Sono lieto di trovarmi fra i membri Sai in questo circolo di studio, e auguro a tutti voi un felice Pongal!
La scorsa settimana abbiamo cominciato a conoscere l'intimo significato di Pongal. O almeno, ho coperto l'aspetto ritualistico, anche per quanto riguarda questo festival. Questa settimana vorrei affrontare la parte restante, che concerne la celebrazione di Sankranthi.
Sankranthi cade sempre il 14 gennaio. Non cambia mai data; per le date delle altre festività dovete quasi sempre informarvi, con Sankranthi non ci si può sbagliare, perché cade sempre il 14 gennaio. A che cosa serve? Perché viene celebrato? Perché è così importante? Abbiamo in parte già risposto a queste domande e questo sarà anche l'argomento di oggi.
Sankranthi è la festa del Ringraziamento: ringraziamo Dio per tutto ciò che abbiamo e per tutto ciò che ci ha dato: il raccolto, la pioggia, il latte, il cibo, le comodità, i piaceri, le gioie ed ogni altra cosa. Tutto può essere un'occasione per ringraziare Dio.
Amici miei, molto spesso si cade nell'errore di pensare che dobbiamo ringraziare Dio se siamo benestanti, ricchi, o quando più denaro ancora si aggiunge alla nostra ricchezza. No! Se guardiamo nella Letteratura Sai, la ricchezza ha diverse connotazioni. "Ricchezza" non significa necessariamente denaro.
La qualità della vita è il dharma
Dharma significa: la qualità della nostra vita. Dharma è una parola in sanscrito il cui significato ha molte sfumature. Dobbiamo capirla dal contesto di ogni frase, di volta in volta. Nel tradurre la parola "Dharma" sbaglio spesso, e mi sottopongo volentieri alla correzione di Bhagavan stesso, ve lo dico per vostra soddisfazione! (Risate) Questo succede sempre.
Dharma in sanscrito può significare molte cose. In questo contesto vuol dire: "qualità di vita". Che cosa significa "qualità di vita"? Alberi, animali, uccelli, api, ognuno ha la qualità di vita che gli è propria. Anche noi esseri umani abbiamo la nostra peculiare qualità di vita, sebbene alcuni esseri umani vivano in modo inumano.
E chi vive in questa vita in modo inumano, nella prossima potrà rinascere nella condizione di una vita animale. La teoria di Darwin sull'evoluzione indica che il mondo animale si è evoluto nella razza umana; ecco il così denominato: "homo sapiens". "Homo sapiens" siamo noi, gli esseri umani.
Quindi: "Dio! Ti ringrazio per avermi dato questa nascita da essere umano e questa vita umana!" "Nara" significa "umano". Se agisco da scimmia ("vaanara"), questo cade su di me. Siamo "maanava" (umani) ma ci comportiamo da "daanava" (demoni).
Dio, ti ringrazio per avermi dato questa vita da essere umano, che è ricchezza di per sé! La ricchezza non è necessariamente un numero sul conto bancario, dev'esserlo nel conto del cuore umano. A quale livello siamo arrivati come esseri umani?
La ricchezza di Jnana, Prema e Moksha
Jnana significa saggezza. La saggezza è la vera ricchezza. La conoscenza non è ricchezza. Un computer può avere molta più conoscenza di tutti noi messi insieme: esso può ritenere molte più informazioni di quante possa trattenerne un cervello umano. L'uomo è stato così bravo da inventare il computer, e possiamo mettere una libreria intera su un CD, al giorno d'oggi. Il cervello umano non è più così richiesto. Non abbiamo bisogno di essere bravi in matematica, i calcolatori lo sono per noi. Ma non possiamo chiedere alle macchine di vivere la vita per noi. Quella è l'unica differenza. (Risate) Naturalmente, ci sono anche robot scienziati, ma abbiamo qualche riserva.
Quindi, amici miei, Jnana, o saggezza, non è conoscenza. La saggezza che distingue il giusto dallo sbagliato, la verità dalla bugia, quel che si deve fare da quel che non si deve fare è la discriminazione (viveka). Anche questa è ricchezza.
"Prema" è la ricchezza dell'Amore. Bhagavan ha detto: "Io sono l'uomo più ricco del mondo". "Dio! Come puoi dire una cosa del genere? Hai due o tre paia di tuniche rosse, e questo è tutto! (Risate) Indossi lo stesso abito in tutte le stagioni. Non mangi quasi nulla, un cucchiaio di ragi. Vivi in una stanzetta e non hai nemmeno un conto corrente. Senti, Dio, come puoi dire di essere il più ricco?" E Bhagavan risponde: "Sono il più ricco, per via dell'Amore. L'Amore è la mia proprietà".
Poi c'è la liberazione. Solo un essere umano può lavorare per raggiungere la liberazione; un animale non può, perché non ha intelletto e senso di discriminazione. Ha la mente, ma non ha l'intelletto. Può pensare ma non riesce a discriminare. Può avere sensazioni e sentimenti, ma non può discernere. Può agire, ma non può giudicare. Giudizio, azione e discriminazione sono prerogative dell'intelletto. L'uomo è dotato dell'intelletto. L'uomo può lavorare per la sua liberazione, per arrivare a liberarsi della schiavitù. È un meraviglioso dono di vita, che è una ricchezza.
Per riassumere: "Dio, Ti ringrazio! Questo Sankranthi è una funzione di ringraziamento ed un'occasione per ringraziarti. Ti ringrazio per avermi dato il Dharma, la qualità di vita; Jnana, la saggezza; Prema, l'Amore; Moksha, la liberazione. Mi hai donato queste forme di ricchezza, per le quali Ti sarò eternamente grato, o Signore!"
Amici miei, la maggior parte di voi sa già quello che dirò fra poco. Ma mi ripeterò per i nuovi venuti. Umilmente vi ricordo che tutto ciò che dico proviene esclusivamente dai Discorsi di Bhagavan . Non ho alcun merito per ciò che dico. Invece mi assumo ogni merito per tutto ciò che non capite! (Risate). Ma ciò che dice Swami è sempre ben comprensibile. Posso essere abbastanza bravo da riuscire a farvi fraintendere la Sua parola, o addirittura a far sì che nessuno ci capisca nulla! (Risate) Infatti Swami parla delle cose più complicate nel modo più semplice.
Inoltre Sankranthi è un'altra occasione per chiedere la benedizione di Dio, è un'occasione per ringraziarlo e pregarlo. Sono due cose entrambe necessarie. La gente prega ma si dimentica di ringraziare. Questa è l'ultimissima moda della preghiera. La gente non è grata. Prendono e dimenticano. Invece il nostro amato Signore dà e perdona. Questa è un'occasione per non dimenticare e per esserGli grati, molto grati.
Pregate Dio per la salute
"Swami, ti sono molto grato". Perché? "Bhagavan, ti sono grato per la mia salute, per la mia salute di ferro, che Tu mi hai dato. Posso non essere molto forte, magari non sono un sollevatore di pesi o un pugile, ma ho una salute di ottimo livello. Qualche volta ho un raffreddore, o la febbre. Ma il resto del tempo sto proprio bene". C'è molta gente che non è sana, che non sta bene.
Per la nostra salute dobbiamo pregare Dio, perché essa è totalmente nella Sue mani. Potete stare attenti al cibo, potete fare ginnastica, ma la salute è nelle Sue mani. Nonostante tutti gli sforzi che facciamo per prenderci cura della nostra salute, in ogni istante ci può arrivare un passaporto con il biglietto per l'aldilà. La vita sulla terra può finire in ogni istante. Tutto può succedere, a causa di terremoti, incidenti, rapimenti... qualsiasi cosa! Sebbene voi possiate dire: "No, io faccio ginnastica regolarmente", Dio può rispondere: "Ed Io faccio quest'esercizio di portarti via!"
Perciò cari amici, anche se ci prendiamo cura della nostra salute fisica, la decisione finale sul successo o sul fallimento dei nostri sforzi è totalmente nelle Sue mani.
Preghiamo Dio per nostra salute, per i nostri bisogni fisici, per la gioia fisica e per il benessere fisico.
Progresso etico
"Dio, ti prego per il mio progresso etico". 'Etico' significa 'Dharmico', affinché io riesca ad intraprendere la strada del servizio e della carità, per elevarmi al di sopra del mio ego. Fa' che la mia vita diventi sacra, nobilitante. Una vita etica richiede sacrificio, partecipazione alla vita altrui, e non mero egocentrismo. "Dio, Ti prego di aiutarmi a progredire lungo le linee dell'etica".
Il denaro è necessario
A riguardo delle necessità finanziarie, sebbene si dica: "Il denaro non è tutto" o "L'uomo non vive di solo pane", comunque il pane è necessario. Da questo consegue che i soldi sono necessari, sebbene non siano la cosa più importante. Bhagavan ha detto di ricordarci due parole.
La prima parola è "Nasti". Se qualcuno vi chiede del denaro per genuine necessità, se verificate che ne ha realmente bisogno, non dovete mai dire "nasti" ("non ho soldi"). Ma dovete aiutare solo chi ne ha realmente bisogno, altrimenti incoraggiate la gente a mendicare, e non hanno veramente bisogno di incoraggiamento... Ma se qualcuno ha veramente bisogno, dovete aiutarlo.
La seconda parola è "Dehi". Questo significa: "Fa' che io non mi debba mai trovare nella posizione di dover tendere la mano per mendicare".
Le due parole, Nasti ("Non ho denaro"), quando gli altri vi chiedono soldi, e Dehi ("Dammi soldi"), non dovrebbero trovarsi nel nostro vocabolario e nella nostra vita.
Perciò: "Dio, Ti prego di rendermi finanziariamente indipendente, affinché non abbia a dover tendere la mano per chiedere l'elemosina. E fa' che mai io dica "no" a qualcuno che abbia realmente bisogno del mio aiuto.
Progresso spirituale
Per quanto riguarda l'aspetto spirituale: "Dio, ti prego per il mio progresso spirituale". Nella "carriera" spirituale si presentano sempre molti ostacoli, non solo uno, o due. Se vogliamo andare a cantare i Bhajan, un amico ci inviterà ad andare in barca con lui. Perché non andare in barca? O forse ci inviteranno all'Holiday Inn, o ad un pic-nic con la famiglia. Perché no? Quando voglio fare un'attività spirituale ci sono sempre ostacoli. Voglio andare al nagarsankirtan (Coro di persone in processione sulle strade alle prime ore dell'alba, che cantano i vari Nomi di Dio; n.d.T.) Domani? Bene, non mi sveglio! Sono fortunato se riesco a svegliarmi per andare al Darshan. (Risate) Che importa del nagarsankirtan ?
Bene, non voglio mangiare stasera. Baba ha detto che dopo i cinquant'anni si deve mangiare solo una volta al giorno. Perché devo mangiare due volte? Da oggi, voglio riuscire a mangiare solo una volta, e la sera a prendere solo un po' di latte. Ma sulla strada della canteen (la mensa), per tutto il tragitto fino alle nostre case c'è un delizioso profumino di cucina per le strade, che ci tenta. La mia decisione la metterò in pratica da domani, non da oggi! (Risate) Ci sono davvero molti ostacoli. "Dio, solo Tu puoi aiutarmi ad abbattere gli ostacoli, affinché io possa progredire sul sentiero spirituale".
Valori umani
Per quanto riguarda i valori umani, vogliamo sempre trovare dei compromessi quando si tratta di noi stessi. Se qualcuno non è venuto al Darshan, dico subito: "Non sai perchè sei venuto qui? Dovresti essere qui per il Darshan, non per gironzolare e dormire!" Ma se sono io che non vado al Darshan, ho sempre delle scuse, del tipo: "Sono troppo stanco!" (Risate) Anche l'altro forse è stanco quanto me! Sicuramente è per questo motivo che sono nati detti del tipo: "Il diavolo cita le Scritture", oppure: "Coloro che condannano gli altri devono essere condannati per primi". Non è affar mio condannare, criticare o sottolineare le colpe di chicchessia. Devo guardare i miei errori. È immorale trovare le colpe negli altri, mentre è morale trovare le mie. Infatti a questo modo avrò la possibilità di correggermi. Questo è vero progresso.
Sankranthi è un'occasione per pregare per le benedizioni speciali di Dio, per l'avanzamento etico, finanziario e spirituale e per la moralità del nostro vivere.
"Dakshinayana": il viaggio del Sole verso Sud
Non penso di avervi disegnato il sole molto bene. Questo è solo un simbolo (Anil Kumar mostra un disegno da lui tracciato). Bene, il sole viaggia in due direzioni, prima verso nord e poi verso sud. Il viaggio del sole verso sud, di casa in casa, secondo il sistema zodiacale, si chiama "Dakshinayana", che significa: "viaggio del sole verso sud".
Il periodo di "Dakshinayana" simboleggia l'espressione della nostra gratitudine ai nostri antenati: questo è ciò che è scritto. Dobbiamo ricordare i nostri avi con gratitudine, poiché le proprietà, le personalità, la vita in generale l'abbiamo per merito dei nostri genitori, dei nostri nonni, dei nostri antenati.
Il periodo di "Dakshinayana" si chiama anche "Dhanur Maasa", e termina oggi.
Da domani in poi il sole viaggia verso nord, e comincia il periodo che si chiama "Uttarayana".
"Uttarayana": il viaggio del Sole verso nord
Questo viaggio del sole verso nord è oltremodo prezioso e di buon auspicio. È proprio speciale. Perché? È il momento di cominciare qualsiasi attività spirituale o sadhana. Per coloro che hanno superato i sessant'anni o ci sono vicini, è tempo di ricordarsi che "Uttarayana" è il periodo migliore per cominciare l'attività spirituale prima o poi. Mangiare, dormire, parlare... bene, abbiamo fatto queste cose in gran quantità durante il periodo di Dakshinayana, quando il sole viaggiava verso sud. Abbastanza è abbastanza! (Risate) Adesso è venuto il momento di smettere di bighellonare, di struggersi di desideri, di preoccuparsi, di essere tesi ed ansiosi, di ammassare ricchezze, potere, di agognare posizioni di rilievo... tutto questo deve finire. È tempo di andare verso nord, a cominciare da domani stesso, è tempo di cominciare un'attività spirituale, facendo qualcosa d'importante che ci eleverà notevolmente. "Qualcosa" come... che cosa?
"Swadhyaya" : lo studio del Sé
"Swadhyaya" significa: lo studio del Sé. Abbiamo studiato quasi tutto a questo mondo, ma non abbiamo studiato il Sé. Uno studente d'ingegneria avrà studiato ingegneria. Gli studenti di medicina studiano in profondità la scienza della medicina. Noi abbiamo studiato per diventare professori, dottori, o chissà cos'altro, per aver la possibilità di mettere davanti al nostro nome una sigla che corrisponda al titolo che abbiamo guadagnato. Ci sono svariate branche di studi possibili. Ma è giunto il momento di studiare il Sé. Questo è ciò che si chiama "Swadhyaya" .
Che cosa significa "studio del Sé"? Qualsiasi Scrittura o religione parla solo del Sé. La Bibbia, il Corano, il Guru Grandh (le Scritture dei Sikh), il Dharma Padda (le Scritture dei buddisti), la Bhagavad Gita, tutte parlano del Sé. È tempo di tuffarci nello studio delle nostre Scritture. Possiamo usare le nostre Scritture, quelle che ci hanno insegnato da bambini, non qualcosa di nuovo a noi alieno, qualcosa che sia proprio del "sentiero che abbiamo seguito finora" ( Swadharme Nidha Nam Sreyah). Questo sentiero vi sarà di immenso aiuto. "Para Dharmo Bhayavah" significa: il sentiero diverso, che non si conosce, di cui i nostri antenati non hanno mai sentito parlare. Bhayavah sarà pieno di paura. Perciò andate avanti a modo vostro, sul sentiero che sentite più familiare, quello che vi è più congeniale.
Ecco perché tutti i devoti che vengono da Bhagavan da fedi diverse dicono: "Un cristiano diventa un cristiano migliore, un musulmano un miglior musulmano, un buddista un migliore buddista e un indù un migliore indù. Seguite le vostre scritture, dedicatevi a "Swadhyaya", cioè allo studio che parla del Sé.
Pellegrinaggio
Sul pellegrinaggio: questo è il periodo in cui andiamo in pellegrinaggio in un luogo santo. Lo abbiamo già fatto essendo venuti qui! Il miglior posto per un pellegrinaggio che mai possiamo immaginarci oggi nel mondo è Prasanthi Nilayam e noi siamo qui! (Risate) È veramente per Grazia di Dio e per Sua volontà che ci troviamo qui in questi giorni di Uttarayana, pieni di buoni auspici. Una vincita da un milione di dollari! Come siamo fortunati, davvero! La maggior parte di noi non si rende conto di quanto è prezioso ed importante questo dono di Baba, che ci ha portati qui, perché tutti siete i figli scelti dal Signore Sai ! (Applausi) Questo è il momento di fare un pellegrinaggio in luoghi santi, ma voi lo avete già fatto venendo qui!
Le preghiere giornaliere, la meditazione e l'adorazione quotidiana sono un'attività spirituale o ciò che noi chiamiamo "Sadhana". Questo è il periodo di farla.
Amici miei, le due fasi o i due sentieri del viaggio del sole, uno verso sud ed uno verso nord, hanno il seguente significato: il tempo del viaggio del sole verso sud è per la vita umana, i genitori ed i nonni, gli avi; il viaggio del sole verso nord indica che è giunto il momento di utilizzare il proprio tempo per prepararsi alla vita che verrà dopo che avremo lasciato il nostro corpo fisico.
Questa è l'essenza spirituale di Sankranthi.
"Kshara Saagara": il cuore umano è pieno di sale
E allora, che succederà? Con tutte queste attività, che cosa raggiungeremo? Il cuore umano è "Kshara Saagara", cioè salato, pieno di sale. Il cuore umano oggi è salato, cioè totalmente inquinato.
Se un altro è felice, mi dispiace. (Risate) Se Swami parla a qualcun altro che non sono io, mi passa la fame (Risate) Se qualcuno ha l'intervista, passo la notte in bianco. Se non guadagno abbastanza col mio lavoro, spero che il mio vicino come minimo vada in fallimento! (Risate) Gli esseri umani sono totalmente inquinati, pieni di gelosia, invidia, rivalità malsane. In quest'era di vita frenetica siamo in costante competizione in modo insano e volgare. Abbiamo reso tutto una competizione.
Siamo competitivi anche davanti a Dio! Per esempio, se Swami parla con un devoto, qualcun altro da dietro gli salta sopra, come se fossimo al circo o qualcosa del genere. (Risate) Siamo bravissimi - bravissimi a far sì che la cosa più santa diventi la cosa più cattiva. Se Swami vuole prendere una lettera da una persona, dieci persone intorno a Lui si alzano e Lui rimane affogato in mezzo a loro! Non è un errore nostro; la nostra vita è tutta una competizione, perciò ci sembra normale essere competitivi anche davanti a Dio! Questa è la tragedia della nostra vita. In fila ci prendiamo a spallate per arrivare primi ad acquistare un biglietto ferroviario, o un biglietto per il cinema. Perciò devo competere anche quando Swami dà il darshan, perché la competizione è il mio modo di vivere... che disgrazia!
Amici miei, il cuore è diventato "Kshara Saagara", pieno di sale. Nel cuore non è rimasto nulla di dolce. Non riesco a condividere la felicità altrui. Non riesco a condividere la tristezza altrui. Non rispondo alla gioia degli altri. Questa è "Kshara Saagara", acqua salata come l'oceano. Come dice il proverbio: "Acqua, acqua dappertutto, ma non una goccia da bere!" Allo stesso modo, il cuore umano è pieno di acqua, acqua salata, non utilizzabile per i bisogni dell'uomo.
"Kshira Saagara" : oceano di latte
L'oceano di acqua salata, "Kshara Saagara" , deve diventare un oceano di latte, "Kshira Saagara". "Kshira" è il latte. Se il nostro cuore è pieno di latte sarà accettabile, perché il latte è dolce e ci dà forza fisica. Il nostro cuore dev' essere pieno di latte dolce, non d'acqua salata.
Lo scopo delle pratiche spirituali che intraprendiamo in questo periodo, mentre il sole viaggia verso nord, è convertire "Kshara Saagara" in "Kshira Saagara" . Se uno dice di aver meditato, ma non tollera la gente che gli sta accanto, è ancora in "Kshara Saagara" nonostante qualsiasi pratica spirituale (sadhana). Meglio consigliarlo di smettere di meditare, perché evidentemente la meditazione non gli serve a nulla e non lo aiuta ad evolversi in alcuna direzione.
Dio non ci dirà mai qual è il Suo programma
Alcune persone fanno questo genere di domande: "Signore, quest'anno ci sarà Sivarathri?" (Risate) Dimenticando l' oggi, il qui ed adesso, il momento presente, vogliono sapere di Sivarathri! Qualcuno mi ha chiesto stamattina: "Quando credete che Swami torni da Brindavan?" Non c'è ancora andato, e già ti chiedono quando tornerà! (Risate ed applausi)
Questo significa soltanto, amici miei, che la nostra vita è supersonica,elettronica, meccanica e monotona. "E dopo che cosa succede? E dopo? E dopo ancora?"
Questa mente umana diventa talmente meccanica... è allora che chiede: "Quando torna? Va a Kodaikanal quest'anno o no?"
Ma che ve ne importa?!
Dio non vi dirà mai il Suo programma. Quando va, lo seguite e basta. Se dice che va, non andrà. (Risate) Sí. E quando alla fine saremo sicuri che non partirà mai, vedremo la Sua auto pronta a partire. L'unica certezza è l'incertezza. Dobbiamo amare questa incertezza. Perciò, non preoccupiamoci del Suo programma.
"Bhagavan, aiutami a godere di Te, qui ed ora. Fammi godere e beneficiare della Tua Divina presenza qui ed ora!". Questa è la mia religione, la mia comprensione, la mia spiritualità.
"Kshara Saagara" implica che tutta la nostra spiritualità e la nostra attività spirituale devono aiutarci ad amare l'altra gente, a trattare tutti equamente. Se ho conflitti di classe, se mi sento più importante di un altro, quello è "Kshara Saagara", e significa che nel cuore ho acqua salata.
"Kshira Saagara" significa che tutti sono uguali.
"Tutti sono Uno, figlio mio, perciò sii come tutti".
Se tratto tutti allo stesso modo, se sento che sono tutti importanti, che tutti sono unici, quel genere di sentimento esiste come prodotto di "Kshira Saagara" od "oceano di latte". Sentimenti o pensieri come: "Sono superiore a te" o "Sono venuto qui per vent'anni, sono più vecchio di te", sono prodotti di "Kshara Saagara" . Tutte queste false pretese rappresentano la permanenza improduttiva, spiritualmente impoverita di "Kshara Saagara", l'oceano di sale.
L'intelletto è una facoltà straordinaria
Come vi dicevo questa mattina all' inizio, l'intelletto è una facoltà straordinaria data all'uomo (anche alle donne, naturalmente) (Risate) Ho molta paura del movimento di liberazione della donna! In parlamento il numero delle donne aumenta di giorno in giorno! Spero che qui, ai miei discorsi, il numero di spettatori resti equilibrato fra le due parti! (a Puttaparthi gli uomini e le donne siedono separati; n.d.t.) (Risate)
Quindi: l'intelletto è una facoltà straordinaria della razza umana. Senza di esso l'uomo è un collega degli animali, quasi una bestia.
L'intelletto funziona grazie al sole. Secondo i testi sacri, ogni parte del nostro corpo ha una deità che ad essa presiede. La deità che presiede alla mente umana è la luna:
L'intelletto brilla in tutto il suo splendore. L'intelletto è così funzionale per via della deità che ad esso presiede, il dio sole. È questo intelletto che mi rende Divino, che mi aiuta a viaggiare dall'umano al divino. L'uomo diventa divino per merito dell'intelletto. Questo è il motivo per cui la gente prega il sole al mattino: gli offre la propria obbedienza. Offre le proprie rispettose salutazioni al dio sole, perché la Gayatri dice: "Dhi YoYonah Prachodayat", che significa: "Dio, aiuta il mio intelletto a procedere nella giusta direzione. Sei Tu a dirigere, Tu sei la guida che porterà il mio intelletto con Te nella giusta direzione". Quindi, il dio sole guiderà l'intelletto affinché l'uomo diventi divino".
In questo contesto, devo menzionare le tre parole e stati menzionati da Bhagavan: materia, umanità e Divinità. La materia è il mondo minerale - la roccia, le montagne, la sabbia, la ghiaia, o il metallo. Perciò, l' intelletto vi aiuta a viaggiare dalla materia (padharda) alla Divinità (paraardha).
Il "Bhagavata"
Questo è il messaggio che dobbiamo cogliere in questo periodo sacro di Sankranthi. Questo Sankranthi ha qualcosa a che fare persino con i nostri tre poemi epici. Il primo poema con cui è in relazione è il "Bhagavata". Il "Bhagavata" è un poema epico che tratta dei giochi divini (lila) del Signore Krishna e le gopi (pastorelle adoratrici di Krishna che simboleggiano la completa devozione; n.d.t.) . I devoti di Krishna erano analfabeti, molto ignoranti da un punto di vista del mondo. Erano quasi tutti venditori di latte, e in massima parte erano donne: le "gopi".
Allora devo essere una donna, visto che i devoti di Krishna erano donne? Devo diventare una donna? Questa è una domanda stupida! Qui "donna" non a niente a che vedere col genere, maschile o femminile, della persona. Le donne rappresentano la tenerezza, non il genere femminile: perciò chiunque abbia il cuore tenero è una donna. Tutta la società é femmina. Di uomo ce n'è uno solo, e questo è Dio, chiamato "Purusha". "Purusha" è l'abitante interiore. "Pura" è il corpo, che sia maschile o femminile, ed è solo la dimora. L'abitante è "Purusha".
Così Bhagavan parla delle Gopi. Molte signore (cioè i devoti dal cuore tenero, ricercatori spirituali) consultarono un saggio di nome Narada. Narada è una persona conosciuta fra gli Indù come colui che incoraggia conflitti ed incomprensioni fra la gente. Ma non è un trafficante di intrighi. "Naram Dadathi Narada" significa: "colui che conferisce la saggezza è Narada".
Le Gopi andarono da Narada e lo pregarono: "Narada! Benevolo saggio! Dicci qual è il sentiero corretto da percorrere per ottenere la Divinità, per raggiungere Dio e sperimentarLo. Ti prego, diccelo!" A quel tempo la gente era abbastanza furba da andare dai saggi. (A causa della mancanza di seguaci e di gente in grado di fare il leader, è meglio non parlare della situazione odierna!")
Queste Gopi così andarono da Narada, che disse loro: "Per ottenere la Divinità dovete compiere un rituale noto come "Katyayani".
Dio è il Padrone
Il rituale di "Katyayani" si fa generalmente nel periodo di Sankranthi. In che cosa consiste? Tutti devono considerare Dio il Maestro. C'è tuo marito e devi soddisfare i suoi desideri. Benissimo. Devi prenderti cura dei tuoi figli. Bene. Ma chi è il tuo Maestro? Dio. Si deve avere il sentimento che Dio è il Maestro: questo è il rituale "Katyayani" consigliato da Narada alle Gopi.
Bhagavan lo spiega in modo spirituale. Swami è Swami, vedete? Nessuno Lo può imitare. Come spiega le cose!
Consideriamo la luna: essa non splende di luce propria. La luna ha solo gloria riflessa. È a causa della luce del sole riflessa sulla luna che godiamo del chiaro di luna. Penso di essere stato chiaro. La luce del sole invece è originale, naturale, proviene dal sole stesso, mentre il chiaro di luna è solo un riflesso. La mente è la luna. Il sole è l'intelletto. La luce del sole è lo spirito, o Atma. L'Atma (o Coscienza) è radiosità, brillantezza, splendore. La brillantezza, o splendore, dell'intelletto è lo spirito, che è presente nel fulgore del sole e che viene riflesso sulla luna (della mente umana).
La Coscienza, o spirito, è indipendente. Il sole non ha gloria riflessa. Il sole risplende di per sé, mentre la luna risplende a causa della luce solare, che riflette. Il sole pertanto non ha un Padrone sopra di lui. La Coscienza, il Sé, non ha un Padrone sopra se stessa. Consideriamo la cosa ad un livello inferiore, quello dei sensi; pensiamo al corpo. Il corpo viene controllato dalla mente. La mente viene controllata dall'intelletto. L'intelletto viene controllato dalla Coscienza o Atma. Chi controlla l'Atma? Si controlla da solo. È indipendente. Il punto sta quindi nel realizzare la connessione corpo-mente-intelletto-Coscienza. È tempo di riconoscere la Coscienza o Atma, lo spirito, che è il Padrone della mia vita.
Non mi sento solo; penso che la mia mente sia la padrona della mia vita. Quindi sono molto fiero del mio quoziente d'intelligenza (IQ). Sono orgoglioso della mia memoria, dei miei titoli, delle mie conquiste accademiche. Sono orgoglioso di tutto ciò che ho, perchè penso che la mia mente sia la padrona della mia vita.
E se sentissi che l'intelletto è il padrone della mia vita? "Ho preso una decisione corretta, che mi ha cambiato la vita!" Questo significa che ritengo di avere un intelletto finissimo. Mi sento intellettualmente vigile, unico, grandioso, che è di nuovo un'idea sbagliata, in quanto anche l'intelletto ha un Padrone sopra di sé.
Il corpo ha un padrone: la mente. La mente ha un padrone: l'intelletto. L'intelletto ha un altro Padrone sopra di sé: La Coscienza o Atma o spirito. Lo spirito, o Atma, non ha padroni.
Questo stato di realizzazione è ciò che si chiama "Katyayani". Queste riflessioni di "Katyayani", questa adorazione, hanno come scopo la realizzazione che la Coscienza è il Padrone Supremo, che controlla, governa e abbraccia tutto l'universo ed il Cosmo intero, sia a livello individuale che collettivo.
Mahabharata e Bhishma
Eccoci al prossimo poema epico, il Mahabharata. Anche il Mahabharata ha posto in questo festival di Sankranthi. Nel Mahabharata c'è un grande personaggio, il cui nome è Bhishma, che impersonifica le qualità del sacrificio, della penitenza, della pace suprema e della rinuncia. Bhishma sta per sacrificio (thyaga) saggezza (jnana), disciplina spirituale (yoga) e devozione (bhakthi).
Bhishma rappresenta il sentiero della devozione (shantha bhakthi), che è conosciuto per la pace che conferisce. Visto che la maggior parte di noi non ha "shantha bhakthi", se qualcuno si siede accanto a noi diciamo "Ehi, grrr!" (Anil Kumar ringhia) La nostra è devozione inquieta. (Risate) Non è "shantha bhakthi", che possiede la pace suprema.
Bhishmacharya, che si era preso cura di tutti i Kaurava e di tutti i Pandava, sacrificò la sua intera vita, e visse in totale castità. Divenne un rinunciante ed un asceta per tutta la durata della sua vita.
Quel Bhishmacharya aveva ottenuto la capacitá di ritirarsi dal corpo ogniqualvolta lo desiderasse. Nessuno poteva ucciderlo. Poteva ritirarsi dal corpo da solo, quando voleva, quando preferiva, quando sceglieva di ritirarsi dal corpo. Come poté ottenere una cosa del genere? La ottenne con il sacrificio (thyaga), la saggezza (jnana), la devozione (bhakthi) e la rinuncia (vairagya). Jnana, vairagya, yoga e thyaaga sono le qualità che aiuteranno non solo Bhishma, ma anche chiunque altro, a ritirarsi dal proprio corpo come e quando vuole e quando sceglie di farlo. Il momento sarà sotto il nostro controllo, se abbiamo queste quattro virtù.
Bhishmacharya, quest'uomo di supremo sacrificio e rinuncia, supremo comandante delle milizie, attese 56 giorni su un letto di frecce sul campo di battaglia di Kurukshetra. Non era un letto di lattice o un materasso di gommapiuma, no! (Risate) Non un materasso qualunque, ma un materasso di frecce!
Perché attese 56 giorni? Aspettò il momento meritorio di Uttarayana (Uttarayana Punya Kaala) che è il primo giorno di Sankranthi. Perché chi lascia il corpo nel sacro giorno di Uttarayana Punya Kaala non rinascerà più. Non tornerà in questo ciclo di nascite e morti.
Bhagavan ha detto: "Questo non significa che la gente debba commettere suicidio per lasciare il corpo in quel giorno"!(Risate) Non pensate: "Visto che le cose stanno così, mi prendo un po' di cianuro di potassio e dico: 'Giorno santo! Dio, Liberazione (Moksha)' ". No, no! Chi commette suicidio avrà migliaia di rinascite in più! (Risate) Non avrà solo la prossima vita, ne avrà mille in più. Non si può morire di nostra scelta. Non è nelle nostre mani.
Il punto è che Bhishma attese 56 giorni Uttarayana Punya Kaala, il giorno di Sankranthi, quando il sole entra in Capricorno (chiamato anche 'Makara Sankranthi') prima di morire, per non dover rinascere.
Samardha Ramadas
Qui c'è un esempio dato da Swami. C'era un imperatore dello stato del Maharashtra di nome Sivaji, che era il discepolo di un grande precettore che si chiamava Samardha Ramadas.
Samardha Ramadas, che era un asceta ed un precettore, non possedeva alcuna proprietà. Il suo discepolo, l'imperatore Sivaji, lo voleva ricompensare. Gli mandò un messo, che gli portò oro e diamanti, come offerta al suo Guru. Samardha Ramadas disse: "Stai dando tutti queste cose ad una persona che non ha nessuno che si prenda cura di lui, ad un "anatha". "Anatha" è il negletto, il derelitto, l'abbandonato.
"Come puoi dire una cosa del genere? Il nostro imperatore ti manda oro e diamanti perché non hai nessuno che si prenda cura di te".
"No, no! Il mio Dio, Rama, Ramachandra, è il mio Padrone, il mio Natha, il mio Padrone. Allora Ramachandra è Anatha, il mendicante numero uno!"
Sì, Dio non ha nessuno che si prenda cura di Lui!
Nessuno qui si prende cura di me!
Vi racconterò qualcosa che è realmente accaduto. Avevo delle crisi, riguardanti la mente, e anche altri problemi personali. Swami stava passando di là, ed io dissi soltanto: "Maaku Dikku Evaru Swami?" (chi si prenderà cura di noi?), a bassa voce. Lui sentì. Si girò, e disse: "Che cosa hai detto? Ripeti, ripeti!!!"
"Chi si prenderà..."
"Chiudi la bocca! IO mi prenderò cura di te! Non c'è nessuno qui a prendersi cura di ME! (Risate ed applausi), ma ci sono io a prendermi cura di te!"
Chi è il derelitto, con nessuno sopra di sè, nessun padrone? È Dio stesso. Noi abbiamo Lui come Padrone. Questo è il significato delle parole di Samardha Ramadas. "Se Rama è il mio Padrone, non ho bisogno del tuo oro o dei tuoi diamanti!"
Io sono Ramachandra
Swami ha detto delle cose splendide su Samardha Ramadas. Samardha Ramadas si era concentrato su Ramachandra per lungo tempo e profondamente. Dopo molti anni di penitenze e meditazione su Ramachandra cominciò a sentire di essere diventato Rama lui stesso. Camminando per le strade, camminava così (Anil Kumar imita qualcuno che cammina fiducioso). Mancavano solo l'arco e le frecce! (Risate) E camminando a quel modo, ripeteva: "Sono Ramachandra".
La gente pensava che ci fosse qualcosa di sbagliato. Ma pensavano che non si sarebbe mai permesso di dichiarare di essere Rama se non avesse scoperto dentro di sé qualcosa di speciale.
Qualcuno gli portò un pappagallo morto.
"Swami, questo è un pappagallo. Prendilo."
Egli chiese:
"Chi ha ucciso questso pappagallo?"
"L'hai ucciso Tu, Swami. Se sei veramente Ramachandra come dici di essere riportalo in vita".
Samardha Ramadas pregò Ramachandra e poi lo lasciò volare via: era resuscitato!
Questa è la storia di Samardha Ramadas, narrata dallo stesso Bhagavan.
Sankranthi è speciale anche per altri motivi. È il giorno in cui Adi Sankara (Shankaracharya il grande) intraprese la vita ascetica, si decise per la rinuncia totale e divenne un rinunciante (Sanyasi), votato alla castità, proprio in questo giorno di Sankranthi, che è un giorno santo e prezioso.
Pongal e Ponguta
Bhagavan ci ha dato un altro significato: Samyak + kranthi = Sankranthi. Questa è l' etimologia della parola "Sankranthi". Che cosa significa "Samyak "? "Sa" significa "di buon auspicio, ciò che è sacro". "Kranthi" vuol dire "tempo" - il passato, presente e futuro. Preghiamo Dio nei periodi sacri, per avere un felice futuro spirituale davanti a noi, a cominciare da domani, il giorno di Sankranthi. Così facendo, tutto l'anno a venire sarà pacifico e benedetto.
Il secondo significato è quello del mutuo amore, "padharda". Ti amo pechè mi sei utile. (Risate) Anche tu mi ami perchè ti sono utile.
Il terzo è l'Amore supremo. Anche questo si chiama "samardha". Amo a causa di Dio, il mio Amore è incondizionato, altruistico. Nel periodo di Sankranthi vengono celebrate funzioni di buon auspicio, come i matrimoni, etc.
Questo è in breve il significato di "Sankranthi".
Io ero là, a proteggerti
Voglio condividere con voi un paio di cose a proposito dell'incontro sportivo dell' 11 gennaio. Vi racconterò qualche miracolo, visto che so quanto siete interessati a queste cose. Crediamo che qualsiasi cosa succeda ad altri sia un miracolo, dimenticando che la nostra vita è piena di miracoli. Ogni vita è un miracolo. Ogni individuo è un miracolo, ma lo capiamo solo quando succede agli altri. Quando succede a noi, abbiamo la tendenza ad ignorarlo o a prenderlo come semplice coincidenza. Questa è la tragedia!...
La maggior parte di voi ha assisitito alla corsa del ragazzo che nel Campus di Brindavan ha fatto delle giravolte impressionanti sul go-kart, a tutta velocità. Avrete notato che ha sbattuto contro il muro - ta-da! L'onorevole Ministro Uma Bharati sul palco ha urlato: "OHHHHHH!", ed anche noi volevamo fare lo stesso. Ma, data la Divina Presenza, ci siamo controllati e l'abbiamo detto dentro di noi. (Risate) Se urliamo anche noi, la gente dubiterà della nostra devozione... Dobbiamo pertanto essere spiritualmente cauti! (Risate)
Bhagavan ieri sera ha detto: " L'intero go-kart si sarebbe rotto in piccoli pezzi ed il ragazzo avrebbe avuto molte gravissime ferite alla testa, ma non è successo niente, perchè io ero sul palco a prendermi cura di lui". (Applausi).
Ve lo racconto perché Anil Kumar non sa tenersi le cose per sé! (Risate)
Un'altra cosa che voglio portare alla vostra attenzione è la seguente: la maggior parte delle ragazze in India porta i capelli lunghi, raccolti in una treccia. Sicuramente ieri sera avrete visto le due ragazze con i capelli lunghi che hanno saltato nel cerchio di fuoco. Ieri sera c'era vento ed il fuoco divampava in ogni direzione... le ragazze coi capelli lunghi... ahi! Ma le ragazze sono saltate nel fuoco senza problemi.
Swami ha detto: "Hanno sari di seta e capelli lunghi, si può bruciare tutto. Che cosa pensate che ci stia a fare sul palco? Proteggo i miei figli là sul campo". Swami, sì, solo Tu puoi farlo!
Un altro episodio. Un ragazzo di Vijayawada, di nome Sai Krishna. Mentre saltava su un trampolino, è caduto da circa quattro metri e mezzo di altezza. È stato portato all'ospedale e si pensava avesse ogni sorta di fratture. Invece, dopo aver fatto i raggi X, si è visto solo un piccolo sgraffio. (Applausi)
Questo è Sai Baba. Sai Baba, per favore, capite! (Applausi)
Una ragazza di Anantapur sentiva molto dolore. Ha pregato Swami di poter saltare comunque. Ha partecipato al salto con la motocicletta, e solo dopo è andata all'ospedale, dove le hanno riscontrato alcune fratture. Le fratture danno dolori terribili, ma la ragazza li ha sopportati per partecipare ai giochi. Questo è il potere di Sai. (Applausi)
Dare il Prasad al momento giusto
Questo è il massimo. L'ho sentito da Bhagavan e ve lo voglio dire subito. L'onorevole ministro, che è arrivata ieri ed era l'ospite principale, è l'onorevole Uma Bharathi. È il Ministro dello Sport e della Gioventù. Avrete tutti notato che è stata portata qui con una sedia a rotelle. Ora vi racconterò che cosa mi ha detto ieri sera Bhagavan, quando ero con Lui. (Lui sa con chi confidarsi).(Risate)
Il Ministro ha potuto assistere solo alla sessione del mattino, perché al pomeriggio doveva tornare a Delhi. Bhagavan le ha concesso un'intervista. L'hanno spinta dentro sulla sedia a rotelle. Quando è uscita camminava agile e diritta sulle sue gambe e non era più sulla sedia a rotelle,! (Applausi) Questo è il potere di Sai Baba.
Inoltre Sai Baba le ha materializzato una coppa d' argento piena di Vibhuti, che non si esaurirà mai. "Akshaya" significa "che non si esaurirà mai".
Quando è atterrata a Delhi, è andata dal Primo Ministro e gli ha portato il prasad da parte di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba (Applausi)
"Grazie per avermi portato il prasad al momento giusto!"
Sapete qual era il momento giusto? I giornali ve lo diranno! (Risate)
Al momento giusto, è arrivato il prasad!
Ed ora concludo, augurandovi un felice Pongal!
Che Bhagavan vi benedica!