adorazione a Dio. Non è che non potrebbero fare quel lavoro che hanno fatto tutta la vita, certamente no! Il servizio spirituale non è dare ciò che già avete o conoscete; è dare solo «ciò di cui c'è bisogno al momento>. Questa
è la cosa importante. Bhagavan ha raccontato che una volta un Seva Dal,
in preda all'entusiasmo, aveva distribuito dei dolci a dei pazienti diabetici. (Risate) Dare dei dolci a dei pazienti diabetici non è servizio. È piuttosto fornire loro un biglietto per un altro pianeta! (Risate)

Quindi, fate ciò che è necessario. Non possiamo pensare di nutrire i poveri degli Stati Uniti.
Loro, in America, non possono fare Narayana Seva e nutrire i poveri qui. Si deve fare ciò che è necessario in un posto particolare, in base all'ubicazione geografica, alle condizioni climatiche, alle considerazioni sociali etc. Il servizio spirituale richiede che facciamo ciò di cui c'è bisogno, non quello che magari sappiamo fare molto bene, no!


IL SECONDO ASPETTO: PERCHÉ IL SERVIZIO?

Amici miei, questa era la prima parte del discorso di questa mattina:
"CHE COSA è il servizio?" Ho citato undici punti. Ce ne saranno senz'altro altri, se ci pensate, basati sulla vostra esperienza.
Ho cercato di esporveli compatibilmente con il tempo disponibile, affinché avessimo un'idea del significato dello 'spirito di servizio'.
Adesso passiamo al secondo aspetto: "PERCHÉ fare servizio?" Questo aspetto ci dirà che non è solo lo spirito con cui si compie il servizio ad essere importante. C'è qualcosa di più di quello, che è ancora più importante. È il 'servizio allo Spirito'. Non è 'lo spirito di servizio', ma il 'servizio allo Spirito'. È il passo più elevato, il passo successivo.
Se servite spiritualmente, state facendo 'servizio allo spirito'. Questo è il passo successivo.


IL SERVIZIO È CONSAPEVOLEZZA

Perché fare servizio? Dovremmo sapere che il servizio è consapevolezza.
È consapevolezza di Dio ovunque, consapevolzza di Dio in tutti, la consapevolazza di Dio che è onnisciente, onnipresente ed onnipotente. Questa comprensione spirituale, questa comprensione totale della Divinitá è consapevolezza. Questa consapevolezza ci aiuterà a diventare consapevoli che il servizio lo facciamo allo spirito interiore, non a 'chiunque'. In secondo luogo, il
servizio è 'sadhana' , un sentiero spirituale. Tutte le religioni enfatizzano questo fatto.
Infatti, nei nove sentieri di devozione, il servizio ai Piedi di Loto (Pada sevanam), è il quarto passo - un passo più elevato del mero ascoltare o cantare.

Che cosa è il servizio - il quarto passo nei nove sentieri della devozione? Ci sono nove sentieri, dei quali il quarto è il servizio, che è più elevato dei tre che lo
precedono. Il servizio è 'sadhana'. Avete bisogno di una strada da percorrere. Avete bisogno di un sentiero per procedere.
Vi serve un veicolo, per raggiungere la destinazione. Il servizio è un'automobile, il veicolo - l'ultima Mercedes Benz! Il servizio è comunicazione. Il servizio è
l'autostrada, l'autostrada nazionale, per raggiungere Dio. È 'sadhana'. Conoscete Madre Teresa, vero? Il servizio che ha reso fino al suo ultimo respiro! E a proposito di servizio, conoscete Swami Vivekananda, Mahavira...
mentre Bhagavan è il servizio fatto persona! Bhagavan Sri Sathya Sai Baba è il servizio incarnato.
Bhagavan Sri Sathya Sai Baba è il servizio che ha preso forma umana.
Bhagavan Sri Sathya Sai Baba è il servizio che cammina su due Piedi. Quindi, il servizio è sadhana, un sentiero, una pratica spirituale, uno sforzo ed un impegno spirituale.


PERCHÉ VUOI CHE FACCIAMO SERVIZIO?

Terzo punto: "Bhagavan, perché vuoi che facciamo servizio? Io non ne ho voglia. Sono capace di indurre gli altri a servire. (Risate) Posso organizzare le cose in modo che siano gli altri a servire, sì. Ma perché dovrei essere IO a servire? Perché vuoi che IO serva gli altri?"
Bhagavan ha detto: "Il servizio è l'unico modo per diventare privi di ego. È il solo modo per riuscire a prendere in considerazione la grande qualità dell'umiltà - essere umili, 'voler' servire. Per liberarsi dell'ego, ci si deve 'arruolare' nel sentiero del servizio." Mentre servite, non potete essere egoisti. A meno che non siate liberi dall'ego, non potete servire al meglio delle vostre capacità.

Vi farò un piccolo esempio: qualche tempo fa, c'era una scatola di laddus. (Penso che la maggior parte di voi sappiano che cosa sono i laddus: Bhagavan li distribuisce spesso nei giorni di festa.
Sono a forma di pallina da tennis, dolcetti piccoli e marroni - dolcetti molto importanti.) Swami voleva che i ragazzi distribuissero la scatola di laddus. Mi chiamò e mi disse: "Porta qui la scatola di laddus." Appena Swami fu entrato, Io chiamai uno o due ragazzi e dissi: "Portate qui la scatola." (Risate) I ragazzi la portarono. Bhagavan se ne accorse.
(Risate) Sì! Il gatto era uscito dalla scatola!
Immediatamente venne verso di me e disse: "Io posso chiedere da solo ai
ragazzi di portarmi qualcosa. (Risate) Non devi delegare nessuno. Ti ho voluto dare questa possibilità di fare servizio e tu l'hai sprecata. Ti ho dato una possibilità è tu l'hai mancata.
Potresti non averne più un'altra."

Amici miei, perché ho chiesto ai ragazzi di portare la scatola?
Pensavo: "Sono il Preside del College" (a quel tempo), "come posso mettermi a trasportare uno scatolone? No! L'ego non me lo permise. In fondo c'erano dei laureandi che potevano farlo. Un professore con trentatre anni di servizio che trasporta una scatola? No! (Risate) Il mio ego non me lo permise.
Ma chi lo fa non ha ego. Fino a quando c'è l'ego, non potremo mai essere spirituali. Fino a quando c'è ego, non potremo mai essere religiosi. Fino a quando c'è ego, la realizzazione di Dio è fuori discorso per cento vite a venire e anche più. Dovremmo dire: "Oh, ego, lasciami libero!" L'ego è il più grande ostacolo, è una cortina di ferro fra Dio e me. Il servizio aiuta a liberarsi dall' ego,
a rimuovere la cortina di ferro, affinché possiamo sperimentare la manifestazione Divina. Questo è il modo, l'unico modo, per diventare 'senza ego'.

Inoltre, cerchiamo di capire che non serviamo nessuno. Invece, serviamo
'noi stessi'. Tempo fa ad alcuni membri fu concessa un'interview. Swami chiese loro (erano dei giovani, dei ragazzi): "Che cosa fate?" "Cominciarono a dire: "Swami, aiutiamo gli anziani e gli handicappati. Aiutiamo i bambini della scuola elementare." Swami disse: "Smettetela di dire sciocchezze, basta! Voi non
aiutate nessuno. Aiutate 'voi stessi'. Ogni azione di servizio è un'azione verso se stessi, non verso gli altri.


"VOI PENSATE DI SERVIRE ME?"

Quache tempo fa Baba fece un esempio. Un mattino, sembra che un signore
avesse deciso di offrire del cibo ad un vecchio bramino come atto di servizio. Vedete - se avesse dato del cibo ad un non-bramino avrebbe commesso qualche sorta di peccato. Perció voleva dar del cibo solo ad un bramino. Sin dal mattino si mise ad aspettare che un Bramino passasse di là.
Alla fine, verso le 13,30, trovò un Bramino di circa 80-85 anni. Subito disse: "Signore, La stavo aspettando. Per favore, venga a casa mia. Le darò del cibo. Sto aspettando."

[Arrivati a casa], quell'anziano signore si sedette a tavola davanti al Bramino. Il cibo venne servito ed il Bramino cominciò a mangiare. Quel signore era molto
irritato.
'Ma sarà veramente un Bramino? A me non sembra. (Risate) Dovrebbe lavarsi i piedi innanzitutto.
Dovrebbe dire le sue preghiere, e poi spruzzare acqua sulla foglia di piantaggine, e solo dopo cominciare a mangiare. Come può essere un Bramino se comincia a mangiare subito?'
Allora disse al Bramino: "Questo cibo non è per Lei! Per favore, se ne vada!" (Risate) Quindi, come sempre al pomeriggio, quel signore pranzò e poi dormì.

Mentre dormiva, fece un sogno. Bhagavan gli apparve e gli disse: "Ehi amico, sei un bufalo?
(Risate) Io ho dato da mangiare a quel vecchio Bramino per ottantacinque anni! Ha sempre mangiato senza problemi due volte al giorno. Tu non gli hai dato da mangiare neppure una volta, e credi di servire Me? Pensi che quel cibo Mi raggiunga? Stupido - sei uno stupido!" L'anziano signore si alzò dal letto e corse immediatamente a cercare il vecchio Bramino ma non riuscì a trovarlo. Era stato
Bhagavan ad apparire a quel signore in forma del vecchio Bramino, per
insegnargli la lezione che non stava aiutando nessuno - no, no! In questo istante, in questo momento, ci viene data l'opportunità di aiutare noi stessi tramite l'aiuto che diamo agli altri. Questo è il significato del 'servizio allo Spirito'.


IL SERVIZIO È L'UNICA STRADA PER LA REALIZZAZIONE

Ed ora il quarto punto: il servizio è l'unica strada per la realizzazione. Il culmine del servizio è la realizzazione. Che cosa c'è da realizzare? Con il vero servizio,
voi realizzate che Dio è in tutti . È un passaggio dall' 'io' al 'noi'. Dio è una forma cosmica.
Dio non è una persona. Dio non è un oggetto. Dio è cosmico. Dio è universale, ed incarna tutto il mondo organico. Avrete l'esperienza cosmica della realizzazione quando procederete sul sentiero del servizio. Bhagavan ha fatto un esempio anche a questo proposito. Molto tempo fa, viveva un devoto di nome Eknath. Quel devoto trasportava a Rameshwaram una pentola contenente dell'acqua del Gange. Faceva molto caldo quel giorno, e lui stava trasportando questa pentola piena di acqua del Gange a Rameshwaram. Eknath
vide un asino sdraiato per terra, che soffriva intensamente per via della sete. Eknath immediatamente dette un po' d'acqua a quel povero asino. Tutti si
presero gioco di lui: "L'acqua sacra del Gange dev'essere portata a Rameshwaram. Perché l'hai data all'asino? Doveva essere offerta al Signore Shiva, non a questo asino!"
Eknath rispose: "Lo stesso Shiva è anche qui in questo asino. Questo asino assetato è il riflesso e l'incarnazione di Shiva. Ecco perché gli ho dato l'acqua!"

Questo è l'apogeo del successo e della gloria; è la realizzazione. Dio serve l'uomo e l'uomo serve il suo prossimo. L'uomo deve servire l'uomo, perché Dio serve l'uomo.
Baba una volta ha detto: "Mi vedete mentre distribuisco dei vestiti. Mi vedete distribuire ogni sorta di cose. Io servo e servo.
Continuo a dare, a dare... perché?"
Perché distribuisce delle cose mentre siamo tutti là? Potrebbe dire:
"Alle 12 vengano tutte le persone bisognose." Potrebbe distribuire i vestiti ai poveri e alle due potremmo arrivare tutti noi. Perché serve davanti a noi, perché serve mentre tutta la gente osserva? Lo fa per darci il Suo Divino esempio, affinchè noi impariamo a servire come fa Lui.

Ieri ha parlato di un uomo di Bombay che ha adottato due ragazzi, perché gli altri due sono residenti a Prasanthi Nilayam a servire Bhagavan. Questa coppia di genitori è rimasta libera e che cosa ha fatto? Ha adottato altri due ragazzi. Perché? "Seguiamo l'esempio di Bhagavan."
Adozione - adottare bambini poveri, servire i poveri ed i bisognosi, aiutare tutti - dobbiamo emulare il suo esempio. Abbiamo l'esempio migliore proprio davanti a noi! Dio serve l'uomo affinché l'uomo impari a servire il suo prossimo.


SIATE SEMPRE DI AIUTO, NON FERITE MAI

Punto cinque: "Siate sempre di aiuto, non ferite mai." Dobbiamo sempre essere di aiuto e non dobbiamo mai far del male a nessuno. Un aiuto non dev'essere sempre necessariamente materiale o finanziario - no, no, no!
Non vi preoccupate! Perché siete frustrati? Non siate diapiaciuti se Swami non vi ha guardati - no, no! Io ero come voi per tanti, tanti lunghissimi anni. Ho aspettato ed aspettato, fino a quando Bhagavan mi ha dato tutto e con gli interessi composti! Uno sguardo perso oggi è garanzia di molti sguardi in futuro. Perciò, non preoccupiamoci del momento presente.

All'improvviso Swami ha chiesto ad un ragazzo: "Come sta tuo nonno?" E ad un altro: "Come sta tua madre?"
Erano tutti sorpresi. Ha detto: "Tuo nonno è stato operato. Sta migliorando, non ti preoccupare." E all'altro: "Tua madre soffre di cancro. Crede di essere totalmente guarita. Ma non lo è ancora.
Domani ti darò del 'prasad' da spedirle."
Poi Swami si è girato e mi ha detto: "Guarda qui. Molti dei ragazzi credono che io non pensi a loro e che non li conosca. Molti si sentono rifiutati. Molti sono frustrati.
Ricordatevi: Io conosco ciascuno di voi come vi conosce la vostra famiglia - i vostri fratelli, le vostre sorelle, i vostri genitori - conosco ogni dettaglio." Poi ha sorriso.

Questo è Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Esternamente pensiamo di essere
rifiutati, perché non ha parlato con noi, perché non ci ha mai guardati. No, no, no! Lui è il Divino Cosmico: il nostro futuro, il nostro presente ed il nostro passato, tutti e tre questi film sono 'salvati' nel computer Divino. Ecco perché dobbiamo stare molto attenti - aiutare sempre ed essere sempre pronti.


TRE MODI DI SERVIRE

Poi, Bhagavan ha detto che ci sono tre modi di servire, tre tipi di servizio. Uno: alcuni vogliono servire la gente ricca. Ma il ricco non ha bisogno del vostro servizio perché può pagarsi delle persone che lo servano. Comunque, se servite i ricchi, questo si chiama 'Lakshmi Narayana seva'.
(Lakshmi significa 'ricchezza').
In secondo luogo, potete servire delle persone che si trovano nella vostra situazione, dei vostri 'pari'. È un mio collega, perciò è un mio pari. Lo servo perché posso aver bisogno di un suo servizio domani - servizio scambi. (Risate) Sí, è un servizio scambi.
Il servizio alle persone nostre 'pari' si chiama Aswathnarayana seva e il servizio al ricco 'Lakshmi Narayana seva'. Ma il vero servizio è quello fatto al povero, che si chiama 'Daridranarayana'.

Narayana è una cosa comune per la gente povera. Non dovete pensare che
ci sia un Narayana, o Dio, nella gente povera diverso da Quello presente nella gente ricca - no, no, no! Dio è in tutti allo stesso modo. Egli si trova sia nei ricchi che nei poveri. Ma il servizio è molto più necessario e richiesto nel caso della gente povera. Inoltre il servizio è un'opportunità per esprimere la nostra
gratitudine ed il nostro ringraziamento a Dio. "Oh, Dio, Ti ringrazio per questa opportunità." Noi dobbiamo esprimerGli a questo modo la nostra gratitudine.


LE MANI CHE SERVONO SONO PIÙ SANTE DELLE LABBRA CHE PREGANO

Bhagavan dice anche: "Le mani che servono sono più sante delle labbra che pregano." Le labbra che pregano sono certamente inferiori alle mani che servono. Le mani che servono sono più elevate - questo e ciò che Swami vuole che noi sappiamo. Qual è il servizio più elevato, il servizio migliore? Paropakaram: cioè l'aiuto agli altri. Bhagavan tuttavia usa un'altra connotazione per questo vocabolo. 'Param' significa 'Dio', 'upa' significa 'vicino' e 'karam' significa 'unirsi'. Il servizio che aiuterà tutti ad andare verso Dio, che li aiuterà a pensare a Dio, che aiuterà ad avvicinarsi a Dio, a recitarne il Nome o ad incamminarsi sul sentiero della Divinità - quello è il servizio più elevato.

Para+upa+karam=Paropakaram, cioè 'portare qualcuno più vicino a Dio'.
Sia che questo avvenga tramite il canto, il pensiero o la ripetizione del Nome - comunque avvenga, questo è il servizio più elevato ed è anche il merito (punyam) o 'Paropakarma punyam'.
Che cosa significa 'paapam'? È un peccato: Papaya Parapeedanam. In un
normale contesto, questo significa far del male a qualcuno - far del male agli altri. Ma Bhagavan cambia il significato.
'Param' è Dio e 'Peedanam' è la 'diversità' o 'Dio nei molti'. Ma Dio è Uno. Quindi la pluralità o la molteplicità non hanno spazio nella spiritualità. Dio è unità, non
molteplicità o diversità.
Pensare a Dio come 'molti' è un peccato. Alla domanda: 'A chi facciamo servizio?', la risposta è che il servizio, il vero servizio, è servizio allo Spirito, e a
nient'altro.


IL SERVIZIO È SAI, SAI È SERVIZIO

Infine, esaminiamo il 'come' fare servizio. 'Il servizio è Sai, Sai è servizio.' Impariamo da Lui.
Emuliamo il Suo esempio. Il secondo punto è che una volta che cominciate a servire gli altri, l'uomo (manishi) diventa un santo (maharshi). In terzo luogo, quali sono i requisiti del 'come' servire? Innanzitutto servite in silenzio, umilmente e con amore. Non interferite. Supponete che mentre fate servizio qualcuno dica: "No, siediti. Lasciali lavorare":
questa è un interferenza. Il servizio non è interferenza, no! Questo è un 'disservizio'. Inoltre dobbiamo coltivare lo spirito, capire lo spirito - questo è un prerequisito fondamentale nel campo del servizio.
E poi dobbiamo essere indifferenti al biasimo e alla lode. Quando la gente continua a lodarvi, bene, tendete ad essere egoisti. Se vi biasimano, diventate depressi.
Non siate affetti né dal biasimo né dalla lode. Non fatevi toccare dalla lode, perché essa fa sì che l'ego alzi la sua brutta testa, cosa che può avvenire in ogni momento.

Ciò di cui c'è bisogno sono le tre P: purezza, pazienza e perseveranza.
La purezza, la pazienza e la perseveranza sono le qualità richieste ad ogni uomo di servizio. Se egli è puro, sarà abbastanza paziente. Se è puro e paziente, sarà perseverante . Avrà la grande qualità della determinazione nel
perseguimento dei suoi scopi. E poi, S-A-I: Sai. La 'S' sta per servizio, 'karma yoga', o sentiero dell'azione. 'A' sta per adorazione, e 'B' per 'Bhakti', o sentiero
della devozione. 'I' sta per illuminazione, il sentiero della conoscenza, o 'jnana'. Perciò il servizio, che è 'karma yoga' o azione, dovrebbe portarvi alla devozione ed alla adorazione ('bhakti yoga'), che vi conferisce la conoscenza o illuminazione, 'jnana'. Quindi, il percorso va dall'azione alla devozione alla
conoscenza, che è come andare da Bombay a Francoforte a Londra o New
York. Sono stato chiaro? Ecco di che cosa si tratta: di un modo per trasformarsi.


SAI: ASSOCIAZIONE SPIRITUALE E CAMBIAMENTO INDIVIDUALE

Ora viene un altro significato di 'S-A-I'. S è il cambiamento spirituale. 'A' è il cambiamento di associazione. 'I' è il cambiamento individuale.
Che cosa è il cambiamento spirituale? Noi pensiamo che Dio si trovi in un tempio. Pensiamo che sia sufficiente adorarlo la domenica o il giovedì o qualche altro giorno.
'Cambiamento spirituale'
significa acquisire la consapevolezza che Dio è presente in tutti e in tutto, dal micro al macrocosmo.

Sarvada, Sarva Kaaleshu,
Sarvatra Hari Chintanam.

Sarvada significa 'tutte le cose sempre'. Sarva Kaaleshu vuol dire 'ovunque'. Sarvatra significa 'ovunque, tutti'. Hari Chintanam significa 'pensa a Lui'. Questo è il cambiamento spirituale di cui oggi c'è massimamente bisogno.
'A': cambiamento di associazione. Ci associamo alla gente sbagliata,
frequentiamo persone che non dovremmo frequentare, persone non umane. No! Dobbiamo frequentare solo gente buona e nobile - dobbiamo stare in buona compagnia. Deve avvenire un cambiamento nella sfera delle persone che
frequentiamo. Quindi, 'A' sta per 'cambiamento di associazione'. Poi:
'I', cambiamento individuale.
Penso di essere il corpo, di essere la mente - no! Io sono lo Spirito.
Ho bisogno di realizzare che sono una scintilla del Divino.

C'è quindi bisogno di cambiamenti - un cambiamento spirituale, un cambiamento del giro di persone che frequentiamo, un cambiamento individuale. Il cambiamento individuale si chiama vyashti. Il cambiamento dell'associazione è samashti ed il cambiamento spirituale è Parameshti.
Vyashti, samashti, e Parameshti sono i tre passi del cambiamento. Sono i tre cambiamenti in questo processo di trasformazione. Questo è il vero servizio allo spirito.


LA NATURA È IL MIGLIORE I NSEGNANTE, LA VITA É IL MIGLIOR
PREDICATORE

Infine, il miglior insegnante è la natura. Troviamo fiumi che scorrono
incessantemente, sedando la nostra sete; alberi che ci forniscono la frutta, mucche che ci donano il loro latte. Il latte delle mucche, i frutti degli alberi, la brezza mattutina, i raggi del sole e della luna, ci servono senza voler niente per sé, senza una parola di riconoscimento o di apprezzamento. Ecco perché Bhagavan dice: "La natura è il miglior insegnante."

"La vita è il miglior predicatore". La nostra vita è il miglior predicatore. Questo significa che, quando la vita passa per determinati stadi - stadi di esaltazione, di giubilo, di frustazione e depressione - ogni stadio ci insegna come rimanere stabili di mente, equanimi, come essere di esempio, come non venir portati via dal vento, dai capricci e dai ghiribizzi del mondo.

La vita è il predicatore migliore, perché nulla a questo mondo è permanente. Nessuno qui vive per sempre. La vita è una nuvola di passaggio. Ma questo momento, sebbene temporaneo, è un momento dell'eternità: la vita è nel presente, perché il passato è morto ed il futuro è solo una spernaza.
Il futuro non è certo. Il futuro è una speranza, una promessa, un sogno, e può non venire affatto.
Il futuro può non esserci, e il passato è finito. Il passato è storia ed il futuro è un mistero.
Solo il momento presente è realtá. Viviamo nel presente, perché questo
momento è quello eterno ed immortale.

Che Bhagavan ci aiuti in ogni momento della nostra vita. Che da questo istante in poi possiamo realizzare che il servizio non è per gli altri, ma per lo Spirito
interiore.

Che Bhagavan vi benedica.
Tante, tante grazie!