M'inchino ai Piedi di Loto del nostro amatissimo Bhagavan.
C'è solo un Natale a Prasanthi Nilayam
Bentornati al secondo incontro sul Natale!
La scorsa settimana ci siamo fatti un'idea delle somiglianze fra Sai e Cristo. Questa settimana continueremo la nostra analisi.
Prasanthi Nilayam è l'unico posto in cui vengono celebrate le festività di tutte le fedi religiose. Prasanthi Nilayam è il centro di tutte le religioni: qui tutte le religioni vengono accettate. È un insieme di gente di tutte le religioni che, insieme, pregano e adorano Dio. Se a questo mondo c'è un posto in cui gente appartenente a tutte le religioni si riunisce per pregare lo stesso Dio, questa è Prasanthi Nilayam. Ringraziamo Dio per averci dato questo privilegio e questa opportunità di trovarci tutti qui insieme, alla immediata Divina Presenza, per imparare da Lui tutto ciò che Lui intende comunicarci nella presente Incarnazione, nella forma di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba.
Voi sapete anche che, fra i cristiani, i cattolici celebrano il Natale a modo loro, in maniera diversa da come fanno i protestanti. Ed i protestanti festeggiano il Natale in modo diverso dai cattolici. Gli ebrei non sono accettati in pieno nessuno dei due. Il Natale degli ebrei, dei protestanti e dei cattolici... Be', a Prasanthi Nilayam di Natale ce n'è uno solo. Non c'è niente che abbia a che vedere con la diversificazione o la frammentazione. Noi ci riuniamo tutti insieme per lodare il nostro Signore.
Lo glorifichiamo. Pensiamo solo a Lui, ripetiamo il Suo nome incessantemente, ci crogioliamo nella beatitudine. Questa è la specialità di Prasanthi Nilayam.
Voglio portare alla vostra attenzione anche alcune cose che Bhagavan ha detto nei Suoi discorsi. Il profumo del fiore si riconosce subito e si diffonde lontano e vicino. Allo stesso modo: Cristo è nato. La Divinità di Cristo venne posta come obiettivo, e si diffuse ovunque. La Divinità del Signore Gesù Cristo è stata riconosciuta dalla gente fin dalla Sua nascita; com'è stato possibile?
I tre saggi
Tre re visitarono il neonato Gesù Cristo. Tre saggi andarono a renderGli omaggio. Uno di loro, dopo averLo guardato, disse: "Questo neonato amerà Dio".
Oh! Il secondo saggio guardò il bambino con maggiore attenzione, più intensamente: "Oh, no, no! Dio amerà questo bambino, sapete? Dio Lo amerà". Questa fu la seconda affermazione, fatta dal secondo saggio. Il terzo
saggio si avvicinò al bambino molto di più, come se volesse baciarlo, quel neonato di Betlemme, e disse: "No, no, no, sbagliate entrambi: "Vi dico che questo bambino dichiarerà che Lui e Dio sono Uno".
Così i tre saggi videro il neonato
Ripeto: il primo saggio disse: "Questo bambino amerà Dio". Che cosa significa? Il neonato di Betlemme, L' infante Gesù Cristo, amerà Dio. Questo è lo stato di messaggero del Signore. Cristo fece tre affermazioni. All'inizio disse: "Sono il messaggero di Dio".
Che significa? È il livello del corpo, la coscienza corporea. È la coscienza corporea che Gli fa affermare di essere un messaggero del Signore. Bene, questo fu ciò che disse il primo saggio appena vide il neonato di Betlemme.
In seguito Cristo disse: "Io sono il figlio di Dio". La stessa affermazione che aveva fatto il secondo saggio, che aveva dichiarato che il bambino sarebbe stato amato da Dio. Non solo che Lui avrebbe amato Dio, ma che anche Dio avrebbe amato Lui. Questa è la coscienza del cuore. La coscienza corporea Gli aveva fatto dichiarare di essere il messaggero di Dio, la coscienza del cuore lo aveva elevato a figlio di Dio.
Il terzo saggio aveva detto che gli altri due si erano sbagliati, che quel bambino avrebbe dichiarato che Dio e Lui erano Uno.
E questo è ciò che Cristo avrebbe dchiarato in seguito: "Io e Mio Padre che è nei cieli siamo Uno". Questa è la coscienza dello Spirito.
In altre parole, Gesù Cristo dimostra, fungendo da modello per tutti noi - un modello di comportamento per tutti i ricercatori e gli aspiranti di questo mondo, di allora, di oggi e di domani - i tre livelli o tre stati di coscienza. All'inizio crediamo di essere il corpo: questo è lo stato di messaggero di Dio. In uno stato più avanzato comincio a reagire, riflettendo dall'interno, dal cuore, la coscienza del cuore, quando dico: "Sono il figlio di Dio". Finalmente, sperimento la Divinità e mi identifico con Dio. In questo stato dichiaro: "Io e Mio Padre che è nei cieli siamo Uno".
Sanathana Dharma
Vangelo di Giovanni, capitolo 10, versi da 27 a 29 della Sacra Bibbia.
Bhagavan non dice: "Dharma Indu", per favore, ricordatevelo. Lo chiama "SanathanaDharma" (l'eterno ordine cosmico; n.d.t.) , perchè è il più antico, quello che ha dato vita a molte religioni, che ha potuto racchiudere, abbracciare tutte le scuole della fede, tutte le scuole di filosofia, senza fanatismo, senza aderenza ad una particolare scuola filosofica. È come un possente oceano, nel quale, alla fine del loro corso, tutti i fiumi confluiscono. Tutti i fiumi si uniscono al mare, proprio come indica il proverbio: "Tutte le strade conducono a Roma".
Tutte le fedi, tutte le religioni, alla fine si uniscono al Sanathana Dharma. Come sapete, il fiore, con i fertilizzanti ed anche con l'inquinamento, evolve lentamente in frutto, un frutto acerbo. Un frutto acerbo è aspro e non lo mangiamo, no...Non è pronto per essere mangiato. Il frutto acerbo matura e diventa dolce. Quindi: un fiore diventa un frutto acerbo, che è aspro, e quest'ultimo poi diventa un frutto ben maturo, che è dolce. In altre parole, per arrivare allo stadio di frutto maturo si deve passare attraverso quello di frutto acerbo. E non posso avere un frutto acerbo senza un fiore. Questo sono i tre stati.
Torniamo al livello di coscienza corporea, di messaggero di Dio. È paragonabile al fiore. Poi c'è la coscienza del cuore: "Io sono il figlio di Dio", che corrisponde al frutto acerbo. Infine abbiamo il terzo livello "Io e Mio Padre, che è nei Cieli, siamo Uno", che corrisponde al frutto maturo.
L'uno conduce all'altro. Uno è corollario dell'altro. Ognuno è un gradino della scala che vi porta in cima. L'uno non contraddice l'altro.
Nel Sanathana Dharma ci sono tre scuole filosofiche. Una è chiamata "Dwaitha" o dualismo. "Io e Dio siamo separati". Una filosofia molto comoda. Lascia Lui lassù, e lascia me qui. (Risate) Io sarò felice e Tu sarai felice, sì! Quindi Dio ed io siamo separati, diversi. Questo è ciò che si chiama "Dwaitha" o dualismo, lo stato del messaggero di Dio.
Il secondo stato è denominato non-dualismo: "Vishishta Adwaitha". "Vishishta" significa "speciale". Io sono un devoto, non sono soltanto separato da Dio, Gli sono un po' più vicino. Un po' più vicino. Poichè ho cominciato a sperimentarlo, ho cominciato a fare più Sadhana (pratica spirituale). Mi avvicino a Lui sempre di più, Gli vado sempre più vicino. Non sono più un messaggero! Sono il figlio di Dio, va bene?! Gli sono vicino. Questo è dualismo qualificato, lo stato di figlio di Dio, il secondo stato di coscienza.
Infine, l'aspirante o il ricercatore comincia a concentrarsi, a contemplare, a meditare sul Divino. Dimentica la coscienza corporea, dimentica il complesso cuore-mente; riconosce che lo Spirito in se stesso è quello del Divino: "Io e Dio siamo Uno". Questo è ciò che si chiama "non dualismo" o "Adwaitha". Questo è il livello della coscienza dello Spirito, quando Cristo dichiara: "Io e Mio Padre che è nei Cieli siamo Uno". Il nostro Bhagavan ce lo ha spiegato ripetutamente.
Come sono identiche tutte le religioni! Come sono simili! I principi di base sono simili, identici, omologhi ed analoghi, tutto allo stesso tempo. Non si contraddicono mai. Non condannano mai le altre filosofie. È solo la politica che rende la religione politica. La religione dovrebbe calarsi nella politica al solo scopo di unire gli esseri umani. Invece, sfortunatamente, la politica si è insinuata nella religione e ci divide. Siamo molto fortunati ad avere la possibilità di capire i paralleli fra le varie religioni.
Incarnazioni dell'Amore,
a questo punto vorrei attirare la vostra attenzione anche su un altro punto di cui Bhagavan parla spesso. Punto primo: Vangelo secondo Giovanni; capitolo 4, verso 24; che cosa dice? Bhagavan si riferisce a noi con questa espressione in tutti i Suoi Discorsi. Non dice mai: "Signori e Signore". Se L' avete sentito dire questo anche una sola volta, riferitemelo! (Risate) Non penso proprio che l'abbia mai detto. Non ha mai detto: "Signori e Signore"; no, non credo che l'abbia mai detto. Sia che siamo uomini o donne, non l'ha mai detto, no, non che io mi ricordi. E se si è gentiluomini o no, è meglio che ognuno lo sappia da sè (Risate). Insomma, non c'è niente come "Gentiluomini e Signore" oppure "Fratelli e Sorelle".
Lui dice: "Membri della Divina Assemblea". Oppure dice: "Incarnazioni del Divino Atma"o "Incarnazioni dell'Amore Divino". Vi chiama così perchè non vi vede come corpi. Voi siete lo Spirito e Bhagavan si riferisce a Se stesso. Vi prego di essere consapevoli di questo.
Qualcuno Gli fece una domanda: "Swami, perchè non abbiamo fede in Te?"
Sapete che cosa rispose Baba?: "Io ho fede in voi e voi non avete fede in Me: questa è una tragedia." perchè? perchè io non ho fede e Tu hai fede in me?Questo è un paradosso. Bhagavan disse: "Io ho fede in voi perchè so che voi ed Io siamo Uno e lo stesso. Voi pensate di essere separati. Per questo motivo non avete fede in Me!". Questo è ciò che ha detto Bhagavan.
Quindi Swami dice: "Non siete il corpo; non siete la mente; non siete l'intelletto; voi siete lo Spirito (o Sè o Atma)" Così comincia sempre i Suoi Divini discorsi, ogni volta. Voi siete lo Spirito. Nessuno direbbe che voi siete il corpo. Se siete il corpo, bene, allora non ci sarebbe il problema della morte. Tutti i medici sarebbero disoccupati, non esisterebbero medicine. Possiamo avere una vita, semplicemente.
Allora, non sono il corpo, e neppure la mente. La mente di quando in quando, perde la sua memoria. La mente fallisce, a volte è perversa, spesso è negativa. La positività e la negativitá sono le due facce di una stessa medaglia. La mente non resta sempre la stessa, e così pure il corpo. Potete avere dei bei riccioli, che più tardi vengono sostituiti da una bella testa calva. (Risate) Un corpo snello e sottile - più tardi diventa così grassoccio che le porte devono essere allargate. (Risate) Se si cominciano a guardare le proprie foto, be', si può provare un po' di vergogna. Sarà anche meglio rompere tutti gli specchi. Perchè? Perchè non sono più così affascinante oggi, quanto lo ero un quarto di secolo fa!
In conclusione: ciò che cambia costantemente non è Divino, non è Brahmananda. Il corpo cambia; la mente cambia; l'intelletto cambia anch'esso, perchè anche l'intelletto a volte procede secondo una direzione egoistica e con motivazioni egoistiche, in quella che chiamiamo "discriminazione individuale". Bhagavan parla sempre di questa discriminazione individuale. L'intelletto sostiene tutto ciò che fate, l'intelletto va avanti approvando ciò che fate. Sebbene la gente vi definisca uno sfacelo di prima categoria, l'intelletto dice: "No, sono un santo. Voi non lo sapete!" Questo succede perchè l'intelletto discrimina sulla base di motivi egoistici, con quella che si chiama "discriminazione individuale": essa sciuperà la persona, a causa dell'egoismo e degli interessi personali che la caratterizzano.
Voi non siete la mente, non siete l'intelletto, ma siete lo Spirito o Atma. Dio, lo Spirito: Vangelo secondo Giovanni, cap. 4, verso 7.
Dio è Luce
Bhagavan un'altra volta ha detto: "Io sono nella Luce; la Luce è in me; io sono la Luce".
Questi sono i tre livelli di coscienza. Ascoltare Bhagavan è un piacere! La gente a volte mi guarda in modo strano: "Perchè costui è così eccitato?" Mi guardate strano per il fatto che voi non vi sentite eccitati allo stesso modo. (Risate) Sì. Perchè? Perchè nessuno dà mai interpretazioni belle come quelle di Bhagavan. Nessuno le ha mai date! Certo che ne sarete eccitati, sorpresi, interessati, e vi sentirete desiderosi di condividere le vostre emozioni con tutti.
Allora: "Tu sei nella Luce" è il primo livello. "La Luce è in me" è il secondo livello di coscienza". "Io sono la Luce" è il livello finale. Quindi: Dio è lo Spirito. Sul Vangelo di Giovanni è scritto (cap.1; verso 25): "Dio e la Luce". Dio è Luce. Questa è gioia per tutti. Perchè? Perchè la Luce esprime splendore, la Luce dissolve l'oscurità, disperde il buio dell'ignoranza.
La luce è consapevolezza, la luce è saggezza. Con il sorgere della Luce della Saggezza, l'oscurità dell'ignoranza è dissolta in pieno, dispersa. Ecco perchè Dio è Luce: "Prajnana Brahma". "Prajnana" significa "la Luce delle luci", quella che disperde l'oscurità dell'ignoranza (ajnana) l'ignoranza dell'illusione (maya). Dio è Luce. Non vi permetterà di rimanere nell'ignoranza.
Dio è Amore
L'Amore è Dio. Nel vangelo di Giovanni (cap. 4; verso 4), Giovanni Battista menziona Dio come Spirito, Luce e Amore. Bhagavan dice: "Dio è Amore. L'Amore è Dio. Vivete nell'Amore". Solo la forma è cambiata; solo i tempi sono cambiati; la gente è diversa; ma l'essenza del messaggio è sempre la stessa. Dobbiamo essere consapevoli di questo. "Le forme sono cambiate. Gli uomini vanno e vengono. Ma Io vivo per sempre". La tromba squilla, il messaggio Divino continua, continua e continua. Ha una continuità eterna, non cambia mai.
Qui troviamo:"Dio è Amore. L'Amore è Dio. Vivete nell'Amore". Che cosè l'Amore? Bhagavan, che cosè l'Amore? Non sappiamo che cosa sia l'Amore, specialmente oggi, quando migliaia di migliaia vengono tricidati senza pietà. Genocidi, dove non c'è Verità, dove non c'è fede, dove non c'è fiducia neppure nelle famiglie. Dio, oh, Bhagavan, fammi capire che cosa è l'Amore!
Le nostre vite sono talmente miserabili oggi, che imparare che cosa sia l'Amore è una necessità. Da chiunque dica: "Ciao, come stai?" puoi aspettarti ragionevolmente che in cambio voglia qualcosa. Se qualcuno dei membri del tuo ufficio viene da te e chiede: "Buon giorno, come stai?" e rispondi "Bene, grazie" puoi aspettarti che dia subito le dimissioni. (Risate) I saluti e i convenevoli sono diventati motivo di certi obiettivi, di interessi egoistici. Non c'è Amore alcuno.
Per propagare, per instillare e suscitare l'Amore, che è latente in ognuno di noi, Bhagavan è fra di noi nella forma dell'ultima, moderna incarnazione: l'Avatar. Sì, Lui è qui per farvi sapere che siete pieni d'Amore. Siete nati con l'Amore, ma si viene defraudati di questo Amore dallo scorrere del tempo e dall'età, a causa dell'egoismo.
Dio è Amore. Che cosa è l'Amore, Swami? Ci si possono scrivere sopra libri a non finire. Baba ha dato dell'Amore una definizione molto semplice: "L'Amore è altruismo; l'egoismo è "la mancanza d'amore".
Quando ascoltiamo certe dichiarazioni di Bhagavan in inglese, tutti noi restiamo scioccati e frementi. Che splendido inglese è il Suo! perchè avere un traduttore, allora? Non lo so. (Risate) Il solo motivo che riesco ad immaginare è che Lui voglia farvi divertire di tanto in tanto, visto che questo traduttore commette errori continuamente. (Risate) I discorsi non possono essere sempre seri. Quando il traduttore sbaglia, ecco che viene aggiunto un sottile umore... bene. Il punto infatti è che Swami conosce tutte le lingue, dopotutto.
Poi Lui ha detto. "L'Amore è così importante che non lo potete limitare a voi stessi". Dire. "Io mi amo" è egoistico. "Amo la mia famiglia": ma questo e chiaro, DEVI, non c'è alternativa (Risate). "Amo i miei compagni di partito": certo, altrimenti non vieni eletto (Risate). Questo genere di amore è stretto, limitato. Tutto qui. per questo Swami dice: "Amate tutti e servite tutti". Questo "tutti" include non solo la vostra famiglia, il vostro partito politico, la vostra provincia, la vostra contea, ma tutto il mondo. L'amore è universale. Quell'amore è Dio. Questo è ciò che Bhagavan ha detto.
Arriva inaspettatamente, in un'ora che non pensate
Esaminiamo qualche profezia biblica - che cosa ha detto la Bibbia sulle Incarnazioni.
Nel Vangelo secondo Luca (cap. 12, verso 40); sapete che cosa c'è scritto? " Dovete essere pronti, perchè il figlio dell'uomo arriverà inaspettatamente, in un'ora che non pensate". La Bibbia non ha detto: "Arriverà il 23 Novembre del 1926" Perchè? "Arriverà inaspettatamente, in un'ora che non pensate". Non possiamo negare che la Bibbia ha detto la verità predicendo che il figlio dell'uomo sarebbe arrivato inaspettatamente. Siate pronti. Non siate solo preparati fisicamente, amici miei; dobbiamo essere pronti spiritualmente.
Specialmente quando non siamo qui, Bhagavan viene. Se andiamo a prendere un caffè, dopo essere stati seduti dalle due del mattino, immediatamente Dio esce e chiede: "Dov'è lui?" Chiede di voi. Ma se siete là, vi ignora. Se non ci siete, se ne accorge subito. Pensate: potrò andare a prendere un caffè? No, non riesco a decidere. Swami può venire immediatamente. Ieri sera qualcuno ha detto: "Anil Kumar, il Darshan è finito, puoi andare a casa". Molto bene! Mi preparo per andare a casa. Aspetto con ansia queste notizie, perchè un bel caffè mi aspetta! Ma allora, perchè non prendo al volo la possibilità? Devo vedere se è vero. Quest'uomo mi ha detto che me ne posso andare, ma voglio verificare di persona. Aspetto due secondi ed ecco, Swami esce di nuovo! (Risate).
Questo significa solo che non si possono predire i movimenti di Dio. Non Gli potete dare un orario: Swami, il Darshan è dalle due alle due e quindici del pomeriggio. Puoi tornare fuori alle due e quarantacinque, poi rientra per favore". Non Gli si può imporre nessun orario. Viene ad un'ora inaspettata, in un momento inaspettato, in un momento di necessità. O verrà in un momento di pericolo inaspettato, quando hai bisogno di aiuto, conforto, o per la tua salvezza e la tua sicurezza. Adesso capite.
L'esperienza di Sinclair
Mentre Sinclair ( del Connecticut, Stati Uniti) volava alto col suo elicottero, i motori si ruppero. Udì una voce, che gli disse: "Non preoccuparti, vola a destra, gira a sinistra... atterra!" Ed atterrò, salvo. Quando tornò a casa, vide un uomo vestito in una tunica arancione, i cui capelli gli formavano un alone intorno al viso, seduto sul divano del suo salotto, che sorrideva maliziosamente. Gli disse: "Salve! Chi è Lei?" Proprio così! " E perchè è qui?" "Sono venuto a farti visita".
Tutto qui. Poi Sinclair dimenticò quel che era successo.
Dopo un anno, quando Sinclair andò a casa di Goldstein, a Los Angeles, in California, vide la foto di Sri Sathya Sai Baba. Urlò : "Ma è quell'uomo! Chi è? È in America, per caso?" "No,no,no,no,no,no,! Non è venuto in America, ne sono proprio sicuro. È in India". "Cosa? Com'è possibile? È venuto a casa mia, sai. Gli ho parlato". Visto che Lui è Dio, Sinclair non era dovuto andare da Dio, era stato Dio ad andare da lui.
Dopo esser stato convinto da Goldstein, Sinclair si precipitò in India. Bhagavan lo ricevette e disse: " Molto tempo fa sono venuto a trovare te, ed oggi sei venuto tu a trovare Me". (Risate). Allora: siate pronti. Dio arriva inaspettatamente, senza appuntamento. "A sorpresa". Perciò siate pronti, sempre pronti.
Il whisky non è rischioso?...
Mi ricordo un episodio in cui una persona volle bere alcoolici nell'Ashram di Prasanthi Nilayam. Bene. Si portò una bottiglia di whisky. Era sicuro che non fosse rischioso (Risate) Non scelse il liquore perché temeva di dover agire velocemente. Pensò che il whisky non fosse rischioso, e si fece accompagnare da un amico.
Questa storia è descritta nella pubblicazione dal titolo: "Esperienze dei devoti del Sud Africa", un libriccino dalla copertina viola, per vostra informazione. Dato che io sono un insegnante, ho raccolto ogni sorta di prove per sostenere tutto ciò che dico. Non perchè io creda che voi mettete in dubbio le mie parole, ma perchè non so mai che tipo di pubblico devo fronteggiare.
Bene, questi due amici dissero: "Salve! Saluti a tutti!" E portarono due bei bicchieri al "Round Building" (la costruzione rotonda che ospita varie stanze per i devoti, dentro l'Ashram; n.d.t.). Svuotarono la bottiglia di whisky dentro i due bicchieri, pronti a bere. Quando assaggiarono il whisky, il gusto era quello... dell'acqua, H20, solo ACQUA! (Risate) "Ma... che cosa c'è di sbagliato...l'abbiamo comprata, è roba buona, d'importazione, non può essere acqua! Dovrebbe darci una botta, dallo stomaco alle punte dei piedi... non è possibile!"
Bene; poi pensarono: "Non abbiamo lavato bene i bicchieri" (Risate). Forse c'era rimasta dell'acqua dentro, dev'essere successo questo". Lavarono di nuovo i bicchieri, li sciacquarono ed asciugarono bene, e si versarono dell'altro whisky. Si portarono i bicchieri alla bocca, bevvero... acqua! erano molto contrariati.
"Che è successo ai soldi? Che è successo? Non siamo abituati all'acqua. Beviamo solo whisky". Alla fine l'amico disse: "Proviamo a bere direttamente dalla bottiglia, senza interferenze da parte dei bicchieri!" (Risate). "Questi bicchieri portano male" (Risate). Quando cominciò a bere dalla bottiglia, non era più una bottiglia di whisky, ma una bottiglia di acqua Bisleri! (Risate) Era molto arrabbiato.
La mattina seguente, al Darshan, Bhagavan si avvicinò al posto dove erano seduti e disse: "Cin cin! Com'è andata la notte scorsa?" (Applausi)
Amici miei, vi racconto questa storia per sottolineare ancora una volta che Dio arriva nei momenti meno prevedibili, non dietro appuntamento. Arriva ad un'ora che non pensate. Magari mentre parliamo col nostro vicino, Lo sentiamo che si intromette. Dobbiamo essere all'erta in ogni istante della nostra vita, in accordo con ciò che è scritto nel Vangelo di Luca (Cap.12, verso 40).
La voce melodiosa di Bhagavan
Non a tutti è possibile conoscere Dio, identificarsi con Lui e vivere con Lui. Lui lo sa. Bhagavan una volta ha detto: " Sono io che mi scelgo i devoti; voi siete qui per Mia volontà. Non siete voi che avete voluto venire qui. Io vi ho voluti qui. Nessuno può venire a Prasanthi Nilayam se non sono Io a volerlo".
Dovunque vi troviate Egli vi identificherà con certezza, perchè è Lui che ci ha condotto per tutta la strada. Nel Vangelo secondo Giovanni (cap. 3, verso 6), è scritto: " Le Mie pecore sentono la Mia voce, io conosco loro e loro conoscono Me. Io darò loro la vita terna e loro non moriranno mai".
"Le mie pecore sentono la Mia voce". Sí.
Molta gente può parlare. Possiamo esserci abituati a molte, molte voci. Ma noi riconosciamo subito con certezza la voce melodiosa di Bhagavan, perchè la Sua voce melodiosa non ha eguali, non ha paragoni, è così dolce, musicale... una voce celestiale. Noi conosciamo le nostre voci umane: quando sono silenti, possiamo goderci il tempo: certe voci disturbano moltissimo.
Il Mio insegnante soleva scherzare sulla mia voce. Diceva sempre: "In genere cantiamo delle canzoni per far dormire i bambini, ma se Anil Kumar comincia a cantare, tutti i bambini si svegliano immediatamente". (Risate) Diceva anche: "Potrebbero persino cadere dall'altalena e dal letto!" Sì. Io rispondevo: "Signore! Il Nagarsankirtan è inteso per far svegliare la gente! Visto che se io canto la gente non riesce a dormire, io sono la persona giusta per cantare sulle strade, per far alzare tutti da letto!" Questo è vero! Non è forse quello lo scopo del Nagarsankirtan?
Noi conosciamo la voce di Bhagavan. È totalmente diversa, è unica. Lo sappiamo. E Bhagavan conosce le nostre voci. Se io comincio a parlare con qualcuno Swami viene e dice: " Con chi parli? Parli col tuo vicino?" "No, Swami". Non potete mentire perchè conosce la vostra voce. Noi conosciamo la Sua voce e Lui conosce la nostra. Questo è il Divino Romanzo.
"E loro Mi conoscono. Io do loro la vita eterna e non moriranno mai".
Se ascoltiamo ripetutamente la Sua voce, i Suoi Discorsi, i Suoi Bhajan, ci rendiamo conto che la Sua è una voce familiare. La voce di Bhagavan è la nostra voce interiore. La voce interiore è la voce di Bhagavan, la coscienza. La coscienza interiore in ognuno di noi è la voce interiore. Quella è la voce di Bhagavan. E non morirete mai se ascoltate la voce di Bhagavan dentro di voi. Non morirete mai, non sarete mai in pericolo, non fallirete mai nei compiti che vi vengono affidati, se ascoltate la vostra voce interiore.
Molte volte Bhagavan ci parla, ma noi facciamo orecchie da mercante. Per questo motivo la Sacra Bibbia dice: "Avete gli occhi, ma non vedete. Avete le orecchie, ma non udite". Cioè abbiamo gli occhi ma non vediamo; abbiamo le orecchie e non sentiamo. Con gli occhi, siamo ciechi, e con le orecchie siamo sordi, perchè non diamo retta alla nostra voce interiore, la coscienza. Se diamo retta alla voce interiore, alla coscienza, "Non morirete mai", dice Bhagavan.
Le Sue opere parlano da sole
Il prossimo punto è in Giovanni, cap. 14; verso 11. "Credete, a motivo delle opere stesse". Notate gentilmente questo punto. Possiamo parlare senza fine di questa frase.:"Credete, a motivo delle opere stesse".
Per che cosa è conosciuto Bhagavan? Bhagavan è conosciuto per le Sue opere. Non è un corpo statico. Bhagavan è dinamico. L'attività ed i progetti che ha intrapreso parlano da sè. La persona ed i progetti sono una stessa cosa.
Alfred Nobel, durante la Sua recente visita a Prasanthi Nilayam , ha scritto sul registro dei visitatori: "L'ospedale ad alta specializzazione Sathya Sai è un dono all'umanità. Sathya Sai Baba è unico. Mai nessuno ha intrapreso simili progetti nella storia dell'Umanità". Ci credete?
Le opere di Bhagavan parlano da sole. Le Sue opere ed i Suoi progetti parlano da soli. Non c'è bisogno che Lo presentiate a nessuno. Non vi devo presentare il Sole. La luce del sole è il biglietto da visita del sole. Il chiaro di luna è la presentazione della luna. Le stelle che brillano non hanno bisogno di essere presentate; e così pure i fiori; anch'essi non necessitano di alcuna presentazione: il loro profumo parla per loro. Il chiaro di luna parla della luna. Allo stesso modo, i progetti di Bhagavan parlano di Bhagavan.
Questo è ciò che significa la frase: "Credete, a motivo delle opere stesse". Perchè? Sono incredibili. Giovanni dice: "Credete", perchè sono incredibili. Non siamo capaci di concepire e di immaginare, perchè queste opere stupende può compierle soltanto Lui.
Alzare le travi di ferro
Quando l'attuale Mandir (in cui siamo seduti ora) si chiamava "Mandir di Prasanthi Nilayam", c'era un vecchio Mandir qui al posto di questo. Al momento della costruzione del nuovo, erano necessarie alcune travi. Non è un Mandir tipico, ci sono pietre, massi, travi di legno e di ferro etc. A quei tempi a Puttaparthi non c'era la possibilità di trasportare tutto quel materiale. (Amici miei, vi sto semplicemente riportando direttamente che cosa ho udito da Swami. Kodaikanal è il luogo dove Swami parla di queste cose, e ci è dato di sentirle molto, molto, molto raramente).
Così ha detto: "Tutte le travi di ferro erano state portate qui vicino. Adesso dovevano venir sollevate e trasportate, per poterci costruire l'impalcatura del tetto. Il lavoro importante doveva essere ancora fatto. Le travi di ferro erano state depositate vicino a Penukonda, ad alcuni chilometri da qui. Bene, che cosa fare? Come sollevarle e trasportarle fin qui? Tutti erano preoccupati perchè non vedevano la possibilità di trasportare queste travi di ferro da Penukonda a Puttaparthi. Sarebbe stato facile? Assolutamente no!
Guardate un po' come lavora Bhagavan.
Un giorno alcuni ingegneri andarono da Swami. "Perchè siete qui?" Gli ingegneri dissero: "Bhagavan, ci stiamo occupando del progetto di Tungabhadra, in costruzione vicino a Kurnool. Abbiamo delle gru, in grado di trasportare e sollevare qualsiasi cosa, anche pesantissima. Sulla via del ritorno siamo rimasti a corto di benzina, così siamo venuti qui a pregare, affinchè Tu ci benedica e troviamo della benzina". (Risate) Bhagavan rispose: "Benzina? Io vi darò la benzina per le gru ed anche per i vostri stomaci. Non vi preoccupate. Ma mentre venite portate per favore quelle travi che si trovano a Penukonda, visto che sono sul vostro tragitto.".
Sì, dovevano passare per di là, così portarono tutte le travi di ferro! Ma le lasciarono lì, a terra. Chi le avrebbe sollevate? Non gli ingegneri, nè i Seva: non ce l'avrebbero mai fatta. I Seva erano venuti per avere il Padanamaskar e ricevere dei dolci. Non siamo abbastanza forti fisicamente da fare una cosa del genere!(Risate) Abbiamo qualche merito spirituale, per quello siamo qui. Non siamo operai professionali. E allora?
Bhagavan disse: "Venite! Sollevatele!" Chi doveva fare una cosa del genere? "Tutti i Seva Dal vengano qui!" Vennero tutti e cercarono di sollevarla. Quando cercavano di sollevarla da un lato, Swami cominciava a camminarci sopra da quel lato. Tutta la cosa - Zaaaaap! - si sollevò verso l'alto così facilmente: sì era tutto così facile! Il corpo di Bhagavan stesso era come una gru per le travi di ferro che salivano sulla cima della costruzione. Vedete quanto è incredibile. Questo è Bhagavan Sathya Sai Baba.
Quando questa Università stava per essere inaugurata, la delegata della Commissione di Controllo delle Università disse: "Swami, non possiamo darti il permesso. Non è possibile aprire un' Università laggiù". Perchè? Perchè nessuna Università può venir aperta se nel raggio di circa trentatrè chilometri ce n'è già un'altra. C'è già l'università di Krishnadevaraya ad Anantapur. Poi c'è l'Università di Venkateswara a Tirupathi. Perciò non è possibile ottenere il consenso all'apertura". Swami rispose: "A Delhi avrò l'università e tu la inaugurerai" (Risate) Ed è andata così. L'Università venne aperta e la delegata venne fin laggiù ad inaugurarla. Lo sapete. Allora: " Credete, a motivo delle opere stesse".
La zona di Rayalaseema, e particolarmente il distretto di Anantapur, è nota per la sua siccità. La siccità è tale che d'estate non c'è disponibilità neppure di una goccia d'acqua. È un posto orribile. La storia l'ha registrato ampiamente. Ma oggi vi trovate prati verdi dappertutto. Prati! Non riesco a crederci, neppure vedendoli coi miei stessi occhi, perchè abito anch'io in quella provincia. Come possono esserci prati laggiù? Ci sono anche gli impianti per annaffiare, e le fontane... Baba, Tu puoi tutto! Swami, Tu puoi tutto! Tu puoi trasormare una palude in un deserto ed un deserto in una palude. Tu ci riesci. La prova: oggi abbiamo i prati laggiù!
Ma vediamo che anche i progetti per l'acqua potabile Sathya Sai si estendono a ottocento villaggi del distretto, un distretto che ha sofferto per la siccità da secoli -secoli-, vi dico!
Ecco. "Credete, a motivo delle opere stesse". Le opere ed i progetti sono assolutamente Divini, al di là dell'umana immaginazione, comprensione e realizzazione. Dobbiamo capire questo.
"Lui compirà opere ben più grandi di queste"
Al cap. 14, verso 3, del Vangelo secondo Giovanni, sta scritto che Gesù Cristo disse: "... e compirà opere ben più grandi di queste, perchè io me ne vado al Padre". Che inglese splendido! John Ruskin diventò uno scrittore bravissimo perchè aveva imparato a memoria tutta la Bibbia. Sua madre voleva che lui la imparasse a memoria, e così John Ruskin prese il massimo dei voti in letteratura inglese. Sí!
Vedete dov'è il punto? Che cosa dice? Cristo dice: "Lui farà opere molto maggiori, perchè Io me ne sto tornando al Padre". Che cosa significa? Cristo fece sì che succedessero alcune cose. Fece alcuni miracoli e disse: "In futuro opere maggiori, più opere, verranno compiute da Lui". Da Lui? Chi è Lui? Sathya Sai Baba!
"Quando me ne tornerò dal Padre Lui compirá delle opere ben più grandi di queste".
Questa è la profezia del Vangelo di Giovanni, cap.14, verso 12.
"Opere più grandi": un semplice esempio. Uno studioso parlava di uno dei giorni della celebrazione di Navarathi (Dasara) nella immediata Divina vicinanza di Bhagavan. Quello studioso è un uomo molto erudito, pieno di risorse, e ha parlato del libro sacro dei Bhagavatha, con particolare riferimento ai miracoli del Signore Krishna. "Krishna non era un ragazzo comune. È Dio stesso, Purna Avatar. Poteva sollevare una montagna col mignolo, Govardhana': era proprio così potente." Lo studioso andò avanti con la sua narrazione, davanti ad un pubblico che ascoltatva rapito.
A questo seguì il Discorso di Bhagavan. Egli disse: "Krishna sollevò una montagna. Oggi Io sollevo centinaia di montagne, lo potete constatare voi stessi. Potete vedere coi vostri occhi molte delle montagne che sollevo. Altrimenti, non troveremmo rappresentanti dell'intera umanità raggruppati qui a Prasanthi Nilayam". Che cosa meravigliosa! Perchè una montagna sola? Io ne sollevo così tante tutt'intorno!" Questo è ciò che ha detto Bhagavan.
E questo è ciò che sta scritto sulla Bibbia: "Farà opere più grandi di queste, perchè io me ne vado al Padre" (Giovanni, cap. 12, verso 12).
Colui che mi ha mandato è con Me
In Giovanni, cap. 8, versi 28, 29, 38, 42 troviamo il più alto livello di consapevolezza. "Colui che mi ha mandato è con Me. Non mi ha abbandonato a Me stesso, perchè faccio sempre le cose che Gli piacciono". Qui troviamo tre punti importanti: Vi prego cortesemente di seguirmi con attenzione.
Il primo punto: "Colui che Mi ha mandato è con Me"; che cosa significa? Swami dice spesso nei Suoi Discorsi: "Dio è con me, in me, sopra di me, intorno a me". Ve ne ricorderete certamente. "Dio è con me, in me, sotto di me, intorno a me".
È solo per imprimere su di noi il concetto che siamo Divini.
È così: "Lui Mi ha mandato. È stato Jehova, il Signore dei Signori, Dio, che Mi ha mandato" Cristo è il figlio di Dio. Sì, è con te davvero. "Non mi ha abbandonato a Me stesso".
Un devoto venne da Swami e Gli disse: "Swami, sto per partire. Il mio visto è quasi scaduto e il biglietto di ritorno è pronto. Sto per andare via, Swami, perciò Ti prego, benedicimi."
Bhagavan Gli rispose: "Perchè dici «Sto partendo?>, dovresti dire «STIAMO partendo!> . "Swami, perchè? Io sono solo, ho solo un biglietto!". "No, no, no! Vengo anch'Io con te!" Non siete abbandonati a voi stessi . Non siete soli. Siete sempre in compagnia di Dio. Dio è con voi, dietro di voi, accanto a voi, sopra di voi, sotto di voi, intorno a voi, come afferma Bhagavan continuamente.
Quindi: "Non mi ha abbandonato a Me stesso, perchè faccio sempre le cose che Gli piacciono". Questa è una condizione. Mettetevelo bene in mente: "...perchè faccio sempre le cose che Gli piacciono". Che cosa dice Baba? "Io ti guardo se tu Mi guardi. Perchè temere, se Io sono qui?" Se Lo seguiamo, sarà certamente con noi, dietro di noi, e ci parlerà. A volte non Lo sentiamo perchè non Gli obbediamo. A volte non sento la beatitudine interiore della Sua presenza perchè non seguo il Suo comando. Non seguo il sentiero di Sai. Allo stesso modo Gesù Cristo qui nel Vangelo ci dice in modo splendido: " Dio non vi abbandonerà mai a voi stessi. È sempre con voi, in voi, e sopra di voi, perchè voi Lo seguite e fate tutto ciò che Gli piace". Swami vuole che noi agiamo in modo tale da piacerGli.
Parlando ai ragazzi, Swami dice sempre: "Ogni volta che dovete agire, ogni volta che ci si aspetta che facciate qualcosa, chiedetevi: "Questo renderà Swami felice, oppure no? Esercitate la vostra discriminazione e poi seguitela". Questo è esattamente ciò che ha detto Cristo.
La persecuzione di Giovanni Battista
In Matteo, Cap.11, versi da 4 a 6: dovete aver sentito nella Sacra Bibbia l'episodio di Giovanni Battista; egli era perseguitato. Veniva picchiato. Alla fine venne decapitato. Lo sapete, che Giovanni Battista venne decapitato. Ma prima di venir torturato, venne frustrato continuamente dal re Erode.
Tutti i devoti passano per la tortura: devono passare attraverso la prova del tempo. La vita non è un letto di rose. Perché? Perché affinché il mondo venisse a conoscenza di quanto grande e forte fosse la sua devozione, Giovanni Battista venne perseguitato e torturato.
Allora Giovanni dice: "che bell'affermazione! Sei tu quello che deve venire? O dovremmo cercarne un altro?" Questo Swami lo dice ripetutamente.
Sembra che un devoto, un grande devoto dell'Andhra Pradesh, non potesse sopportare la sua grande sofferenza. Chiese al Signore: "Dio, sono che io che ho poca devozione o sei Tu ad avere poco potere? Che cosa c'è in Te di sbagliato? Perché permetti che io subisca una simile tortura?": questa era la preghiera e allo stesso tempo il lamento di un devoto di nome Ramdas, dello Stato dell'Andhra Pradesh.
Continuò: "Ci sei o no?". Questa frase si trova anche nei Bhagavata: "Ci sei o no? Sei cieco? Perché non mi vedi? Perché non ti prendi cura di me? Non vedi le mie lacrime? Non vedi il mio insopportabile dolore? O Dio, che è Ti è successo? Be', visto che Tu non pensi a me, io cercherò qualcun altro, va bene?" Questo era ciò che sentiva il Battista al tempo della persecuzione.
Queste notizie vennero portate a Gesù Cristo, e Gesù rispose: "Capisco perché Giovanni Battista parla a questo modo, e perché si sente di dover cambiare bandiera, come i moderni politici. Capisco...". E disse al messaggero: "Guarda qui, va', e di' a Giovanni che cosa hai sentito: i ciechi hanno riacquistato la vista. Non hai visto dei ciechi riacquistare la vista, guariti da me? Diglielo, dillo a Giovanni Battista. I paralitici camminano, hanno cominciato a camminare dopo essere stati da me. I lebbrosi sono stati guariti, i sordi odono, i morti resuscitano, i poveri ricevono buone notizie". Queste sono le parole di Gesù Cristo. Fratelli, che cosa significano? Il cieco riacquista la vista al tocco di Gesù. I ciechi riacquistano la vista. La loro vista è sanata.
Il cieco vedrà
A 20 minuti di macchina dal mio paese natale c'è un villaggio. Un uomo molto ricco venne con degli amici al Darshan di Bhagavan. Stava bene, ma dopo i sessant'anni era diventato cieco. Swami gli concesse un'intervista. Tutto il gruppo si sedette nella stanza delle interviste. L'uomo cieco, una persona anziana, fu fatto sedere su una sedia. Swami cominciò a parlare con loro: "Come state?" "Bene, bene!"
Poi si volse all'uomo cieco: "Mi vedi?" (non sapeva che era cieco?) (Risate) "No, Swami, non riesco a vederTi" "Oh, capisco, quando avevi la vista, non sei mai riuscito a vederMi. Ma oggi dici «Swami, voglio vederTi, non ho la vista>
Poi Swami guardò il figlio dell'Uomo: "Come stai? È tua responsabilità occuparti della tua famiglia. Sei così occupato con la politica che non ti prendi cura della famiglia. E sei grasso. Hai solo 25 anni, ma sei così grasso. Segui una dieta. Se continui così ti ammalerai. Non è il modo. I ragazzi giovani devono essere magri e snelli. Che cos'è questo? La tua faccia... il tuo corpo è come un punto interrogativo! (Risate) Non va bene". Swami scherzava a quel modo.
Poi Swami distribuì Vibhuti a tutti i membri del gruppo che si trovavano dentro la stanza delle interviste. Poi andò dall' uomo cieco e disse: "Non ti preoccupare, io ti conosco" E gli tenne la Sua mano gentile e bella, benedicente, su entrambi gli occhi. L'uomo ad un tratto cominciò a urlare: "Jay Sai Ram!": poteva vedere di nuovo! Questo è ciò che Cristo aveva detto: "Il cieco vedrà". Sì, il cieco riebbe la vista, e il paralitico camminò.
In quei tempi ero a Brindavan. Una signora venne chiamata per l'intervista. Non le bastava una sola sedia a rotelle. Ce ne volevano due per lei... in qualche modo ce la fece ad infilarsi in una sola sedia a rotelle, ma ci vollero quattro persone per riuscire a spingerla dentro la stanza delle "interview". Parlo a questo modo così che voi possiate immaginare quanto pesasse. Era irlandese.
Bene, ebbe l'interview. Alla fine, la vidi uscire camminando. Era entrata sulla sedia a rotelle, ed era uscita camminando! Molta gente che non può camminare comincia a camminare con la Sua grazia. Questo è il lavoro ed il miracolo di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Lui mi si avvicinò e mi disse: "È irlandese e non poteva camminare da tredici anni, per via di una artrite acuta. Ora la vedi camminare".
Questo è ciò che Gesù disse nella sacra Bibbia: "I paralitici camminano, i lebbrosi sono risanati". "I lebbrosi risanati" sono tutti i malati che vengono curati. Questo è ciò che troviamo nell'Ospedale ad Alta Specializzazione. I sordi odono. Anche se non sentite nessuno, per grazia di Bhagavan potete riuscire a sentire i Suoi discorsi. "I sordi odono; i morti resuscitano".
I malati saranno guariti
Avete sentito di Lazzaro. La Bibbia dice che Lazzaro resuscitò dai morti. Lazzaro, che era morto, al tocco di Gesù, resuscitò. "Lazzaro resuscitò dai morti", dice la Sacra Bibbia. Oggi ci sono molti episodi di resurrezione: molta gente è resuscitata per grazia di Bhagavan. Eccovi un esempio: un uomo di nome Walter Cowen, americano dello stato della California, credo (dove si trova la biblioteca Tustin, in cui lavora sua moglie Elsie Cowen). Cowen resuscitò. Lo stesso successe ad un uomo di nome Radhakrishna Shetty, di Koppam, qui vicino, che era stato dichiarato morto dai medici. Ma resuscitò. Come disse Gesù, oggi i morti vengono nuovamente resuscitati.
"Ai poveri verrà predicata la buona notizia". Per poveri qui non si intendono i poveri da un punto di vista materiale, finanziario, bensì i poveri di spirito, cioè coloro che sono mondani e materialisti. Hanno avuto la buona notizia, il Vangelo, la conoscenza spirituale, impartita loro durante le interviste e i discorsi della letteratura Sai.
In Giovanni, cap.16, versi 25 e 28, leggiamo ancora: "Se credete, potete avere la vita nel Suo Nome". Oggi molte persone sembrano vive, ma se poi li guardiamo bene in viso, sembrano ceppi di legna secca. Sì, sono vivi, ma a quale scopo? Non c'è sorriso, non c'è beatitudine, non c'è dinamismo. Non c'è attività. Sono come dei ceppi di legna secca. A che cosa serve la loro vita?
Una volta a Brindavan, mentre Bhagavan saliva gli scalini, fuori, si fermò, perchè c'erano molti uccelli e molte anatre che saltavano e danzavano, volando in alto, con entrambe le ali. Cominciarono tutti a saltare. Swami disse: " Guardate come sono vitali!Sono pieni di vita! Guardate come sorridono; come sono belli! perchè? Tutto l'universo è felice della visione del Signore! Con il Darshan di Dio, tutto il mondo gioisce!".
Il Natale è una celebrazione. Il Natale è un festival, è una melodia. Il Natale è musica perchè il Natale ci rende vivi e pieni di vita. Bhagavan si riferisce a questo aspetto particolare.
"Avrete la vita nel Suo Nome". Se canto la Sua gloria, se sono sicuro della Sua presenza, sono realmente vivo! Altrimenti sembro in attesa del giudizio universale!
La letteratura Sai
In Giovanni, cap. 21, verso 25, è scritto: "Ci sono anche molte altre cose che fece, le quali, dovendole scrivere, neppure il mondo stesso potrebbe contenere tutti i libri atti a contenerle!"
Richiamo alla vostra attenzione il libro: "L'uomo dei Miracoli", scritto dall' australiano Howard Murphy. Murphy scrive: Se l'acqua del mare diventasse inchiostro e la terra un libro, questo non potrebbe contenere tutti i "leela" (giochi cosmici; n.d.t.) di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Se un libro dovesse avere le dimensioni del pianeta Terra e l'acqua del mare dovesse trasformarsi in inchiostro (con gli alberi usati come penne) non potreste ancora esprimere la gloria , la bellezza e la grandezza della Divinità di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba".
Questo è ciò che ha detto, proprio come fece Giovanni. Sì, se tutto venisse scritto sui libri, penso davvero che il mondo intero non potrebbe contenerli tutti, neppure se il mondo stesso diventasse un'enorme biblioteca! Oggi, proprio qui, troviamo libri in tutte le lingue su Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, mentre si trova ancora nel Suo corpo. Centinaia di libri su di Lui vengono pubblicati ogni giorno, e si aggiungono alla Letteratura Sai. Questo è ciò che predisse Giovanni: il mondo non può contenere tutti i libri che si potrebbero scrivere!
La verità è Una
In Giovanni, cap. 14, verso 20: "In quello, saprai che Io sono nel Padre, e tu sei in Me ed Io in te". "Io sono il Padre, il Padre in Me, ed Io sono in te". Questo è il non-dualismo (o filosofia Adwaitha): Il Padre è in Me; Io sono il Padre; entrambi Noi siamo in te. Non siamo due, ma solo Uno. "La verità è Una" ("Ekam Sat Vipraha BahudaVadanthi") Questo è ciò che è stato detto.
La Bibbia dice: "Saprete la Verità e la Verità vi libererà". Questo significa libertà dalla schiavitù, diventare "liberati". Che cosa è la Verità? La Verità è una, Dio è Uno, ed è onnipresente ed onnisciente. Dio è Uno. Questa Verità dev'essere riconosciuta. Ed una volta che la realizziamo, "Tutto il resto vi sarà dato in sovrappiù". La Bibbia è molto chiara: "Cercate il regno di Dio, e tutto il resto vi verrà dato in sovrappiù".
Una volta che conosciamo la Gloria di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, tutto vi sarà dato in aggiunta. Tutto vi sarà dato sempre di più, sempre di più. Questa è la promessa della Bibbia. La Gita dichiara: "Cercate il regno di Dio, e tutto il resto vi verrà dato in sovrappiù" ("Yoga Kshemam vyaham yaham").
Amici miei, questa mattina mi accomiato da voi enfatizzando ancora una volta che il Vangelo della Verità, in accordo con la Sacra Bibbia, è lo stesso Vangelo ripetuto da Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Bhagavan Sri Sathya Sai Baba rappresenta il secondo avvento di Gesù Cristo, che tutto il mondo cristiano ha atteso. È il Cristo Cosmico. È proprio il Padre, che ha mandato il Figlio sulla Terra. È il Visitatore Cosmico.
Domenica della prossima settimana esprimeremo qualche altro pensiero sul Natale e su Bhagavan Sri Sathya Sai Baba.
Grazie per avermi ascoltato con estatica attenzione! (Applausi)
(Anil Kumar chiude il Satsang conducendo il Bhajan: 'Bhaja Mana Narayana...')