Satsang

Incontro domenicale con Anil Kumar

31 dicembre 2000

Cari fratelli e sorelle!
auguro a tutti voi un felice e prospero anno nuovo. Che le più alte benedizioni di Bhagavan possano ricadere su di voi. Possa Sai aiutarci ad avanzare sul sentiero della devozione, del servizio e della realizzazione del Sé. Prima di menzionarvi alcuni punti che vorrei condividere con voi in questa piacevole mattina, desidero esprimere il mio profondo apprezzamento ai fratelli ed alle sorelle dei Centri Sai d'oltremare.

L'ultima funzione di Natale è stata tenuta a Whitefield (Bangalore).
La celebrazione del Natale non si teneva a Bangalore da ben sedici anni! In tutti questi anni infatti il Natale è stato celebrato sempre e solo qui. I nostri fratelli e sorelle saranno sicuramente felici di sentire che Bhagavan è rimasto immensamente compiaciuto per i canti natalizi presentati dai devoti Sai d'oltremare. Ne è stato tanto, tanto felice! (Applauso) Non vorreste chiedermi come sono venuto a saperlo? (Risata) Vi ho detto moltissime volte: "In quest'epoca di BBC (British Broadcasting Corporation:
ente radiofonico britannico) io sono ABC (Anil Kumar Broadcasting Corporation: ente radiofonico Anil Kumar)"! (Risata)

Bhagavan ha voluto sapere se mi erano piaciuti i canti natalizi. Ho risposto: "Certo, Swami, molto belli. "Allora Lui mi ha chiesto: "Come, e perché?" A meno che uno non abbia la risposta pronta alle due domande: "Come, e perché?", il mero apprezzamento non viene considerato significativo. Gli apprezzamenti nudi e crudi sembrano lusinghe. Ma io non sono quel genere di persona. Sono fondamentalmente un insegnante. Ho una giustificazione per ogni osservazione.

Gli ho risposto: "Bhagavan, i canti natalizi presentati a Te dai devoti d'oltremare di quest'anno erano fantastici, composti ed eseguiti appositamente per Te. Perché? Per prima cosa, molte delle canzoni Ti sono state presentate per la prima volta, canzoni nuove, che non avevo mai sentito prima. La seconda ragione è questa: c'erano alcune canzoni che riportavano delle asserzioni proprie della nostra cultura Vedica, quali:
Asato Maa Sad Gamaya,
Tamaso Maa Jyotir Gamaya,
Mrityor Maa Amritam Gamaya
(Conducimi dal falso al reale, dall'oscurità alla luce, dalla morte
all'Immortalità).

Ed in uno dei canti natalizi c'era anche un riferimento a Whitefield!"
C'erano degli inni che si concludevano con la parola "Sai", cantata con una meravigliosa melodia che ha reso Bhagavan immensamente felice. Tutti i devoti indistintamente ne sono rimasti estasiati. Permettete che mi congratuli con voi per questo coro.

Ma non è finita qui. Il giorno di Natale, anche i nostri ragazzi hanno presentato un loro programma personale. Ero fuori di me nel vedere come riuscivano ad essere all'altezza dei fratelli occidentali! Non volevo che loro fossero il "numero due", perché anch'essi sono figli di Sai. Ma, con la grazia di Bhagavan, hanno tenuto testa ai fratelli d'oltremare in modo superbo. Questo lo dico sebbene Bhagavan più tardi abbia detto: "La rappresentazione degli occidentali è stata più valida". Lui è piuttosto imparziale. (Io invece ho ancora quel tocco di 'possesso'. Che cosa posso farci? Devo ancora superare queste debolezze degli attaccamenti... il senso del possesso. Ammetto la mia debolezza: sono molto felice di questo.)
E le decorazioni là, a Whitefield, sono state fatte da tutti i fratelli dei centri Sai d'oltremare. Quest'anno era unico e speciale, nel senso che gli alberi di Natale erano sul palco, con delle bellissime luci, ed oltre a questo, c'erano stelle dappertutto nell'auditorium!
Be', siete voi le "super-stelle" che hanno fatto quei bellissimi lavori quella splendida mattina.

Ho detto a Swami: "Swami, l'illuminazione, tutti gli edifici del "campus", il Trayee Brindavan, l'ostello degli studenti, l'auditorium, l'illuminazione là dentro, l'albero di Natale, tutto questo parla della bravura dei devoti Sai, che eccellono non solo nel calore e nella profondità dei loro sentimenti, ma anche nelle decorazioni". Perciò siamo stati bravissimi nel fare le decorazioni, a parte la profondità spirituale e interiore che tutti abbiamo.

Prima mi stavo proprio chiedendo di che cosa avrei potuto parlarvi stamattina, particolarmente perché questo è il momento in cui stiamo per entrare nel nuovo anno, uscendo dal vecchio millennio, cominciandone uno nuovo, terminando l'anno 2000 ed entrando nel 2001.

Diamo il benvenuto al nuovo anno. Ricordiamoci che cosa a questo proposito ci ha detto Bhagavan. Se sfogliate "Sathya Sai Speaks", i volumi in cui sono raccolti i Discorsi di Bhagavan, troverete due o tre occasioni nelle quali Bhagavan tenne Discorsi Divini per Capodanno. Visto che questa è la giusta occasione per considerarli, permettetemi di indirizzare la vostra attenzione su certi punti.

Che cosa è il Capodanno? Come celebrarlo? Perché, e come? Perché, e perché no? Quali implicazioni ci sono? Qual è il significato recondito, il senso profondo che a questo proposito possiamo trarre dalla letteratura Sai?
Bhagavan ha esposto un punto. Per favore, cercate di capire che cosa ha voluto intendere Bhagavan. I secondi costituiscono i minuti. Sessanta minuti sono un'ora. Ventiquattr'ore sono un giorno. Trenta giorni sono un mese.
Dodici mesi sono un anno. perciò, 'Capodanno' significa che abbiamo completato i dodici mesi, dodici mesi del calendario.

Ogni mese è formato da trenta giorni. Ogni giorno consiste di ventiquattr'ore. Ogni ora contiene sessanta minuti. Ogni minuto consiste di sessanta secondi. Alla fine la parola 'anno nuovo' può essere quantificata in secondi. Proprio come il denaro, possiamo avere banconote da cinquecento rupie, o da cento rupie, o da cinquanta rupie, ma l'unità di misura sarà un naiya paise (la più piccola moneta della valuta indiana).

Allo stesso modo, il secondo è un'unità di tempo, proprio come quella del peso è il milligrammo. Il milligrammo é un'unità di misura. I gradi centigradi sono l'unità di misura della temperatura. Quindi, l'unità di misura del tempo è questo 'secondo'.

Quando invitiamo il nuovo anno, questo significa che noi invitiamo con tutto il cuore ogni secondo che lo compone. Diamo il benvenuto ad ogni secondo del nuovo anno, perché senza quel secondo non c'è nessun anno nuovo! Questo è il concetto di Bhagavan sul nuovo anno. Non è solo una questione di calendario o semplicemente il primo gennaio. No. È qualcosa di più di quello.
Qualcosa di più profondo. Diamo il benvenuto al nuovo anno. Santifichiamone ogni secondo. Facciamo sì che ogni secondo abbia un significato. Agiamo in modo che ogni secondo sia fruttuoso e finalizzato a scopi ben precisi. Che ogni secondo sia sacro. Questo è il nuovo anno come lo intende Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Questo è lo stile di Sai nel dare il benvenuto all'anno nuovo, il modo in cui Sai gli dà il benvenuto. Infatti amici miei, che cosa dice Bhagavan?
Eccovi un altro punto a proposito di quest'occasione. (Essendo io un insegnante, tutto ciò che io posso fare è raccogliere i dati e ripeterli come un pappagallo. Non mi considerate superiore ad alcun altro, superiore ad uno qualsiasi di voi che vi trovate qui. Io sono l'ultimo di tutti.
Sono solo stato chiamato per insegnare in quest'occasione, avendo avuto il dono di saper comunicare, dopo un lungo periodo di esperienza e la benedizione di poter stare accanto a Lui. Conosco alcuni punti che devo condividere con voi. Tutto qui. Niente di grandioso. Non c'è niente di speciale con me ed in me. Probabilmente molti di voi sono più bravi di me in molte delle cose su cui sono abbastanza preparato).

Che cosa dice Bhagavan? L'anno nuovo è una chiamata speciale. È una speciale missione Divina. È impegno. È dedizione. È un 'occasione in cui possiamo fare propositi. La maggior parte di noi fa propositi e prende una decisione od un'altra in occasione del Capodanno. Poi osserviamo questi propositi più come inadempimento che come osservanza! Nessun adempimento, nessuna decisione segue ai propositi. Nessuno fa eccezione a questo.

Pensiamo: 'A partire dal 2002', 'a partire dal 2003'. Questo è ciò che accade nelle nostre vite. Ma non importa. Noi vacilliamo e annaspiamo.
Siamo solo esseri umani. Ma Dio è pieno di misericordia. Dio è compassionevole. Ci garantisce innumerevoli occasioni per correggerci, innumerevoli possibilità di rettificare i nostri errori, dicendo: 'Almeno da adesso in poi...'

La maggior parte di voi, ne sono certo, hanno letto i Discorsi di Bhagavan.
Ogni Discorso finisce con una nota di questo genere: 'Almeno da oggi, praticate una cosa o due di ciò che avete imparato'. Ogni Discorso porta questo messaggio. Bhagavan non dice mai: "Voi siete della gente inutile! Non avete seguito nemmeno un punto! Meglio che rinunciate!' Non dice mai questo.
Non dice mai: 'Sono cinquant'anni che vi parlo. Ci sono trenta volumi di Discorsi, quindici volumi di 'Vahini', quindici volumi di Corsi Estivi.
Perché un altro Discorso? Meglio di no. Andatevene! Perdetevi!"

Se non lo dice è perché Lui ha una pazienza himalaiana. Il Suo amore è oceanico, così vasto ed infinito come un possente oceano, sconfinato come il cielo. Capisce tutti con solidarietà. La Sua comprensione è perfetta.
Per questo in ogni occasione dice: "Almeno da adesso..." E poi: "Il passato è passato". Eppure è solo Bhagavan a dire questo. Quanti di noi dicono:
"Il passato è passato?". Noi non lo diciamo mai. Nell'anno 1995 tu mi hai insultato! Aspetterò fino al 2010 per vendicarmi. (Risata)

"Ai tempi del mio primo compleanno in India nel 1942, mia madre mi disse che non ti interessasti alla celebrazione. Aspetterò l'opportunità e non ti farò gli auguri per il tuo sessantesimo compleanno!". Noi non diciamo mai:
'Il passato è passato'. No.

Noi abbiamo le nostre debolezze, le nostre trappole. Abbiamo le nostre manchevolezze, come il desiderio di vendetta. Non abbiamo quella capacità di dimenticare. La capacità di perdonare. Queste due qualità sono delle sconosciute nella nostra vita. Per questo la vita è piena di orgoglio e pregiudizi. La vita è piena di ego. La vita è piena di desiderio di vendetta. È meglio che facciamo nostro questo primo principio per dare il benvenuto al nuovo anno: 'Il passato è passato'.

'Il passato è passato', come dice Bhagavan. Questo ci dà un altro raggio di speranza. Posso aver fatto qualcosa di sbagliato, qualcosa di serio.
Posso aver commesso errori madornali nell'anno 2000. Posso aver rinnegato Dio.
Posso essermi smarrito da Bhagavan. Posso aver ascoltato cose sporche.
Posso aver guardato delle cose che non avrei dovuto guardare. Posso aver fatto delle cose che mi vergognerei di dirvi. Comunque, 'Il passato è passato', che significa: 'Dimenticatene'.

Hai detto 'speranza'? È una grande promessa, fatta non da un uomo, non da un essere umano. È una specie di benedizione, una speranza, una promessa fatta da Bhagavan Sri Sathya Sai Baba stesso. Quando Egli dice: 'Il passato è passato' significa 'Non importa, figlio mio. Dimenticalo'. Una volta che avremo dimenticato tutto il passato, avremo qualcosa di nuovo.

Bhagavan è affezionato a questo esempio: un bicchiere è pieno di acqua.
Se lo vuoi riempire di latte, che cosa devi fare? Devi rimuovere l'acqua.
Devi rimuovere tutta l'acqua. Devi svuotarlo, e solo allora lo potrai riempire di latte. Se nel bicchiere c'è l'acqua, il latte non ci potrà entrare.
Prima lo dovrai svuotare. Prima devi gettare via l' acqua.

Per invitare l'anno nuovo, gettiamo via tutta la roba marcia dell'anno 2000, tutto ciò di cui non siamo felici, tutto ciò di cui in certe occasioni ci possiamo vergognare. In certe occasioni, possiamo esserci comportati in modo non consono alla statura morale di un devoto Sai. Potremmo aver parlato in modo non consono al livello morale che ci si aspetta in un devoto Sai.
Le nostre parole, i nostri pensieri, le nostre azioni possono aver provocato dolore o danno a delle persone.

Qualcuno può aver detto: "È questo il modo di comportarsi, per un devoto Sai?" Qualcuno può aver detto qualcosa del genere nel 2000. Bhagavan dice:
"Il passato è passato". È un perdono gentile, dato con Amore, non è che tutti i debiti vengono cancellati come quando si fa un ricorso per insolvenza. Non è un ricorso d'insolvenza, in cui tutti i debiti vengono tolti. Non è così. Questo perdono è frutto della Compassione. Questo perdono è frutto dell'Amore.

Che cosa disse il Signore Gesù Cristo? Quando una donna, che era venuta meno alle regole morali ed era stata altamente indisciplinata, fu portata alla Sua presenza, tutti cominciarono a tirarle dei sassi con l'intenzione di lapidarla per punire la sua condotta dissoluta. Allora Gesù le chiese:
"Che cosa hai fatto?" E la gente cominciò ad urlare: "Signore, ha peccato!
Ha peccato! La punizione per il suo peccato è la lapidazione. Le tireremo i sassi. Dev'essere lapidata a morte! Questa è la punizione che le spetta!"

Il Signore rispose: "C'è nessuno qui che non ha commesso alcun peccato?
C'è uno solo che non ha commesso alcun peccato fino ad oggi? Uno solo? Chi non ha commesso alcun peccato tiri la prima pietra!" Nessun osò aprir bocca.
Tutti avevano peccato. Ognuno aveva commesso un errore od un altro.
Nessuno di noi è totalmente privo di colpe. Nessuno è privo di difetti od errori, qualsiasi cosa possiate dire. Per questo nessuno si fece avanti.

Quando tutti se ne furono andati, il Signore Gesù, Dio compassionevole, camminò in modo maestoso e pieno d'armonia e disse: "Guarda, io non ho mai peccato. Tuttavia non tiro alcuna pietra contro di te. Vai, mia cara donna.
Non peccare più. Non peccare più."

Questa è compassione. Dove sarà l'amore, dove sarà la compassione, là sarà anche il perdono. Se non riuscite a perdonare nessuno, significa che c'è carenza d'amore. C'è penuria d'amore. Manca la compassione. C'è un vuoto nella nostra vita. Questo è il motivo per cui non riusciamo a perdonare la gente.
Facciamo sì che quest'anno 2001 sia l'anno del perdono. Perdoniamo tutti coloro che possono averci fatto qualcosa di male, che possono aver diffuso maldicenze sul nostro conto. "Se non ricomponi i tuoi dissidi con il vicino non puoi passare dai cancelli del Paradiso", dice il Signore. Dovete eliminare ogni differenza. Sì. Dovete arrivare a dei compromessi. Non potete trascinare la faccenda in tribunale e definirvi devoti.

Bhagavan Baba è come Gesù. Per farvi un esempio: Bhagavan ha concesso una 'interview' a due dei titolari dell'ufficio. Uno è il presidente.
L'altro è il vice presidente. Entrambi sono stati chiamati per l' 'interview'.
Sono entrati nella stanza dell'interview. Prima li ha chiamati dentro, poi, il nostro birichino, bellissimo Signore, è uscito dalla sala delle interview ed ha chiuso la porta dietro di sè, cosa che succede molto raramente.
(Risate)
Il nostro buon Signore ha cominciato a camminare fra i devoti. Dopo venti minuti, ha aperto la porta e ha detto: "Visto che a casa non fate altro che litigare, ho fatto in modo che anche qui rimaneste soli per litigare.
Per questo vi ho lasciati soli." (Risate) Che cosa era successo nella sala delle interview? Questi due, che non Lo avevano mai visto faccia a faccia, si erano detti: " È tempo che la smettiamo di litigare, che troviamo un accordo. Almeno in questo luogo, non litighiamo."
Swami riferì tutto ciò che loro si erano detti.

Come dissero Gesù ed anche la Sacra Bibbia, non potete litigare con tutti.
Non potete essere nemici di tutti. A meno che non facciate la pace col vostro vicino, non passerete per i cancelli del Paradiso. Quest'anno 2001 dovrebbe aiutarci a trovare un accordo, a mettersi in regola, a perdonare tutti coloro che possono averci fatto del male, che possono aver fatto da ostacolo al nostro progresso ed al nostro avanzamento nella carriera, nella professione, nel sentiero spirituale, in ogni percorso della vita.

Bhagavan ha detto in altre occasioni: "Che cosa significa 'Anno Nuovo'?
Esso sta per purificazione dell'intelletto, direzione appropriata della mente e assegnazione di una sufficiente quantità di lavoro al corpo". Ci sono tre cose importanti. Dovremmo usare questo corpo per il servizio. Bhagavan l'ha detto usando un'espressione bellissima: 'Piegate il corpo'.

Questo non significa che dobbiamo piegarlo letteralmente, perché, dopo i settant' anni, si piega automaticamente. Non è una cosa spirituale.
Quando la colonna vertebrale o il midollo sono deboli, uno si piega. Quel piegamento non ha niente a che vedere con la spiritualità. 'Piegate il corpo' vuol dire che dovete lavorare duramente, servire tutti, servire il prossimo nella società. Abbiamo ricevuto il dono delle mani e dei piedi per servire gli altri.

Bhagavan ha detto: "Gli occhi non sono stati donati per guardare la televisione ed il cinema. Abbiamo gli occhi per guardare la maestosa, meravigliosa forma del Signore. Abbiamo avuto il dono delle orecchie non per ascoltare pettegolezzi, parole vane e maldicenze. Sicuramente no! Le orecchie sono là per ascoltare la melodia dei Bhajans di Sai."

Ogni parte del nostro corpo ha un suo proprio significato, un suo ben definito scopo. Questo è ciò che si intende con l'espressione: 'Piegate i sensi'. I sensi devono venir piegati, devono essere corretti, perché i sensi non hanno più senso. Oh, i sensi talvolta ci rendono sensuali. Possiamo essere sensuali o senza senso, ma i sensi funzionano nel modo in cui ci si aspetta che funzionino. Perciò, questo anno 2001 dovrebbe aiutarci a piegare i nostri sensi.
Per prima cosa dovremmo 'piegare il nostro corpo' per servire la comunità.

Numero due, 'pieghiamo i nostri sensi', affinché possiamo gioire della compagnia del Signore. Potete veramente godervi Lui. Alcuni dicono:
"Siamo stati a Prasanthi Nilayam parecchie volte. Non ne siamo rimasti estasiati.
Non c'è stato alcun cambiamento in noi".
Amici miei, a meno che non siamo ricettivi, che non siamo sensibili, non possiamo aspettarci che nella nostra vita succeda niente di tangibile, niente di sostanziale. Non dobbiamo aspettarci che l'elettricità passi attraverso le nostre ciabatte Hawaiane o sandali di plastica, o attraverso il tronco tagliato di un albero. L'elettricità non passerebbe mai attraverso il tronco di un albero.

Allo stesso modo, se il nostro corpo e la nostra mente sono come legno morto, l'elettricità della Divinità non potrà percorrerli. Perciò è fondamentale che siamo ricettivi. Dobbiamo essere sensibili.
Permettiamo alla Divinità, al flusso elettrico, di passare attraverso di noi e verremo pervasi dall'energia divina. Questo è possibile soltanto se siamo ricettivi e sensibili.

Quando Swami dice determinate cose, le Sue parole raggiungono direttamente il nostro cuore se siamo sensibili. Posso citarvi alcune situazioni:
alcuni hanno perso il vizio del bere. Altri hanno smesso di assumere cibi non vegetariani. Altri ancora hanno smesso di fumare. La gente ha perso così tanti vizi e brutte abitudini ascoltando Bhagavan. Perché? Perché sono ricettivi e sensibili. Senza essere ricettivi e sensibili, se continuiamo ad ascoltare i Suoi discorsi, ripeterli come pappagalli, sentendoci orgogliosi di tutto questo, non è spirituale. Siamo solo diventati un registratore!

Perciò amici miei, l'anno 2001 dovrebbe essere l'anno della trasformazione.
La trasformazione è possibile se pieghiamo i nostri sensi. Pieghiamo il corpo nel servizio e pieghiamo i sensi per poter gioire della Sua compagnia, per diventare ricettivi e sensitivi.

La spiritualità non è conoscenza. Sfortunatamente, la spiritualità e la conoscenza vanno insieme soltanto dal punto di vista di un laico. Nel mondo ordinario, nei campi della scienza, della tecnologia, ed in campo umanistico, la conoscenza è sinonimo di potere. Ma nella spiritualità la conoscenza non è potere. La conoscenza è debolezza. Nella spiritualità, la conoscenza è debolezza! Perché? Più leggiamo, più impariamo, più acquisiamo autorità nel parlare, citando testi sacri a profusione, più diventiamo confusi! Diventiamo confusione confusa!

Bhagavan a proposito cita un bellissimo esempio: "Vedete molte bottiglie di medicine su un tavolo. Ci sono tante bottiglie - quello sciroppo, questo sciroppo, disprina, micina, eritromicina, streptomicina, tanti "...cina" sono lì sul tavolo, (Risate), ogni sorta di sciroppi. Perché? Perché qualcuno è gravemente malato, terribilmente malato. (Risate) Allora si è rifornito di ogni tipo di bottiglie, siringhe per iniezioni, e chi più ne ha più ne metta.

Allo stesso modo chi ha un tavolo pieno di libri, è mentalmente malato.
(Risate). Questo è l'esempio datoci dal nostro buon Signore! Io non riesco ad avere il senso dell'umore a questi livelli, perlomeno non credo.
(Risata)
Potete quindi capire che si tratta del senso dell'umore di Swami, e non di quello di Anil Kumar. Non sono a quei livelli. Nè ci sarò nel prossimo futuro, ne sono certo!

Pertanto, il punto è che la conoscenza non corrisponde alla spiritualità.
D'altro canto, la conoscenza è anche debolezza: perché? Perché Dio non è conoscibile. Non potete 'prenderlo'. Non potete limitarLo con la vostra conoscenza. Che cos'è la conoscenza dopo tutto? La conoscenza non è mai originale. La conoscenza è una cosa presa a prestito. La conoscenza è un'informazione di seconda mano. La conoscenza è quella che è contenuta nei libri, piena delle esperienze di altri. Non aiuta voi. All'ora di pranzo non chiedo a nessuno di mangiare in mia vece, giusto? No, non lo faccio.
Allo stesso modo la conoscenza, che è informazione di seconda mano, la conoscenza, che è informazione presa a prestito, non ci aiuterà mai sul sentiero spirituale. La conoscenza può essere persino una barriera.

Gesù Cristo non fu un fautore di conoscenza. E nemmeno Sri Ramakrishna Paramahamsa. E nemmeno il profeta Maometto. E nemmeno Budda lo fu.
Tutti loro seguirono la strada della saggezza. Conoscenza e saggezza sono due cose distinte. La conoscenza è una collezione di fatti e figure. La conoscenza è roba per il cervello. La conoscenza è piena di superbia e di ego.

Supponiamo che voi non mi salutiate. Se non mi dite: "Salve!" comincio a pensare: "Questo non sa che io sono un uomo di conoscenza! (Risate)
Perché non mi ha salutato? È più che stupido! Non sa chi sono. Che gente ignorante!
Non sanno che io sono un uomo di conoscenza".

La conoscenza è superbia. La conoscenza è ego. Mentre la saggezza è umiltà.
La saggezza è luce. La saggezza è semplicità. La saggezza è innocenza.
Ignoranza ed innocenza sono due cose diverse. L'ignoranza è molto vicina alla stupidità. L'innocenza è tutta freschezza. Tutto ciò che è fresco è innocente. Tutto ciò che è marcio, che è negativo, è ignoranza. Perciò amici miei, la conoscenza è una barriera alla realizzazione di Dio. La saggezza è un'esperienza pratica.

Tutto ciò che Gesù disse, sono perle di saggezza. Bhagavan Baba, che concluse la sua formale istruzione scolastica alla settima classe, è in grado di parlare con i premi Nobel e con i più autorevoli scienziati d'oggigiorno. Fornisce minuti dettagli sul corpo, sul cuore, agli stessi cardiologi, in modo tale che gli specialisti cascano piatti (prostrati in Sua adorazione) ai Suoi piedi. (Risate) Fa delle perizie d'alta ingegneria ad ingegneri esperti, i quali, se sono abbastanza onesti, ammettono di essere al Suo confronto totalmente ignoranti.

Parla ad esperti di computer dicendo loro che un computer è solo un computer, dicendo che un computer è spazzatura. Un compositore è molto più importante di un computer. Una cosa semplicissima che ripete è: "Via!
Il mondo è governato dai computer e dalla tecnologia dei computer.
'Software' è la parola d'ordine oggi, anche se uno è duro fino al nocciolo!
'Hardware' - è duro ('hard' in inglese significa 'duro' mentre 'soft' vuol dire 'morbido'. Per 'software' si intendono i programmi e con 'hardware' la parte 'dura', materiale, del computer, cioè il disco rigido etc.) - ma parla di 'software'!"(Risate) Meglio che non indossi nulla (qui Swami fa un gioco di parole fra 'ware' e 'wear' (indossare) che in inglese si pronunciano in modo molto simile).

Bhagavan dice: "Ma bene... se pensate che il 'software' sia molto importante, allora venite! Mettetevi davanti ad un computer e dite:
'Ciao, computer, dov'è mia moglie?' (Risate) 'Chi sposerò?' Il computer non vi darà nessuna informazione!." Il computer infatti è un'invenzione, una scoperta dell'uomo. Sfortunatamente però l'uomo si lascia dominare dalla sua stessa invenzione. Questa è la tragedia. Abbiamo paura della bomba atomica. Ma non abbiamo paura di chi la bomba atomica la produce.
Guardate un po'. Quindi i sensi vanno piegati affinchè non corrano dietro all'informazione. La testa rappresenta l'informazione. Essa simbolizza la conoscenza.

Facciamo sì che l'anno 2001 sia l' 'Anno del Cuore', non della testa.
Che cosa significa ciò? Le Divine qualità, quali la compassione, la verità, la pace, l'amore ed il sacrificio emanano tutte dal cuore. Il cuore è i piedi della compassione. Il cuore è il centro dell'amore. Il cuore è il centro della verità. Il cuore è disinteressato. Il cuore è sensibile.

Io dico: "L'ho fatto con tutto il cuore. Ti amo con tutto il cuore".
Nessuno dirà: "Ti amo con tutta la testa". (Risata) Possiamo dire testa di maiale, testa ottusa, testa dura, testa acuta. Non diciamo però "ti amo con tutta la testa". Voi lo dite? In nessun paese esiste un'espressione del genere.
Non è idiomatico da nessuna parte. Non è neppure appropriato usare quest'espressione.

'Con tutto il cuore' - Cuore sta per sincerità. Cuore sta per costanza.
Cuore sta per impegno. Cuore significa abbandono. Perciò, amici miei, fate che l'anno 2001 non sia l'anno della testa, della conoscenza. Fate che sia l'anno del cuore, cioè della compassione e dell'amore. Questo significa 'piegare i sensi', il secondo requisito, la seconda decisione, il secondo proposito di questo giorno di Capodanno.

Il terzo è "fine della mente". Che cosa capite dall'espressione 'fine della mente' (in inglese: 'end of the mind')? Noi conosciamo l'espressione non fa niente ('never mind' in inglese - gioco di parole riguardo alla parola 'mind', cioè mente, in inglese). Va bene. Ma non mi riferisco a quella.
Che cosa significa: 'fine della mente'?

Bhagavan ha fatto innumerevoli discorsi su questo soggetto. Non abbiamo bisogno di andare da nessuna parte. Qualcuno ha chiesto a Baba: "Swami, tu sei Dio?" Sapete che cosa ha risposto? "Sì, Io sono Dio. Ma anche tu sei Dio". Per coloro che non hanno idea del significato di queste parole, la cosa può sembrare molto buffa. Come è possibile che ci siano due 'Dio'?
Lui dice di essere Dio ma dice che anche tu sei Dio. Tutti sono Dio. Ci sarà competizione fra tutti questi dei! (Risata) Una lotta per l'esistenza!
Che cos' è questa storia?

La realizzazione della Divinità, l'esperienza di Dio e la conoscenza della Divinità in noi sono possibili solo se raggiungiamo lo stato di 'non-mente'.
Lo stato di 'non-mente' é una garanzia. È il solo sentiero possibile per captare la Divinità interiore. La mente è il più grosso ostacolo, il collo di bottiglia, o la 'cortina di ferro'. Perché?

Un esempio semplice. La mente crea tutto. Oggi siamo frustrati. Siamo insoddisfatti. Siamo impazienti. Siamo ansiosi. Non siamo rilassati. La generazione moderna (tutti noi) non sa che cosa sia il rilassamento.
Sappiamo bene invece che cosa sia la tensione. La nostra vita è piena di tensione. La nostra vita è piena di paure. La nostra vita è votata alla velocità, alla velocità, alla corsa. Dappertutto vediamo gente che corre, corre, corre.

Chiedete:"Perché?" Perché è il loro stile di vita. Hanno sempre fretta, fretta, fretta - F-R-E-T-T-A. Nella vita non si dovrebbe avere fretta (in inglese "HURRY", che si pronuncia all'incirca "hari" - n.d.t.). La vita dovrebbe essere di Sri Hari -H-A-R-I, il nome di Dio. Non H-U-R-R-Y- (fretta) ma H-A-R-I- (Dio) (gioco di parole in inglese fra 'HURRY' - fretta - e HARI n.d.t.).

Non permettete al 2001 di essere l'anno della fretta. Fate che sia l'anno di Sri Hari. Per raggiungere questo scopo, il rilassamento è molto importante.
Quando Bhagavan fa il giro per il Darshan, si vedono certe facce... se potessimo vedere le nostre facce allo specchio in quei momenti, ci sentiremmo male. Si vedono facce cosÍ serie, sebbene Bhagavan stia passando di là.

Perché l'uomo è così serio? Non gioisce né per l'eccitazione né per la bellezza del Signore. Pensa alla sua famiglia, al suo mutuo, al suo conto in banca, al suo biglietto aereo per tornare a casa, al viaggio di ritorno ed alla partenza spossante, a tutti quelli che gli staranno addosso, alla promozione che avrà o meno, o magari alla formazione di una società che ha lasciato in sospeso, e che possiamo trovare cancellata o confermata.
Questi sono i suoi pensieri! Con questi pensieri in testa mentre guarda Swami, che genere di faccia possiamo aspettarci? Non c'è eccitazione! Dopo, quando la famiglia gli chiederà: "Hai incontrato qualcuno?" Lui risponderà semplicemente: "Ah, Swami è venuto per il Darshan." Tutto qui?

Potete gioire di Swami solo in uno stato di "non-mente". 'Non-mente'
significa mente silenziosa. Quando la mente comincia a lavorare, come funziona? Diciamo: "Non c'è tempo, non c'è tempo. Abbiamo tempo per tutto il resto. Ma non ci prendiamo tempo per noi stessi. 'Non ho tempo per me stesso. Ho tutto il tempo che vuoi per te, per la mia famiglia, per la mia professione. Ho molto tempo per le chiacchiere, per guardare la Tv, per tutto. Ma non ho tempo per il mio vero Sé. Non mi resta tempo per esaminare il mio Sé. Non ho tempo per sentirmi assolutamente rilassato, per il mio Sé.
La vita è diventata carica di tensione e permeata di ambizione. Perciò non siamo mai rilassati. Non sappiamo neppure che cosa significhi 'rilassamento'.
Solo così, nella spiritualità, nello stato di non-mente, siamo in grado di goderci Swami.

Eccovi un semplice esempio. Vediamo Swami. Siamo felici di quella visione.
Ma quando la mente comincia a lavorare, come può percepire Swami?
Questo si applica a tutti indistintamente. (Ripeto ancora una volta, ancora ed ancora, che io non sono un'eccezione, da nessun punto di vista. Qualsiasi punto io vi indichi, sappiate che stiamo navigando sulla stessa barca. Ogni lettura, ogni discorso, è un'opportunità per pensare insieme, per condividere, per investigare insieme, per esplorare e gioire insieme. Non sono uno che intende parlarvi da una tribuna o da un pulpito. Assolutamente no.
Stiamo 'pensando insieme'.)

Allora, quando la mia mente entra in azione durante il Darshan, come si comporta? Com'è che mi fa diventare una scimmia? Swami dice: "La mente è una scimmia pazza." Noi non sappiamo di essere scimmie! Ma siamo molto felici di chiamare gli altri scimmie! (Risata) E ci piace osservare le scimmie vere perché sono un riflesso della nostra natura profonda!
(Risata)

Quindi, quando la nostra mente comincia a lavorare durante il Darshan, quali saranno le esperienze nello stato mentale in cui ci troveremo? "A chi ha concesso il padnamaskar ? (Risata) Chi ha chiamato per l'intervista?
(Risata) Chi ha ricevuto la vibhuti? (Risata) A chi ha fatto l'anello?
(Risata) 'Oh, ha sorriso a quella persona. Ah-ha.' (Risata) 'Oh, ha preso il suo fazzoletto.'

Queste statistiche non vi saranno di alcun aiuto. (Risata) 'Se un altro riceve la Vibhuti, non è di alcun beneficio per me.' 'Se quell'altro ha ricevuto il padnamaskar, non mi rende felice.' A causa della mente, uno si mette a registrare i dati: 'Chi ha avuto namaskar?' 'Che cosa fa quello?',
'Che cosa ha fatto quell'altro?', e così via. La mente non dice: 'Oh sciocco! Tu non hai avuto nulla!' (Risata) Non dice quando riceverai qualcosa. Non dirà mai: 'Trasforma te stesso.' Non dice: 'Sii allegro, ragazzo mio. Sii beato. Sii giocoso. Sii felice!' Non dice queste cose.
Pensa a quello che ricevono o fanno gli altri! Questo è il motivo per cui sei infelice.

La mente pensa rivolta verso l'esterno. La mente è sempre rivolta all'esterno, 'pravritti'. Per questo motivo siamo a conoscenza di quante persone hanno ricevuto l'intervista. Ed il momento in cui veniamo a sapere che Tizio o Caio sono vicini a Swami, e che al talaltro Lui ha parlato, siamo un po' gelosi di loro. E questa è la reazione successiva della mente:
'Quel tipo non partecipa mai al 'nagarsankirtan' (Canto devozionale pubblico per le strade all'alba, n.d.t.). E non partecipa mai a nessuna attività di servizio. Non sono forse IO uno che fa servizio? Perché non mi viene concessa un' 'interview'? Perché non vengo ricevuto da Swami? Perché quello invece viene ricevuto? Perché non io?' Questi sono gli stratagemmi della mente, che hanno il risultato di non farci godere Lui.

Non solo. Quando Swami infine si avvicina a noi, noi siamo consci della lettera che abbiamo in tasca. Quando gliela daremo?...'LasciameLo godere!
Permettimi di essere felice! In fondo, la lettera gliela posso anche spedire per posta! Baba l'ha detto tantissime volte! "Nel momento in cui scrivete, io ho già ricevuto tutte le notizie! So che cosa volete nel momento stesso in cui cominciate a scrivere!' Non c'è bisogno che mi diate la lettera!"

Ma vogliamo avere la soddisfazione di darGliela e la gioia di essere osservati dagli altri mentre gliela diamo, cosa che è ancora più importante!
(Risata) Se Swami si ferma con la Sua macchina sulla strada, quando nessuno sta guardando, e poi prende la lettera, non c'è eccitazione. Ma se la prende nel Mandir, 'Grandioso!', Perché tutti possono vedere che ha preso la mia lettera! (Risata) Questo è lo stato negativo in cui si trova la mente.
Siamo tutti colpevoli di questo. Nessuno fa eccezione!

Invece, lo 'stato di non-mente' non tiene conto della pubblicità. Non ha interesse per la pompa e l'esibizionismo. Non indulge nel compiacimento di sè stessi. Condivide sempre. Posso godermi Swami se non ho da pensare alla lettera nella tasca. La lettera può anche arrivare più tardi! Non permettiamo alla lettera di disturbarci continuamente! Questo è lo stato di non-mente.

Non mettiamo in dubbio Swami. Non cerchiamo di analizzarLo. Cerchiamo di realizzarLo. Dio non è un esperimento. Dio è un'esperienza. Dio non è qualcosa da analizzare. Dio dev'essere realizzato, non analizzato!

La vostra mente analizza troppo. Amare Baba è una cosa semplice. Ma alcuni mi chiedono: "Come si fa ad amare Baba?" Io rispondo così: "Non mi avete mai chiesto che cosa dovete fare per amare vostro figlio. Per favore, fatemi prima quella domanda!" Nessun idiota farebbe la domanda:"Come faccio ad amare mia moglie?" Nessuno. Qualcuno vi chiede forse: "Per favore, mi dici come posso fare ad amare mia moglie?" Se qualcuno ve lo chiedesse, gli rispondereste che non si trova nel posto giusto, e gli dareste l'indirizzo di uno psichiatra. (Risata)

Quindi, non chiediamo mai: "Per favore, ditemi qual è il modo per amare mia moglie. Per favore, ditemi come posso fare ad amare mio figlio." Ma:
"Per favore dimmi come amare Baba." Così stupido, così stupido! Stupido in modo orribile! Perché? Perché Baba vi è più vicino dei vostri parenti più stretti.

I vostri cari possono non essere presenti in certe occasioni, in certi momenti. Se siete in ufficio, non siete con i vostri bambini. Se state sempre coi vostri bambini e rendete la vostra casa il vostro ufficio, domani potreste trovarvi per strada! (Risata) Non potete concentrarvi sul vostro lavoro! Perciò ci sono delle occasioni in cui siete in servizio, in cui per lavoro dovete star lontano dalla vostra famiglia. Ma Bhagavan dice sempre:
"Io sono con voi, in voi, sopra di voi, intorno a voi, sotto di voi."
Dice proprio questo.

Ora, chi può dire come si fa ad amare Baba? Se è con voi, se è in voi, non possono esistere domande del tipo: "Potresti dirmi come fare per amare Baba?" Una domanda del genere indica solo una grande ignoranza. È l'ignoranza che induce a porre una domanda simile.

Voi amate voi stessi. C'è qualcuno che dice: "Io non amo me stesso"?
Oh...ma bene... E allora chi amate? Se non amate voi stessi, non potete amare nessuno. Se non rispettate voi stessi, non potete rispettare nessuno.
Allora, chi dirà una cosa del genere? C'è qualcuno qui che dice: "Io non amo me stesso"? Qualcuno lo direbbe mai? No, se amo me stesso significa che io amo Baba in me perché Baba è in voi.

Allo stesso modo dite: "Io rispetto me stesso". Significa: "Io rispetto Swami". "Io amo me stesso". Significa che amate Baba allo stesso modo.
A causa della falsa identificazione con il corpo, a causa della designazione erronea data a noi stessi nell'identificarci con la mente, a causa della sovrapposizione col senso dell'ego, non percepiamo la verità su noi stessi.
È l'ego a fare questi giochi, a causare la nostra rovina. Altrimenti avremmo realizzeremmo la vera entità, il nucleo del nostro essere, l'esistenza, che è lo spirito o Atma.

Quindi, amici miei, 'Mettete fine alla mente' significa 'stato di non-mente - niente analisi, niente sperimentazione, niente ragionamenti, niente razionalizzazione. È solo esperienza pura e semplice. Quando c'è un vento fresco nella stagione invernale, la stagione del Natale, una bella stagione dell'anno, se qualcuno vi porrà domande di questo tipo: "Ma perché questo vento fresco? Quanto durerà? Fino a che punto ce lo godremo? Non è bello?" Risponderete: "Scusi tanto signore... mi dispiace, incontriamoci l'anno prossimo!" (Risata) "Mi scusi, può lasciarmi in pace, per favore?"
(Risata)

Quindi non potete argomentare sul venticello fresco. Non potete fare domande su di esso. "Perché vento fresco? Perché goderselo? Che cosa c'è di bello in esso?" La sua bellezza risiede nel fatto di sperimentarlo. Il gusto del budino risiede nel poterselo mangiare. In quello stesso modo vi godrete un venticello fresco, sperimentandolo, tutto qui. Non avete da ragionarci su, da razionalizzarlo. Vi godete i colori dell'alba, di una bella alba.
(Chissà se qualcuno di voi si è mai recato a Capo Cameron, Kanya Kumari. Laggiù vedere l'alba è uno spettacolo meraviglioso.)

Nessuno si recherebbe là per dire: "Alba? - Quando? Che cosa? Perché?
Per quanto tempo? Che cosa è tutto questo?" - "Tutto a posto! per favore tornatevene a casa. Lasciatemi in pace!, tutti!" (Risata)

L'alba è bellezza. Le stelle luccicano. Il chiaro di luna... 'Oh, chiaro di luna! Splendido chiaro di luna!' Quindi, alcune cose di gran valore non vengono date per ragionarci su, non sono state date per la razionalizzazione, né per esperimenti di laboratorio. No. Vengono date affinché vengano sperimentate. In estate, particolarmente in India, i mango si trovano dappertutto, i frutti di mango. Oh! La gente li ama! Quando mi portano un frutto di mango maturo, io non chiedo: "Dove lo hai preso?
Per favore , portami all'albero che ha generato questo frutto. Fammi incontrare il giardiniere!" (Risata) Terribile! Quell'uomo capirà dalle tue osservazioni che questo frutto non è per te! (Risata) " Pensavo che tu fossi una persona sana di mente! (Risata) Adesso so che non hai tutte le rotelle al giusto posto! (Risata) Fammi un po' stare attento, se no c'è il rischio che tu mi morda! (Risata)

Il punto è il seguente: cominciate assaggiando il mango. Non vi preoccupate di sapere da quale coltivazione proviene, che grado di assorbimento ha, a quale varietà appartiene l'albero, e che tipo di concime dovete somministrargli se è una varietà di mango coltivata. No. Vi godete semplicemente il frutto, non è vero? Allo stesso modo, la frutta, il chiaro di luna, l'alba, i freschi venticelli, gli alberi di pino, le cime di montagna, la neve, le gocce di rugiada mattutina, sono tutte cose di cui dobbiamo fare ESPERIENZA. Non è roba da analizzare.

Un altro esempio. Il sorriso di un bambino... Quando un bambino sorride, non chiedete: "Quanto durerà quel sorriso?"(Risata) "Perché il bambino ride?
(Risata) Si aspetta qualcosa da me? Un paio di dollari perlomeno?"(Risata) O qualche prestito dal fondo monetario internazionale?"
Che cosa terribile pensare a questo modo...

Il sorriso di un bambino va goduto. CosÍ pure lo sbocciare di un fiore.
I fiori del mattino, le rose, i girasoli... ogni volta che un fiore sboccia ce lo godiamo. Queste cose, queste cose di gran valore, non devono essere analizzate. Non possono essere messe in un'intelaiatura di ragione e stagione. Vi perdete nell'apprezzamento della bellezza della Natura.
Questo è ciò che si chiama 'vivere nell'esistenza'. Viviamo nell'esistenza, quindi.
Viviamo il momento.

'Oh, Bhagavan, Ti sono grato per avermi donato questo corpo, per il fatto di poter stare con Te in questo momento. Gioisco di ogni momento. Ti sono grato di questa esistenza' Questa é la vita spirituale. La vita spirituale non è il passato. La vita spirituale non è il futuro. La vita spirituale è proprio qui in QUESTO MOMENTO.

Alcuni si lamentano, mentre Bhagavan ci concede il Suo meraviglioso Darshan, "Devo andarmene la settimana prossima". Ma se te ne devi andare la settimana prossima, perché piangi già da ora? (Risata) Tutti devono andarsene una volta o l'altra, o da un posto ad un altro o persino in un altro pianeta!
(Risata) Perciò non c'è alcun motivo di piangere! Godetevi il momento presente. Sperimentatelo. Siate felici! Facciamo sì che quest'anno 2001 ci porti questa 'vita di esistenza'. Che quest'anno sia una vita di 'momento dopo momento', nell' apprezzamento di ogni secondo di vita. Godiamoci l'esistenza, la creazione, la bellezza.

Identifichiamoci con la Natura, che altro non è che esistenza.
Dovreste vedere Bhagavan quando se ne sta in mezzo ai fiori. Ogni volta che va a Kodaikanal... oh, ci sono innumerevoli piante laggiù, piante bellissime e fiori meravigliosi! Forse anche i fiori pregano e aspettano il Signore!
Anche i fiori sono felici.

Cari amici, non parlo in modo irresponsabile. Ho studiato botanica.
Recentemente sono stati fatti particolari studi sulle piante. Sembra che una pianta che venga innaffiata da voi personalmente cresca più rigogliosa.
Innaffiate una pianta nel cortile. La curate. Le state accanto. Siete felici di averla. Nel contempo avete un'altra pianta ma la trascurate.
Le date acqua proveniente dalla canalizzazione delle acque luride.
Riceverà abbondante acqua lurida. La canalizzazione porta l'acqua del bagno e la pianta la riceve automaticamente. Osservate la crescita di entrambe le piante. La pianta che avete innaffiato personalmente fiorisce prima della pianta che è stata irrigata automaticamente con le acque nere. La pianta che riceve le vostre attenzioni personali fiorisce prima di quella della pianta che viene trascurata.

Allo stesso modo un bambino che viene trascurato nella vita soffre di ossessioni, di inibizioni, psicologicamente diventa un disastro o subisce un ritardo mentale. Bisogna prendersi cura dei bambini. I bambini devono essere accarezzati. Vezzeggiati. In modo simile identifichiamoci con l'esistenza.
Amiamo le piante. Amiamo gli animali, perché l'esistenza è Una.

Tutti sono Uno, figli miei. Siate eguali a tutti.
L'esistenza è Divina. La vita è Amore. E il principio di vita è uno e lo stesso nell'intera esistenza. Una volta che cominciamo ad amare l'esistenza, la vita sarà una vita di Verità, Bellezza e Bontà, 'Sathyam Sivam Sundaram'.
Se sono felice con la Natura, la Natura è felice con me. Se sono felice con me stesso, sono felice con tutti. Se sono soddisfatto, contento della mia vita, la mia vita scorrerà liscia.

Facciamo del 2001 l'anno dell'esistenza, l'anno in cui perseguiremo l'affinamento del nostro intelletto. Facciamo sì che esso sia l'anno in cui il nostro nucleo più profondo, il vero centro della nostra vita, il reale Essere, fiorirà. Lasciamo che fiorisca al massimo. Lasciamo che l'anno 2001 dica 'addio' all'anno 2000. Non c'è niente per cui valga la pena di guardarsi indietro. Non guardo indietro. Non sono orgoglioso del passato né sono depresso a causa del passato e non conto sul passato. E nemmeno mi sento colpevole per ciò che ho fatto nel 2000. No.

Sentimenti di colpa, coscienza colpevole, sono molto più pericolosi della colpa stessa. Non sentitevi colpevoli di nulla perché, i sentimenti di questa coscienza colpevole vi fanno sentire 'ossessionati' da questa colpa.
Essa vi fa sentire inferiori. Vi fa sentire schiavi. Non abbiate questi sentimenti.. Niente colpa. Non fate niente. Non abbiamo bisogno di avere una coscienza colpevole a proposito di nessuna cosa.

2000 - il passato è passato. Non me ne devo sentire orgoglioso né mi devo sentire colpevole di ciò che è passato. Entro nel 2001, con tutta la sua freschezza e novità, con tutta la sua bellezza. Questo ci dà un'ampia opportunità di vivere nell'esistenza, momento-per-momento.

Cerchiamo di comprendere che la vita non è meccanica. Se chiedete a chiunque: "Come stai?", questi risponderà: "Tiro avanti." Allora mi sentirò come se io lo stessi 'tirando'! (Risata) Come si può dire 'tiro avanti' nella vita? No! Siete dei vagoni ferroviari, che possono venir 'tirati'? O siete dei trattori, che devono essere 'tirati'? Sarebbe una vita meccanica, una vita morta. Non diciamo: "Tiro avanti, in un modo o nell'altro vado avanti." Non è così! Amici miei, la vita è una celebrazione! La vita è un festival. La vita è una danza. La vita è musica. La vita è Amore. La vita è estasi!

La vita è estasi. Non è eccitazione. Eccitazione ed estasi sono due cose ben diverse.
L'eccitazione è destinata a cambiare. L'estasi è esperienza maturata. I bambini si eccitano alla vista dei giocattoli. Non è quel tipo di eccitazione che noi vogliamo. Noi vogliamo l'estasi, nella cui bellezza ci perdiamo, dove l'individualità, la personalità, il nome e la forma non esistono. Quella è l' estasi. Nello stato di estasi la vostra forma, il vostro ego, la vostra autorità, la vostra conoscenza, la vostra nascita, la vostra professione, non esistono. Quello è lo stato di estasi. Se dite:
"Sono alto sei piedi (ogni 'piede' corrisponde a 30,48 centimetri) e sono un campione", bene, siatene pure eccitati, ma non siete estatici. L'estasi è spirituale. L'eccitazione è fisica.

Fate che l'anno 2001 sia estatico. Smettiamo di provare eccitazione.
Non potete essere eccitati. Se vi eccitate per ogni piccola cosa, svilupperete ipertensione sanguigna. (Risata)
Estasi!

Allora, amici miei. La vita è musica. La vita è musica - una musica silenziosa - silenziosa. Nel parlare di un fiore, nelle foglie che si muovono ad una fresca brezza, là è la musica della vita. Quando vi imbattete in un ruscello che corre, nei fiumi, nelle acque che scorrono incessantemente, là è la musica della vita. Quando cascano le gocce di pioggia, sì, quella è musica. Osservate le gocce di rugiada al mattino, come potete vederle sulle foglie di loto. Quando le gocce di rugiada al mattino cascano nell'acqua tutt'intorno, quella è musica. La vita è musica. Il battito del cuore ha un ritmo. È musica. Se il battito del cuore perde il suo ritmo, non c'è musica e noi diventiamo pazienti cardiaci! (Risata)
C'è musica nel battito del cuore. C'è musica nella circolazione del sangue.
La vita è musica. La vita è ritmo. La vita è una danza, una danza celestiale.

Osservate Bhagavan durante il canto dell'Aarati. Si muove. Il suo corpo va a tempo seguendo il ritmo. Non sta lì come un militare! No. La vita è una danza, una danza celestiale. La vita è una canzone celestiale. La vita è una musica celestiale. La vita è un momento che dal terrestre va al celestiale, dal mondano allo spirituale. la vita è divertimento. La vita è umore.
La vita è gaiezza e giocosità. La vita è gioia. La vita non è mai un fardello.

Sfortunatamente, nel nome della spiritualità, abbiamo fatto diventare tutte le religioni pesanti fardelli. (Risata) "Devo fare la mia meditazione mattutina" Oh-ho. È una cosa seria? (Risata) Sembrate dei chirurghi, pronti ad entrare in sala operatoria per operare qualcuno, magari di appendicite, cosa che richiede la vostra immediata attenzione! (Risata) No. Così, non è serio. Non ci dev'essere tensione. La vita è beatitudine. La vita è una sfida, la sfida ad affrontare ogni problema, ogni genere di negatività, mantenendo compostezza ed equanimità.

In tutta umiltà, per conto di tutti i devoti Sai, con tutto il rispetto per tutti i fratelli e sorelle Sai, che sono stati così gentili da riunirsi qui questa mattina, offro la mia preghiera. Sono certo che tutti voi vi unirete a me nel pregare Bhagavan, affinché Egli ci doni lo spirito giusto per goderci la vita.

Gioite, perché siete contemporanei di Dio! Questa opportunità non è data a tutti! Non è data a tutti in ogni tempo! È la più grande benedizione!
Gioiamo della benedizione di poterLo ascoltare! Gioiamo della possibilità unica, del privilegio che ci sono stati concessi di vederLo ogni giorno, mattina e pomeriggio! Gioiamo ancora e cantiamo lodi a Bhagavan!

Facciamo sì che il 2001 sia un anno di celebrazione, di letizia, di estasi, cantando la Sua gloria, facciamo come la rugiada del mattino, che cade nel fiume e si dimentica di sè, perde la sua forma ed il suo nome. Essa diventa una con l'acqua. Finché si trova sulla superficie di una foglia, è una goccia. Quando la goccia casca nell'oceano, diventa uno con l'oceano.

Che il 2001 ci aiuti a lasciar cadere la nostra 'goccia' di ego, la nostra 'goccia' di orgoglio, di personalità individuale, affinché possiamo diventare uno con l'oceano attraverso la devozione, uno con l'Infinito, uno con l' immensità ed il senza-limiti.
Là si trova il vero stato di beatitudine. Quella è la vera realizzazione della vita, non qualche aumento di stipendio, non un conto bancario ben fornito! Questi non sono risultati di valore.

La spiritualità non è un risultato, lasciate che ve lo dica. La spiritualità non è un compimento di qualcosa. La spiritualità non è un esperimento.
La spiritualità è l'esperienza immediata, qui ed ora.

Che Bhagavan possa benedirvi!

Buon anno nuovo!
SAI RAM