Satsang

I nuovi 10 comandamenti (II parte)

19 agosto 2001

Riepilogo dei primi due comandamenti : 'IO' e ' NOI'


La settimana scorsa abbiamo iniziato a parlare di una nuova serie di 10 comandamenti. Ho parlato dei primi tre ed ora riepilogherò ciò che abbiamo detto a beneficio di coloro che non erano presenti.
Il primo comandamento, il più dannoso, é quello di una sola lettera 'IO' ( in Inglese 'I') . E' dannoso sotto ogni punto di vista; "Io sono questo, io sono quello...." . Senza rimuovere questo 'IO' avremo grossi problemi nel nosro cammino spirituale.
'IO' viene usato per ogni tipo di riferimento personale come nascita, professione, occasioni etc. Quest'IO deve essere rimosso a tutti i costi.

Il secondo comandamento è molto più benevolo ed è costituito da solo due lettere. 'NOI' (in inglese 'WE'). Dobbiamo adeguarci ad esso. La nostra esperienza ci insegna che quando la gente viene qui in gruppo, Bhagavan di solito concede loro una intervista. Questo dipende dal fatto che 'NOI' è positivo mentre 'IO' è negativo. Bhagavan vuole che noi sviluppiamo questo senso del 'NOI', che è molto importante. Un certo numero di case crea un villaggio, mentre una singola casa é un qualcosa di isolato. Molte persone costituiscono una comunità, cosa che non è per un singolo individuo. C'é una grande felicità e infinita gioia nel senso del 'NOI'.

Riepilogo del terzo comandamento : 'EGO'

Il terzo comandamento riguarda una parola di tre lettere 'EGO', che dovrebbe assolutamente essere ucciso. Se non lo faremo da noi, ci penserà Bhagavan a farlo!! Egli non lo risparmierà. Come vi ho detto la volta scorsa, se c'é la possibilità che un 'EGO' si presenti nella vostra vita, per esempio il prossimo anno, Bhagavan provvederà ad operarvi già questo anno. Egli vi sottoporrà ad un'operazione di chirurgia preventiva piuttosto che ricorrere ad un trattamento post chirurgico.

Bhagavan non tollera la minima traccia di 'EGO' nei suoi devoti.
Quando facciamo di tutto per riuscire ad occupare un posto nella prima fila, Bhagavan passerà da una parte diversa, salvo annullare, addirittura, il darshan. Questi inconvenienti dipendono dal nostro EGO che vuole emergere e metterci in evidenza. Quando siamo in un darshan, non é previsto che noi ci alziamo in piedi, se prima Lui stesso non ci chiama. Tuttavia alcune volte siamo talmente entusiasti che ci alziamo comunque. Non voglio dire con questo che siamo egoisti, ma é certo una manifestazione del nostro 'EGO'. Non ammetterlo vuol dire avere doppio EGO. Se c'é in me dell'EGO e non lo riconosco si può dire che ho un doppio o triplo o multiplo Ego.

Baba potrebbe dire: "Siediti. Non sei tu che ho chiamato per l'intervista! Mi sono rivolto all'altra persona che siede vicina a te."
Finito, finito, finito.... non oserò mai più alzarmi per il resto dei miei giorni!

Oppure, supponete che Egli chieda a qualcuno di noi di distribuire cioccolatini o dolci. Io potrei alzarmi e provare a darGli una mano, solo perché voglio essere gentile. Egli richiamerà subito la persona che aveva chiamato dicendo:
"Ti ho forse chiesto di farlo con l'aiuto di quell'uomo? Dovresti farlo da solo o non farlo del tutto."

Entrambi riceveremo una punizione - l'uomo con l'Ego e quello che ha provato ad unirsi a lui. Poiché siamo insieme si tratta di una operazione (di demolizione dell'ego) congiunta, effettuata simultaneamente da Bhagavan.

Quando ci si trova vicino a Bhagavan, l'Ego é la cosa più dannosa.
Egli non lo tollera assolutamente. Potrei fare moltissimi esempi riguardo a questo fatto, anche riferiti a persone con posizioni prestigiose. Ma forse é meglio che non lo faccia, per la mia sicurezza personale! (Dovrei immediatamente fare i miei bagagli e sloggiare!).

Potremmo essere molto turbati da come Bhagavan rimuove l'EGO (alcune volte anche molto dolorosamente) dalle persone. Ma Bhagavan sa anche che l'EGO é il più grande ostacolo sulla strada della conoscenza del Divino. Per questo Egli lo rimuove, anche a costo di far agonizzare la gente.

Il quarto Comandamento : 'AMORE' ('LOVE' in inglese - 4 lettere)

Parliamo ora del quarto Comandamento. E' sicuramente il più noto ed è di 4 lettere: 'AMORE' (LOVE).

L'AMORE ha due implicazioni, ma noi ne riconosciamo solo una.
Pensiamo che solo le cose positive nascano dall'Amore. Ma non é esattamente così. Anche le cose che ci sembrano negative nascono dall'AMORE.

Per esempio, una punizione può essere data per Amore. Bhagavan potrebbe evitarvi. Egli potrebbe non parlarvi o non guardarvi. Egli lo fa perché in questo caso esaminereste, valutereste e correggereste voi stessi.
"Fino ad ora sono stato molto impegnato a trovare gli errori negli altri, ma ora voglio guardare solo ai miei errori."
Una sadhana o pratica spirituale che spesso da a tutti noi da seguire è:
"Cercate i vostri errori e i meriti degli altri."
Guardare gli errori degli altri é uno dei peggiori peccati che l'EGO possa commettere. Sarebbe una gran bella cosa se mettessimo in evidenza solo i nostri errori.

Ma Bhagavan va ancora un passo avanti. Egli dice che gli errori che vedete negli altri in realtà é ciò che é sempre presente in voi.
Tutti gli errori che notate al di fuori di voi, altro non sono che un riflesso del vostro essere. Pertanto, amate tutti: non ci sono condizioni o limiti in questa pratica.

AMORE, AMORE e SOLO AMORE! Questo è il più potente antibiotico per essere molto vicini a Bhagavan, ed è 'MUST' per tutte le persone qualunque sia il loro livello - di ogni paese, comunità e posizione nell'organizzazione.

L'AMORE é molto, molto, necessario. Se Egli vi ignora, vi 'colpisce' pesantemente rimproverandovi di fronte a tutti, lo fa nel vostro esclusivo interesse e voi dovete comunque continuare ad amarLo. Se siete consapevoli che tutto quello che avviene è solo nel vostro interesse, allora continuerete ad amarLo, anche se Egli vi ignora.

Esperienza dell'Amore di Bhagavan

Ecco un semplice esempio, anche se non é piacevole per me raccontarlo!
Circa 10 anni fa, Bhagavan era arrabbiato con me per qualche motivo.
Egli mi aggredì molto pesantemente. Mi lanciò terribili missili verbali di fronte a tutti, molto più potenti dei missili 'scud'. Ka-Da! Ka-da (effetto sonoro). Io mi sono sentito molto male per quanto avveniva, ma poiché era solo il primo anno che facevo parte dell'Organizzazione, non osai assolutamente replicare.

La sera avevo una faccia scurissima perché, invece di essere apprezzato di fronte a tutti, ero stato rimproverato. Ci aspettiamo sempre di essere apprezzati e lodati. Per molto tempo sono stato così anch'io. Io non conoscevo il lato 'B' della cassetta, perché ero abituato a sentire solo il lato 'A'. In quell'occasione Egli mi fece sentire invece il lato 'B' che voleva dire essere umiliato e insultato in pubblico. Mi sentii terribilmente male.

Quella sera stessa Egli disse: "Vieni, alzati!" (A.K. schiocca le dita). Bhagavan iniziò un discorso che io avevo il compito di tradurre.
Vi immaginate il tema del discorso?

"Quando rimprovero le persone, esse si sentono frustrate. Migliaia di persone oggi sono venute al Darshan, ma solo poche hanno l'opportunità di sedersi vicino a Me. Solo poche persone hanno la benedizione di lavorare nella Organizzazione. Io le voglio perfette, al di là di ogni colpa, al di la di ogni imperfezione e senza alcun errore. Io li rimprovero e li correggo affinché siano perfetti.
Ma 'alcune' persone sembrano non capirlo e si sentono frustrati."

In questo caso non si trattava di 'alcune persone' ma solo di una - esattamente me! Forse Swami ha pensato che se me lo avesse detto direttamente, la cosa sarebbe stata male interpretata! Allora ha detto:"Io vi sgrido e vi correggo perché vi AMO. Se non mi curassi di voi, sareste abbandonati a voi stessi e sareste soli. Io vi rimprovero perché voglio farvi crescere. Dovete capirmi."

Quindi, amici miei, l'AMORE include sia la lode che il biasimo, sia la condanna che le felicitazioni, sia la gioia che il dolore, sia essere scelti che essere ignorati. Include le ripetute interviste con Swami e essere completamente dimenticati, sentendosi completamente persi.

E' qualcosa di simile ad un pendolo. Un pendolo si muove avanti e indietro, da entrambe le parti. Non appena va da una parte, questa sarà felice di pensare: "Il pendolo é vicino a me". Poi il momento successivo....ta-dah! Il pendolo và dalla parte opposta. Se tutti fossero consapevoli che il pendolo va periodicamente da una parte e dall'altra tutti sarebbero sereni. Tutto dipende dal movimento del pendolo; quindi è solo questione di tempo.

Il tempo è Dio. Dio è il tempo. Dio trascende il tempo e ne è il padrone. C'é un suo momento ad ogni oscillazione del pendolo. Quindi le cose accadono nella vita, al di là dell'Amore. Dobbiamo capirlo bene!

L'AMORE è oltre la nostra comprensione. Nella vita dobbiamo essere pronti a tutto e non solo alle lodi ed ai riconoscimenti. Dobbiamo essere sempre pronti anche alle scudisciate, che ci vengono date senza che l'Amore fosse mai messo in discussione, solo per il desiderio della nostra perfezione.

Bhagavan fa l'esempio di una roccia. Essa viene scolpita in un bellissimo idolo di Krishna con l'aiuto di un martello e di uno scalpello. La pietra deve subire l'agonia e il dolore di un continuo scalpellare e martellare, se vuole diventare un meraviglioso idolo, degno della venerazione e dell'Amore della gente.

Le difficoltà, le tragedie e le calamità della vita non sono una maledizione di Dio! Sono sempre doni della Sua Grazia. Questo é più facile a dirlo che a crederlo! Ma i fatti sono fatti! Dio da solo doni! Sono tutte Grazie! Sta a noi saperne cogliere il senso positivo. Quindi l'AMORE é uno stato sempre e comunque positivo. Non dovremmo mai considerarlo in modo negativo. Questa parola di quattro lettere ('LOVE') va al di là di ogni età, posizione e circostanza.
Dobbiamo dare il massimo valore a questo Amore.

Il quinto Comandamento : 'SORRIDERE' ('SMILE' - 5 lettere)


Il quinto comandamento é una parola molto piacevole: "SORRIDERE" ("SMILE" che é una parola di cinque lettere). Sorridere! Indossare un sorriso. La gente si avvicinerà a voi più volentieri se avete una faccia sorridente. Prendete esempio da me. Quando assumiamo un aspetto terribile, con una faccia orribilmente seria, nessuno ci guarderà - neppure Dio!

La lezione che ho appreso in questi anni é quella di piangere a casa e sorridere di fronte a Bhagavan, anche se qualche volta ci sarebbero seri motivi per piangere. Posso avere tutte le ragioni per piangere ma, se piango di fronte a Lui, mi eviterà. Inoltre tutta la gente che mi siede vicino dovrà sopportare le conseguenze delle mie lacrime e subirne la violenza. Tutti dovremmo sorridere sempre, perché é una cosa estremamente piacevole. Dovremmo imparare da Bhagavan che sorride sempre.

Voglio raccontarvi un fatto accaduto molto, molto tempo fa. Suo cognato, il marito di Sua sorella era morto da poco. Kasturi, uno dei senior che vivevano vicino a Lui, si recò da Bhagavan e lo trovo assolutamente sereno e sorridente, appoggiato ad un muro con le gambe incrociate. Nonostante suo cognato fosse morto da poco, Kasturi lo trovò sorridente!!!

Kasturi avrebbe voluto dire: "Sono molto spiacente per quello che é successo. Le mie condoglianze." Ma certe cose non si devono dire di fronte a Bhagavan, perché non hanno alcuna importanza. Per questo disse:
"Swami molte persone nell'ashram sono tristi." E Swami rispose:
"Perché, perché?"
Kasturi non disse: "Perché tuo cognato é morto" ma:
"Swami, così e così, é morto un signore.... era una cara persona e la gente é molto triste per la sua morte."

Vi prego di notare ciò che Bhagavan disse: "Perché dovrebbero essere tristi? Se tali cose non accadessero, cosa starei a fare io in questo mondo? Se non ci fossero arrivi o partenze di treni ed aeroplani, il capostazione o il direttore dell'aeroporto sarebbero senza lavoro.
Sarebbero disoccupati."

Egli era sereno e gioioso. Pensate forse che sarebbe possibile una cosa simile a livello umano? NO! Sarebbe impossibile. Questo Suo 'sorridere sempre' é una cosa che va al di la della dualità. E' il sorriso che rappresenta l'equanimità e l'uniformità. Questo è Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, nostro Dio sempre sorridente e volonteroso. Sorride sempre, anche nel pieno di qualche attività molto impegnativa.

Ieri un ragazzo si è procurato una frattura giocando a football. Era seduto con gli altri al darshan. Swami, vedendolo gli ha detto: "Ah! Cosa ti é successo?"
Il ragazzo ha risposto: "Swami mi sono procurato una frattura. "
Bhagavan si è messo a sorridere ed ha detto: "Una frattura? Molto bene!"
Un altro amico si é rotto una gamba; Bhagavan sorridendo gli ha detto:
"Molto bene. Siediti su una sedia così potrai dire di essere un 'presidente' (in inglese 'chairman', parola composta da 'chair' (sedia) e 'man' (uomo). Sei diventato 'Chairman' (Presidente) senza pagare alcun pedaggio e senza avere avuto bisogno di una elezione!"
Potreste mai sorridere in questo modo? No é assolutamente impossibile.

Una volta a Kodaikanal Bhagavan aveva la febbre. Chiamò uno dei presenti e disse: "Hey tu, vieni qui!" Quella persona gli misurò la temperatura e la rilevò alta. Io mi ero reso conto che aveva i brividi e che sudava, perciò mi portai vicino a Lui e dissi: "Cosa c'é che non và?"
Molto diplomaticamente e con fare da esperto politico dissi:" Swami annulliamo il programma di questo pomeriggio. Cancelliamo il discorso."

Non ho detto: "Cancelliamo il meeting perché hai la febbre."
Chi sono io per fare una proposta del genere? Io non ho nessuna autorità per dire: "Tu hai la febbre."
Bhagavan mi chiese: "Perché?" Voleva che io uscissi allo scoperto!

Allora dissi: "Swami! Fuori sta piovendo." Ma Dio sa tutto ed io non posso mascherare in questo modo il mio pensiero. La mia cosiddetta diplomazia non é servita a nulla. No, perché immediatamente ha detto: "Non é un problema di pioggia. La gente si é già radunata per i Bhajan, ma se tu pensi di non poter sopportare la pioggia, non preoccuparti andrò da solo."

Allora mi sono avvicinato e Gli ho sussurrato in un orecchio: "Swami, la febbre, la febbre!" Swami ha risposto: "Siediti! Io andrò comunque."
E' difficile gestire situazioni simili, lo so!!
Poi si é seduto e ha detto :"Mmmm. Bene, bene; la mia temperatura va bene. " Ha chiamato la stessa persona di prima e ha detto: "Prendi il termometro." La temperatura si era ora abbassata!!

"Allora! Andiamo e cominciamo la riunione! Sicuramente farò il mio discorso."
Poi mi ha guardato ed ha detto: "Tanti devoti si sono riuniti qui con largo anticipo al momento del discorso. Non posso deluderli! I miei devoti non dovrebbero mai essere delusi! Io andrò e parlerò loro."
Bhagavan mi ha sorriso e poi si é messo a chiacchierare con alcuni giovani, nonostante la febbre e tutti gli impegni. Anche noi dovremmo sempre avere la forza di sorridere in ogni occasione!

E' un peccato che tante persone siano lontani miglia e miglia dal sorridere. La gente non sa come sorridere e questa è una vera tragedia! E' una tragedia della vita non essere capaci di sorridere.
Dovremmo pregare per queste persone tanto sfortunate.

"Non potete sempre obbligare , ma potete sempre parlare dolcemente."
Potete rivolgervi gentilmente alle persone: "Sai Ram! Come ti senti questa mattina?" Cosa ci perdete a comportarvi così? E' bene essere sempre disponibili in modo che la gente possa incontrarvi e concludere con voi alcune cose. Quando sorridete sembrerete più giovani e più in salute.

Il sesto comandamento: "CHIACCHIERE" ('RUMORS' che sono sei lettere)

Il sesto comandamento è costituito da una parola di sei lettere ('RUMORS') 'CHIACCHIERE' che si diffondono molto velocemente. Sono più veloci di un Jet o di un Concorde! Le 'CHIACCHIERE' - IGNORATELE!!!

Molta gente mi chiede: "Signore, quando andrà Swami a Bangalore?"
Oggi Swami é qui. Perché volete mandarlo là? Perché siete addolorati se parte? Perché siete interessati? Alcune persone chiedono: "Quando andrà a Mahaboob Nagar?" (città del distretto dell'Andhra Pradesh).
Io non lo so; ma perché siete tanto interessati a sapere quando partirà, scordandovi il fatto che oggi Egli é qui con voi? Come é sciocco e ridicolo tutto questo!!

Le chiacchiere si diffondono come il fuoco! Alcune persone dicono: "Signore, ho sentito questo e quello. Pensate che sia vero?"
Il solo fatto che abbiate dei dubbi significa che non é vero.
Diffondere pettegolezzi é il peccato più grande per un aspirante spirituale.

Io sono l'ultima persona che può interpretare ciò che dice Swami.
Cerco di non interpretarLo, Lo cito e basta. Questo é tutto, questo é tutto. Ci sono ben 31 volumi di Discorsi di Sathya Sai. Non si deve interpretarli ma godere semplicemente per la bellezza e la grandezza dei suoi insegnamenti. Possiamo spiegare un Suo insegnamento con l'aiuto dei Suoi discorsi; non esiste un modo diverso. IO lo credo fermamente.


Ciò che Bhagavan dice sui 'pettegolezzi'

Le cose dette da Swami dovrebbero sempre essere chiare per tutti, ma tutti siamo suscettibili di chiacchiere e pettegolezzi. La gente non ha nulla di importante da dire, quindi ricorre alle chiacchiere. E' tutta materia inutile. Questo rende anche noi egualmente inutili.

Una volta un signore ha chiesto a Swami: "Swami! Si sentono tante chiacchiere. La gente dice tante cose. Cosa devo credere?"

Bhagavan ha risposto: "Ascoltate tante chiacchiere perché avete le orecchie. Potete anche tenere chiusa la bocca, ma non potete chiudere le orecchie, che sono sempre largamente aperte. Io mi rendo conto di come non esista possibilità di evitare di ascoltare le chiacchiere.
Ma io vi ho dato anche le gambe!! Quando pensate che non sia conveniente ascoltare o che sia indesiderabile restare, potete molto semplicemente abbandonare quel posto."

Tutti dovremmo ignorare le chiacchiere perché non sono genuine e non contribuiranno mai ad alcuna crescita, sviluppo o progresso. Una chiacchiera è un modo di parlare inutile perché non si basa su nulla, pertanto IGNORATELE!

Il settimo comandamento: 'SUCCESSO'

Il settimo comandamento è il più 'invidiabile' ed é una parola di sette lettere: 'SUCCESSO' (in inglese: 'Success'). Cos'é il 'SUCCESSO' e come si può ottenere? La verità è che in questo mondo non esiste il 'fallimento'. Il vero successo nel cammino spirituale consiste nel mantenere sempre l'equilibrio della mente. Anche un fallimento si trasformerà in successo quando si sa mantenere l'equanimità e una mente in condizione di stabilità.

Bhagavan da spesso un esempio per illustrare questo stato di cose.
Avrete sicuramente sentito parlare di Tagore Rabindranath, il grande laureato. Quando era bambino, nel giorno dell'anniversario della propria scuola, corse improvvisamente a casa sua dove incontrò Suo padre, Devendranath Tagore, che era un santo uomo.

"Padre! Oggi sono molto felice!"
Il padre gli rispose :" Lo so, figlio mio! Oggi sei felice perché é l'anniversario della tua scuola. Non é così?"
Rabindranath Tagore rispose: "No, padre, io non sono felice solo per questo. Oggi ci sarà la distribuzione dei premi ai migliori studenti.
Io non ho vinto alcun premio, ma sono comunque felice perché mio fratello maggiore ha vinto ben 4 premi!"

Il vecchio padre fu più orgoglioso di questo atteggiamento che dei 4 premi vinti da suo figlio maggiore. Rabindranath Tagore saltava di gioia perché il fratello aveva vinto 4 premi!!! Questo é ciò che si deve intendere per 'SUCCESSO'.

Ognuno di noi ha il suo metro di misura del successo. Personalmente sarei felice se vincessi 4 premi. Ma so perfettamente che se non vinco alcun premio posso trasformare in successo questa cosa! Se ottengo un'intervista ho avuto successo, ma se voi non la ottenete, avrò avuto un successo anche maggiore. Questa é una cattiva attitudine che non dovrebbe mai succedere. Io devo essere felice anche se siete voi ad avere un'intervista.

Che mi crediate o no, Bhagavan ha dichiarato che questo sentimento di sapere dividere un successo è maggiore tra gli stranieri. Se Bhagavan chiama un gruppo di stranieri, anche i membri degli altri gruppi sono felici. Quando usciranno gli altri diranno: "Oh! Congratulazioni.
Swami vi ha parlato? Veramente!! Molto bene. Cosa vi ha detto?"
E gli 'intervistati' saranno ben felici di dividere con gli altri la loro gioia. Quindi il SUCCESSO consiste nel non essere influenzati dai fallimenti altrui o per essere stati lasciti fuori. Non si deve essere troppo sensibili di fronte a cose del genere. Non si dovrebbe mai considerarlo un fatto personale. Quando siete 'equilibrati' ogni fallimento può trasformarsi in un successo.

Ecco un semplice esempio.
Lord Krishna al momento della guerra sorrideva. Egli era molto felice. Qualcuno gli chiese :" La guerra e le stragi stanno per incominciare. Perché sei così felice e sorridi?" Krishna rispose:
"Questa sarà l'occasione in cui tutto il male verrà distrutto."

Dio assume forma umana per distruggere i malvagi e proteggere i giusti. Non posso certo piangere perché migliaia e migliaia di batteri verranno distrutti!! No! Tutto servirà a salvare il corpo.
"Il fallimento é solo un primo passo verso il successo," dice un vecchio proverbio.

Il nostro Bhagavan ha dato un altro esempio.
Se dovessi subire un'operazione sarei comunque felice perché una parte malata del mio corpo potrà essere asportata. Socrate continuò ad essere sereno anche mentre la moglie tentava di ucciderlo. Egli si mantenne equilibrato e non si batté con lei. Non era la guerra di Corea. Egli semplicemente sorrideva. Oggi tutti ricordano Socrate per la sua saggezza e nessuno si ricorda della moglie che voleva ucciderlo! Quello di Socrate fu un grande 'successo' perché riuscì a restare calmo e a non essere violento contro di lei. Egli molto semplicemente restò seduto in silenzio, immobile ed inerte come una pietra. Questo é tutto.

Il vero successo

Il silenzio deve essere considerato un grande successo, ma anche un fallimento può essere un successo! Il successo ha diverse connotazioni nel linguaggio spirituale. Non possiamo intenderlo come si fa nel mondo materiale. Dopo tutto, alcuni di noi possono essere un vero fallimento negli affari, un totale insuccesso da un punto di visto materiale. Prendete il caso di Tukaram e Kabir. Essi erano un totale fallimento negli affari, ma un grande successo da un punto di vista spirituale. Dipende poi solo da noi considerarli dei falliti o meno.

Albert Einstein fu un grande uomo. Egli portò una vera rivoluzione nel campo della fisica. La sua 'teoria della relatività' ha modificato lo studio e le ricerche nel settore della fisica. Tutti conoscono il suo nome, ma io non so se tutti sanno un'altra cosa.
Verso la fine della sua vita egli lasciò un brevissimo appunto prima di morire dove scrisse: "Se dovessi nascere ancora, vorrei nascere come un idraulico e non come uno scienziato."

Vi sareste mai aspettati una frase del genere da uno scienziato di quel livello? Albert Einstein era veramente seccato e totalmente disgustato dalla sua fama e dalla sua popolarità. Egli fu testimone della grande catastrofe che l'Umanità dovette fronteggiare, la bomba atomica di Hiroshima e Nagasaki. Questo era stato il beneficio che l'umanità aveva tratto dalle ricerche di Einstein.

Egli si rese conto della tragedia a cui andava incontro l'umanità.
Non aveva alcun interesse per il nome, per la fama ed il prestigio che gli derivava dal fatto di essere un così grande ricercatore. Per nulla al mondo avrebbe voluto rinascere come scienziato. Egli voleva rinascere come semplice idraulico, sconosciuto, senza alcun onore e senza nessuno che piangesse per lui. "Lasciatemi essere un uomo semplice."
Questo é il vero successo di Einstein ottenuto negli ultimi momenti della sua vita.

Alessandro il Grande pensò di essere un uomo di successo per avere conquistato quasi tutto il mondo. Ma prima di morire si rese conto che non si trattava di un 'successo' reale. Prima di morire dichiarò:
"Che tutto il mondo sappia che io me ne vado a mani vuote e che ritornerò a mani vuote."

Avere questa consapevolezza é stato il suo successo. Sapere di non possedere nulla alla fine come al principio della vita con il pesante bagaglio della vita tra i due estremi. 'SUCCESSO' é essere consapevoli di questa fondamentale verità della vita.

Stare da soli e solitudine

Molto tempo fa si era diffusa la chiacchiera che il mare sarebbe cresciuto, sarebbe straripato e avrebbe inondato il mondo intero.
L'intera Umanità sarebbe stata distrutta e tutti sarebbero morti! In quei giorni io lessi un breve articolo su un giornale. L'articolo riferiva di un uomo che si era arrampicato su un albero e dopo quattro giorni si rifiutava ancora di scendere.

Un giornalista, che era andato ad intervistarlo, gli chiese: "Hey ragazzo! Perché ti sei arrampicato fin lassù?" L'uomo rispose: "Non lo sai? Tutti voi siete destinati a morire! Solo io sopravviverò!"
Oh! Grazie! Se tutti muoiono, cosa farai dopo?

La vita ha un senso se é possibile dividerla con altri, vivendo in comunità e amandosi. La vita consiste nell'amare e non nello stare da soli. Se chiedete a qualcuno: "Cosa stai facendo adesso? " la risposta potrebbe essere: "Voglio stare da solo." Volete stare da soli? Forse siete una persona incorreggibile e per questo vivete da soli? Imporsi di stare da soli non é spirituale. La solitudine é spirituale, ma restare da soli é una punizione.

Se io dicessi: "Mi sento solo", voi non rispondereste certo: "Questo é molto spirituale, A.K." L'insegnamento che si trae è che 'essere soli' è un fatto molto negativo. Se sono solo è perché sono stato dimenticato oppure perché mi sono liberato di tutti.
Al contrario, la solitudine é positiva.
'Solitudine' è quando lascio deliberatamente tutti, volendo restare solo. La solitudine è un fatto spirituale e potrà rendervi sempre più saggi. Stare da soli é un peso, una maledizione e può anche portare un uomo alla follia.

Pertanto il vero 'successo' si trova nel riuscire ad essere felici anche nella solitudine, nei fallimenti e nella povertà.
Qualcuno potrebbe chiedere: "Perché la povertà dovrebbe essere un segno di successo?" Conoscerete sicuramente l'epica del Mahabharata.
In essa, i 5 fratelli Pandavas scelsero di restare nella foresta dove erano stati esiliati piuttosto che reclamare l'impero che gli apparteneva legalmente. Questo é successo!! Il 'Successo' è uno stato della mente dove si ama la povertà e si é consapevoli che anche un fallimento può essere un avvenimento favorevole. Questo é il vero successo. Mi ha fatto molto piacere dividere con voi questi concetti.

L'ottavo comandamento: 'GELOSIA'

L'ottavo comandamento è la più incorreggibile delle parole: 'GELOSIA' (in inglese 'Jealousy', parola di 8 lettere).
Quando Swami passa, potrebbe materializzare all'improvviso un anello a qualcuno. Poi potrebbe rivolgersi a qualche altro chiedendo: " Sei geloso?"
Molti di voi avranno sperimentato una situazione del genere. Egli si renderà conto immediatamente di come siete geloso.

Noi indossiamo i guanti mentre tocchiamo un filo elettrico, pensando di non poter prendere la scossa. Allo stesso modo, Egli può chiedere: "Geloso?"
Noi risponderemo: "No Swami!" Quando Swami lo chiede in anticipo, poi, non ci si sente gelosi.

Un giorno Egli materializzò un orologio ad una persona. Guardò verso di me e disse: "Hey! Sei per caso geloso?"
Io risposi "No, Swami! Ho già un orologio che Tu mi hai dato."
Ma Swami ha sempre l'ultima parola: "Tu non sei geloso solo perché te ne ho già dato uno. Questo non va bene. Non é né una virtù, né una buona qualità. Non dovresti sentire gelosia anche se prima tu non avessi ricevuto nulla. Allora si che saresti un bravo uomo!"

Quindi siete una brava persona se non sentite gelosia quando qualche altro riceve qualcosa senza che voi abbiate ricevuto nulla. La gelosia porta alle guerre e fa perdere il sonno. E' la causa della rabbia e la base della frustrazione. Non vi farà chiudere occhio e non potrete dormire; inoltre, influenza pesantemente le nostre performances e le relazioni con gli altri.

Se sono geloso, non saprò essere amichevole, felice e non riuscirò nel mio lavoro. Se sapete essere generosi, verrete apprezzati; invece, se siete gelosi, diverrete più brutti. Se sono già brutto ed in più sono anche geloso, diverrò ancora più brutto. La gelosia ci fa solo peggiorare. Sono stato chiaro?

Siate prodighi di elogi

Impariamo ad apprezzare gli altri. Dovremmo seguire un semplice metodo: cerchiamo di essere prodighi di elogi. Tuttavia non si deve finire per diventare ipocriti. Potete dire: "Sono felice di vederti!
Dio ti benedica! E' stato così bello sentirti parlare" e poi commentare: "Chi é quella persona che ha parlato? Non sono riuscito a comprendere cosa volesse dire."

Sottostimando, criticando e guardando gli altri dall'alto in basso, sarebbe solo un'esibizione di gelosia. Se non mostrate il rispetto e la stima che essi meritano, a loro non succederà nulla, ma dimostrerà che in voi c'é qualcosa che non funziona. Esibireste solo la vostra gelosia.

Se non vi dico: "Sai Ram" oppure: "Hello!" voi non avrete perso nulla perché io solo sarò il perdente. Si dovrebbe essere sempre prodighi di elogi e poco generosi nel disprezzo.
E' assolutamente necessario non disprezzare mai le persone.

La Bibbia dice: "Non giudicare se non vuoi essere giudicato."
Non serve a nulla giudicare o valutare gli altri. Posso pensare di essere più grande di te, ma non sono nulla di fronte ad un altro uomo che é più grande ed alto di me. Non esiste l'assoluto! Tutto é sempre relativo. Io sono più grande di te perché tu sei piccolo. Ma divento piccolo di fronte ad un uomo che é più grande di me!! E' chiaro?

Sri Ramakrishna Paramahansa fece questo esempio.
Tutti avrete visto qualche volta le lucciole che iniziano a brillare quando si fa buio. Esse pensano: 'Noi brilliamo". Dopo qualche tempo compaiono le stelle. La luce delle lucciole non é nulla se paragonata alle stelle e allora si sentono umili e piccole. Le stelle a loro volta pensano: "Ah! Noi sì che brilliamo!"

Poi però nasce la luna e al suo confronto le stelle non sono nulla.
La luna allora pensa: "Io sono il Signore!" Ma alle 6,30 sorgerà il sole che dirà: "Siediti. Ora sono qui ed é il mio turno!"
Quindi, amici miei, le cose sono assolutamente relative. Niente e nessuno é assolutamente grande o piccolo.

Non c'é alcuna ragione, per nessuno, di essere gelosi di qualche altro. Se invece dividiamo l'oggetto che ha suscitato la gelosia, ci sentiamo tutti più felici.
Io sono felice se tu ti congratuli con me e tu lo sei se io mi congratulo con te. Questa é la ragione per cui la gente si congratula con gli altri il giorno del loro compleanno. Non c'é nulla di speciale in questo, ma in questo modo si sentono tutti più felici.
Dividere con gli altri é celebrare, dividere é prendersi cura, dividere é Amare.
Tutto questo é possibile solo quando non c'é gelosia. La gelosia puzza come un cadavere. E' la cosa più puzzolente in questo mondo.
Evitiamola perché é la peggiore tra le cattive qualità e da essa hanno ne hanno origine molte altre.

Il nono comandamento: 'CONOSCENZA'

Il nono comandamento é una potentissima parola di nove lettere: 'CONOSCENZA' (in inglese 'Knowledge'). Acquisitela! Senza conoscenza, un essere umano è peggio delle bestie. La conoscenza rende umani, mentre la mancanza di conoscenza rende inumani e simili alle bestie.

Quando qualcuno inizia a dirci qualche cosa, noi immediatamente lo interrompiamo dicendo: "Lo so, lo so" anche se non ne sappiamo nulla.
Ci sentiamo molto 'offesi', quando qualcuno cerca di dirci qualche cosa di cui non sappiamo nulla. Questo é un atteggiamento sbagliato.
Dire: 'Lo so' anche quando in realtà non sapete nulla é ridicolo e assurdo. Bhagavan spesso spiega i diversi tipi di conoscenza.
(ricordatevi che nulla di ciò che dico in queste riunione mi appartiene, ma proviene da Swami).

I primi due tipi di conoscenza sono la conoscenza superficiale e quella libresca. In queste categorie rientra tutto ciò che pensate di sapere, acquisito ascoltando o leggendo, ma che non conoscete in profondità. Questa non é assolutamente conoscenza, è solo 'informazione'.

Qualcuno potrebbe dire: "Io so tutto dell'America perché ho letto i capitoli che riguardano Chicago e San Francisco in quel libro." Oh, così pensi veramente di conoscere la bellezza di San Francisco o di New York o Los Angeles? Sarebbe come leggere un menù senza assaggiare i piatti. Pensate che la vostra fame sarà saziata? No! La vostra fame non sarà placata a meno che non mangiate.

Analogamente, la sola lettura di un libro non vi aiuterà più di tanto, non vi darà una vera esperienza. La conoscenza superficiale è opinabile e quella libresca può essere messa in dubbio.

Il terzo tipo è la 'conoscenza generale'; si suppone che sia patrimonio di tutti, qualcosa che fa parte di noi e che nasce con noi. In questa categoria rientra 'sapere cosa fare' in ogni situazione. Se il fusibile salta dovrei sapere cosa fare per ripararlo, non dovrei chiamare uno studente di fisica per questo; non dovreste avere bisogno di un chimico specializzato per preparare il vostro caffè o di un laureato per lavorare in cucina. Se avessi bisogno di un laureato per cucinare per me, questo cucinerebbe anche me! Non é necessario.

Il quarto tipo di conoscenza é la discriminazione. Questo ci rende capaci di discriminare tra ciò che é giusto o no, tra ciò che é buono o meno. Ci rende capaci di discriminare tra il transitorio ed il permanente, facendoci riconoscere ciò che é immortale, cioè Dio.

Sperimentare Bhagavan

Il quinto e più importante tipo di conoscenza è la 'conoscenza pratica'. Si ottiene attraverso l'esperienza personale e non attraverso la lettura di un libro o per sentito dire. E' assolutamente necessaria nel campo spirituale. Se qualcuno dicesse: "L'ho sperimentato in meditazione", io potrei dire: "Oh! Anch'io ho meditato ma non ho sperimentato la stessa cosa!"

Bhagavan dice spesso tre parole: "Vieni, esamina, sperimenta."
Venendo potrete esaminare, esaminando potrete sperimentare e sperimentando avrete una conoscenza pratica. Supponete poi di tornare a casa e di dire a qualcuno: "Bhagavan è questo, Bhagavan è quello.
Io non trovo le parole per dire quanto Grande Egli sia."

Voi in questo modo state raccontando agli altri il vostro stato di Beatitudine. La gente vi ascolta solo per rispetto, cortesia ed educazione, ma sicuramente non vi crede. Essi non hanno fiducia in voi perché è necessaria la loro esperienza personale.

Sperimentare Bhagavan è molto importante. Tutti noi ci troviamo qui solo per la nostra esperienza personale. Bhagavan ha il Suo proprio mezzo di comunicazione. Egli ci dice dall'interno: "Non fare quello!
Non andare là!"
Ma noi non lo ascoltiamo e facciamo le cose a modo nostro.

Amici miei, io vi ho spiegato questa cosa molte volte ed ora ve la ripeto di nuovo. Tutti noi crediamo nella comunicazione, ma Bhagavan lavora con la 'comunione'. La 'comunione' è diversa dalla comunicazione. Noi comunichiamo attraverso una lettera, un messaggio, la parola, ma Dio comunica interiormente. La comunicazione interiore prende corpo in uno stato di quiete, in uno stato di silenzio. Dio parla da dentro ed è ciò che chiamiamo "voce interiore" o "coscienza". La coscienza è 'comunione' e non comunicazione.

La conoscenza pratica nasce dalla 'comunione' con Dio. In questo momento sono in comunicazione con voi ma sono in comunione con Dio:
La 'comunione' non richiede dialoghi, parole o suoni. E' un fatto puramente spirituale che nasce da dentro, essendo un fatto esclusivamente personale ed individuale. La comunicazione va bene per tutti, mentre Bhagavan è in 'comunione' con voi e questa comunicazione è personale ed individuale.

Dio è sia personale che impersonale. Egli è impersonale quando fa un discorso nell'Auditorium o durante un Darshan. Diventa personale quando vi chiama per un'intervista e vi parla. E' personale quando scende nell'interiorità della vostra vita, guidandovi, dirigendovi e rivelandovi i più reconditi segreti del vostro cuore.
La 'comunione' è personale, mentre la comunicazione è generale.

La conoscenza pratica ci renderà ricettivi e preparati alla 'comunione' e ad ascoltare la voce interiore di Dio che è la coscienza. Per questa ragione, Bhagavan insiste sul silenzio. "Solo nella profondità del silenzio si può ascoltare la voce di Dio". Che meraviglioso insegnamento di Bhagavan Baba! Che grosso impatto potrebbe avere sulle nostre vite, se noi conoscessimo veramente il significato e la bellezza del silenzio! Quando io divento logorroico, generando suoni e diffondendoli in tutte le direzioni, non riesco più ad ascoltare la mia voce interiore. Il silenzio è assolutamente necessario, obbligatorio, per ascoltare la voce interiore.

Quindi, la conoscenza pratica ci aiuterà a diventare esseri umani nel vero senso della parola.
Ci aiuterà ad essere attenti e pronti ai suggerimenti della coscienza ed infine ci aiuterà a conoscere la Divinità interiore.

Il decimo comandamento: 'FIDUCIA'

Ultimo, ma non meno importante, è il decimo comandamento, importantissima parola di 10 lettere: 'FIDUCIA' ('CONFIDENCE' in inglese).
Abbiate sempre fiducia, non perdetela. Se avete fiducia in voi stessi, avrete certamente successo nella vita ed alla fine trionferete.

Bhagavan dice: "La fiducia è il respiro della vita."
Bisognerebbe sempre avere fiducia. Se non credete nella vita, non inizierete mai a costruire una casa. Se non credete di poter tornare sani e salvi non uscirete neanche per andare al mercato. Se un guidatore non ha fiducia in se stesso, non saprà guidare la macchina.
Se un pilota non credesse nel proprio lavoro, la mattina dopo troveremmo qualche brutta notizia sul giornale. Quindi la fiducia è assolutamente necessaria nella vita.

Come vi ho raccontato più volte, Bhagavan mi ha ignorato per 8 anni.
Nonostante questo, molta gente viene da me e mi chiede: "Signore, come posso fare per ottenere un'intervista?" Io rispondo loro: "Non lo so! Se e quando scoprirete il segreto, vi prego di venire a dirmelo, in modo che io possa comunicarlo agli altri!"

Questi 8 anni sono stati come un esilio, come un periodo cattivo o maledetto. Tuttavia, durante tutto questo tempo, io ho sempre avuto fiducia che Egli si sarebbe preso cura di me e mi avrebbe, un giorno o l'altro, considerato. Sono stato una "non entità" per tutto il tempo di questo esilio, ma ho sempre sentito che sarebbe sicuramente giunto il giorno in cui questa "massa di carne" sarebbe stata riconosciuta dal Divino Signore.

Se uno studente fallisce gli esami quest'anno, deve avere fiducia che passerà l'anno prossimo. Vedendo la cosa come insegnante, è stato come se io avessi avuto otto possibilità in successione e le avessi fallite una dopo l'altra. Tuttavia, ho sempre mantenuto l'assoluta fiducia che avrei superato l'esame il nono anno. Questo è ciò che è accaduto nella mia vita.

Quindi, amici miei, nel corso della vostra vita, non abbandonatevi mai alla depressione e alla frustrazione. No! Bhagavan ha il suo tipo di 'comunione'. Prima o poi vi parlerà direttamente, apparirà nei vostri sogni, oppure manderà un amico a parlarvi. Improvvisamente, inaspettatamente vi si avvicinerà qualche amico e vi parlerà di certe cose che vi riguardano direttamente, che sono importanti solo per voi. Considerate quella persona come un messaggero speciale di Dio.
Potreste anche ottenere una risposta guardando una Sua foto o mentre siete seduti in meditazione.

La Forma fisica di Swami attrae, incanta ed illude, ma potrebbe portarvi fuori strada. Quindi, non appoggiatevi solo ad essa. Non è possibile stare in compagnia della Forma fisica per tutto il giorno e per tutta la vostra vita. Il viaggio spirituale è 'dal Formale all'Informale', dal buio alla luce. La Forma fisica è qui oggi e ci condurrà allo stato informale nei prossimi anni. Quindi, amici miei, la cosa più importante che voglio dirvi è questa: "Abbiate fiducia!"

Swami!
Fa che io non perda la fiducia!
Io sono pronto a perdere tutto ma non la fiducia.
Io ho fiducia che Tu darai una risposta ad ogni mio problema e risponderai alla mia preghiera.

O Signore!
Sono venuto da Te portandoTi il dolore di tante difficoltà.
Tu sei il mio solo rifugio.
Son sicuro che risolverai ogni mio problema.
Tu mi darai sicuramente sollievo, mio Dio, perché Tu sei il Dio amorevole, volonteroso e che vive sempre.
Tu sei il nostro Salvatore.

Possa la nostra fiducia crescere in continuazione! Questi nuovi 10 comandamenti ci aiuteranno a crescere nel nostro pellegrinaggio, per essere sempre più vicini a Dio, Bhagavan Sri Sathya Sai Baba.

Con questo si conclude la sessione di questa mattina. Grazie tante.