Cari fratelli e sorelle,
Buon Anno!
Questo è il nostro ultimo incontro - non credo che ci incontreremo più per quest'anno (Risate). Ci rivedremo nel 2002! Prima di cominciare, lasciate che aùguri a tutti voi un felice anno nuovo! (Il pubblico risponde: 'Sai Ram, buon anno!') Che Bhagavan vi benedica, che sia con voi e con le vostre famiglie! Che Bhagavan sostenga la crescita della vostra devozione e del vostro servizio, e che aiuti tutti noi a realizzare e a sperimentare la Divinità interiore.
Il nuovo anno è sulla soglia. Addio, anno vecchio, e benvenuto anno nuovo! Questa è l'occasione per fare un esame retrospettivo, una valutazione. Che cosa abbiamo acquisito? In che cosa non siamo riusciti? Che cosa vogliamo fare nel 2002? Quali sono i nostri piani per l'anno nuovo? È su queste basi che vorrei condividere con voi qualche riflessione alle soglie dall'anno che sta per nascere.
La vita è la cosa più preziosa
La vita è una sfida, non è mai una routine. Non è meccanica, non è monotona; se sfortunatamente diventa meccanica, è noiosissima. Se la vita è ripetitiva, ci disgusta, se ha una routine o se è programmata, è deprimente. La vita è nuova, è fresca. Dovete considerare la vita il più prezioso dono del nostro Signore, nostro salvatore e redentore, il nostro caro Dio, Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. La vita è preziosissima.
Alcuni condannano la vita, alcuni considerano il corpo come una maledizione. C'è chi pensa che la vita sia una cosa da nulla, qualcosa di inferiore. Non seguiteli, non date loro retta! La vita è Divina. Il corpo è un dono di Dio. La vita ed il corpo sono i doni più preziosi che ci sono stati dati da Dio. Non potreste mai costruire un corpo, né la vita.Non sono una cosa bassa, inferiore! La vita è una celebrazione, la vita è una danza, la vita è estasi, è beatitudine. Non è mai noiosa. La vita è una melodia. La vita è musica.
Se non gioiamo della vita siamo sfortunatissimi, non ci meritiamo di essere qui, sul pianeta Terra. Perché? Perché nelle Scritture viene costantemente ripetuto che la vita umana è la più rara di tutte. Ci sono 8.400.000 diverse specie in questa creazione, della quali la vita umana è la suprema e la più nobile, e dev'essere vissuta in felicità e beatitudine.
Se non avessimo avuto questa vita, non avremmo potuto conoscere Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Se non avessimo avuto questo corpo non Lo potremmo servire. Lo vediamo, Lo serviamo, ce Lo godiamo. Stiamo con Lui, viviamo in Lui, vediamoLo in voi ed in me.
La vita è preziosa, è felicità, è musica, è una danza! Non sentiamoci mai annoiati, no! Ogni attimo è un dono, ogni istante è uno splendido dono!
Oh, Bhagavan Baba! Ti ringraziamo per l'anno 2001! Ti ringraziamo per tutto ciò che hai fatto per noi. Ti ringraziamo per averci salvati dai rischi della nostra vita. Ti ringraziamo per questo splendido regalo, di essere con Te in questo Capodanno. Ti ringraziamo per tutto questo. Questa è un'occasione per ringraziare il nostro Signore. Nel dare il benvenuto al nuovo anno, ringraziamo Lui per l'anno appena trascorso.
La vita è una sfida
La vita è una sfida, non una fuga. La vita non è una competizione, non è un paragone, che è una cosa volgare. Il paragonarsi, il competere con gli altri rendono la nostra vita miserabile. Noi dimentichiamo la bellezza della vita. Non gioiamo del suo profumo. Non ne gustiamo la dolcezza. Il paragone e la competizione derubano la vera bellezza alla vita.
Allora, amici miei, viviamo in bellezza. Non chiediamo nel peggiore dei nostri sogni: "Come stai?", avendo come risposta: "Si tira avanti, si tira avanti". No, no, no!!! Rispondete: "Sono felice, sono felice", e non: "Tiro avanti, così e così". No!!! Non dite così. Noi siamo felici. Nessuno di noi si trova all'ospedale in questo momento, o in prigione, o in tribunale a litigare, o in Afghanistan. (Risate) Noi siamo qui.
Come siamo fortunati! Se non comprendiamo la fortuna e la Grazia del Signore nostro Dio, come siamo sfortunati! Ci sono molti che non sono in grado di vedere, che non possono arrivare fin qui. Quale più grande fortuna può esistere sulla terra in tutta la durata della nostra vita?
Oh, Bhagavan... grazie per tutto questo!
Realizziamo il valore della vita. La vita è una sfida, non è una fuga. Non è uno spavento, non è un incubo. La vita è una sfida. Che genere di sfida? Accumulare più denaro? No! Diventare più potenti? No! Vedere Dio in me e sperimentare la Divinità interiore: questa è la sfida della vita.
È una sfida guadagnare due miliardi di lire? No, no! È solo una sfida finanziaria! In tempo di guerra diventiamo zero, siamo finiti, i soldi non valgono più niente! Che cosa dire del mercato, oggi? L'economia sta cadendo sempre più in basso. Dove siamo? I soldi non rappresentano alcuna sfida, perché vanno e vengono... né rappresenta qualcosa la posizione sociale: uno che è ministro oggi, domani non ha alcun potere.
La gente dice: "Oggi sei fenomenale", ma domani è pronta a definirti "pezzente". Non dobbiamo mai andare in base al nome ed alla fama. Quella non è una sfida. Qual è la vera sfida nella vita? Conoscere la Divinità interiore e sperimentare che siamo una scintilla del Divino.
Amici miei, invitiamo il Nuovo Anno, prendendo la vita come una sfida e non fuggendo da essa. Accettiamo la sfida di raggiungere la conoscenza che siamo Divini, che siamo scintille ed estensioni di Dio. La vita non è rabbia o gelosia; non è invidia o superbia: esse sono tutte caratteristiche animali. Sono geloso di te, bene, i conti accumulati nelle vite precedenti vengono regolati ora, negli affari. No, no! La vita non è rabbia, non è superbia, non è ego! La vita è Amore.
La vita è Amore
La vita è Amore! Sì! Che genere di Amore? L'Amore per l'Immutabile, l'Amore in espansione, l'Amore al di là del potere e del tempo, l'Amore che è Divino. La vita è Amore, ed essendo in me quell'Amore, non posso essere egoista: quell'Amore fluisce, si riversa dalla tazza del mio cuore. Il mio cuore è troppo piccolo per contenere l'Amore Infinito che Dio mi ha dato. È Lui che fa fluire senza fine quell'Amore.
La vita è Amore. Condividetelo. Se metto delle condizioni al mio Amore, bene, sarò un bravo cane da guardia, ma non sarò un essere umano. La vita è una sfida. Accettatela! Dio, fammi anche capire che questa vita è solo un sogno dorato, bellissimo - un sogno bellissimo e dorato. La notte posso sognare di viaggiare per il pianeta, da una parte all'altra;o di essere un milionario. Questo è un sogno notturno, l'altro è un sogno ad occhi aperti. Ma tutto è un sogno.
La vita è un sogno. Non considerate tutto questo una realtà solo perché oggi state bene. Non vuol dire che starete bene eternamente. No, no, no! La vita dopo tutto è un sogno. Niente è permanente. Tutto scorre, come una nuvola di passaggio. Come dice Bhagavan: "Tutto è una nuvola di passaggio. Nemmeno una nuvola è permanente". La vita è un sogno diurno, così come l'altro è un sogno notturno. Realizziamolo. La vita è un sogno. Realizzatelo.
Se mi identifico con un sogno, posso danzare, posso cantare, posso versare una lacrima. Se considero la vita un sogno non ho bisogno di danzare, non ho bisogno di piangere, o di urlare istericamente. La posso accettare per quel che è, un sogno che non è permanente. La vita è un sogno: realizzate questa realtà.
Fammi capire che Dio mi ha dato questa vita che ha il mondo come campo da gioco. Il mondo intero è un campo da gioco. La vita è una partita. Durante una partita non posso sedermi sul campo da gioco, non posso rilassarmi. Non posso sdraiarmi e dormire russando. No. Non è possibile! La vita è una partita da giocare; sia che io vinca o perda, in una partita devo sorridere, perché è solo un gioco. Questo è lo spirito sportivo. Che vinciamo o perdiamo, che otteniamo la vittoria o subiamo la sconfitta, che veniamo lodati o ci cada addosso il biasimo, la vita è un gioco. Qualsiasi cosa succeda, o Signore, fa che io mi ricordi che la vita è come giocare una partita, e fa che io mantenga lo spirito dello sportivo, con uno spirito di resa totale ed accettazione incondizionata.
Amici miei! Preghiamo tutti insieme Bhagavan Sri Sathya Sai Baba di farci realizzare in spirito che cosa Egli ha detto sulla vita in generale. La vita è una sfida. dobbiamo accettarla. La vita è una partita da giocare. La vita è Amore, condividiamolo. La vita è un sogno - realizziamolo. La vita è musica - cantiamola! Sì!!!
La vita è una celebrazione, come ho detto prima. Ecco perché Bhagavan non vuole vedere facce serie, malinconiche, tragiche, invidiose, emozionate, appassionate, ambiziose. La faccia che non conosce sorriso è la più tremenda creatura della Terra! (Risate). Se uno può veramente definirsi sfortunato a questo mondo, questo è colui che non conosce il sorriso!
Amici miei, amiamo la vita. Amiamola e viviamola. Vivetela. Molta gente non la vive! La trascinano come qualcosa di simile ad un bagaglio, qualcosa da portarsi dietro. (Risate) La vita è qualcosa da trasportare?! Da trasportare o da spingere? No! La vita va vissuta, con tutte le festività, la gaiezza, la felicità, per sfociare nella beatitudine. Insieme a questa preghiera, ho anche qualche altro pensiero da condividere con voi, mentre invitiamo il Nuovo Anno, il 2002.
Isaia 45:2
Bhagavan Baba ci dice qualcosa che è in accordo con Isaia, cap. 45, secondo verso, e che ora vi leggerò, per poi spiegarne il profondo significato:
"Quest'anno camminerò innanzi a voi. Seguitemi".
Che splendida assicurazione! Vi precederò, Figli Miei! Se andate voi prima di Me, potreste non raggiungere la meta. Se siete voi a precederMi, potreste mancare la strada giusta od avere un incidente. Quali sono i pericoli? Quali gli incidenti possibili? Non potete sapere come è la strada, come è il traffico, non lo sapete, figli miei! Non sai come la gente ti testerà, ti ostruirà la strada, come ti si opporrà, figlio mio! Quest'anno ti precederò. Nel 2002, seguimi!
Se seguiamo Bhagavan, il traffico non esiste. Quando il semaforo è rosso, il traffico si deve fermare per far passare gli altri veicoli. Bhagavan darà la luce rossa a tutti i nostri nemici! (Risate), a tutti i nostri oppositori, a tutti i pericoli e alle possibili minacce. "Luce rossa, fermatevi! Io vado prima di voi. Stop al traffico. Seguitemi!" Ecco. (Risate) Questo è quel che succederà. Se non volete seguirlo, andate contromano e vi trovate all'ospedale. (Risate) Ecco com'è: è un'assicurazione!
Se seguite Dio, è detto chiaramente in Isaia:
"Camminerete nella Luce e non nelle tenebre".
Se camminate con Dio, camminate nella Luce. Se non seguite Dio, resterete nelle tenebre dell'ignoranza, della minaccia, dell'illusione, dell'immaginazione.
Se seguirete Dio, vi troverete nella Luce, sarete nella delizia della conoscenza, della consapevolezza, della saggezza, dove siete salvi e sicuri.
Giovanni 14: 6
Giovanni, cap.14, verso 6:
"Sono la Verità, la Via e la Vita"
"Sono la Verità, la Via e la Vita", dice Dio. Il Nome di Bhagavan è Sathya Sai Baba. Verità! Verità! Sathya significa Verità! Bhagavan - seguiamoLo, perché Egli è la Verità.
"Sono la Via". Bhagavan ci ha indicato la Via. Che Via meravigliosa ci ha mostrato! Che cosa ha detto? "Una vita senza Dio è una foresta di bruti". La vita con Dio è il puro Paradiso. Il Regno di Dio è dentro di voi."Io sono la Via". Bhagavan è la nostra Via. E qual è la Sua Via? La via dell'Amore, della Pace e della Rettitudine. Perciò: "Io sono la Via". Procediamo sulla Via di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba.
"Io sono la Via". È una vita che non è passiva, ottusa ed inerte. È una vita dinamica, di sostegno, piena di vitalità. O Dio! Quante cose eccitanti sono successe nel mondo! Dove non ci sono mezzi di trasporto, troviamo devoti Sai che preparano le strade. In posti che nessuno può raggiungere, i devoti Sai costruiscono una scuola, portano l'elettricità e fanno Seva! Com'è possibile? È possibile perché: "Io sono la Vita", dice Dio. Egli può far sì che ognuno di voi faccia qualsiasi cosa!!!
Se ve lo dico, quanti di voi mi crederanno? I bambini presenteranno l'11 gennaio dei numeri incredibili all'incontro annuale dello Sport e della Cultura. Con soli dieci giorni di allenamenti faranno ginnastica e acrobazie come se fossero reduci da allenamenti di uno o due anni! Come ce l'hanno fatta? Bambini piccoli che fanno tutto! Perché? "Io sono la Via, Io sono la Vita". Se accettiamo Bhagavan come la Vita, questo è dinamismo, è coraggio, è forza, è valore! Perché no? È ciò che è scritto: "Io sono la Verità. Io sono la Via. Io sono la Vita".
Fede e Speranza
L'anno 2002 richiede un messaggio speciale, che ho diviso in quattro paragrafi, che spero di poter completare nel limite di tempo a nostra disposizione (riuscire a dire quel che devo nel tempo prescritto: in questo trovo sempre qualche difficoltà...) (Risate).
Il primo argomento riguarda la fede e la speranza. Oggi, amici miei, abbiamo l'elettronica. Si può viaggiare da una parte all'altra del pianeta in brevissimo tempo. I mezzi di trasporto, gli aerei, la stampa, la televisione, tutti i "mass media" hanno reso il mondo così piccolo... È un villaggio globale. Non è più enorme, come prima. Tutto può viaggiare -messaggi fax, internet - più velocemente di una rete per le zanzare (Risate) Tutto può arrivare ovunque in un tempo minimo.
Noi siamo un piccolo villaggio. Nessuno di noi è felice, nessuno di noi è beato. Perché? Molti di noi hanno perso la fede e molti di noi hanno perso la speranza. Ricordiamoci di vivere in una speranza senza fine, piuttosto che vivere una fine senza speranza. Speranza senza fine è meglio di una fine senza speranza. Amici miei, quella felicità è possibile se avete fede. Il momento in cui la fede è perduta siamo morti, andati.
Oggi non riusciamo a credere in Dio. Non abbiamo fede nelle Sacre Scritture e non abbiamo fede in Dio. Perché? Intanto non abbiamo fede in noi stessi. Chi non ha fede in se stesso non può avere fede in Dio. La fede è assolutamente necessaria. È da questa fede nasce la speranza per un futuro migliore. La speranza in una prospettiva, in un periodo d'oro che arriverà! La fede e la speranza vanno insieme.
Ho detto: "Bhagavan"! Non ho fede, perciò che devo fare? Lasciate che mi informi su quale sia la ditta che fornisce la speranza, così ne ordinerò un pacchetto! (Risate) Dove possiamo trovarla? È prodotta artigianalmente, come gli orologi svizzeri, o come il Big Ben di Londra? O è qualcosa tipo "spray", e si compra negli Stati Uniti? Dove posso procurarmene un po'? Fede e speranza: dove le trovo?
Bhagavan ha detto: "Come siete stupidi! Siete nati con la fede, ma siete diventati privi di fede per quanto riguarda Dio!" Siete nati con la fede. Vado dal parrucchiere e mi faccio rasare la testa. Sia che il rasoio scorra sulla mia testa o sul mio collo, ho fiducia nel barbiere, ma non in Dio! (Risate) Ho un bellissimo vestito di lana "Raymond", un vestito carissimo! Lo do al lavandaio nella completa fiducia che me lo laverà bene e non me lo rovinerà, o lo faccio lavare chimicamente avendo fiducia nel fatto che me lo restituirà intatto. Non mi viene neppure da pensare che me lo può fare a pezzi!
Ho fiducia nel lavandaio, nel barbiere... ma non in Dio. Vado all'ospedale ed il chirurgo dice: "Si sdrai, la esaminerò". E poi: "Ha bisogno di essere operato". Rispondo: "Va bene, dottore". Non si sa se tornerò sulla terra o partirò per l'altro pianeta, ma ho fiducia assoluta nel chirurgo... e nessuna in Dio.
Dire: "Non ho fede" è assolutamente sbagliato! Abbiamo fede in tutti. Nella maggior parte dei casi riponiamo la nostra fede in persone che non se la meritano. (Risate). Abbiamo piena fiducia in gente totalmente inaffidabile, ma non in Dio. È una tragedia. A causa di questa mancanza di fede in Dio, non abbiamo speranza.
San Giovanni
San Giovanni dice: " Salvate ciò che esiste".
Considerate bene questa affermazione, è così bella.
Salvate ciò che esiste fra il vedere Dio e credere in Lui.
Che meravigliosa affermazione, fatta così tanto tempo fa! Lo vediamo, ma non crediamo in Lui. Alcuni credono in Lui ma non Lo vedono. Coloro che credono possono non vederLo. Fra il "vedere" ed il "credere" c'è un vuoto. Quello spazio, quel vuoto, andrebbero rimossi, affinché il vedere ed il credere vadano insieme.
Gli uomini credono, ma non vedono. Perché? Perché il tipo di sensazioni che hanno, le parole aspre che usano, il danno che provocano agli altri, la vita egoistica che conducono e l'agitazione, la superbia... mostrano solo che hanno visto Dio, ma non Gli hanno creduto. Se avessero creduto a Dio, non sarebbero così superbi. Non potrebbero essere egoisti. Non sarebbero mai gelosi o invidiosi. Hanno visto Dio ma non Gli hanno creduto. Spero che abbiate capito che cosa intendo.
Alcuni Gli credono, ma non Lo vedono. Dicono: "Dio c'è. Dio è potente. Lo avete visto?" "Io no". Mera credenza è immaginazione, ipotesi, teoria. Il credere dev'essere seguito dal vedere! Vedere è la realtà, mentre il credere è psicologico. Ci vogliono entrambi.
La nostra preghiera: "Oh, Dio, salva ciò che esiste fra il credere ed il vedere. O Bhagavan! Ti vediamo e anche crediamo in Te! Bhagavan, crediamo in Te e Ti vediamo!" Il credere ed il vedere non devono divergere l'uno dall'altro; dovrebbero convergere, non divergere. Devono unirsi, non separarsi. Questo è ciò che sono la fede e la speranza.
Santa Caterina
Santa Caterina fece un'altra affermazione importante:
"Nella Luce della fede, sono forte, costante e perseverante".
A volte mi sento debole, deviante, perso, solo, abbandonato, derelitto. Perché? Perché la fede è in declino, sta sparendo, e allora la depressione e la frustrazione invadono la mente.
Molti di noi aiutano gli psichiatri a guadagnar soldi. Perché? Perché non abbiamo fede. Ma gli psichiatri hanno molta fede nel fatto che pagherete le loro fatture! (Risate) È proprio così! È a causa della mancanza di fede che gli psichiatri si arricchiscono! In India tempo fa gli psichiatri non esistevano, o perlomeno potevate contarli sulle dita di una mano. Oggi abbiamo più psichiatri perché la fede se n'è andata, diventiamo instabili, emozionalmente tesi, col risultato che perdiamo l'equilibrio.
Santa Caterina dice: "Nella luce della fede, siete forti"
E Bhagavan: "Perché temere, se io sono qui?" "Oh, Dio! Se so che sei qui, perché dovrei avere paura?" Il senso di paura compare quando l'assicurazione di Bhagavan di essere qui, la Sua garanzia di esserci, l'affermazione celestiale, Divina, che Lui è qui adesso, viene dimenticata gradualmente, viene persa dall'orizzonte della mia mente.
Per questo mi sento deviante. Ma se ho fede, Dio è qui. Bhagavan è con me; questo mi rende forte, succeda quel che succeda!
Una volta, alcuni anni fa, all'aeroporto di Bombay vennero cancellati tutti i voli a causa di alcuni disaccordi comunali. A Bombay c'era il coprifuoco. Ma Bhagavan dette la sua benedizione ad una ragazza che voleva andare all'estero a prendere una specializzazione dopo la laurea in medicina. Con la benedizione di Baba, essa andò all'aeroporto internazionale di Bombay, oggi nota come Mumbai.
Quando la ragazza arrivò, lesse che tutti i voli erano stati cancellati. Disse. "Swami, mi hai benedetta. Mi hai detto di andare all'estero ed ora hai cancellato tutti i voli, come è potuto succedere? (Risate) Che cosa succede? Come può essere?"
All'improvviso comparve la scritta: "Lufthansa Airlines, i voli in programma per andare a New York da Bombay". Che cosa significava? "Nella luce della fede sono forte. Oh, Baba, quel che hai detto... adesso Ti credo". Sì! Allora senti la forza. Allora sei forte.
"Ho fatto tornare indietro il treno"
Mi ricordo benissimo di quando visitai un certo posto, molti anni fa. Ho questa debolezza, di parlare tutto il tempo solo e soltanto di Bhagavan. (Risate) Se c'è qualcuno che mi ascolta parlo senza limitazioni. Questo mi capita da circa trent'anni. (Quindi non penso che perderò l'abitudine proprio adesso, anche se decidessi di farlo).
Mi trovavo sulla piattaforma della stazione di Kaizapet vicino ad Hyderbad. Il capostazione venne da me e disse: "Signore, non sono potuto venire ad ascoltare il Suo discorso stamattina, perché ero troppo occupato; perché non viene un attimo nel mio ufficio?" "Perché no?", risposi, ben sapendo che ci attendeva un bel caffè caldo, ed avendone molto bisogno a quell'ora, dopo il lungo discorso che avevo appena tenuto!
Dopo aver gustato una bella tazza di caffè caldo, gli ripetei tutto quello che avevo detto nel mio discorso.
Il capostazione, aggrottando le sopracciglia, mi ascoltava rapito: "Oh, bello, sì...". I miracoli di Baba sono i più dolci del mondo. Sono unici, ineguagliabili, senza paragoni, mai uditi. E lui mi ascoltava: "Oh, bello, continui..." Alla fine disse: "Signor Kumar, penso che sia l'ora che vada a prendere il treno".
Come uscimmo dall'ufficio, vedemmo il mio treno che lasciava la stazione (Risate). Dissi: "Che stupido che sono! Domani dovrò fare rapporto sulla mia sbadataggine!" A quel tempo lavoravo in un collegio cristiano: potevo dare addio al mio lavoro - discussione terminata! Mi avrebbero dato il benservito e addio. "La informeremo se avremo nuovamente bisogno di Lei", mi avrebbero detto. Che cosa potevo fare?
Credetemi, anche un signore che fece quel viaggio con me si trova qui adesso e può testimoniare su quanto dico. Quel treno era partito, aveva lasciato la stazione ed aveva fatto due o tre chilometri. All'improvviso il treno cominciò ad andare all'indietro! (Risate) Raggiunse la pensilina su cui eravamo e noi salimmo sul treno! Quando tornammo, e potei essere ricevuto da Bhagavan, Swami disse: "Avresti perso il tuo lavoro, perciò ho fatto tornare indietro il treno a prenderti!" (Risate ed applausi)
Dio si prese cura del Suo programma perché stavo parlando di Lui. Se avessi chiacchierato sul mio curriculum, sarei rimasto alla stazione a chiedere l'elemosina! (Risate) Se avete fede tutto va sempre bene.
Grazie, Swami!
Ricordo un'altra occasione, in cui avevo ingenuamente detto: "Sì" ad un uomo che mi aveva chiesto di andare a fare un discorso al suo paese. Avevo detto "sì", ma poi mi era stato reso noto che il paese in questione si trovava a duecentocinquanta chilometri di distanza... ed io avevo detto "sì"!!! (Risate) Era un giorno di lavoro, e allora come risolvere la questione? Visto che avevo detto "sì" quest'uomo era partito per tempo per preparare tutta la faccenda. Non mi potevo tirare indietro. Così ci andai, e pregai Dio. La mia vita ed il mio lavoro sono sempre stati come un pendolo, hanno spesso oscillato da una parte all'altra. Che cosa ci posso fare?
Andai e feci il discorso ad Adilabad... ormai molto tempo fa. Quando tornai mi aspettavo una lettera di licenziamento, o almeno una sospensione. Ma quando raggiunsi il college, il campus era deserto. Il portiere mi disse: "Oggi sono tutti al matrimonio di un professore, perciò è festa!" (Risate) Pregai dentro di me: "Baba, benedici quella coppia! Fai sposare tanti giovani a questo modo, così che io possa svolgere il tuo lavoro". Vedete? Bhagavan si prende cura di tutto!
Ci fu anche un altro episodio in cui avendo perso la coincidenza dovevo prendere il treno successivo, in quanto il treno su cui avevo viaggiato era arrivato in ritardo. I treni in ritardo in India sono una cosa estremamente normale. (Risate) Una cosa "normale"! Non ce ne stupiamo. Se arriva in tempo, dev'essere il treno del giorno prima. Proprio così.
Quindi non me la presi. Ma era talmente in ritardo che non riuscii a prendere nemmeno il treno successivo. Che fare? Arrivai al college così in ritardo, che non c'era più neppure uno studente in tutto il campus. Il portiere mi disse che erano tutti nell'Auditorium. Chiesi: "Perché?" "I nostri studenti hanno vinto la partita di cricket e il preside sta consegnando una coppa alla squadra. Pertanto, oggi è vacanza, niente scuola!" (Risate)
"Grazie, Swami", dissi, "Per favore fa' che vincano sempre, così posso andare tutti i giorni!" (Risate)
Santa Caterina
Ecco ora una frase di Santa Caterina:
"Se qualcuno mi ha detto...".
Vi prego di ascoltare attentamente.
Se qualcuno mi dice: "Capirei di poter credere", la mia risposta è: "Credi che potresti capire!"
"Alcuni dicono 'fammi capire e credere". Molto pochi sanno come capire, perché la maggior parte fraintende. Non capiamo o fraintendiamo, ma la comprensione corretta manca. Se ci fosse vera comprensione, se il vero senso fosse percepito, non ci sarebbero mai stati conflitti. Non ci sarebbero fraintendimenti, litigi, odio, gelosia.
Non c'è vera comprensione. C'è solo fraintendimento. Quindi se dico: "Prima capirò e poi crederò" non ce la farai mai, in tutta questa vita. Prima abbi fede, e la comprensione arriverà poi. Questo è ciò che Santa Caterina intende nel parlare di fede e speranza.
Sant' Agostino
"Una fede sana": cioè una fede stabile, incrollabile, ferma, forte.
Una fede sana è l'inizio della vita eterna.
La vita è un lungo viaggio. Non è un programma a breve termine, non è una cosa momentanea. Per fare un lungo viaggio dovete aver fede. Se cominciassi a costruire una casa senza fiducia nel fatto che l'indomani sarò ancora vivo, non getterei nemmeno le fondamenta. Se prenoto il biglietto del treno senza aver fiducia nel fatto che arriverò a destinazione, farò bene a cancellare la prenotazione prima di partire. Se andate al mercato, o a Minneapolis, o all'aereoporto di Heathrow o al Kennedy Airport, dovete credere che non accadrà nulla di spiacevole. È la fede che vi salva, perché la vita è un lungo viaggio. È l'inizio della vita eterna. "La fede è l'inizio della vita eterna": questa è proprio una bella frase!
Avete sicuramente sentito parlare della vita di Sant' Agostino! All'inizio era un ragazzo viziato, malizioso, immorale. Sua madre, Ebidol, andò in chiesa e si inginocchiò davanti alla Croce, piangendo: "Dio, salva mio figlio!" Pianse sulla croce senza sosta e quel ragazzaccio divenne Sant'Agostino!
Sant'Agostino disse:
"Avere fede significa credere in ciò che non vediamo".
Vuol dire che avete fede in quel che non vedete! Ho fede in Dio. L'hai visto? No. Ho fede nel fatto che sarò promosso agli esami! Come lo sai? Ho fede nel fatto che vincerò la partita. Come lo sai? Non lo so. Quindi "puoi" avere fede in ciò che non vedi! E Sant'Agostino dice che il premio per aver fede in ciò che non si vede è che poi vediamo ciò in cui crediamo! È così facile!
"Il premio della fede è vedere ciò in cui si crede".
Ho piena fede in Bhagavan. Sono venuto qui e lo vedo. La fede porta alla manifestazione. La fede conferisce la benedizione di vederlo nella Sua forma. Tutti vediamo Bhagavan perché la fede ci ha portati qui. È stata la fede a trasportarci in questo posto. Questo è ciò che ha detto Sant' Agostino. Che quest'anno 2002 sia pieno di fede e speranza.
"O Dio, sono rimasto nell'errore così a lungo, non c'è posto qui per me!" No, no! Chiunque sbagli ha un futuro! Ogni santo ha un passato! Chi ha sbagliato ha un futuro anch'egli! Dio non abbandona nessuno. È il Dio del perdono, che ci ama sempre, che esiste in eterno. Non è possibile essere abbandonati a metà strada, o da qualche parte lungo la strada. Lui sarà sempre con noi. La speranza e la fede saranno con noi per sempre.
Silenzio e Pace
Ecco la seconda parte: il silenzio e la pace. La fede e la speranza conducono al silenzio e alla pace. Che cosa è il silenzio? Che cosa è la pace?
Sappiamo che cos'è il silenzio. Alcune persone non parlano, ma i loro volti ci dicono che non sono in silenzio con se stessi. Non sono silenzioso dentro: continuo a manovrare, a manipolare, a desiderare che le cose peggiori capitino a tutti gli altri. Questo non è silenzio! È inutile! Tenere le labbra strette non significa far silenzio! Quello è solo silenzio fisico!
Il silenzio è l'assenza di pensieri. L'assenza dei pensieri è lo stato del silenzio. Il ritiro della mente cade in uno stato di silenzio. Quel silenzio è spirituale, senza pensieri, e vi porta allo stato della Pace.
Oggi non c'è pace perché sebbene talvolta siamo silenziosi esteriormente, siamo senza pace. Potete dire: "Signore, io mi godo la pace", ma la faccia è lo specchio della mente. Possiamo mostrare quanto siete in pace. Se vi chiedo: "Quando è il Darshan?" (Anil Kumar fa questa domanda con una voce cattiva e annoiata) e voi rispondete: "No, grr!, Brr!" Ah-ha (sarcasticamente): siete la pace incarnata? (Risate) Mettiamo che io vi chieda: "Signore, dove sono i negozi?" e che voi rispondiate: "Se li cerchi!" Oh-ho, siete la pace incarnata?
La pace è riflessa, è vista come un'interazione. La pace si sente e si vede nelle nostre parole e nelle nostre azioni. Questa pace viene nel silenzio, il silenzio senza pensieri, quando si gioisce dello stato della Divinità, quello dell'eterno testimone. Il godimento della compagnia del Testimone Eterno è il silenzio ed il resto è rumore. Tutto il resto è rumore!!!
Posso non parlare, non proferire parola con nessuno, ma avere pensieri dentro che rendono la mia mente più rumorosa del mercato del pesce o della stazione ferroviaria! Perché?
Perché la mente è piena di pensieri.
Il silenzio è lo stato in cui non c'è alcun pensiero, cioè il ritiro totale della mente. Solo questo conferisce la vera Pace.
Imitazione di Cristo
Esiste un libro che si chiama "L'Imitazione di Cristo". Comincia con una bellissima frase:
"È nel silenzio e nella pace che l'anima devota avanza e impara i misteri delle Scritture".
Se volete conoscere i misteri delle Scritture, se volete conoscerne i significati reconditi e capire che cosa intendono trasmettere, dovete prima sperimentare lo stato di silenzio e la pace che ne consegue.
Ci sono molti che conoscono le Scritture a memoria. Vi possono ripetere tutta la Bhagavad Gita, ma non riescono a godere una singola frazione dei benefici che le Scritture promettono. Perché? Perché mancano loro il silenzio e la pace. In mancanza del silenzio leggere le Scritture è assolutamente inutile. Questo è ciò che è scritto in questo libro, "Imitazione di Cristo", che è molto popolare.
Romani, 2:10
Romani, cap. 2, verso 10: "Pace a tutti coloro che operano il Bene". Che bella frase!
"Pace a tutti coloro che operano il Bene".
Amici miei, io lavoro per la mia ditta, perdo la pace perché i direttori hanno un'impostazione che mira al profitto. Vogliono che si lavori sempre di più e non dicono mai. "Bene, giovanotto!"
No, no! Perdo la pace!
Incontro molta gente. Parlo di me stesso, di quanto sono stato bravo, di come i miei figli si sono sistemati. Faccio perdere la pace a chi mi ascolta! (Risate) Perciò io perdo la pace e voi perdete la pace.
Potete ottenere la pace e vivere in pace solo se lavorate per Dio. Se siete un devoto Sai, potete fare attività di servizio, qualsiasi attività di servizio, ed ottenere in tal modo la pace. Non c'è altro modo. Questo è ciò che viene detto in "Romani, 2:10".
Giovanni, 14: 27
Giovanni, cap. 14, verso 27, a riguardo della Pace... ah! Questo è il verso:
"Vi lascio la Pace, vi do la mia Pace. Non ve la do come la dà il mondo".
Questo è Giovanni, cap. 14, verso 27: che cosa significa?
Guardate le facce della gente che è stata chiamata per avere l'interview. Potete vedere chiaramente se stanno tornando, dopo aver avuto l'interview, o se stanno entrando per riceverla. Quando stanno per entrare hanno la faccia lunga, perché hanno tante cose da chiedere: "Che cosa devo fare? Swami mi parlerà o no? Che cosa succederà là dentro?". Entrano col cuore pesante.
Ma quando tornano dalla stanza delle interview... ah! (Risate) Danzano e fluttuano nell'aria! Perché? Che cosa è successo là dentro? Ha dato loro dei traveller's cheques? (Risate) Ha promesso delle posizioni sociali favolose? No, no! Ha dato loro la pace! Beatitudine! La beatitudine che è in Bhagavan è passata a voi, si è trasferita in voi! La Pace di Dio si è riversata in voi. Si è trasferita dentro di voi.
Non è la pace del mondo o la beatitudine del mondo. È la beatitudine di Dio, la Pace di Dio... quando entra in voi... ah! Cominciate a fluttuare lì dove siete. Questo è stato sperimentato da tutti.
Alle 6:30 del mattino siamo tutti seduti. Swami può entrare ad ogni istante dalle 6:30 del mattino in poi. Non stiamo nella pelle. Alle 6:40 non è ancora arrivato. Pensiamo: "Non ho fatto colazione". Alle 7:00: "L'ultima volta che ho mangiato è stato ieri sera, sono quasi le 7 e Dio non è ancora arrivato... com'è compassionevole! (Risate) Bene, sono le 6.45 e la musica comincia, la musica della vita.
Dio entra. Intanto, mentre lo aspettavamo, cominciavamo a condividere le nostre ansietà e preoccupazioni sul volo di ritorno, sui voli, sulle prenotazioni, etc. Tutti i problemi e le ansietà, che avevano occupato completamente la nostra mente, avevamo cominciato a condividerle con tutti.
Poi arriva Swami e sorride. Ecco migliaia di sorrisi! Tutti cominciano a dire: "Swami mi ha guardato, mi ha sorriso!"(Risate) Oh-ho! Ha guardato solo voi e cinquemila persone hanno sorriso. Capisco. Il Divino è sempre per tutti, ma pensiamo che sia un retaggio individuale. No, Lui è universale.
Viene e sta lì e parla con voi. Pensate: "Swami si è fermato davanti a me!" No, no! Voleva dare il Darshan a tutti, per questo si è fermato là! (Risate) Quello è il gioco, il Romanzo Divino! Pensare che si è fermato per me è un'illusione himalaiana. (Risate) No! Se vuole parlarvi vi può chiamare per l'interview e correggervi per bene!
Perché sta in piedi là? Perché migliaia di persone possano vederlo. Perché? Vi dà la Pace. Sta là sulla veranda o fra le file e guarda qua e là per far arrivare le vibrazioni di beatitudine a tutti e irradiare tutt'intorno la corrente di pace, affinché siano tutti felici. Per questo è stato scritto: "Vi lascio la Pace, vi do la mia Pace. Non ve la do come la dà il mondo". Non è la pace del mondo, capite. Questo è ciò che dice Giovanni, 14:27.
San Luca, 24:36
"Abbiate Pace. Sono Io, non temete".
La pace non siete voi. No! La pace è Dio. Dio è pace. Dovete quindi comprendere che se sentite pace significa che siete divini. Dio vi ha dato la pace. Dio vi fa vivere in pace. Restate in pace. Non temete. Perché? Perché Io sono la Pace. San Luca disse: "Abbiate Pace. Sono Io, non temete". Quando Io sono qui, non temete.
"Swami, che cosa mi succederà quando sono a casa?" "Sono qui, Swami. Swami, ho una lettera. Non mi hai dato la possibilità di darTi la lettera". "Swami, mia moglie mi ha chiesto di porti un paio di domande, ma Tu mi sfuggi e mi eviti! Che cosa devo fare?"
Sono Io, non avere paura. No, no, no! Ti do la Pace, non temere. Senza bisogno di dover prendere la tua lettera, senza darti l'interview, Ti darò la Pace. Rimarrai in Pace. Non ti preoccupare, perché: "La Pace sia con te" è una benedizione. La Pace sia con te. Se non ottieni la pace qui, in quale altro posto puoi mai ottenerla? Non c'è pace da nessun altra parte. (Risate)
"La Pace sia con te", dice Dio, ed il Nome di questo posto è: "Dimora della Pace - Prashanti Nilayam". Non è Shanti Nilayam, ma Prashanti Nilayam. C'è una gran differenza fra i due. Prashanti significa "Pace Suprema" e "Shanti" soltanto "Pace". "Shanti" è la pace normale, mondana, umana, effimera, fisica. (Risate) La Pace celestiale, spirituale, la Pace Divina è "Prashanti"; "Prashanti Nilayam" è la Dimora della Pace Suprema, Divina. "Quella Pace, ti darò". Questo è ciò che Dio dice: "La Pace sia con te. Sono Io, non temere". Questa è la garanzia che Prashanti Nilayam dà a tutti noi.
Proverbi, 11:12
Libro dei Proverbi, cap. 11, verso 12. Il terzo aspetto, che voglio portare alla vostra attenzione, è l'umiltà.
Essendo arrivati ad avere un po' di comprensione per quanto riguarda la fede e la speranza, il silenzio e la pace, questo ci porterà all'umiltà. Possa il nuovo anno aiutarci a conoscere il valore della fede e della speranza, e a vivere in silenzio e in pace, affinché sviluppiamo l'umiltà.
Sull'umiltà, le Scritture dicono, ed i grandi Saggi ripetutamente dichiarano, che l'arroganza e l'ego nella spiritualità sono molto più pericolosi dell'ego mondano. L'ego mondano è molto più tollerabile dell'ego spirituale.
Se cominciate a dire: "Sono vicino a Bhagavan"; se cominciate a pensare: "Faccio questo servizio"; se sentite: "Lo servo con diligenza, mi sacrifico per Bhagavan"... siete un finto numero uno! (Risate)
Dio non ha bisogno del VOSTRO sacrificio, dopo tutto. Forse starebbe meglio senza di voi o senza di me. La nostra presenza è quasi un fastidio. Negli ultimi 75 anni è stato benissimo senza di noi. I problemi sono apparsi solo quando noi abbiamo cominciato a lavorare qui! (Risate)
Amici miei, l'ego spirituale e l'arroganza spirituale sono i più pericolosi e sono il massimo peccato. Questo è ciò che i Santi e le Scritture hanno sempre dichiarato. "Ho costruito un tempio". Oh-ho! È proprietà di vostro nonno? (Risate) No! "Ho fatto molta adorazione". Dio ve l'ha chiesto? No, no! Non dobbiamo essere egoisti. Dobbiamo essere particolarmente cauti in campo spirituale. La caduta della spiritualità nei momenti di ego è fatale se paragonata all'ego mondano. Questo dev'essere ben chiaro.
Dove c'è umiltà, là si trova anche la saggezza
Avrete saggezza, non conoscenza. Se rimanete umili, avrete saggezza. Considerate l'umiltà di Bhagavan - come parla a tutti e quanto ci è vicino! Parla all'analfabeta ed allo scienziato, al dottore, al contadino, al bracciante, al mendicante. L'Amore è lo stesso per tutti, perché è così umile.
"Bhagavan, penso che dovremmo fare questo". Swami non dirà mai: "Chiudi la bocca". Dirà: Oh-ho, davvero? Bene. Penso però che ci sarebbe anche un altro modo di farlo!" Non vi getterà mai in faccia una condanna. Se dite: "Swami, questo sarebbe il mio programma", Lui risponderà: "Molto bene", e poi: "Perché non pensi anche tu così? In quest'altro modo secondo me è meglio". Alla fine ha sempre ragione Lui. (Risate) Ma non vi dissuaderà mai, non vi condannerà. No, quello è il marchio della Divinità.
Com'è umile! Dio è venuto a servirci e non a servire. Pensa ancora ai suoi compagni di classe degli anni lontani della sua infanzia, pensa a come era questo villaggio settant'anni fa. Ricorda bene tutte le persone. È la personificazione dell'umiltà. L'umiltà è assolutamente necessaria.
Matteo, 18:4
"Chi si umilia come questo bambino è il più grande nel Regno dei Cieli".
In accordo con Matteo, 18:4, sii umile come un bambino. Swami lo ripete sempre ai bambini.
Recentemente uno dei ragazzi, che svolgeva qualche attività, cominciò a sentirsi "particolarmente" vicino a Dio. Ma in realtà era lontano da Dio. Era tutta stupidità. "Padre, non sanno quello che fanno"! Possiamo pregare per loro, tutto qui. Tutti sono vicini a Dio. Se qualcuno ritiene di essere più vicino a Dio di un altro, consideratelo un lunatico. Tutti sono vicini a Dio. Dio non è qualcosa che si può avere in esclusiva. Dio non "esclude" nessuno. No! Dio "include" tutto!
Questo ragazzo, che credeva di essere più vicino a Dio degli altri, prese cattivi voti. Swami gli chiese di rialzarsi: "Mmm, non sembri molto intelligente, non sembra che tu lavori abbastanza. Superbia ed ego. Dove ci sono la superbia e l'ego, non c'è mai vicinanza a Dio. Non sperimenterai mai Dio".
Bhagavan disse anche: "L'acqua può trovarsi in cima ad una collina o in cima ad una montagna, ma scorrerà sempre verso il basso. Tu puoi essere uno studioso e puoi avere ogni talento, puoi essere competente, ma se c'è ego, è sicuro che cadrai. La superbia porta giù, mentre la luce di una candela va verso l'alto. L'umiltà eleva, l'arroganza degrada".
La preghiera e la grazia
L'umiltà è il terzo punto. Poi ci sono la preghiera e la grazia. Ho messo insieme queste coppie, se così posso definirle: fede e speranza; silenzio e pace; preghiera e grazia. Dov'è la preghiera, là si trova anche la grazia. Come e perché dobbiamo pregare?
"La preghiera è una conversazione con Dio".
(Questo è in accordo a quanto afferma San Nilo).
Un semplice esempio: Swami mi chiese di sollevare un cesto pesante. Come vi ho già detto in precedenza, sono abituato a parlare, non a fare lavori pesanti, ed ancor meno al lavoro fisico. Perciò, quando mi chiese di sollevare il cesto... ecco, non ci riuscivo. Non ce la facevo! Dissi: "Bah! Narayana, Narayana!" (Risate) Sudavo copiosamente ma non mi riusciva. Swami arrivò subito, si girò verso di me e mi chiese in telugu: "Mi hai chiamato?"
Io dissi: "Narayana". Non era possibile che Bhagavan avesse sentito. Come potevo osare, poi! Se dico "Narayana" e poi cerco di sollevarlo, Lui dirà: "Fai provare a qualcun altro" (Risate) Perciò lo avevo detto mentalmente: "Aba. Narayana!" Lui si girò e mi chiese: "Mi hai chiamato?"Mi hai chiamato?" Sì, sì, questa è preghiera, preghiera silenziosa.
Componete il numero nove: nove è il numero Divino. Gli arriva immediatamente, perché:
Nella preghiera, teniamo una conversazione con Dio. La preghiera è l'elevazione dell'anima a Dio. Per mezzo della preghiera l'anima sarà in comunione con Dio, secondo San Nilo.
La buona lettura
In Pietro, 3:18 si legge:
Per mezzo della buona lettura.
C'è gente che pensa di arrivare a conoscere Dio e sperimentarLo leggendo, leggendo, leggendo, leggendo... Swami ha detto: "Che cosa avete dalle letture? Una persona con molte bottiglie a tavola è un paziente. Uno che prende dello sciroppo, delle pillole o delle capsule è un paziente.
L'uomo circondato da molti libri è come un paziente che ingoia molte pillole. A forza di leggere libri su libri diventa una libreria. Il cervello non è un computer. Un floppy (un dischetto su cui si salvano i dati di un computer; n.d.t.) fa un lavoro migliore di quanto possiamo fare tutti noi messi assieme. No, no! Qui Pietro ha detto:
"Per mezzo della buona lettura"
Per "buona lettura" si intendono le Sacre Scritture, la Parola di Dio, ciò che noi chiamiamo "Parayana" (la lettura dei libri sacri; n.d.t.)
Per mezzo della buona lettura, cerchiamo Dio.
"Ehi! Ma in questa buona lettura c'è qualche riferimento a Dio? Qualche miracolo di Swami? Esperienze di devoti?"
Cerchiamo Dio per mezzo della buona lettura,ma:
"Per mezzo della meditazione, Lo troviamo"
Sant' Ignazio
La meditazione ci fa trovare Dio; leggendo lo cerchiamo. TrovarLo è molto superiore al cercarLo: questo è ciò che dice Sant'Ignazio.
Perché l'inizio è la Fede, la fine è l'Amore.
Cominciamo con la Fede per finire nell'Amore.
Amici miei! L'anno 2002 deve aiutarci in ogni modo possibile a guadagnarci la Grazia di Dio. La benedizione di Dio ci deve aiutare a rendere sublimi le nostre vite, non solo in modo mondano o fisico, con una cornice corporea di ossa, carne e sangue. Dev'essere qualcosa che va al di là di questo. Che l'anno a venire ci aiuti a realizzare la Divinità interiore, a crescere sempre di più nella Fede in Bhagavan, a sviluppare lo spirito della Fede, a vivere nella speranza. Un giorno progrediremo certamente.
Ma parlando da un punto di vista spirituale, amici miei, per vostra informazione, il tempo non esiste. Non c'è alcun tempo. Perché? Perché la mente è il tempo. Il tempo è la mente. Dico: "Sono le undici e dieci". Perché? È la mia mente che funziona: un pazzo non conosce il tempo. Mentre dormite non conoscete il tempo. Il "senso del tempo" è sinonimo di "mente". La mente è il tempo; il tempo è la mente. Ma spiritualmente non siete la mente, non siete il corpo. Il corpo è come una bolla d'acqua, e la mente è una scimmia pazza. Non siete la mente. Dio trascende sia la mente che il corpo. Se non siete la mente, non siete nel tempo. Se siete al di fuori del tempo, siete eterni ed immortali. Questa è la vera spiritualità, come viene spiegata da Bhagavan Sri Sathya Sai Baba.
Che questo santo, felice anno nuovo, il 2002, ci aiuti a trascendere le limitazioni del tempo e le limitazioni del corpo e dell'intelletto, affinché possiamo stabilirci nello stato della Suprema Beatitudine, rimanendo costantemente nello stato dello Spirito o del Sé.
Che Bhagavan benedica ognuno di voi in questo anno 2002. Che possiamo avere tutti il privilegio di poter offrire sempre di più il nostro servizio, di poter amare sempre di più, affinché la nostra vita sia piena di sorrisi. Che tutti possiate vivere e condurre una vita felice, pacifica, prosperosa e Divina. Grazie e buon anno!
Che Bhagavan vi benedica!
Tante grazie! (Applausi)
(Anil Kumar chiude l'incontro conducendo il Bhajan: Sai Narayana, Narayana...)