Satsang

Alla ricerca della verità (II parte); Nuovi Comandamenti (I parte)

12 agosto 2001

Alla ricerca della verità (II parte)
Nuovi Comandamenti (I parte)



Un rapido riepilogo di quanto detto la settimana scorsa

La settimana scorsa abbiamo parlato dei vari aspetti della mente. Abbiamo visto come la mente agisce, come reagisce, come riceve e come riflette. Questa mattina prenderemo in esame altri due aspetti e poi passeremo ad un altro argomento.

Come abbiamo visto esistono vari aspetti che riguardano la mente. Il primo é la 'cognizione diretta' (prathyaksha pramaana). E' attraverso questa che riceviamo informazioni per mezzo dei sensi.
Il secondo aspetto é la 'deduzione' (Anumana pramaana).
Il terzo ed ultimo aspetto esaminato é aptha vaakya pramaana che consiste nel credere e seguire gli insegnamenti di chi ci sta vicino e chi ci é caro. La mente quindi riceve conoscenza corretta attraverso questi tre modi.

Ho anche parlato della capacità che la mente ha di ricevere un'errata conoscenza. Un terzo aspetto della mente é l'immaginazione, vikalpa. Non c'é bisogno di spendere altre parole su questo aspetto ben noto a tutti perché tutti sono dotati di fervida immaginazione. Siamo perfino capaci di immaginare cose che riguardano gli altri!!!!

Il quarto aspetto della mente é il sonno (stato di sogno)

In Sanskrito sonno si dice 'sushupthi' che é lo stato della mente quando dorme. Cos'é il sonno? Lasciate che spenda qualche parola su questo argomento. La maggior parte di noi riesce a dormire veramente? Sappiamo veramente cosa sia il sonno? Per dire tutta la verità, abbiamo identificato noi stessi con il nostro corpo e la nostra mente. Noi reagiamo in modo completo al mondo esterno, alla gente, alla società, alla statura, alla classe, alla politica, agli affari etc.

Anche quando andiamo a letto finiamo per sognare ciò che ci succede nello stato di veglia. Ciò che ci succede durante la veglia é l'oggetto dei nostri sogni. I desideri non soddisfatti nello stato di veglia, vengono molto spesso esauditi in sogno. Quindi il sogno é una continuazione dello stato di veglia. Io non vorrei mai sognare di una persona che mi é ostile, né vorrei mai sognare i miei nemici che mi prendono a calci. Tuttavia questo avviene. Perché?

Perché la inimicizia é cosi forte e intensa che i miei nemici continueranno ad infastidirmi anche nello stato di sogno! La moglie che mi rimprovera continuamente, continuerà a rimproverarmi anche durante i sogni. Mio figlio continuerà a chiedermi di spedirgli altro denaro anche durante i sogni. I sogni possono essere positivi o negativi. Ma in ogni caso fanno sempre riferimento a cose del mondo. Per questo motivo non si può parlare di sonno ma solo di sogno.

Possiamo essere felici o infelici sia durante la veglia che durante un sogno. In entrambi i casi sarò felice se ho successo e infelice se fallisco.
Le esperienze che posso vivere durante il sogno sono le stesse che posso vivere durante la veglia. In altre parole il sogno é la fotocopia dello stato di veglia. Sono entrambi un modo di 'danzare' della mente. Lo strumento é lo stesso (la mente) ma i modi, i vincoli e i toni sono diversi.

Il sogno risente gli effetti dello stato di veglia. Per questo motivo anche nel sogno non riusciamo a sperimentare la beatitudine della non-dualità. E' sempre questa la ragione per cui alcune persone gridano nel sonno, perché stanno sognando cose terribili. Alcune persone parlano a voce tanto alta che i loro vicini non riescono a dormire! Sembrano un autobus o un trattore!! In aggiunta a questo fanno strani dialoghi come "MMMMMmmmmm! Mmmmhhhmmmmm, mmmm!" Nessun ladro entrerebbe in una casa sentendo rumori del genere !!!

Allora, amici miei, se vogliamo parlare di vero sonno, dobbiamo smettere di parlare di sogno. Dormire in pace, dormire felicemente, avere un sonno sereno, un sonno che sia senza sogni, un sonno in cui non ci sia più dualità. Avere un sogno che non sia né felice né infelice, ne dolce né caldo, né di successo né di insuccesso, senza profitti o perdite. Avere un sogno senza alcuna esperienza. Quando é possibile? E' possibile solo nello stato di NON-MENTE.

Lo stato di NON-MENTE é il sonno profondo

Nello stato di NON-MENTE, la mente non agisce. La mente rimane stagnante, passiva, inerte, inattiva e ottenebrata. Il sonno sarà buono quando la mente si trova in questo stato di 'intorpidimento'. Questo é ciò che si chiama 'sonno profondo' (sushupthi).
Sushupthi é il sonno, sushupthi é il sonno profondo. Questo sonno é possibile solo in assenza totale di esperienze. Semplicemente niente! Quando la mente non funziona e ci si trova nello stato di NON-MENTE, questo é chiamato sushupthi.

Per grazia di Dio riusciamo ad avere una tale esperienza almeno una volta a settimana. Persone molto impegnate, come ad esempio i politici, riusciranno ad avere questa esperienza non più di una volta l'anno. Per qualcuno l'esperienza avviene una volta a settimana, per altri solo una volta al mese. Comunque sushupthi é lo stato di NON-MENTE.

Voglio ora pararvi di alcuni importanti particolari che riguardano sushupthi.
Se qualcuno vi chiede: "Hai fatto un buon sonno stanotte?" pensate forse che voglia chiedervi se durante il sonno siete stati morsi da uno scorpione o da un serpente? No! Questo significa che non ci sono stati sogni di nessun genere durante il sonno. Ma questo noi non riusciamo a sperimentarlo consciamente, ma solo inconsciamente.

La mente non funziona nel sonno profondo. Voi non siete consapevoli di questo fatto. La mattina dopo se qualcuno vi chiederà: "Come hai dormito questa notte?" La vostra risposta sarà: "Ah molto bene! E' stato veramente un sonno fantastico, così buono che ora mi sento fresco e riposato."

Tuttavia quando siete nello stato di NON-MENTE non ne siete consapevoli. In quel momento non siete coscienti. E' solo più tardi, quando tornate coscienti, nello stato di veglia, che potete parlare di come l'esperienza del sonno sia stata meravigliosa. Solo più tardi sarete in grado di dire una cosa del genere, ma non durante la esperienza stessa.

Il sonno profondo cosciente o Samadhi

L'esperienza consapevole di sonno profondo si chiama 'Samadhi'. Questo è il risultato, l'obiettivo della meditazione. Questo stato di Samadhi si raggiunge quando sono consapevole del mio sonno profondo, è quando sperimento l'istante in cui mi trovo nello stato di NON-MENTE durante lo stato di veglia.

Sfortunatamente la gente ha del Samadhi idee diverse e una visione fuorviata. Invece di vederla come un fatto trascendentale, la fa diventare un fatto mentale. Trascendentale e mentale sono due cose totalmente diverse. Trascendentale significa 'al di là'.
Quindi 'samadhi ' é trascendentale perché é al di là del corpo, della mente, dei sensi e dell'intelletto. Molta gente crede che Samadhi significhi scordarsi la consapevolezza del corpo. Non é così.

Sai Baba scherza su questo argomento: "Se volete scordare il vostro corpo, basterà una buona bottiglia di birra o un bicchiere di whiskey.2
Se questo bastasse veramente a raggiungere lo stato di samadhi pensate forse che santi e saggi si sarebbero sottoposti a tanti sacrifici per tanti anni? No, non é così!

Scordarsi del corpo non é samadhi! Samadhi è la non identificazione con la mente, é essere liberi o assenti dalla mente. E' tutto un gioco della mente. Quando la mente diventa una non-entità, quando sopraggiunge la pace e la mente é fredda, quello é lo stato di samadhi. Pertanto, amici miei, samadhi non é uno stato separato da voi o un obiettivo separato. Non si compra al mercato né qualcuno può farvene omaggio.

Alcuni giorni fa ho incontrato un amico che mi ha detto: "il mio Guru mi ha dato il samadhi." Oh-ho! Forse il Guru gli ha dato un posto al cimitero, o qualcosa di simile ad una prenotazione. O forse Samadhi significa qualcosa di diverso. Il samadhi non può essere una cosa che viene data, generata o costruita. Samadhi é lo stato di NON-MENTE. L'esperienza consapevole di sonno profondo é ciò che si chiama samadhi.

Bhagavan é andato un po' più in là ed ha aggiunto: "DHI" significa intelletto e "SAMA" significa uguaglianza. Se il vostro intelletto fosse capace di trattare con totale uguaglianza cose come la nazionalità, il paese, la comunità, il gruppo o la razza allora sareste in samadhi. Che stupenda definizione!!!

Invece esistono molte e diverse maniere di definire il samadhi. Molte, troppe persone ne parlano e questo finisce per infastidirci e ci fa perdere interesse all'argomento. Non é così? Invece, é una cosa del tutto naturale che viene concessa a tutti.
Tutti noi dormiamo, non é vero? Sì. Chi non riesce a dormire si stanca, non può più lavorare e si avvicina al giorno del giudizio. Dormire é essenziale. Tutti noi dormiamo. Tutti noi ci godiamo un bel sonno, ma non ne siamo consapevoli. Quando siamo consapevoli di un'esperienza di sonno profondo, anche durante lo stato di veglia, questo é ciò che viene chiamato samadhi. Questo é tutto ciò che posso dirvi sul sonno.

Vi sto parlando seriamente di questo argomento perché dobbiamo finirla con tutte queste storie che andiamo raccontando. Possiamo continuare a raccontare storie all'infinito, ma quando cominceremo ad imparare seriamente qualche cosa? Quando cominceremo ad avere sadhana seri, sperimentando e comprendendo la Divinità, gioendo noi stessi, e unendoci o fondendoci? Dobbiamo immergerci, fonderci e dissolverci.

Ecco un semplice esempio. Una goccia di acqua é solo una goccia fino a che si trova nel palmo della mano. Ha una sua misura, una sua forma e un suo gusto. Se la getto nell'oceano, la goccia diventa lo stesso oceano. Tutte le storie che raccontiamo sono come quella goccia che non durerà a lungo. Non é permanente e presto evaporerà. Analogamente le esperienze di un individuo non sono il fine. Sono solo un mezzo.

Il significato dei Miracoli

C'é un argomento che é obbligatorio in tutti i raduni di Seva Dal e tra i membri della Organizzazione Sai. L'argomento é: "Il significato dei Miracoli".
Troppi miracoli sono diventati un mezzo e contemporaneamente un fine.
UN MIRACOLO E' IL MEZZO PER UN FINE. Questo é tutto. Non é mai fine a sé stesso.

Bhagavan Baba ha detto una cosa: "Pensate ad una zanzara che si posa su un elefante. L'elefante é cosi grande e la zanzara così piccina e sottile!! I miracoli di cui voi tanto parlate, sono come quella zanzara e la Divinità, al loro confronto, ha la misura dell'elefante. E' un vero peccato che noi perdiamo il nostro tempo durante il giorno con le zanzare quando queste sono solite farsi vive di notte. La vita finisce per essere solo orientata alle zanzare. Le 'zanzare di giorno' sono le esperienze e le storie. Ma nella notte le mosche mordono!!! Occorre usare un repellente. Fino a quando dovremo continuare? Non sarebbe ora di scendere in dettaglio?

Io non voglio condannare né sottostimare nessuno. Sto solo cercando di fare chiarezza. Questo é tutto. Di quante esperienze avete ancora bisogno per riconoscere la Divinità di Bhagavan? Volete continuare fino alla fine dei vostri giorni o preferite un'esperienza il lunedì , due il martedì e così di seguito? Cos'é in realtà un'esperienza? Se é positiva la considerate un'esperienza o miracolo. Se invece é negativa viene considerata soltanto una 'amara' esperienza. No, no mi dispiace. Dovreste capire che tutte le esperienze sono positive. Non c'é nulla di negativo in questo mondo. Le cosiddette esperienze negative, con il passare del tempo, daranno i loro frutti positivi.

Il quinto aspetto della mente: LA MEMORIA

'Smriti' é la memoria. Ogni cosa che vediamo e sentiamo viene memorizzata nel computer della nostra biologia, la memoria. Questo é bene. Se i dottori non avessero memoria, dovremmo stare più attenti alle nostre polizze di assicurazione. Se gli ingegneri non avessero la memoria, i ponti che costruiscono potrebbero essere una soluzione al problema della sovrappopolazione! Se gli insegnanti non avessero memoria, potremmo dire addio ai nostri titoli di studio! Provate a chiedere ad una moglie cos'é un marito senza memoria!!!!

La memoria é necessaria quotidianamente nella vita normale. Ma la memoria non funziona nel cammino o nelle esperienze spirituali. E' un ostacolo, un impedimento, un collo di bottiglia ed é negativa. Perché? Voi dite: "Bhagavan mi ha concesso un'intervista lo scorso anno, ricordo perfettamente ogni Sua parola ed ogni suo gesto." Ma allora cosa fate ancora qui? Perché siete ancora al darshan
"Hey!! Il passato é passato. Io sono qui per avere un altra intervista." Giusto?
Swami vi ha guardato e parlato questa mattina, ma allora perché anche nel pomeriggio avete fatto di tutto per avere la prima fila? Perché? "Perché ogni volta é diverso"

Quindi la memoria non va bene nelle esperienze e nel cammino spirituale. Posso avere avuto tutte le interviste di questo mondo, avere parlato con Lui, avere avuto la Sua benedizione, ma non permetto alla mia memoria di funzionare e vivere di ciò che ho avuto. No! Ora sono fresco e quindi lasciate che io sia di nuovo con Lui!!! Lasciate che Egli mi parli ancora, che mi guardi, che mi sorrida! Vedete, non sono ambizioso, chiedo solo che Egli mi riconosca. Perché? Perché la memoria non serve in questo campo.

Supponete che questa mattina io vi parli delle mie esperienze: ho lavorato in quella istituzione per tanti anni, ho insegnato in quella scuola per tanti anni..."
Se ve lo ripetessi ogni settimana, la gente comincerebbe ad alzarsi e ad andarsene, eccezion fatta per il microfonista. Lui, poverino, deve restare fino alla fine perché poi deve imballare il microfono perché possa essere usato ancora. Perché scappano tutti? Perché sanno già tutto delle mie esperienze, le conoscono a memoria e non sono venuti per apprendere queste cose.

La mia esperienza é diversa dalla vostra e non può essere generalizzata. Se le esperienze possono essere generalizzate perdono ogni loro validità, autenticità e credibilità. Non possiamo generalizzare, ma possiamo sempre dividere le nostre esperienze con gli altri e in questo non c'é nulla di sbagliato.

Ricordare e rivivere il passato

Non si possono raccontare all'infinito agli altri le nostre esperienze. C'é gente che ripete in continuazione "nel 1972 é successo che....., nel 1989 quando sono venuto per la prima volta......, nel 1992 mentre ero seduto in quella posizione....."

Perché ripetere tutte le volte la cronistoria, tante date e fatti non essenziali? Per favore parlatemi di qualche cosa che sia utile e adatto a me, non solo delle vostre esperienze personali. Siete venuti qui? Va bene! Siete stati devoti perfetti, siete stati bravi.
Stavate per morire, ma Baba vi ha salvato. E' molto bello saperlo. Tuttavia se continuerete a ripeterlo io pregherò Swami di non farvi più venire qui.

Quando ripetete continuamente le vostre esperienze lo fate solo per affermare come siete importante!! E' un errore. E' vanità, pubblicità ed é un meraviglioso viaggio del vostro Ego. I viaggi dell'Ego sono sempre in agguato! Non c'é arrivo o partenza, né atterraggio. Si vola soltanto in alto....sempre più in alto. Questo é tutto. Non permettete più al vostro ego di fare viaggi del genere.

L'esperienza deve essere universale. Shakaracharya la chiama Sarvaatrika Poomanubhava. Questo significa 'esperienza totale applicabile in ogni momento'. Non é qualcosa di individuale o condizionato da spazio e tempo. Potete chiamare una cosa del genere esperienza? No, ciò che é accaduto a te DEVE accadere anche a me. Ciò che é successo a te lo scorso anno, deve accadere a me questo anno e deve accadere a tutti. Questa é una esperienza universale.

Quindi amici miei, la memoria, il quinto aspetto della mente é un blocco. Mi fa vedere ogni cosa dal passato. Ci sono alcuni devoti che raccontano a persone che hanno solo 20 anni ciò che é successo loro 45 anni prima. Si dovrebbe sempre essere umili e gentili in un posto così spirituale come Puttaparthi.

"45 anni fa? OK, sì, signore!!" "45 anni fa non c'erano costruzioni e dormivamo sulle rive del Chitravati. C'era una sola fila e Baba poteva parlare con tutti. Tutti avevano la possibilità di offrirgli una ghirlanda di fiori."
"Oh! Vedo. Ah!!"
Egli continua a descrivere ciò che é successo 45 anni fa. Egli vive nel passato e non permette al giovane di vivere nel presente. Questo metodo di comportarsi é stupido se non addirittura idiota.

La spiritualità non é il passato, amici miei! Io posso citare ogni scrittura e ogni insegnamento a supporto di questo. Io sono un insegnante e non posso bluffare né interpretare o immaginare le cose a mio piacimento. Non sono tanto sciocco, e di questo ringrazio Dio. La spiritualità é la vita del momento, la vita nel presente. La spiritualità é esistenziale, sperimentale ed esperienziale. Cosa accadrebbe se vivessi nel passato, narcotizzato e nascosto? Cerchiamo quindi di non vivere nel passato.

Coloro che vivono nel passato possiedono quell'aspetto della mente chiamato memoria. La memoria va bene per gli accademici e per scopi mondani, ma non trova spazio nella spiritualità. La Spiritualità é praticata dalla culla alla morte, dal principio alla fine. Per dirla esattamente non esiste né un principio né una fine. La spiritualità é una terra sconfinata. Allora la memoria non può essere chiamata 'spirituale' secondo i normali standard.

Indifferenza causata dal passato proiettato nel presente

Qualcuno potrebbe obiettare: "Quale é il vero problema, signore? Perché hai detto quelle cose?" OK, vi spiegherò cos'é contro la memoria. La memoria é la registrazione del passato nel computer della mente. Cosa fa e come si comporta la memoria? Il passato registrato nella mente verrà proiettato nel presente. La memoria cerca di proiettare ogni cosa dal passato.

Eccovi un esempio. Swami dice: "Non c'é traccia di egoismo in me. IO sono completamente senza Ego."
Di fronte ad una tale affermazione dovremmo restare incantati e dovremmo applaudire. Dovremmo essere felici ed eccitati ad ascoltare una simile dichiarazione. Invece restiamo calmi e composti come se fossimo in un laboratorio chimico inodore, insapore ed incolore! Perché siete così? Perché pensate subito: "Swami ha detto una cosa simile lo scorso anno." Oh!!

Il vostro stato di non-ricettività, indifferenza é una conseguenza del passato che viene proiettato nel presente. Quindi, questo insegnamento non vi é di alcuna utilità. Vi prego esaminate voi stessi. Immaginate di camminare con qualcuno dopo il discorso di Bhagavan e che questi vi dica: "Swami ha detto la stessa cosa lo scorso anno e quattro anni fa."

Il fatto fa parte della vostra memoria. Per favore non perdete il presente. Io non sto dicendo che il passato é falso, no! Ma quando il passato viene proiettato nel presente, voi perderete il gusto, la bellezza, la grandezza e la freschezza del presente.

Ecco un altro semplice esempio. Pensate a quando vostra moglie vi offre una tazza di caffé caldo, la prima della mattina. Amritha (il Nettare Divino della Immortalità) non é nulla al confronto! Ma voi, invece di godervi un simile momento, dite: "Ah buona questa tazza di caffé!! Anche quella di ieri era molto buona."

Osservate la reazione di vostra moglie e poi sappiatemi dire. Non avrete alcun caffè il giorno dopo. Vostra moglie dirà: "Va bene, così anche ieri era buono! Grazie, ma cosa mi dici di quello di oggi?" Quindi il vero nodo é che quando si proietta qualcosa dal passato nel presente, si perde la bellezza e la freschezza del presente. In questo senso la memoria é un handicap.

Conoscete tutti la storia di Buddha. Ha vissuto per 45 anni dopo avere ottenuto la liberazione. Durante questi 45 anni egli diffuse la Verità, ma non fece mai alcuna menzione del passato. Tutto ciò che avveniva intorno a Lui era sempre fresco e nuovo.

Quando la sera fate una passeggiata vi godete la brezza ma non direte: "Cosa ne pensi della brezza di ieri o di quella dello scorso anno?"
La Spiritualità richiede che cancelliate la memoria, bruciate il passato e viviate nel presente."

Ma non ultimo c'é un altro grosso pericolo che riguarda la memoria. Quale? Il passato non vi permetterà di dare la giusta attenzione al presente: questo vi farà perdere qualcosa del presente.

Il ricordo del passato ha quindi due pessime qualità: la prima vi fa diventare un esibizionista, un vanitoso, uno showman dominato dall'ego.
La seconda é che a causa della sua proiezione nel presente vi farà perdere ogni freschezza e attualità. Pertanto é assolutamente necessario scordarsi il passato.
Per chiudere questa discussione sui diversi aspetti della mente, che abbiamo iniziato la settimana scorsa, mi scuso con voi se mi sono un po' dilungato, ma era necessario, perché questi concetti vanno compresi e meditati a lungo.


NUOVI COMANDAMENTI (PARTE I)


Codice di condotta nelle Scritture

Amici miei! Tutte le Scritture hanno il loro specifico codice di condotta.
La Sacra Bibbia dice: "Esistono i dieci Comandamenti e Dio dice che dobbiamo seguirli."
Il Dhammapada del Buddhismo vuole che le persone seguano un determinato codice di condotta.
L'Induismo parla di Yama e niyama, il codice di condotta sociale e individuale.
Ogni religione ha un definito testo, un codice, un insieme di regole e regolamenti che ognuno dovrebbe seguire. Inoltre verrete minacciati: "Se non seguite queste regole, finirete all'inferno e verrete arrostiti e fritti come foste patatine! Quindi state attenti! Se invece seguite i dieci Comandamenti finirete in Paradiso."

Cos'é il Paradiso?
"Qui sulla terra si diventa vecchi, ma là, in Paradiso, resterete per sempre giovani, eroi per sempre. Sarete circondati solo da persone bellissime. Ma qui, sulla terra, ci sono sia persone piacevoli che esseri terribili."

Oh-ho! Queste sono tutte promesse relative al Paradiso. Ma sono solo frutto della immaginazione. Non esiste né il Paradiso, né l'Inferno, no!! Assolutamente no! La descrizione serve solo a far comprendere alle persone cosa devono o non devono seguire. Questo é tutto. Il Paradiso é qui adesso. I momenti che passiamo con Bhagavan, quando ci guarda e ci concede un colloquio, quello s' che é il Paradiso!
Anzi é molto di più del Paradiso, ammesso che ne esista uno. Se mi sento depresso, frustrato, con la mente squilibrata, o soffro di ogni sorta di biasimo per i pettegolezzi della gente, questo si che é l'inferno.

Il Paradiso e l'Inferno sono momenti della vita, non differenti situazioni o luoghi. Non si tratta di diverse posizioni geografiche. Se fosse esistito veramente il Paradiso, Neil Armstrong avrebbe fatto di tutto per andarci, piuttosto che andare sulla Luna. Perché avrebbe dovuto desiderare di andare sulla Luna? Lassù c'é solo polvere. Ma qui ci sono tante speranze che riguardano il Paradiso!

Quindi ogni religione porta con sé un suo codice di condotta. Il più popolare di questi codici seguito dalla gente è la tavola dei Dieci Comandamenti. Essi sono simili in tutte le religioni. Il contenuto é lo stesso, solo il linguaggio é diverso. Questo é tutto.
Alcuni lo chiamano 'petrolio' altri ' gasolio'. Alcuni dicono 'rupia' altri dicono 'dollari'. E' solo una differenza di termini.

Questa mattina desidero umilmente dividere con voi alcuni pensieri riguardo ad un nuovo e diverso modo di vedere i Dieci Comandamenti. Non é lo stesso della Bibbia. Non che la Bibbia sia superata. No, no! (Io ho sempre il massimo rispetto per la Bibbia. Io esco da una scuola Cristiana della quale sono sempre orgoglioso. Oggi vorrei essere ciò che veramente sono, e cioè capace di comunicare con tutti, missione che del resto lo stesso Baba mi ha affidato.)

Il primo comandamento: Eliminare l' «IO>

Voglio quindi presentarvi 'Dieci Comandamenti' di natura diversa.
Il primo comando é di una sola lettera, il secondo di due lettere ed il terzo di tre lettere e così via. Il numero delle lettere di ciascun comandamento corrisponde quindi al numero del comandamento. Credo che sia chiaro.

Allora quale é il primo comandamento? Quale é la più dannosa lettera in questo mondo? 'IO'. Va bene! 'IO' é la lettera ( in inglese é 'I') più dannosa. Il primo comandamento é quello di liberarsi dell'IO. Noi diciamo IO molto spesso. "Io sono stato in Australia", "Io sono stato in Nuova Zelanda", 'IO', 'IO'. Il primo comandamento é scordare , rimuovere e tagliare questo 'IO'. E' il primo comandamento perché é un 'MUST' nel cammino spirituale.

Fino a che conservo e sto attaccato al mio 'IO' , dovrò continuare a vivere ancora dell'altro tempo. Il ciclo delle nascite e delle morti continuerà in eterno, a meno che questo 'IO' venga tagliato. Solo quando questa dannosissima parola 'IO' verrà tagliata, ci sarà Consapevolezza. In questo caso otterrete lo stato di illuminazione (Nirvana) o liberazione. Quindi il primo comandamento è: "scordarsi della parola 'IO' "

Il secondo comandamento: Coltivate il 'NOI'

Il secondo comandamento di due lettere (in lingua inglese - 'we') è: 'la cosa più importante, gratificante e più desiderabile é il 'NOI' . Coltivate questo 'NOI'.
Proprio ieri Bhagavan, nel Suo Divino Discorso, ha enfatizzato che: "Si avvicina rapidamente il giorno in cui saremo tutti uniti." Questo é ciò che ha detto, se mi ricordo bene. Io penso che possiate avere fiducia in me. Ero l'unica persona autorizzata a tradurre ieri.

Bhagavan una volta ha chiesto ad uno studente del primo anno: "Quanti fratelli hai?"
Il ragazzo rispose: "Swami, ho due fratelli."
"Due??" - ha risposto Swami - "Tsk! Tutti sono tuoi fratelli! Perché pensi di averne solo due? La felicità arriva quando abbiamo la consapevolezza che tutti sono nostri fratelli o sorelle. Non esiste che tu abbia solo un fratello o una sorella."

Bhagavan ha dato questa definizione: "Nella Spiritualità, si dovrebbe viaggiare dalla posizione di 'IO' a quella di 'NOI."
Molte volte diamo strane definizioni di Spiritualità, che ci confondono e facilmente confondono gli altri! Molta gente sembra che abbia un gran piacere a confondere gli altri! Preghiamo Dio di tenerci lontano da persone simili. Lasciamoli nella loro confusione. Per loro esistono centri di Psicologia ai quali non vorremmo essere ammessi.
'NOI' collettività, comunità, società, queste sono le cose che dobbiamo perseguire. Questo é l'importantissimo secondo comandamento, coltivate il 'NOI'.

Il terzo comandamento: Tagliate l' "EGO"

Il terzo comandamento coinvolge una pericolosissima parola di tre lettere:'EGO'.
Alcune medicine come l'acido solforico concentrato, sono etichettate: "Altamente Velenoso - Fate attenzione. Non utilizzabile per uso interno." Si suppone che nessuno dovrebbe mai assumerlo.
Sulla etichetta di altre medicine c'é scritto: " Attenzione -Veleno." A meno che non ci sia una precisa prescrizione del medico, nessuno dovrebbe mai assumerle.

L' "EGO" é una parola di tre lettere estremamente velenosa. Potreste anche sopravvivere dopo avere preso un veleno, ma non succederà mai con l' "EGO".
L'"EGO" é una cosa estremamente pericolosa. Bhagavan lo ricorda continuamente. Bhagavan é il miglior chirurgo per operazioni di chirurgia sull'"EGO".
Questo Avatar é tollerante verso tutto e tutti ma non con l'"EGO".

Non solo questo. Egli fa oggi interventi chirurgici su EGO nati e sviluppati tanti anni fa. Potreste diventare egoisti il prossimo anno. Per questo Egli oggi fa operazioni chirurgiche di questo tipo, affinché un domani voi non siate egoisti! Coloro che sono fisicamente vicini a Bhagavan e i residenti che hanno vissuto qui per un certo numero di anni, sanno perfettamente il modo di agire di un tale chirurgo in questo tipo di operazioni.

Bhagavan é in grado di capire se siete egoisti dal modo che avete di camminare quando Lui vi ha chiamato. Il vostro modo di sedere e il vostro modo di parlare possono rivelare il vostro EGO. Una volta Swami chiedeva a tutti in modo dolcissimo: "Sai guidare? Sai come si fa a guidare una macchina?"
Quando fece a me la stessa domanda io risposi: "Swami non so se sono capace. So di certo che ho più successo e mi sento più felice quando vado in bicicletta senza cadere, piuttosto che quando guido la macchina! "

Una volta pose la domanda ad un gentiluomo. Questi rispose goffamente: "No, no!"
Swami si allontanò, ma poi si riavvicinò e disse: "Che cosa?"
L'uomo replico goffamente "No!"

Non avrebbe potuto dirlo più educatamente? "No Swami, non so se sono capace?"
E' forse un cane alsaziano? Il modo di parlare ed esprimersi indica senza ombra di dubbio se siete o meno egoisti. L'"EGO troverà certamente qualche frase per emergere.
"Che ora é adesso, signore?" Qualcuno potrebbe rispondere goffamente: "Le undici!" Vow!!! Ha conseguito un Ph.D in 'EGO' - 'Dr. Ego'!
Oppure: "Signore a che ora é il Darshan del pomeriggio?" E di nuovo la risposta sgarbata "Non esiste un'ora esatta! Muoviti!"
Ah-ha! Questo é l'"EGO" personificato.

Un devoto chiede umilmente: "Signore, pensate che ci sia qualche possibilità che Swami mi chiami?; questa é la risposta rude: "ChiediGlielo!"
Un ultimo esempio: "Posso sedermi là?" e la rude risposta: "No! Spingilo via da quel posto!"
Ci sono alcune persone che sono violentemente devote! Questo vuol dire che la loro devozione é violenta! Essi esprimono la loro devozione strapazzando gli altri devoti.

L'EGO non starà mai tranquillo. Troverà sempre qualche occasione per manifestarsi anche attraverso parole normali. Supponete che io sia un nuovo devoto, fresco fresco, e che io mi trovi a Puttaparthi per la prima volta.
Potrei dire: "Vow!! Ho avuto un'esperienza molto eccitante con Swami!! Questa mattina ho avuto un darshan veramente straordinario."

Un altra persona può rispondere goffamente: "E allora?! Ogni giorno é un darshan bellissimo: perché hai detto che 'questa mattina' hai avuto un bel darshan?"
Questo amico dell'EGO é malato!!! Non sopporta che gli altri siano felici.

Alcune persone si sentono felici se vedono gli altri essere infelici.!! Invece dovrebbe essere vero il contrario e dovremmo essere felici solo quando gli altri sono felici. La nostra presenza dovrebbe fare sorridere tutti. Prego. Siii! Se qualcuno mette il muso, come se qualche chirurgo lo stesse per condurre ad una operazione di urgenza, e la sua presenza crea ansietà e tensione, possa Dio aiutarci a starne lontani!!

La vostra presenza dovrebbe dare felicità a tutti. Il momento in cui vi guardano, dovrebbero sorridere felicemente e dire: "Ki! Come stai?"
Inoltre la vostra presenza non dovrebbe essere causa negli altri di disperazione: "Oh! Sta arrivando. E' meglio che lo eviti. E' un menagramo. Lasciate che io prenda una strada diversa per non incontrarlo. Speriamo che non mi riconosca."
Questa é una tragica esperienza, un modo di vivere che non augurerei a nessuno. Una vita che dà conforto a tutti, facendo sorridere tutti come se fossero parte della nostra felicità e imparassero da noi tante cose belle, questo é il tipo di vita da augurarsi.

Vivere con Dio é un continuo insegnamento

Quando Bhagavan dà il Suo darshan osservate come parla e come si muove. Questo é un insegnamento. Se siamo preparati a osservarLo e ad imparare, ogni gesto, ogni posizione, ogni conversazione, ogni sorriso ed ogni momento contiene un messaggio. Se siete veramente ricettivi, imparerete in continuazione perché con Dio é un continuo insegnamento.

Questa mattina dovreste avere notato che la veranda, tutto il campus, erano intensamente impegnati per la visita del Vice Presidente dell'India e della sua famiglia. Bhagavan era anch'Egli positivamente occupato. Il Vice Presidente doveva recarsi a Bangalore nella stessa giornata per visitare il SSH. Egli aveva fretta di partire e Swami, a sua volta, aveva pure fretta di mandarlo là. Per questo motivo tutti, compreso Swami, erano così impegnati.

Quando tutti, nella veranda, si furono seduti, aspettando che Swami apparisse, il nostro amato Dio silenziosamente si é mosso verso i fanciulli della scuola primaria. Egli ha chiamato un piccolo ragazzo e gli ha chiesto: "Hai fatto colazione?"

Questa cosa é forse più importante del Vice Presidente dell'India? Bhagavan ha iniziato a pizzicare le gote del ragazzo dicendo: "Cosa hai mangiato? Quanti idlies (dolce indiano fatto con il riso)?"
Baba voleva conoscere il numero di idlies (Baba è molto felice quando qualcuno ne mangia un gran numero).
"Oh, otto? Perché non dieci? Su, cerca di mangiarne di più, la prossima volta!"
Bhagavan stava pizzicando le sue guance e godendosi il suo sorriso, mentre il vicepresidente e gli altri dignitari erano in attesa sulla veranda.

Si possono fare cose simili solo quando si è completamente liberi dall'ego. Una tale persona è libera con tutti ed in ogni momento.
Un lunedì un uomo dice: "Io ho un appuntamento dalle 10 alle 11 e tu puoi incontrarmi alle 11,15". Ma l'uomo d'affari risponde: "mi dispiace ma non posso incontrarti lunedì perché ho un meeting. Incontriamoci martedì".
Colui che è senza ego è sempre pronto ad interagire ed a mescolarsi liberamente con gli altri in qualunque momento.

Conosco un fatto che non posso dimenticare. Una volta Bhagavan visitò la sala Chowdaya a Bangalore. E' una bellissima costruzione che ricorda la forma di un violino. C'era un concerto musicale ed erano presenti Ministri del Governo centrale, Governatori ed altri personaggi importanti. Qualcuno fu molto cortese nell'accompagnarmi ad una sedia, perché era richiesto il mio servizio. (Se io ci andassi oggi qualunque guardiano mi impedirebbe di entrare).

Invece di parlare alla gente del Governo centrale della prima fila, il nostro buon Bhagavan è salito sulle scale ed ha iniziato a parlare con una persona di 85 anni seduta in 15.ma fila. "Come stai? Non ti ho visto a Putthaparti in questi giorni. Come va la tua salute? Forse non ti senti troppo bene? Come stanno i tuoi figli? Io mi ricordo perfettamente di quando 10 anni fa sei venuto a trovarmi!"
Lo avreste fatto voi? Quando mi trovo di fronte ad un Vip, personalmente non sono capace di guardare le persone che stanno attorno. Perché? Dopotutto, chi è un Vip? Di fronte a Bhagavan, chi è un Vip e chi non lo è?

Mi piace ricordare una famosa citazione di V.K. Gokak. Egli non era secondo a nessuno in cultura ed era solito dire spesso: "Questa veranda del Mandir ha visto tanta gente sedersi e poi sparire. Dopotutto, oggi voi siete qualcuno, ma tra qualche giorno sarete un altro". Come può qualcuno sentirsi un Vip quando si trova qui? Chi è un Vip? Può esistere qualche Vip di fronte a Dio? No! Tutti sono uguali. E allora, perché alcuni ritengono di essere importanti? Non è nient'altro che l'ego che ci fa pensare: "io voglio essere conosciuto e riconosciuto", "io voglio avere successo".
Questa idea ci viene perché abbiamo una errata visione di ciò che é la spiritualità, ritenendola una realizzazione di successo.

La spiritualità non è una realizzazione

Amici miei, io non devo insegnarvi assolutamente nulla. E' sufficiente che teniate bene in mente questa frase: la spiritualità non è un risultato di qualcosa, né una realizzazione. La spiritualità è un pro-memoria. E' il costante ricordo di chi siete, riconoscendo la divinità interiore. Noi consideriamo noi stessi come ricercatori perché pensiamo che la spiritualità sia una realizzazione. Quando non c'è nulla da realizzare, come può esistere un ricercatore? Dov'è il successo e il fallimento? No! Fallimento e successo sono cose mondane. Voi siete spirituali.

Bhagavan dice sempre: "Voi siete l'incarnazione della Verità, della Pace, dell'Amore. Voi siete Dio". Una volta che sentii Baba dire queste cose Gli chiesi: "Swami, come posso accettarlo?"
Egli rispose: "Allora , prova a considerarti un bufalo!"

Le scritture dicono che tu sei divino. Anche la Sacra Bibbia dichiara: "Dio fece l'uomo a sua immagine e somiglianza". Chi può aiutarci se invece diciamo di essere l'immagine di un bufalo o di una scimmia? Dovremmo conoscere la verità di base ed il fatto che noi siamo il Sé.

Il Sé è esistenza eterna, immortale, originale e pura. Bhagavan usa le parole: "Nithya, Suddha, Bhudda , Mukthi". Questo significa che il Sé è eterno, sempre vibrante, sempre radioso, sempre rifulgente, sempre nuovo e mai inquinato. Voi siete quel Sé. Questa consapevolezza si chiama spiritualità, che è possibile soltanto se eliminiamo questa dannatissima parola di 3 lettere "EGO".

Ricapitolando, questa mattina abbiamo visto i primi 3 comandamenti: eliminare l'"IO", coltivare il "NOI", tagliare via la velenosa parola di tre lettere "EGO".
La prossima settimana ci occuperemo dei prossimi e rimanenti comandamenti.

Sai Ram