L'altro giorno Bhagavan ha sorprendentemente chiamato tre giovanotti e li ha fatti avvicinare. Avreste dovuto vedere le loro facce! Io credo che uno sia un ingegnere, un secondo lavora all'Università e il terzo è un uomo d'affari. Tutti e tre sono abbastanza giovani, 20, 22, 23 anni rispettivamente. Si sono immediatamente avvicinati ed hanno fatto Padnamaskar. Tutti e tre sono originari del Messico.
"Swami! Se ben ricordo Indira Devi viene del Messico."
E Bhagavan: "Si è del Messico e ora non è più."
"Anche la moglie di John Hislop è del Messico, se ben ricordo."
E Bhagavan: "Si! America e Messico sono molto vicini. Viene proprio dal Messico."
Poi rivolgendosi ai tre giovanotti ha chiesto: "Perché siete venuti qui?"
"Swami siamo venuti per Te." "Dove state pensando di andare adesso?"
"Dovunque tu decidi di stare." "Cosa volete?" "Noi vogliamo solo Te"
State ben attenti a ciò che hanno detto: "Vogliamo solo Te." Questa è l'età in cui generalmente i giovani vogliono ciò che ben sappiamo o che possiamo facilmente immaginare. Ma essi hanno detto: "Vogliamo solo Te, non ci interessa niente altro. Vogliamo solo Te."
Bhagavan ha poi chiesto: "Quanto vi tratterrete?"
Ed essi: "Staremo qui fino a circa il 25 Aprile. Vogliamo passare con Te le nostre vacanze." Allora Bhagavan rivolgendosi a noi ha detto: "Si! Questa è devozione."
Più tardi ha chiamato altri tre giovanotti. Un professore, un dottore.
Gli ha chiesto: "Da dove venite?" "Venezuela" "Molto bene, domani vi chiamerò in intervista. Desidero parlarvi. Quanti siete nel vostro gruppo?"
"Siamo sette." "Molto bene domani vi chiamerò" Se aveste potuto vedere come erano felici!
Dopo che si ne furono allontanati Swami ha fatto una importante dichiarazione che voglio diventi il tema della conversazione di questa mattina. "Essi sono sempre felici. Vedo sempre le loro facce sorridenti.
Sono veramente molto felici." Poi ha continuato: "Questa gente che viene da tanto lontano non sta certamente sprecando il suo tempo. Si riuniscono in piccoli gruppi e cantano i Bhajans e scambiano con Sai le loro esperienze.
Ogni secondo fanno il migliore uso del loro soggiorno qui."
Questi sono gli insegnamenti e le note fatte da Bhagavan dopo avere parlato a quei giovani del Messico e del Venezuela.
Come avrete capito Swami vuole che siamo sempre felici. Ricordo che una volta alla fine di un Suo discorso disse: "Felici! Felici! Felici!"
ripetendo per ben tre volte la parola 'Felice.' Coloro che hanno conservato la registrazione saranno sicuramente d'accordo con me. Il Suo più grande desiderio è che tutti siano felici.
Un volta, parecchi anni fa mi redarguì fortemente per alcuni errori che avevo fatto nel gestire una classe al College di Bangalore. Qualche cosa non aveva funzionato e questo mi aveva fatto conoscere l'altra faccia di Bhagavan, che sa essere focoso e serio, molto peggio di una estate più calda. Ah...si!! Sa essere proprio bruciante e ustionante!!
La sera stessa mi chiese di alzarmi per tradurre. Io non ne avevo gran che voglia, perché il mio umore era totalmente alla rovescia. Non ero disponibile per fare nulla e anche durante il Darshan la mia faccia era sempre stata molto lunga perché non sopportavo ciò che era successo.
Ma Lui mi aveva chiesto di alzarmi e così iniziò il Suo discorso Divino.
"Dio è Beatitudine. La Beatitudine è Dio. Vivete in piena Beatitudine."
Oh-oh!! Poi ha proseguito: "Dio non ama vedere musi lunghi " Hmmm!!
"Dio non vuole vedere facce serie e piangenti, facce Shakespeariane.
Dio vuole che tutti sorridano!"
Io stavo facendo il mio lavoro come una macchina, ma dentro di me dicevo:
"Bhagavan! C'era bisogno di fare un discorso come questo proprio oggi?
Queste cose potevi anche dirmele a quattro occhi! Avresti potuto dirmi direttamente che non dovevo essere scuro in viso dopo ciò che era successo, che dovevo prendere la cosa per il giusto verso, correggere me stesso, capire l'errore che avevo fatto e non smettere di essere pieno di gioia. Ma Tu hai scelto di fare un discorso. Oh-Ho! Vedo vedo!"
Fu in questa occasione che ho capito che Egli vuole che tutti siamo gioiosi e felici.
Dio è Beatitudine, la Beatitudine è Dio. Cosa è la Beatitudine? Cosa ci manca per essere Beati? Perché siamo infelici? Siamo realmente in uno stato di Beatitudine? A meno che non conosciamo la beatitudine, non possiamo dire se siamo effettivamente felici o no, se siamo gioiosi o arrabbiati!
Quale è lo stato di Beatitudine? Come possiamo raggiungerlo? Cosa è la Beatitudine?
Queste sono le cose che vogliamo comprendere ed approfondire insieme oggi.
Non c'è dubbio che normalmente siamo felici e solo occasionalmente infelici.
Tuttavia ricordiamo sempre i momenti infelici mentre scordiamo i momenti di felicità. Se qualcuno ci chiede: "Come stai?" Rispondiamo: "Tiro avanti"
Oppure: " Me la cavo abbastanza bene, vado avanti" Questo è il genere di risposte che non dovremmo mai dare a nessuna età ed in nessun momento.
"Come stai?" "Molto bene, meravigliosamente!"
Se siamo buoni devoti di Swami questo è ciò che dovremmo dire. Come spiega Bhagavan i momenti di gioia e di felicità sono moltissimi, mentre i momenti di infelicità sono solo alcuni secondi, solo pochi giorni di malattia.
Ma la maggior parte dei giorni, per quasi tutti, siamo pieni di gioia.
Bhagavan ha dato questo esempio. Un giorno una moglie stava servendo il cibo a suo marito, riso ed altre cose. Il marito dopo i primi bocconi, la redarguì pesantemente: "Che Cosa hai combinato? Non sai più cucinare?!"
"Che succede?" "Ho trovato un sassolino nel riso." Essa allora disse:
"Hai mangiato per anni ed non ti sei mai lamentato della qualità del cibo.
Solo ora per una pietruzza o un sassolino che hai trovato stai facendo una tragedia."
Ci irritiamo subito per una cosa che ci capita, scordando le altre 99 che ci hanno reso felici e che sono state una benedizione di Dio. Molte delle cose che accadono sono dovute alla Provvidenza Divina. Dio ci ha benedetto con il 99% di felicità e con l' 1% di 'sassolini', però noi focalizziamo la nostra attenzione solo su ciò che ci dà infelicità, scordando il 99% dei casi in cui siamo stati felici.
Questo è ciò che si chiama "Mettere alla prova la Provvidenza", cosa che non dovremmo mai fare. La maggior parte dei giorni scorre felice. In questa lunga vita sono mediamente solo 15 i giorni passati a letto per qualche malattia, o solo due o tre giorni se siete sui 60 o 70 anni."
Quindi il modo migliore per essere felici è ricordarsi sempre che tutto é una benedizione del Signore. "Swami! Tu mi hai aiutato in questo modo!
Tu hai benedetto la mia famiglia! Ti ringraziamo per tutto questo." Lo spirito di gratitudine, il senso del ringraziamento, ci darà una continua gioia.
Siamo infelici perché siamo ingrati. Siamo infelici perché non sappiamo ringraziare. E' proprio così , amici miei! Se vogliamo essere felici, impariamo a ringraziare Dio, impariamo ad esserGli sempre grati per tutto ciò che ci ha dato.
Alcuni giorni fa un ragazzo si è messo improvvisamente a piangere.
Swami gli si è avvicinato gli ha chiesto: "Perché piangi?" "Swami! Tu non mi stai più rivolgendo la parola e questo mi riempie di tristezza." Allora Swami:
"Che ne dici delle altre migliaia di persone che sono nella stessa condizione?
Eppure essi non piangono. Tu meriti di piangere, quindi continua pure a piangere!" Se piangere vi rende felici, allora, ok! piangete. Ma se non è così, se siete seccati solo perché Swami non vi parla e per questo vi mettere a piangere, se siete seccati perché Swami non vi guarda e vi mettete a piangere, dipende dal fatto che non avete ben chiaro il concetto di Divinità.
Per chiarire meglio questo concetto, vi farò un altro esempio, legato alla mia esperienza personale. Molti anni fa Swami voleva che mia madre prendesse parte al Corso Estivo. Mi pare fosse il 1990. Io ho molta poca memoria per anni e date. Ricordo perfettamente ciò che accadde, i discorsi di Swami, gli esempi e le spiegazioni. Dio di proposito cancella alcune capacità e talenti dalla gente. Nel mio caso ha cancellato, forse per fare un regalo a voi, la mia capacità di ricordare date e anni. Dandovi molti numeri io sarei stato responsabile del vostro mal di testa, e quindi Swami lo ha fatto solo per il vostro benessere.
Tornando al nostro esempio, Swami voleva che mia madre prendesse parte al Corso Estivo qui in Brindavan. Io non ho mai voluto che partecipasse, nonostante le insistenze di Swami. Perchè? Perché ha superato la cinquantina, il suo cuore è malato ed ha bisogno del medico tutti i giorni.
Lei è solita servirsi di un medico canadese, perché si trova bene solo con quello. A causa della sua malattia è diventata molto diffidente.
Ogni tanto, improvvisamente, dice: "Sento delle palpitazioni! Cosa devo fare? " Se fosse qui, non potrei tutte le volte ricorrere al dottore Canadese. Impossibile. Per questo non desideravo la sua presenza qui.
Ma Baba disse: "Falla venire" Cosa potevo fare? Due giorni prima che cominciasse il Corso Estivo, Baba ha insistito: "Quando viene?"
Immediatamente ho risposto "Swami!". Io leggo i giornali tutti i giorni e fortunatamente avevo saputo che c'erano in programma alcuni scioperi nel settore dei trasporti. Come scusa dissi: "Swami! Ci sono delle agitazioni in giro. I treni e gli autobus non funzionano regolarmente. C'è aria di sciopero o qualcosa del genere. Io non credo che lei possa venire!"
Credevo di avere fatto una mano vincente, ma avevo fatto i conti senza Swami. Volete sapere cosa ha detto: "Perché dici queste cose?" Poi mi ha fatto notare la presenza di un gentile signore, Sita Ramayya che lavora nel dipartimento RTC (Corporazione dei trasporti) dicendo: "Sita Ramayya, mi pare di averlo visto nella 55ma fila dell'uditorio! Si, si l'ho proprio visto. Se è venuto lui, perché non può venire anche tua madre? Vengono entrambi dallo stesso posto. Non puoi pensare che l'autobus non funzioni per amore di tua madre, mentre l'uomo è qui. Non bluffare con Me!" Ormai la frittata era fatta! A questo punto mia madre doveva partecipare al Corso Estivo di questo anno.
Vi sto raccontando queste cose solo per dirvi che quando accade qualcosa contro la nostra volontà, contro ciò che preferiamo, diventiamo infelici.
Quindi per essere felici basta avere meno esigenze. Per essere felici basta non fare scelte, non avere preferenze.
Una volta che mi trovavo a Bangalore è successo che un grosso industriale, che io conoscevo, ha organizzato il matrimonio della figlia. Egli è un uomo molto importante, responsabile della costruzione della Guest House Sai Srinivas. E' un uomo molto grande, non per virtù o per la sua dimensione, ma per via della sua ricchezza. Un uomo molto, molto ricco.
Egli ha quindi organizzato il matrimonio di sua figlia ed io sono stato invitato. Anche Baba avrebbe dovuto essere presente per benedire la coppia.
Io ero sicuro che mi avrebbe portato con sé, nella Sua macchina - sicuro al 100%. Il matrimonio doveva essere celebrato alle 9,30 del mattino, e per questo io mi sono preparato di tutto punto con un abito nuovo e cose simili.
Sarebbero stati presenti molti dignitari, Ministri e tanti personaggi importanti ed io non potevo essere vestito in modo normale. Volevo essere in perfetta forma. Ya!
Ero pronto, elegantemente vestito e con tutti gli accessori, ma la macchina di Swami è passata attraverso la folla, proprio vicino a me. Non si è fermato, né mi ha chiesto: "perché non vieni con me?" Non ha detto:
"Sali, sali sulla mia macchina" Non ha detto nulla e la macchina è partita velocemente mentre io sono rimasto lì come un allocco.
Subito ho pensato: "Oh-ho forse non era previsto che andassi" e mi sono messo tranquillo. Ho indossato l'abito di tutti i giorni, sono andato al college a fare il mio lavoro e sono tornato per il Darshan serale.
Swami mi ha subito detto: "Perché non hai partecipato al matrimonio questa mattina?"
Che dire? Ho borbottato: "Dovevo insegnare al college, Swami e per questo non ho potuto partecipare." "Che re del bluff sei! Tu eri tutto pronto con il tuo bel vestito nuovo, eh? E ti aspettavi che io ti prendessi con me. E ora mi racconti che avevi il college e per questo non hai partecipato!"
"Ma io avevo il college, Swami. Ero pronto per non ritardare in modo da salire dentro la macchina e partecipare al matrimonio senza che ci fosse bisogno di andare a cambiare l'abito da cerimonia."
"Va bene, va bene"
Questo breve dialogo mi aveva reso felice e mi ha fatto scordare l'istante di infelicità per non avere partecipato al matrimonio. Ero stato infelice perché non avevo potuto partecipare al matrimonio insieme a Swami, ma quando poi Lui mi ha parlato con tanta grazia, mi sono scordato tutto.
Questo è solo un esempio per illustrarvi che quando abbiamo delle attese, quando facciamo delle scelte e ciò che ci aspettiamo non si realizza, diventiamo infelici. Pertanto per essere felici, per essere gioiosi, cerchiamo di non fare scelte, cerchiamo di non avere preferenze. In questo modo qualunque cosa accada saremo sempre felici.
Una volta qui a Puttaparthi, ha chiamato qualcuno per l'intervista. Uno studente seduto vicino a me mi ha prontamente detto: "Swami ti sta chiamando! Vai!" Gli studenti di solito sono molto svegli, molto intelligenti e comunque sempre molto attenti. Io non mi sono assolutamente messo a discutere, e sono entrato dritto dritto nella stanza delle interviste.
Swami mi ha detto subito: "Perché sei qui?" "Swami tu mi hai chiamato"
"No, no io non ti ho assolutamente chiamato. Perché sei venuto?" "Swami chiunque tu abbia chiamato io mi sono sentito chiamato. Il Desiderio di essere chiamato è tanto grande che prego continuamente che tu mi chiami."
"Ho-ho!"
Poi ho aggiunto: " Dal momento che sono qui, lascia che io faccia almeno Padnamaskar e poi vado via."
"Perfetto! che uomo d'affari straordinario che sei!!" è stato il commento di Swami.
Vorrei sempre essere capace di affrontare ciò che accade non come conseguenza di uno shock. Nulla dovrebbe mai essere shockante. Quando nella nostra vita, le cose avvengono in modo shockante, hanno sempre un effetto negativo e questo ci toglie ogni felicità. Cerchiamo invece di accogliere le cose con sorpresa, e non come shock. Uno shock è negativo, mentre una sorpresa è positiva. Quindi se prendiamo ogni cosa con sorpresa saremo sicuramente felici.
Io vi comunico le mie esperienze come merce di scambio, per imparare insieme.
Una volta é successo che Swami si è rivolto a tutti, guardando da una parte e dall'altra, volutamente ignorandomi come se io fossi una NON-ENTITA'.
Come se fossi una spazio vuoto, un corpo senza più materia.
Poi il pomeriggio mi ha chiesto: "Cosa ti è successo? Ti ho cercato dappertutto. Dove eri finito?" Avrei potuto dire: "Swami, questa mattina ero esattamente qui." Invece ho detto: "Swami sono molto contento che tu mi abbia cercato. Sono molto felice tutte le volte che mi cerchi! Ora sono qui"
Quindi cari amici, questa è l'attitudine che dovremmo avere. Pronti ad accettare qualunque cosa accada. Swami ama molto sorprendere e mai shockare.
Egli vi cercherà particolarmente nel momento in cui siete andati a fare colazione, quando non siete disponibili. Chiederà: "Dove è , dove è?"
Quando invece siete disponibili, proprio di fronte a Lui, non si prenderà assolutamente cura di voi!
Quando vedo che qualche ragazzo è particolarmente triste, come è successo alcuni giorni fa, io gli dico: "Non preoccupatevi troppo. Vi darò io la ormula per essere di nuovo felici." "Quale è questa formula, signore?"
"Quando Swami non passa da queste parti, non pensate subito che Egli vi sta volutamente evitando, non è cosi." Di solito pensiamo: "Swami passa sempre di qua, ma oggi non lo ha fatto. E' chiaro che mi sta evitando. " e restiamo così male!
Ma non c'è bisogno di star tanto male, perché anche per evitarvi deve in primo luogo vedervi! Senza vedervi come potrebbe evitarvi? Allora questo è ciò che dovete pensare: "Oh Signore. Tu all'inizio mi hai visto e poi mi hai evitato. Io sono benedetto. Tu mi hai evitato, ma prima mi hai visto!
Altrimenti te ne saresti andato per conto tuo!" Io dico sempre questa cosa ai miei ragazzi.
Un secondo caso: se Baba ci guarda e ci chiama per una intervista, siamo benedetti perché egli ci ha guardato e ha voluto sceglierci. In entrambi i casi è comunque necessario che prima ci veda. Quindi entrambi i casi sono una benedizione per noi.
Allora questo tipo di attitudine positiva vi farà felici e vi darà gioia.
Swami vuole che siamo felici, sempre felici. Questa attitudine è spiritualità. Il giusto atteggiamento verso la vita è vera spiritualità.
Altrimenti finisce per essere una attesa. Significherebbe attendere qualcosa in cambio. E' una transazione di affari. Ma la vita non è cosi. La vita è religione. La vita è spirituale.
Supponiamo allora di prendere tutto in positivo, resta ancora la domanda:
cosa è la Beatitudine? Tutti i momenti di felicità che vanno e vengono, tutti i momenti di gioia che prima appare e poi svanisce sono futili, mondani, fisici, duali, transitori.
La mattina sono felice e la sera sono infelice. La mattina e la sera sono felice, ma la notte non lo sono. Quindi la felicità è un intervallo tra due momenti di infelicità e la felicità è un intervallo tra due momenti di felicità. Come dice sempre Swami: "Il piacere è un intervallo tra due dolori."
Questa non è Beatitudine. Quella che va e viene non è Beatitudine. E' solo felicità. La felicità va e viene. La felicità è di questo mondo, mentre la beatitudine è un fatto tipicamente spirituale. La felicità è temporanea mentre la Beatitudine è permanente. La felicità è umana. La Beatitudine è Divina. La felicità giunge dopo certi sforzi. Tu lavori duramente, parli bene, superi gli esami e ottieni votazioni elevate, e questo ti rende felice.
Con lo sforzo si può essere felici. Ma per ottenere la Beatitudine non esiste alcuno sforzo. La Beatitudine è la tua condizione naturale. La Beatitudine è il tuo stato è un nostro diritto. La Beatitudine è naturale.
Non si ottiene sforzandosi, no! La Beatitudine è la nostra natura, non come la felicità che va e viene.
La felicità è qualcosa che riguarda l'altezza, la dignità, la qualificazione, la proprietà, il benessere e così via. La Beatitudine non ha nulla a che fare con queste cose. La Beatitudine è originale. Siamo nati in Beatitudine, viviamo nella Beatitudine e alla fine ci immergeremo nella Beatitudine. Questa è la dottrina, questo è l'insegnamento della filosofia, del Sanathana Dharma, mentre la felicità è solo mondana.
Quando prendo un buon caffè, una buona tazza di caffè calda e fumante, mi sento felice. Ma se la mattina presto appena mi alzo dovesse mancarmi, ecco che mi sento subito infelice. Per la Beatitudine non è così sia che abbiate il vostro caffè sia che non lo abbiate. La Beatitudine è sempre in voi, con voi ed intorno a voi, perché voi stessi siete la Beatitudine, perché la Beatitudine è il vostro Sé. La Beatitudine è spontanea, è naturale.
L'altro giorno mentre parlava ad alcuni di noi, Bhagavan ha dato un esempio per chiarire questo concetto, che io ora voglio dividere con voi.
La Beatitudine non è raggiungibile attraverso i sensi. I sensi non potranno mai darvela. E neppure la mente vi porterà mai alla Beatitudine. E' oltre la vostra comprensione, oltre il vostro modo di pensare, oltre il vostro gusto, oltre il vostro tatto, oltre la vostra vista e oltre il vostro livello di udito.
I cinque sensi non possono dare la Beatitudine. Se vi sembra il contrario ed avete l'impressione che questo stia avvenendo e che i cinque sensi vi stiano portando verso la Beatitudine è solo perché siete pronti a riceverla.
Quando ascolto musica ho a disposizione fino a 40 diversi canali sui quali posso ascoltare ogni tipo di musica, principalmente pop o rock. Si! Ma questo continuo ascoltare non mi darà mai la Beatitudine anzi dopo avere ascoltato per un po' di tempo proverò noia. "Non voglio più ascoltare, per favore stop, fermate la musica!" Quindi la felicità ottenuta inizialmente attraverso i sensi sparirà dopo un po' di tempo, continuando sempre la stessa cosa.
Io sono noto per avere un amore esagerato per i dolci, le torte, le frittelle particolarmente quelle della cantina per stranieri, Si! I dolci di stile Italiano sono deliziosi, lo so molto bene! Ah! Ottimi! Due dolci e Gulp! Io vorrei mangiarne il più possibile. Mangiare richiede tempo, ma ingozzarsi con avidità è facilissimo. Quindi niente è più facile! Io sono cosi felice! E' così gustoso.
Poi improvvisamente quando ho attaccato la terza torta: "Ah! Basta! Non ne voglio più!" Quindi tutte le cose ricevute e accettate attraverso i sensi possono dare una felicità immediata, ma possono anche essere una fonte d'infelicità.
Tutti questi esempi servono a rafforzare l'insegnamento di Bhagavan: "I sensi non vi daranno mai la Beatitudine. I sensi non vi porteranno mai allo stato di Beatitudine." Spero con questo di essere stato chiaro.
Anche la mente non può darvi alcuna Beatitudine. Per chiarire anche questo concetto Swami ha dato un esempio.
Una ragazza ha ottenuto il suo Diploma B.A, Bachelor of Arts.
Sfortunatamente ha deciso di sposare un amico che aveva fallito l'esame per il livello intermedio. Non aveva alcun diploma di nessun grado. Aveva fallito il livello intermedio per ben 12 volte!!! La ragazza doveva quindi maritarsi con un compagno 'matricolato'. 'Matricolato' significa 11.ma o 12.ma classe.
Il ragazzo era molto felice e orgoglioso. "Mia moglie è diplomata."
Sentendosi tanto felice, il giorno del matrimonio non finiva mai di guardarsela, mettendo persino in imbarazzo tutti i partecipanti. Dopo il matrimonio, la fanciulla è andata a stare con lui. Quell'uomo si è messo subito comodo e ha cominciato a dare ordini a sua moglie.
"Hei! Voglio una tazza di caffè, che sia ben caldo, preparamelo!" Ma la donna gli rispose: "Mi dispiace ma io non posso. Pensaci tu ed anzi prepara due tazze, una per te ed una per me, OK?" Adesso quell'uomo non è più felice.
Ricapitolando, il giorno delle nozze la ragazza era una fonte di felicità, la personificazione del Paradiso, ma una volta insieme, lei gli ha detto:
"Mi dispiace! Sei tu che devi preparare il caffè per me OK?" Adesso i sentimenti del ragazzo sono cambiati e pensa: "Chi! (espressione di disgusto in telugu)! Deve essere un demonio, io non la voglio più".
Quindi la stessa donna, in un certo momento é stata una fonte di felicità, mentre in un altro momento , una sorgente di infelicità.
Per la Beatitudine le cose non funzionano così. Una stessa cosa non può essere in un momento fonte di Beatitudine ed in un altro momento no.
No! La Beatitudine è qualcosa di costante. Noi tutti conosciamo una delle frasi favorite di Bhagavan. Quando Baba parla di C-I-A non si riferisce certo ai potenti servizi segreti americani, ma intende riferirsi alla 'Costante Consapevolezza Integrata' ( Constant Integrated Awarenwss.) E' uno stato dell'essere che é costante, non qualcosa che prima viene e poi svanisce. E' qualcosa che è costantemente con noi per tutto il tempo.
Per molti di noi la felicità è una speranza. "Hey! Come te la passi?
Come procede la tua vita? " "Spero che le cose un giorno o l'altro volgeranno al meglio. Spero di essere felice, perché fino ad ora ho sempre avuto dei problemi." La felicità è una speranza che la maggior parte delle volte ci proietta nel futuro. La felicità è una promessa, mentre la Beatitudine è una certezza, una garanzia. Noi vogliamo essere felici, ci aspettiamo di essere felici, ma in questo momento non sappiamo se questo avverrà oppure no.
Quando si è fanciulli si spera di essere felici man mano che si cresce.
Quando il fanciullo è cresciuto spera di essere felice andando al college.
Dopo avere raggiunto l'Università, ci si aspetta di essere felice magari facendo un Master dopo la laurea. Durante gli studi universitari ci si aspetta di essere felice quando si otterrà un lavoro. Dopo avere ottenuto il lavoro, si continua a sperare di essere felici una volta sposati. Ma dopo il matrimonio...beh è meglio non parlarne.
Tutto questo è detto da Swami in un poema. Io non voglio ripeterlo in Telugu, perché la maggior parte di voi non seguirebbe e questo servirebbe solo a mostrarvi la mia ecletticità, cosa non saggia alla mia età ed a quest' ora della giornata.
Questo è il poema recitato da Swami: Un fanciullo vuole essere felice come adulto. Un adulto vuole essere felice dopo avere ottenuto il diploma.
Dopo avere ottenuto il diploma vuole essere felice ottenendo un lavoro e sistemandosi. Allora è come il gioco del calcio, nel quale si lancia il pallone in posti sempre più lontani. La felicità, però, è rimasta solo una speranza, solo una promessa, mai divenuta realtà!
La Beatitudine invece é costante e non solo questo, miei cari amici.
Come abbiamo visto prima, la felicità qualche volta porta alla noia. La gente moderna, tutti noi, ci sentiamo annoiati, specialmente i più giovani.
Se dico a qualcuno: "Siediti qui un momento" mi sento rispondere:
"Signore, che barba! Io non posso stare seduto per tutto questo tempo. No! E' molto noioso!" Se poi chiedo: "Aspettami un momento finch'è arrivo!" "Oh no!
E' troppo noioso, io non posso aspettare."
La noia è una lamentela molto ricorrente e comune oggi, è un guaio della moderna società. Perché ci annoiamo? Perché cerchiamo sempre di vivere nel futuro. Vediamo sempre le cose con l'ottica del passato, e poi ci proiettiamo sempre verso il futuro. Non riusciamo a vivere nel presente. Per il fatto che non riusciamo a vivere nel presente, la vita diventa una noia.
Un semplice esempio. Vivere nel futuro significa aspettare. Se aspettiamo sempre, la vita diventa una grande noia. Non si può sempre aspettare!
E' una noia! Quindi la noia è solo un problema psicologico, una reazione psicologica al nostro stato mentale che ci spinge verso il futuro e va indietro nel passato. Quindi passato e futuro sono responsabili della nostra noia. Se, al contrario, viviamo nel presente non esiste più noia. Il segreto della felicità è quindi vivere nel presente, istante per istante.
La vita è esistenza. Quando noi comprendiamo che la vita è esistenza o esistenziale, la vita avviene in questo momento, ed allora abbiamo la beatitudine. Ma noi sbirciamo sempre il futuro, facendolo diventare una speranza, una promessa e per questo ci annoiamo.
Supponete per un istante che io incontri un amico con il quale in passato non è corso buon sangue. Tempo fa abbiamo vissuto assieme e abbiamo avuto molte opinioni diverse e per queste ci siamo battuti. Ora ci incontriamo dopo tanto tempo, ma invece di dire: "Hi! Sono molto felice di incontrati dopo tanto tempo!" Invece di dire questo, ci mettiamo a rinvangare il passato, tutte le differenze si fanno di nuovo sentire e questo ci renderà infelici. In conclusione, io non mi godo il presente perché il passato mi è tornato in mente.
Immaginate ora che incontri qualcuno di voi e mi aspetti qualcosa. Per esempio voglio un piacere da voi, oppure temo che mi derubiate e che mi possiate portare via qualche cosa, oppure che vogliate sfruttarmi. In altre parole ho un sospetto, una diffidenza. Quindi se incontro una persona verso la quale nutro un sospetto, pensando al futuro, non lo accolgo con voce felice, dicendo: "Come stai?" No, comincio ad esprimermi artificialmente, con parole che non vengono dal cuore. "Come stai?!" e questo è tutto.
Tenendo sempre ben in vista il passato o il futuro, perdiamo l'occasione del presente. Non ci godiamo il presente. Cosi amici miei, la Beatitudine è la vita in questo preciso momento. La Beatitudine è lo stato dell'esistenza. Se quindi vogliamo veramente essere nella beatitudine, viviamo istante per istante nel presente.
Bhagavan ha dato uno dei suoi esempi chiarificatori: il cielo è cosi, è uno spazio aperto è etere, ma ci sono le nuvole. Le nuvole appaiono e poi passano via ma il cielo resta sempre quello. In modo analogo, la Beatitudine è come il cielo. La Beatitudine è come lo spazio, che è eterno, pieno e permanente, mentre le nuvole sono i momenti di felicità, i pochi secondi di piacere.
Un altro esempio: una volta a Kodaikanal Baba iniziò a scherzare con i ragazzi MBA. Egli voleva prendere in giro i giovani scapoli. Essi erano tutti post-diplomati. Rivolgendosi ad uno di loro, ha chiesto: "Cosa stai facendo?" "Swami sto frequentando l'ultimo anno per il mio MBA, gestione degli Affari." "Cosa pensi di fare dopo?" "Swami tu lo sai bene" "Oh vedo, vedo. Ora sei M.R.S." "M.R.S. Swami?" "Signorino (mrs) intendo.
Sposati!"
Oh ! quel ragazzo sorrise. La sua faccia era piena di gioia. E Swami concluse :"Vedo bene che sei pronto, oh-ho!"
La sera del giorno dopo egli disse ad un altro ragazzo: "Cosa stai facendo?"
MSC di matematica, anno finale." "Bene. Cosa pensi di fare dopo? In un mese avrai terminato e avrai i risultati. Quando avrai finito, terminato il tuo corso, cosa pensi di fare? " "Swami ciò che tu desideri." "Oh-ho Quella ragazza ti sta aspettando. Via lo sai benissimo che la tua amichetta ti sta aspettando. Va!" "No Swami!" "Va! Sposati!" " No Swami" "Oh OK OK!"
E cosi le cose sono andate avanti ogni giorno. Una volta ha anche detto:
"Ragazzi siete così felici di sposarvi? Lo sapete qual è lo spelling di moglie?" Un ragazzo ha detto: "W-I-F- E"
"Allora lo conoscete lo spelling. Ma pensate di essere pronti per una moglie?" Poi ha aggiunto: "Oh ragazzi! Adesso voi dite - Swami, Swami - ma quando poi domani prendete moglie questa diventa la vita e la vita è la moglie" A questo punto tutti si sono messi a ridere.
Poi ha aggiunto "Sapete cosa significa W-I-F-E? Significa: "Dispiaceri assicurati per sempre" (Worry-Invited. For Ever!) Tutti si sono messi a ridere di cuore. Questo l'ha ripetuto due volte ma io mi sono sentito in colpa con me stesso. Io non posso disfare ciò che è già stato fatto!
Poi ho detto a bassa voce: "Swami avrei un'umile richiesta, se non ti dispiace." "Cosa vuoi? Parla" "Swami Posso citarti almeno un migliaio di esempi di uomini che sono diventati devoti grazie alle loro mogli.
Anche in questo caso si applica: "Dispiacere Assicurato per Sempre?"
Swami mi stava osservando ed io ero pronto a tutto! Che fare? Essendo caduto in trappola non avevo speranza. Allora iniziai a parlare per supportare la mia affermazione. "Il mio caso è uno di questi e, ti assicuro, io non sono un'eccezione. Inoltre nel mio caso, molte delle responsabilità della casa, sono state portate avanti da lei, mentre io ero in giro in tanti posti, occupatissimo a parlare a gente dell'Organizzazione per ben due decadi e mezzo. Io non ero mai a casa. Io non ero mai disponibile. L' intera responsabilità è stata sopportata solo da una metà. In tutta coscienza non posso quindi dire: "Dispiacere Assicurato per Sempre." Se sono diventato un Tuo devoto lo devo a lei!"
Bhagavan ha chiuso l'argomento dicendo: "Ah! Molto bene siediti ora."
Era ora di pranzo ed il nostro incontro fu sospeso. La sera ci siamo incontrati di nuovo e Swami ha detto "Su alzati!"
Egli cominciò a fare un discorso in lode delle donne, sì! E' la donna che tiene alto il prestigio, la dignità , la cultura e le tradizioni della famiglia, non l'uomo. Oh Swami! Ora stai suonando il lato B della cassetta di questa mattina. Capisco! E' una lama a doppio taglio. Voglio dirvi esattamente cosa ha detto: "Essa si prende cura della famiglia, supporta il carico e la responsabilità della casa. La donna è il simbolo del sacrificio, dell'Amore, della pietà e della devozione."
Allora l'uomo è il simbolo della crudeltà o cosa? Solo la mattina tu avevi parlato del significato della parola W-I-F-E (Dispiaceri assicurati per sempre). Ma adesso? Io non ci capisco più nulla. Ogni cosa è cambiata.
Egli non finiva più di tesserne le lodi.
Finalmente ha finito di scherzare ed ha detto: "Molte donne vengono da Me.
Esse piangono 'Bhagavan! Io non desidero vivere più a lungo. Mio marito è morto. Ti prego fa in modo che anch' io possa morire. Io non voglio vivere lontana da mio marito. La vita non ha più alcun significato.' Questo è ciò che molte donne dicono quando perdono il loro marito."
"Conosco anche molti uomini che hanno perso la moglie. Sebbene siano seriamente addolorati, vengono da Me a chiedere il permesso di sposarsi di nuovo! Nessuna donna, fino ad oggi è mai venuta a chiedermi il permesso di sposarsi una seconda volta. Gli uomini lo fanno, le donne no. Questa è la differenza fondamentale tra loro."
Terminata la traduzione di ciò che Baba stava dicendo, ho domandato:
"Swami! C'è molta differenza tra quello che hai detto stamattina e quello che hai detto oggi. Cosa devo capire? " Questa domanda l'ho fatta sottovoce.
Non volevo che qualcuno sentisse perché se Swami mi avesse 'fulminato', sarebbe stato troppo divertente per tutti voi ed io non volevo che questo potesse succedere.
Swami ha così spiegato l'apparente contraddizione: "Nel caso di mogli consapevoli, attente, attive, capaci di incoraggiare il marito a seguire il cammino spirituale, non si può certo dire 'Dispiaceri assicurati per sempre' (Worry-Invited-ForEver) ma si dovrà invece parlare di "Saggezza garantita per sempre' (Wisdom-Invited-ForEver)!"
"Swami io continuo a non capire. Cosa significa tutto questo?
Stamattina le mogli erano 'Dispiaceri assicurati per Sempre' e oggi diventano 'Saggezza assicurata per Sempre'. Come dobbiamo intendere questa cosa?" Allora Bhagavan ha spiegato facendo un semplicissimo esempio: "La mia macchina ha le marce avanti e la retromarcia. Allo stesso modo esistono momenti di felicità e momenti di Beatitudine."
Un altro giorno Bhagavan ha dato questo altro esempio: "Con la creta si può fare un vaso con il coperchio. Il vaso ha una sua forma ed un suo nome. Ma se il vaso si rompe perde il suo nome e il materiale torna ad essere solo argilla. In altre parole i vasi fatti di argilla, hanno nome e forma, mentre l'argilla non ha una sua forma specifica."
Poi ha dichiarato: "La Beatitudine non è duale" e per spiegare questo concetto ha fatto il seguente semplice esempio e, riferendosi allo schermo di una sala cinematografica, ha detto: "Sullo schermo, vengono proiettati moltissimi film - dove, per esempio, la gente balla ed è allegra.
Questo ci diverte. Ma poi vediamo scene di terribili combattimenti o, come spesso avviene nei film inglesi, sparatorie con pistole, revolver ed altre armi.
Nella scena successiva i due protagonisti sono disperati perché devono separarsi, e siamo partecipi anche di questa scena."
"Poi il film finisce, tutti si alzano e lasciano la sala cinematografica. Ma lo schermo resta lì. Non segue le vicende del film. Non piange, non danza.
E' lì e basta, immutabile e indipendente dal film. Una gran quantità di films vengono proiettati su quello schermo, ma questo resta indisturbato, assolutamente non coinvolto nella trama del film. Allo schermo non interessa se il film è d'amore o di guerra, se i protagonisti si ritrovano o si lasciano, se si tratta di una danza o di qualche tragedia. Lo schermo è lo schermo e questo è tutto.
Questo schermo può essere preso come esempio per la Beatitudine."
Questo è ciò che ha detto Baba.
Lo schermo è lo stato di Beatitudine, non influenzato dalla felicità o dall'infelicità del mondo, lo schermo (la Beatitudine) rappresenta , quindi uno stato permanente, costante e non viene influenzato dal dolore e dai piaceri del mondo. Esso è al di là dei profitti e delle perdite, del successo e del fallimento. Questo significa che la Beatitudine è Non-duale.
Quindi Dio è Beatitudine e Beatitudine è DIO.
L'altro giorno in un momento di pausa ho detto: "Swami! Quest' anno Sivarathri è stato fantastico!" Baba ha subito risposto che non c'era stato nulla di speciale. "Perché dici che è stato fantastico? Eri presente allo Sivarathri dello scorso anno?" "Si Swami, ero presente, ma quest'anno...ah!!" "Perché? Forse quest'anno eri sveglio. Questa volta eri sveglio e per questo ti è piaciuto. Io penso che l'anno scorso tu stessi dormendo!" "No, no ogni cosa è stata nelle tradizioni"
Ma Dio è curioso e difficilmente lascia aperto un argomento (la curiosità Divina è molto interessante. La curiosità umana è disgustosa. A livello umano la curiosità è disgustosa e irritante, mentre la curiosità Divina è divertente, allegra e interessante.)
Egli ha quindi insistito: "Cosa hai trovato di tanto speciale nello Sivarathri di quest'anno?"
Questa era l'occasione per parlare: "Swami, alcune persone mi hanno chiesto di pregarti di usare una sedia un tantino più alta. Questa è così bassa che molta gente non riesce a vedere...e ti chiedono di usare una sedia più alta in modo che tutti possano vedere."
"Allora, cosa c'era di speciale?" "Alcune persone mi hanno chiesto di farti questa preghiera." Per la verità mi era stato chiesto di fare a Baba una precisa richiesta, ma io ho preferito metterla in questa forma per garantire la mia sicurezza. "Altre persone mi hanno chiesto di pregarti di installare alcuni monitor su tutti i lati in modo che tutti possano vedere, perché al momento del Lingodbhava, nel momento in cui il Lingam emerge, molta gente si alza in piedi e coloro che sono dietro non riescono a vedere. Se ci fossero dei monitor, tutti potrebbero vedere e gioire."
"Hmmm. Cosa vai dicendo? Cosa hai detto loro? " "Lo so Swami che non avrei mai dovuto chiederti queste cose. Essi mi hanno chiesto di farti la domanda, ma io non avrei mai dovuto farla perché conosco i miei limiti. Ho anche spiegato loro che se mi trovo qui è perché non ti ho mai fatto domande del genere. Nel momento in cui inizierò a farle, il mio posto sarà ovunque ma non qui."
Ma Egli, come se non avessi chiesto nulla, disse: " Perché sei felice quest'anno?" Divina curiosità, persistente insistenza di conoscere. Allora ho detto: "Swami quest' anno è stato un evento ancora più eccezionale perché ti sei alzato in piedi! Non c'era bisogno di alzare la sedia. Non c'è stato bisogno di alcun monitor. Senza che io te lo chiedessi, senza che nessuno te lo chiedesse, ti sei alzato e tutti hanno potuto vedere il Siva Linga uscire dalla Tua bocca."
"Oh! Bene, bene! Lo so, lo so! Non c'è bisogno che tu me lo dica."
Poi ha proseguito: "Tu sai cosa è successo? Perché il Siva Linga è uscito con tanta spinta? Non lentamente, come è avvenuto altre volte." Credo che tu abbia visto, che tutti abbiano visto E' uscito con molta spinta, come un Jet."
Poi Swami ha spiegato come questo sia avvenuto: "Nel corpo di tutti gli esseri, sono presenti tutti i metalli, incluso l'oro. Per questa ragione nella medicina Ayurvedica l'oro viene somministrato come medicina curativa.
Quindi tutti i metalli sono lì nel nostro corpo, presenti in forma liquida."
Poi ha aggiunto: "Quando il liquido si trasforma in solido, si sviluppa calore. Si genera molto calore ed è per questo che il Lingam fuoriesce con tanta spinta."
"Tutti avranno notato quanto ho sudato. Ho anche chiesto a due o tre persone di sventolarmi e loro l'hanno fatto. Ed anche questo lo avrete notato.
Io
sudavo per via di questo calore che si sviluppa quando un liquido si
solidifica. Molti ragazzi sono accorsi a sventolarmi in quel momento."
"Oh Swami!"
Poi ha toccato un altro punto: "Nel corpo umano, normalmente é il solido che si trasforma in liquido, ma nel Mio caso avviene il contrario. Questa è la differenza fondamentale. L'oro è in voi, ma da solido si trasforma in liquido e poi resta cosi. Ma nel caso di Swami il liquido si trasforma di nuovo in solido e si crea la forma del Lingam che poi fuoriesce." "Ah! Swami."
Poi ha aggiunto: "Questa spiegazione dovrebbe farvi capire che il Lingam è presente anche in tutti voi. Swami lo ha tirato fuori come simbolo con un profondo significato spirituale, tale da dare a tutti la Beatitudine."
Ricapitolando la Beatitudine non è un solo ideale, non sono solo chiacchiere, non è solo un' ipotesi, non è un fatto astratto e teorico.
La Beatitudine è lo stato dell'esistenza nel momento presente.
Dio è Beatitudine e la Beatitudine è Dio.
La Beatitudine è un testimone, ma non prende parte all'azione.
Nel film sullo schermo accadono tante cose, ma lo schermo non ne resta coinvolto semplicemente osserva. Non partecipa. E' solo un testimone dei fatti. Questo è tutto.
La Beatitudine è quindi un testimone, ma non prende parte all'azione, mentre la felicità si ottiene solo partecipando. Solo partecipando si può essere felici. La Beatitudine invece non ha nulla a che fare con la vostra partecipazione. E' completamente estranea alla partecipazione, perché è solo un testimone. La Beatitudine è uno stato di testimonianza. La Beatitudine è Consapevolezza. (Coscienza).
La Coscienza esiste in tutti e tre gli stati, in tutti e tre i livelli dell'essere. Non può esserci nulla senza Coscienza.
Il primo stato, dove la Coscienza è presente, è quello di veglia.
Questo tipo di Coscienza mi permette di vedere tutti. Tutti noi in questo momento ci troviamo nello stato veglia. E' uno stato di allerta e coinvolge il corpo, la mente e la Coscienza. In questo stato dell'essere tutte e tre sono presenti e attive.
Il secondo stato, dove la Coscienza è presente é lo stato di Sogno.
Bhagavan fa un esempio: Adesso io sono qui. Tutti noi siamo qui. Ma torniamo indietro a questa notte e immaginiamo di sognare. Stiamo sognando di trovarci tutti qui, in questa sala. Ma questa sala esiste realmente nel sogno? No! Tutti noi esistiamo realmente nel sogno? No! Questa sala e tutti noi sono soltanto una creazione della mente. E' la mente che crea tutto. E' la mente che crea perfino Me. Allora questo stato di sogno è l'espressione della mente e della Coscienza.
Swami ha quindi spiegato che la mente e i sensi sono entrambi attivi nella veglia.
"Swami? I sensi? Perché?" "Perché quando siete sotto anestesia e la mente è inconscia, non sentite il dolore. Allora quando la mente è inconscia non si sente il dolore. Quando la mente sente dolore, significa che mente e corpo stanno esistendo insieme."
Dissociazione della mente significa Stato di Sogno. Associazione di mente e sensi è lo Stato di Veglia.
Ricapitolando il primo stato è quello di veglia dove mente e corpo esistono insieme. Il secondo è lo stato di sogno, dove solo la mente esiste e tutto viene creato dalla mente.
Poi c'è il terzo stato dove la Coscienza è presente nello stato di sonno profondo. Sonno profondo è una parola molto appropriata, molto figurativa e letterale! (ndt: Sound Sleep significa sonno profondo ma anche sonoro...)
Nella fila del Darshan, talvolta troviamo persone che schiacciano un rumoroso pisolino. Ma il sonno profondo di cui stiamo parlando é qualcosa di diverso.
Sonno profondo è lo stato dove anche i sogni scompaiono, perché anche la mente finisce di essere presente. E' il tipo migliore di sonno. Nessun attacco, nessun problema con il passaporto e con i visti. Nessun problema per riservare un posto. Niente a che fare con le British Airlines o l'Air India. Nessun incidente aereo.
Voi potete godervi un buon sonno, un sonno senza sogni, dove il solo testimone è la Coscienza. Questo è tutto, ma anche questo stato è solo temporaneo.
Ora io sto cercando di concludere amici miei, per cui vi prego di collaborare con me. Questo è un argomento molto serio che Swami ha trattato a lungo due giorni fa. Swami è rimasto seduto per una ora e dieci minuti, parlando sempre di queste cose. Per questo sto provando a dividerle con voi. Se qualcosa non è chiaro è sicuramente per colpa mia, perché Swami ha spiegato tutto in modo molto chiaro. Ora le Sue informazioni arrivano a voi solo al 50% dalla voce di Anil Kumar, e non tutto potrebbe essere di vostra soddisfazione. Ma Swami ha spiegato tutto molto chiaramente, non lasciando alcun dubbio in proposito.
Lo stato di veglia dell'essere è quello dove sono presenti tutte e tre le funzioni: il corpo, la mente e la Coscienza o Atma. Atma è sinonimo di Coscienza. B-M-A (Body-Mind-Atma) Corpo, Mente e Atma o Coscienza.
Tutte e tre sono attive in questo primo livello.
Il secondo è lo stato di sogno dove sono presenti solo due funzioni. In questo stato è la Mente che crea ogni cosa. Il corpo non è attivo. C'è solo la 'M' e la 'A' Mente e Atma. E' la mente che crea i sogni.
Nel terzo stato o stato di sonno profondo scompaiono anche i sogni.
Resta solo l'Atma. La Coscienza è presente solo come testimone.
Ricapitolando Veglia, Sogno e Sonno profondo questi sono i tre livelli.
Ma come dicevo prima anche lo stato di sonno non è permanente. Mi alzo dopo avere dormito e dico: "Ho dormito bene questa notte!" Se mi chiedete:
"Che tipo di sonno? Per favore puoi spiegarmelo?" Io rispondo: "ci vediamo domani. Non disturbatemi."
Non è possibile descrivere lo stato di sonno profondo. Non è né dolce né caldo, non è né alto né basso, non è bello né brutto, né scuro né chiaro.
No, no, no! Il sonno profondo è solo esperienza e non è neanche una esperienza permanente. Anch'esso svanisce. Perché nel momento in cui mi alzo dal letto, io dirò: "Ho fatto un buon sonno stanotte. Ora mi aspetta la vita reale."
Baba ha poi spiegato che esiste anche un quarto stato. E' lo stato della Pura Consapevolezza. L'oro puro è 24 carati, non legato, non inquinato, cristallino. La Pura Consapevolezza è lo stato oltre i tre di cui abbiamo parlato. "Swami se è oltre i tre livelli, come posso conoscerlo? Lo stato di Veglia la conosco. Sogni ne ho avuti, e posso godere di un buon sonno profondo. Ma cosa è questo quarto stato? Io non riesco a metterlo a fuoco!"
Swami ha detto: "Il quarto stato, la Pura Consapevolezza si trova in tutti e tre gli altri ma al di sopra di essi." Oh-ho! In tutti e tre, ma al di sopra di essi. Allora cosa sono io? Come posso saperlo?
Swami ha dato un semplice esempio: "Questo microfono vi aiuta ad amplificare la mia voce. Voi tutti potete udirmi grazie a questo microfono, ma il microfono è solo uno strumento, un mezzo che non servirebbe a nulla senza la corrente. Questo è! Pensate ad un ventilatore che vi manda la sua brezza, questo ventilatore funziona solo se c'è la corrente, ma non è la corrente.
La corrente è nel ventilatore, ma non è vero il contrario.
La corrente è nel microfono, ma non il contrario. L'elettricità è nella luce, nel microfono, nel ventilatore, nella TV nella stufa e in tutto ciò che volete. Ma tutte queste cose non sono nell'elettricità."
Poi Swami ha aggiunto: "L'elettricità rappresenta la Pura Consapevolezza, che è presente in tutti e tre gli stati, come nel ventilatore, nel frullatore, nel frigo e nella TV. L'elettricità è in tutte queste cose, ma non il contrario. Allo stesso modo la Pura Consapevolezza è nei tre stati ma al di la di essi, come l'elettricità è al di la dello specifico dispositivo. La Pura Consapevolezza è quella che abbiamo chiamato Beatitudine."
"Swami! Se la Pura Consapevolezza è Beatitudine, perché io non sono
Beato?
Se è presente in tutti e tre gli stati perché io non sono nella Beatitudine?" E Swami ha risposto: "Tu non sei Beato per colpa degli attaccamenti. La Beatitudine è lì. E' solo colpa degli attaccamenti che sviliscono e defraudano lo stato di Beatitudine."
Poi Bhagavan ha concluso: "Più coltivate il distacco, il distacco verso tutto, più godrete per la Beatitudine o Pura Consapevolezza.
Prima di salutarvi questa mattina, vorrei dividere con voi un paio di domande che io ho fatto nel corso dello stesso incontro con Swami.
"Swami tu dici che io dovrei essere distaccato. Ma che ne dici della mia famiglia? Posso forse essere distaccato dalla mia famiglia? Io sono un professore. Se fossi distaccato dalla mia professione, come potrei insegnare? Se un dottore è distaccato dalla sua professione, che ne sarà del suo paziente? Allora come è possibile il distacco in pratica? E' opportuno praticarlo? E' necessario praticarlo? Il distacco non porterà all'inefficienza? Non porterà alla pigrizia, all'inerzia, all'apatia?
Swami guardandomi storto ha detto: "Pensi forse che io non sappia risponderti?"
"Swami tu sei il solo che può rispondere a queste mie domande. Per questo Te le ho fatte."
"Il distacco non va inteso come hai fatto tu. Tu puoi essere distaccato, ma continuare a fare ogni attività con responsabilità, senza attaccamenti.
E' il tuo dovere, la tua responsabilità. Questo è tutto. " Ma io lo ho incalzato: "Swami ma come fare in pratica, come realizzarlo? Come ? Per favore dimmelo."
Allora Bhagavan ha chiuso l'argomento dicendo: "Prendi me come esempio.
Io faccio tutte queste cose. Io vi parlo, do' a tutti, ma sono completamente di staccato. Prendetemi quindi come il migliore esempio. Io agisco ma non ho attaccamenti. È un Mio dovere aiutarvi. E' un mio dovere salvarvi. E' un mio dovere Amarvi. E' un mio dovere venire in vostro aiuto. Ma io non sono attaccato."
Allora Amici miei, distacco significa fare qualsiasi cosa, adempiere ogni compito, come un dovere ed una responsabilità, questo ci aiuterà a sperimentare lo stato di Pura Consapevolezza, che è un nostro diritto, la nostra vera natura, che infine è Beatitudine.
La Beatitudine è Dio e Dio è la Beatitudine.
Possa Sai benedirvi tutti.