Satsang

Incontro domenicale con Anil Kumar

10 settembre 2000

Cari Fratelli e Sorelle !
Fino ad oggi vi ho sempre aggiornato su ciò che Swami dice agli studenti nella veranda. Nel frattempo sono successe alcune cose. Credo fosse il 3 di Settembre ed erano in corso alcune conversazioni. Era il giorno dell'immersione degli idoli Ganesha nel Chitravati (alla fine della festa di Ganesha è abitudine immergere gli idoli nel fiume). Come avrete potuto notare moltissimi idoli sono stati portati qui in processione, mentre i ragazzi cantavano e danzavano. Bhagavan ha concesso a tutti i gruppi una foto, poi le processioni con gli idoli se ne sono andate.

Quel giorno, per caso, sono arrivato con molto anticipo, ma quando sono giunto tutti erano già riuniti, in particolare i ragazzi della scuola primaria, che erano tutti seduti nella prima fila. Con mia grande sorpresa ho visto Swami seduto sulla sedia sulla piattaforma tra i due leoni, intrattenersi scherzando con i ragazzi. La discussione che si stava svolgendo tra i ragazzi della scuola primaria e Bhagavan era di immenso valore da un punto di vista generale, ma dava anche una idea delle
qualità dei ragazzi e del tipo di istruzione che ricevono già alla scuola primaria.

Noi tutti eravamo molto divertiti ad ascoltare. Alcune cose le ho annotate sul mio quaderno e ora voglio dividerle con voi in questa piacevole mattinata. Io sono un insegnante e dividere con gli altri quello che so fa parte della mia natura. Non riesco a tenere nulla tutto per me. Ma lasciate ora che vi racconti cosa è accaduto quel giorno.

Swami iniziò a fare alcune domande e i ragazzi iniziarono a rispondere.
Amici miei queste domande sarebbero molto molto importanti per ognuno di noi. Io, per primo, penso che Swami volesse comunicare a tutti queste cose, utilizzando come tramite i fanciulli riuniti in quella mattina. E' questo il motivo per cui ora voglio dividere con voi il materiale raccolto.

(1) "Da dove venite?"

La prima domanda posta ai ragazzi fu: "Da dove venite?" La risposta che ognuno di noi avrebbe dato sarebbe stata la solita: "Vengo dal Canada, o dalla Svizzera, o dagli Stati Uniti" e così via. Quale fu invece la risposta dei ragazzi preparati nella scuola primaria di Sai Baba?
La risposta di uno di questi fu: "Vengo da Te, Swami. Io vengo da Te."

Questa risposta è molto importante perché tempo fa Bhagavan aveva spiegato che noi non veniamo dai nostri genitori. Noi siamo venuti 'attraverso i nostri genitori' e non 'dai nostri genitori' . Una piccola differenza di preposizione!

La stessa cosa fu detta anche da Khalil Gibran nel suo libro 'IL PROFETA' dove Gibran sostiene che noi veniamo in questo mondo 'attraverso' i nostri genitori, che quindi agiscono come mezzo. Dio ha scelto di portare in questo mondo un pezzetto di coscienza, un essere di coscienza, una creatura di coscienza. Questa viene portata nel mondo dalla volontà Divina, per mezzo dei genitori. I genitori sono solo lo strumento per portare in questo mondo esseri di coscienza. Il nostro vero essere è coscienza.

Che meravigliosa risposta ha dato quel fanciullo!!! Io non so dirvi se il fanciullo fosse perfettamente consapevole della filosofia che c'era dietro alla sua risposta. Comunque questo è esattamente ciò che è avvenuto!

(2) " Quale è la forma di Dio?"

La seconda domanda è stata: "Qual è la forma di Dio?" Se questa domanda fosse stata posta a molte delle persone che si trovano nella Sai Kulvant Hall, la risposta sarebbe stata la solita, condizionata dal tipo di cultura.
Per esempio un devoto di Rama avrebbe risposto: " La forma di Dio è questa:
piccolo di statura, con una corona in testa, arco e frecce." Questo è in linea con la descrizione di Rama. Quelle persone, essendo devote di Rama, avrebbero dato di Dio la descrizione di una immagine di Rama.

Ma se la stessa domanda fosse stata posta a qualche altro, per esempio ad un devoto di Krishna, la sua risposta sarebbe stata: "Ha penne di pavone sulla testa, tiene il flauto tra le labbra ed è un pastore di mucche."

Ricapitolando, ognuno ha la propria idea sulla forma di Dio. La filosofia dice che Dio appare nella forma che ognuno desidera, perché tutte le forme sono le Sue. Egli può prendere qualsiasi forma. Si potrebbe dire che Egli è il riflesso del Suo interesse, della Sua compassione, del Suo Amore per i Suoi devoti. Quindi egli appare ad ognuno esattamente come lo desidera.

Ma quale fu invece la risposta di questo fanciullo di Sai? "Swami, l'Amore è la forma di Dio." Che risposta stupenda!
Io non credo che nessuno di noi avrebbe dato questa risposta. Questa risposta è nota a tutti noi, ma nonostante questo non l'avremmo mai data.
Perché quando siamo in presenza di Bhagavan il nostro cervello si 'distacca', è 'finito'. Siamo veramente fusi. Non riusciamo a proferire parola. Non saremmo mai in grado di dare rapidamente risposte corrette a Swami.
Invece questo fanciullo ha risposto con la massima serenità : "L'Amore è la forma di Dio."

(3) "Se l'amore è la forma di Dio, cosa possiamo fare per raggiungerlo?"

La successiva domanda è stata questa, "se l'amore è la forma di Dio come possiamo raggiungerlo, come fare per andare da Dio?"
Se questa domanda fosse stata posta a noi oppure ad un fondamentalista, a un uomo tradizionale o a un Hindu ortodosso avrebbero risposto: "il modo di vivere Hindu è la sola strada per raggiungere Dio."

Un cristiano, un puritano o un cattolico avrebbero invece detto: "il modo cristiano è il solo per raggiungere il Dio."
Un islamita avrebbe risposto "l'Islam è la sola strada che conduce a Dio."
Un buddista a sua volta: " Buddha è il solo Dio, e il Buddismo è la sola strada." E questo anche se Buddha non ha mai fatto riferimento a Dio.

Volete sapere quale fu la risposta del fanciullo di Sai? "La strada per raggiungere Dio è amare tutti e servire tutti." Abbiamo ascoltato questa cosa un numero infinito di volte ma non sappiamo se questa è la giusta risposta alla domanda. Osservate invece la vivacità del ragazzo di Sai: che intelligenza, che prontezza, che accuratezza, che esattezza, che comprensione, una risposta immediata e spontanea. Ma non è tutto qui; questi ragazzi si comportano come se fossero informati una settimana prima che Swami avrebbe fatto queste domande. Sono sempre pronti come avviene nelle moderne interviste, dove però la domanda viene comunicata prima dell'intervista stessa. Solo che qui non è esattamente così. Tutto avviene all'improvviso senza alcuna preparazione, ma la risposta é unica come avete potuto notare.

(4) "Quale è la strada per la immortalità?"

La successiva domanda è stata: "quale è la strada per immortalità?"
Questo è stato l'argomento spiegato da Swami questa mattina nel Suo Divino Discorso.
La risposta ora la conosciamo, ma non sarebbe una risposta breve.
Avremmo sicuramente bisogno del tempo necessario per scrivere 4 o 5 pagine. I fanciulli di Sai invece hanno risposto così, molto più sinteticamente: "la strada per raggiungere l'immortalità è rimuovere l'immoralità." Che bellissima risposta!

Cerchiamo ora di analizzare meglio la risposta e di comprendere ciò che i ragazzi hanno detto: 'rimuovere l'immoralità'. Un punto ci deve essere molto chiaro. L'immoralità non è una cosa originale, non nasce con noi. Non fa parte della nostra natura né delle nostre qualità. L'immoralità è un difetto che comincia quando entriamo in associazione con altre persone. Nasce delle amicizie, dalle cattive compagnie e dal tipo di cibo che mangiamo e che beviamo. Questi sono i nostri vizi. Sono essi responsabili della immoralità.
Noi non siamo nati immorali. Siamo nati senza macchia, puliti, perfetti e divini.

Ognuno di noi è una scintilla del Divino, come Bhavagan ha ricordato questa mattina nel Suo Discorso. Il corpo è il tempio di Dio, che ne è l'abitatore eterno. Quindi il corpo è il tempio, mentre il suo abitatore, l'anima e lo Spirito, sono Dio. Ma se siamo fondamentalmente Divini, se siamo incarnazioni della divinità, come può l'immoralità trovare posto in noi?
L'immoralità trova un posto qui a causa delle cattive compagnie, delle cattive abitudini, del cattivo cibo e dei cattivi pensieri. Questo è tutto.
Ma fondamentalmente noi siamo originali, puri, non inquinati, eterni,
immortali, dolcissimi, perfetti, la Verità, senza macchia, cristallini.
Questa è la nostra natura, l'anima, la coscienza.

L'identificazione con il corpo, i sensi che dominano la mente, la mente che corre dietro ai sensi, i sensi che sono fuori da ogni controllo, ci hanno resi immorali. Quindi tutto ciò che si è sovrapposto alla nostra moralità, alla nostra natura, deve essere rimosso per poter tornare alla forma originale, per poter tornare alla natura originale, all'immortalità.
L'immortalità è la nostra vera natura.

A tutto questo si è sovrapposta l'immoralità, qualcosa di simile al sole che viene ricoperto dalle nuvole. Quando queste nuvole se ne saranno andate il sole tornerà a brillare. Non è il sole che appare e scompare, va e viene; il sole è sempre là. Continua ad essere là. Sono solo le nuvole che gli passano continuano davanti. Analogamente l'immoralità è simile alle nuvole che coprono il sole originale.

Il sole brillante, il sole che irradia calore e che rifulge è la nostra coscienza, la nostra natura, ma viene continuamente nascosto dalle nuvole dell'immoralità. Se queste nuvole scomparissero, il sole della immortalità tornerebbe ad essere visibile. Questa è la filosofia che si nasconde dietro la risposta data da quel fanciullo in quella bellissima giornata.

(5) "Cosa è Il NAMASKARA?"

La parola Namaskara è formata da due parole 'na' e 'ma' che significano 'non io'. 'Non io' sta a significare 'Quello non sono io'. Dentro di noi c'è Dio e non il corpo. Na + Ma: Io non sono questo corpo, non sono questa mente, non sono questo intelletto. Ma allora che cosa è la Coscienza? Che cos'è lo Spirito, che cos'è l'Anima, che cos'è ciò che voi chiamate Atma?. 'Na' + 'Ma': io non sono questo corpo, io non sono l'intelletto. Questo è il tipo di consapevolezza che porta il Namaskara.

Quando io concedo il Namaskara, non è per il vostro corpo ma è per l'Atma che è in voi. L'Atma che è in voi è la stessa Atma che è in me. L'Atma in voi e l'Atma in me non sono niente altro che il Paramatma, il Divino.

L'Atma, la Coscienza, quando opera attraverso il corpo è chiamata Dehatma.
'Deha' (il corpo) + Atma (la coscienza) = Dehatma. Semplice matematica.
L'Atma, la Coscienza che opera attraverso questo corpo é Deha. Noi abbiamo sentimenti, camminiamo, ascoltiamo, facciamo tante cose. Tutte queste azioni fatte, ogni singola parte del nostro corpo opera a causa del Atma.
Qualcosa simile alla corrente che scorre attraverso il filo elettrico e fa illuminare la lampadina o funzionare il microfono. Tutti i giochi elettrici funzionano a causa del flusso della corrente. Analogamente ogni parte differente del nostro corpo funziona o opera a causa del flusso della (corrente) 'coscienza o Atma'.
Quindi l'Atma è paragonabile ad una corrente che scorre attraverso il corpo.
E questo è ciò che si chiama Dehatma.

Ma c'è anche un secondo livello, più alto, più sottile. Il corpo funziona, OK! Ma il corpo non può funzionare da solo. Supponiamo, per esempio, che io ora desideri una tazza di caffè. La mia mano prenderà una tazza con il caffè, ci metterà lo zucchero prendendolo dalla zuccheriera e solo a questo punto potrò sorseggiarlo, molto bene. OK. Ma tutte queste sono azioni conseguenti. Sono le seconde azioni.

Ma allora quale è stata la prima azione? Il pensiero, il desiderio, la volontà di bere la tazza di caffè. La mia mente voleva che io bevessi una tazza di caffè, e questo ha fatto nascere in me l'idea di andare alla caffetteria, dove la mia mano ha preso la tazza e la zuccheriera per poi sorseggiare il caffè. Allora è la mente che 'ha' la volontà di fare qualcosa, è la mente che pensa, é la mente che vuole, è la mente che desidera. È la mente quindi l'origine di tutto.

'Mano Mulam Idam Jagat' . Questo è ciò che dice Bhagavan. Tutto il mondo opera, tutto il mondo funziona, ogni attività individuale, ogni attività pubblica, nazionale, internazionale, universale, cosmica, insomma ogni cosa, si basa su 'Mano Mulam Idam Jagat . La mente è quindi il principio fondamentale di ogni cosa. La mente è il fondamento sul quale si posa e fiorisce ogni attività umana, e sul quale ogni attività umana risulta moltiplicata. La base di tutto è la mente.

Senza la mente non potreste fare nulla. Supponiamo che accada qualcosa che per qualche momento vi renda inconscio, per esempio attraverso il cloroformio. Se la mente non è funzionale, non potrete pianificare di avere, per esempio, quella tazza di caffè. Non potrete pensare di avere una tazza di caffè perché la mente è intorpidita, è passiva, e non funzionale e come conseguenza non c'è alcuna attività del corpo. Ricapitolando ogni attività del corpo é resa possibile dal funzionamento della mente che si trova quindi dietro ad ogni azione.

La mente è tutto. È la mente che fa il bello e il cattivo tempo.
Ricapitolare, ricordare, riportare alla memoria sono tutte funzioni della mente. Pensieri e contro pensieri sono ciò di cui è piena la mente.
Allora noi non possiamo dire: "Mind, never mind' (Questo gioco di parole di Swami non ha molto senso quando viene tradotto letteralmente in Italiano - Mente, mai mente - Ndt). Non possiamo dire una cosa del genere, perché la mente è molto forte. È la mente che determina la personalità umana e gli obiettivi delle nostre azioni.

Ma questa mente come funziona? In modo indipendente? No. La mente funziona a causa dell'Atma. La mente è l'ego. La mente determina il senso dell'io: io faccio questo, io sono così e così, io vengo da questo posto. Io, io, io, questo io, l'ego non è niente altro che la mente e questa mente funziona solo a causa del Atma. Avete mai visto un ventilatore funzionare senza elettricità? No no no, dovunque il ventilatore si trovi è necessaria la corrente per farlo funzionare.

Ricapitolando, sia che si tratti della mente che del corpo, la corrente della Coscienza, la corrente dell'Atma è assolutamente necessaria. Ma, a livello del corpo si chiama Dehatma. A livello della mente, Ego. Mente + Atma è ciò che chiamiamo Jivatma, o Anima individuale. Dehatma = Atma + corpo; Jivatma = Atma + Mente. Quindi è l'Atma che fa sì che il corpo lavori. E' l'Atma che fa si che la mente pensi.
Ma allora cos'è quest'Atma? E' la Coscienza. Questa Coscienza che è in Me è la stessa che è in voi. Non esiste un'Atma italiana, o russa o svizzera. No, no, no! L'Atma è unica e sempre la stessa.

Amici miei, gli elementi di base nel mondo sono gli stessi. Per esempio:
l'acqua è H2O sia in India che negli Stati Uniti. Ed è così anche in Russia. Non è solo HO, ma H2O. Due parti di Idrogeno e una parte di Ossigeno. Quindi l'acqua è acqua in tutta la terra. E il fuoco è fuoco ovunque. L'ossigeno è ossigeno ovunque. Quindi i cinque elementi, i principi fondamentali, i costituenti di base, i componenti dell'Universo sono gli stessi e unici in tutto il mondo.

Sono le combinazioni, mutazioni, il mixage dei cinque elementi che ci rendono individuali, che rendono la nostra vita più confortevole, conveniente, lussuosa, stravagante e ci spingono a sfruttare la Natura.
Ma questo è un altro argomento. Ciò che mi preme sottolineare adesso è che le basi del Cosmo, i principi di base dell'Universo, sono essenzialmente unici e sempre gli stessi. Perché? Perché l'Atma, che è sempre alla base di essi, è la stessa.

Ma se l'Atma è in Me, in voi, in quella fanciulla, in ognuno....allora quante sono? Le scritture Hindu parlano di 84 lakhs di specie diverse.
In questo mondo esistono ben 84 lakhs di varietà di specie diverse. In tutte queste, sia che si tratti di una pianta, o di un animale o di un uccello o di una bestia o di un essere umano, la coscienza è la stessa.

Potremmo non credere che le piante abbiano una coscienza, ma siamo in errore. Andate vicino ad una pianta, toccatela gentilmente, sorridetele, passate un pò di tempo in sua compagnia. Trascurate invece un'altra pianta.
Poi guardate come crescono entrambe. Se avrete speso del tempo con una pianta, osservandola con Amore, toccandola gentilmente essa fiorirà in modo delizioso e crescerà molto bene. Le piante trascurate, di cui vi siete presi cura con freddezza, senza mai uno sguardo amoroso, senza mai una carezza, queste piante non cresceranno allo stesso modo di quelle che hanno avuto la vostra attenzione.

Ma non solo questo: quando vi avvicinate ad una pianta con un fiore, per esempio una rosa, vi sentite attratti verso di essa. Vi avvicinate e godete della sua bellezza. Ah! Il fiore allora si muove, come per esempio le margherite verso la Via Lattea, agitandosi in un modo o nell'altro.
Esse danzano: "Ecco un uomo che mi ama. Ecco un uomo che apprezza la mia bellezza."

Al contrario se vi avvicinate per cogliere un fiore, per tagliarlo, sia per tenerlo con voi o per metterlo ai piedi di un idolo, provate ad osservare i movimenti della pianta. Proprio come quando si fa un elettrocardiogramma si possono rilevare i flussi e i battiti del cuore, esistono certi dispositivi che permettono di rilevare i sentimenti e le reazioni delle piante.
Qualcuno di voi certamente ne ha sentito parlare.

Se allora connettete uno strumento del genere alla pianta e osservate cosa succede quando qualcuno si avvicina per tagliarla, potrete notare che essa inizia ad agitarsi e a tremare. Dopo questo potrete ancora sostenere che nelle piante non vi è Coscienza? C'è, C'è !!

Allora amici miei, la consapevolezza, la coscienza esiste sia nel mondo minerale, sia nel mondo delle piante, come pure nel mondo animale e in quello degli esseri umani. Esiste in tutte e 84 lakhs varietà di specie del mondo organico. Atma + Atma + Atma + Atma....= Paramatma.

Ricapitolando: Deha + Atma = Dehatma. Mente + Atma = Jivatma. Atma + Atma +....= Paramatma, Coscienza Suprema.

La Coscienza Individuale e la Super Coscienza. A livello individuale l'Atma si chiama Coscienza. L'Atma, che è uniforme in tutte le creature nel livello cosmico, a livello universale, a livello collettivo si chiama Super-Coscienza o Paramatma.

Pertanto la risposta alla domanda su quale fosse il senso del 'Namaskara' è facile. I miei rispetti, i miei umili saluti non sono al tuo corpo, ma alla tua Atma, alla Coscienza che è in te. Namaskara ha questo meraviglioso significato.

Ma Namaskara ha anche un altro significato. Una mano con le sue cinque dita rappresenta gli organi dell'azione, Karmendriyas. L'altra mano con le sue 5 dita rappresenta gli organi della percezione, Jnanedriyas. Gli organi dell'azione e quelli della percezione uniti insieme fanno 'Namaskara'.
Questo significa che quando gli organi dell'azione e quelli della percezione, uniti insieme, lavorano armoniosamente, in modo integrato e i loro frutti sono offerti a Dio, siamo in una situazione di totale 'abbandono'. Quindi Namaskara ha anche il bel significato di 'Abbandono'.

Quando il ragazzo ha risposto: "Namaskara, non 'IO', ma 'TU' " ha quindi risposto correttamente.

(6) "CHI E' VOSTRO AMICO?"

La successiva domanda posta da Bhagavan ai ragazzi è stata "Chi è vostro amico?" Se la domanda fosse stata posta a me, io avrei avuto bisogno di alcuni volumi perché sono abbastanza avanti con gli anni e ho sempre conosciuto tante persone fin dalla mia più giovane età. In verità credo di avere tantissimi amici.

Ma questa non è stata la risposta data dai ragazzi, studenti della scuola primaria di Sai Baba. Questi ragazzi hanno dato una magnifica risposta, intelligente e molto realistica. Io penso che se anche ora, all'improvviso mi faceste la stessa domanda non sarei tanto pronto da essere capace di dare una tale risposta.

Allora la domanda: "Chi è vostro amico?"
Essi non hanno detto, come avrebbe fatto chiunque: "Il mio amico è David o Thomas o qualunque altro ragazzo." Essi non hanno menzionato alcun nome dei loro amici. Essi hanno risposto: "DIO è il mio migliore amico, Dio."

Swami, non contento, ha ripetuto la domanda: "Chi è vostro amico?"
Un altro ragazzo ha risposto: "Dio è il mio solo amico."

C'è una notevole differenza tra 'il migliore amico' e 'l'unico amico'.
Se dite 'il migliore amico' significa che avete tanti amici e che tra questi Dio è il migliore. Se invece dite 'il solo amico' significa che non avete altro amico che Dio stesso. DIO è il vostro unico amico.

Che straordinaria risposta! Perché? (Ani Kumar a questo punto intona alcuni Bhajan: Krishna Murari, Bhava Bhaya Hari, Hey Giridhari Gopal).
Dio è il vostro amico, anzi Egli è l'unico amico, perché gli altri amici vanno e vengono. Oggi non ho più gli stessi amici che avevo quando frequentavo le elementari. Quando cambierò scuola, avrò ancora altri amici.
Quando poi lascerò il college, avrò ancora altri amici. Quando infine andrò all'università o inizierò a lavorare i miei amici saranno ancora diversi.
Gli amici cambiano in continuazione.

Questo perché i nostri amici dipendono dalla classe che frequentiamo, dalla nostra casta, dal paese dove viviamo, dalla lingua che parliamo, dalla nostra religione, dalle idee politiche o culturali o da qualsiasi altra cosa. Gli amici si basano su qualche cosa che si ha in comune e cambiano ogni volta che cambia qualcosa nella struttura della mia vita, della mia salute, della mia età.

Solo Dio non cambia mai! Qualunque sia la vostra salute o la vostra malattia, se lavorate o se siete giovane o vecchio, ricco o povero, elegante o sgraziato, uomo o donna, istruito o no, basso o alto, o qualunque altra cosa possiate essere, Dio è sempre lo stesso. L'amico che è sempre costantemente con noi è Dio. Dio è il solo amico, questa è la migliore risposta data da un ragazzo.

Ma il nostro Dio è esigente e ha posto subito un'altra domanda:

(7) "Chi è il vostro nemico?"

Ora saprei cosa rispondere alla domanda: "Chi è il vostro amico?" Ma che succederebbe se mi venisse chiesto: "Chi è il vostro nemico?" Mio Dio che risposta potrei dare? Cosa potrei dire? Di nemici ne ho tanti ma non vorrei parlarne troppo per non accrescere la mia animosità nei loro confronti.
Non so dire quanti ne ho. Posso solo dire che ne ho tanti.

Ma qual è stata la risposta data dai ragazzi di Sai? Amici miei, avrei voluto avere un registratore, ma credetemi (penso che abbiate fede in me) perché è tutto documentato.
La risposta dei ragazzi è stata: "Swami la mia collera, i miei desideri, il mio odio sono i miei nemici."

La rabbia, l'odio, l'avidità, la lussuria, l'avarizia, e i desideri.
Questi sono i nostri nemici. E allora quando il ragazzo ha risposto: "La rabbia è il mio nemico" è stata un'ottima risposta perché tutte le altre cattive qualità sono conseguenze della rabbia. La rabbia è la locomotiva che trascina tutto il treno e porta i suoi vagoni alla rovina. Si diventa ignoranti, fuori di testa, intossicati, non si sa più che fare o che dire, insomma una rovina completa.
Poi Bhagavan ha posto una successiva domanda

(8) "CHI E' GANESHA?"

"Swami, Ganesha è il figlio di Shiva e Parvati." Risposta corretta!
"Quanti fratelli ha avuto?"
"Swami, solo Subrahmanya" Risposta corretta!
" Quali sono gli altri nomi ? Subrahmanya è il solo nome? Ne conoscete altri?"

Swami poneva le sue domande in modo semplice in modo che i ragazzi potessero facilmente comprenderlo. Egli parlava con voce suadente, dolce e musicale, la voce di un usignolo, una voce celestiale. Al contrario quando noi insegnanti facciamo le nostre domande usiamo un tono che molto spesso fa restare confusi anche gli adulti. Ma questo è il nostro modo di lavorare.
Man mano che cresciamo crediamo che più si rendono complicate e complesse le domande più sembriamo sapienti. Saggezza non è complicazione!
Saggezza non è confusione. Saggezza è semplicità. Saggezza consiste nel rendere chiare le cose. Saggezza è umiltà. Saggezza è rendere semplici le cose complesse. Ma noi crediamo che saggezza sia rendere complicate le cose semplici.

Cosa hanno risposto i ragazzi? Uno si è subito alzato dicendo:
"Shanmukha."
"OK ,esatto, siediti pure"
Un altro si è alzato e ha detto:" Karthikeya"
"Molto bene ,siediti pure.
Quindi Karthikeya e Shanmukha sono gli altri nomi con cui è conosciuto Suubrahmanya. Egli era il fratello di Ganesha.

(9) Domande sul SARVA DARMA

Poi SwamiI ha detto: "OK, va bene. Il Cristianesimo è una gran bella religione. Qualcuno di voi conosce qualche grande personaggio tra i Cristiani? Qualche grande personaggio della Cristianità?"

"Swami, io lo so! Io lo so Swami!"
"Qualche altro sa dare una risposta?"
"Cristo, Swami, Cristo."
"Oh va bene, va bene, va bene. Fu certamente un grande uomo della Cristianità, un uomo di sacrificio, il messaggero di Dio, il figlio di Dio, il solo figlio di Dio che ha concluso la sua vita sulla croce per salvare la intera umanità."

Poi Swami ha aggiunto: "Qualcuno sa dirmi il nome di qualche posto importante per i Mussulmani?"
Un ragazzo si è alzato: "Swami!"
"Ah , si, si ,si quale?"
"La Mecca , Swami"
"Ok, corretto. La Mecca è la risposta esatta. Siediti pure."
"Qualche altro posto?"
"Swami, Medina, Swami."
"Esatto, la Mecca e Medina sono i due posti più importanti per i devoti Mussulmani"
Queste sono state le risposte.

(10) "Che votazione avete ottenuto?"

Subito dopo il nostro buon Signore disse rivolto ai ragazzi: "che votazione avete ottenuto?"
Nessuno di noi avrebbe voluto trovarsi lì, magari nascondendosi dietro ad un angolino, perché nessuno voleva dire la propria votazione esatta di fronte a tutti gli altri.
"Che votazione avete ottenuto?"
"89 Swami":
"Molto bene, e tu che votazione hai avuto?"
"90."
"Molto bene siediti."

Mentre aspettava le risposte Egli cominciò a guardare verso di noi. Gli amici del college erano tutti là. Uno sguardo del nostro buon Signore dice molte cose, più delle parole! Il Suo sguardo era chiarissimo! Non c'era alcun bisogno di 'alzare volume' per capire.

"Ma chi siete voi di fronte a questi ragazzi?" Questo significava il suo sguardo.
E ancora: "potrete mai pensare di avere una votazione simile nella vostra vita?"
Nello stesso tempo un ragazzo si è alzato ed è andato vicino a lui, sussurrandoGli qualcosa all'orecchio e tornando al proprio posto. Swami ha subito detto: "volete sapere che cosa mi ha detto?"

Come avremmo potuto sapere che cosa gli aveva sussurrato all'orecchio?
Ma la domanda era posta ed io dissi: "Swami, egli deve avere avuto una votazione molto bassa e non vuole dirla ad alta voce di fronte a tutti. Per questo io penso che egli abbia sussurrato al Tuo orecchio l'esatta votazione."

Swami disse: "Chi!( esclamazione di disgusto) Che sciocchezza è mai questa!
No, no ! Il ragazzo ha ottenuto 99. Quando è venuto vicino a me mi ha detto:
"Swami se io dico il mio voto ad alta voce davanti a tutti, il mio ego risulterà gonfiato ed io sarò molto orgoglioso. Io non voglio che questo succeda, Swami." Questo ha sussurrato nel mio orecchio."

Potreste mai immaginare che oggi succedano cose simili? Il piccolo fanciullo sentiva di essere egoista se avesse parlato ad alta voce dichiarando chiaramente la propria votazione e quindi preferì sussurrarla all'orecchio di Dio. E questo buon Dio ci dice ad alta voce che noi dovremo imparare a non sentirci orgogliosi od egoisti a causa dei nostri successi. Questo è ciò che avvenuto quel giorno e tutto questo mi sembra molto bello.

(11) "Orsù, alzatevi e parlate."

Successivamente i ragazzi fecero dei discorsi, uno in inglese e un altro in sanskrito. Di solito uno speaker molto bravo e professionista ha bisogno di un pò di tempo per preparare il suo discorso. Voi non potete dire a qualcuno: "alzati e parla!", in particolar modo a quelli che si preparano giorni e giorni anche per fare un breve discorso; o a quelli che sono soliti leggere i loro discorsi senza mai parlare spontaneamente. Essi lo troverebbero una fatica da Ercole.

Quando invece Swami fece la richiesta ai ragazzi si formò una lunga coda, con molte voci che dicevano: "Io voglio parlare, io voglio parlare!" I fanciulli fecero discorsi molto belli sui messaggi di Swami. Un ragazzo parlò del servizio, un altro dell'amicizia e dell'unità delle religioni. Un altro ancora parlò della filosofia cristiana della vita e del senso di sacrificio.

Osservate bene che essi hanno preso un singolo insegnamento o una singola frase di Swami e ne hanno fatto brevi discorsi in sanskrito, in inglese o in hindi. Alla fine Swami disse: "Va bene, va bene, basta così, sedetevi ora."
Egli dovette farli sedere perché tutti erano pronti a parlare! Una cosa del genere non è possibile vederla in nessuna altra parte.

(12) "Ogni giorno è una festa. Ogni giorno è importante per me".

Il 5 di settembre è successa un'altra cosa. Quel giorno dovreste aver notato che molti degli insegnanti dell'università o della scuola secondaria sono stati chiamati nella stanza delle interviste. Essi sono entrati ordinatamente ed io ero tra loro. Quando fummo entrati, mi aspettavo che Swami dicesse qualcosa. Egli invece non disse nulla, ma iniziò a distribuire borse di plastica con il simbolo del Sarva Dharma e dentro dei bellissimi abiti. Egli iniziò a darne una a ciascuno.

Oramai dovreste conoscere il mio temperamento e sapere che non riesco mai a stare zitto. Mi piace parlare anche quando è rischioso. Allora dissi:
"Swami stai forse distribuendo queste cose, questi doni, a tutti l'insegnanti perché sono iniziate le celebrazioni del compleanno?" Io pensavo di aver fatto una buona osservazione. Niente di più sbagliato!

Immediatamente egli disse: "Compleanno? Non vorrete mica aspettare tanto tempo per cambiarvi gli abiti. Dovete farlo più spesso, non dovete aspettare così a lungo!" E poi aggiunse "Ogni giorno è una festa per me. Ogni giorno è una celebrazione, ogni giorno è un'occasione."

Questo è un messaggio per ognuno di noi. Noi vogliamo sorridere nei giorni di festa e piangere nei giorni che restano. Vogliamo essere eleganti, indossare abiti belli nei giorni di festa e fare esattamente l'opposto gli altri giorni.

Amici miei, quando Bhagavan dice: "Ogni giorno è una festa, ogni giorno è importante per me " significa che noi dovremmo copiarlo e che dovremmo fare come lui.

"O Dio, lascia che io celebri questa giornata! Lascia che io celebri la festività di questo giorno! La vita è una celebrazione perché questo giorno è un tuo dono o Signore. Ogni momento che Tu mi dai è prezioso o Dio.
Questo momento è l'esistenza. Questo momento è la Tua Divina presenza. Questo momento è unico. Questo momento è Divino perché una volta che se ne sarà andato non potrà tornare indietro."

Fu Alessandro il grande che nel suo ultimo momento disse: "I miei momenti sono terminati. In ogni istante posso lasciare questo corpo. Io darei tutto il mio impero se ci fosse qualcuno in grado di garantirmi pochi istanti di sopravvivenza. Io voglio vivere ancora per alcuni istanti. Io darei tutto il mio impero in cambio di alcuni momenti, se voi foste capaci di concedermi ancora un pò di tempo per vivere."

Nessuno poté farlo. Quindi la lezione è che quando un istante è andato, non possiamo averlo indietro, anche dando tutto il nostro impero in cambio!
Impossibile. Il mio suggerimento è quindi quello di vivere la vita istante per istante, celebrando ogni momento della nostra esistenza come fosse l'ultimo a nostra disposizione. Viviamo quindi giorno per giorno, non pensando al passato, né al futuro.

(13) "Oh-ho. Le formiche seguono una disciplina?
È meglio che imparate questa lezione"

Voglio concludere questa mattinata raccontandovi ciò che è successo proprio ieri. Tra gli insegnanti c'è una persona anziana, un personaggio molto grazioso, un senior. Egli scrive sempre qualcosa su Swami, poemi, poesie o qualcosa di altro. Lo vedete sempre scrivere, scrivere e scribacchiare qualche cosa, naturalmente su Swami.
Swami spesso ci scherza. Ieri Swami gli ha detto: "Ti vedo sempre scrivere qualcosa. Suvvia! portamelo qui."

Pover'uomo! Erano solo alcune note confuse. Swami vide queste note confuse e disse: "vedo, vedo! Sarebbe già abbastanza se tu non fossi così approssimativo!"
L'uomo disse: "Swami le lettere sono molto, molto piccole" Egli disse così perché non voleva che Lui le leggesse prima di averle riordinate. Non erano assolutamente pronte. Se ci avesse trovato dei errori sarebbe stato un divertimento per tutti.

Proprio come quando voi ridete dei miei sbagli nelle traduzioni, anch'io mi diverto. Perché? Perché è una specie di interruzione nel mezzo di una orazione torrenziale di Bhagavan Baba, nel mezzo di un Discorso molto serio di Swami. Il mio errore, la correzione di Swami, tutti voi che ridete sono senz'altro un buon breack! Naturalmente queste cose non si devono ripetere troppo spesso.

Tornando al fatto, l'uomo aveva detto:" Swami, sono lettere piccole piccole."
E il nostro buon Dio rispose: " Le formiche possono essere piccole. Ma le piccole formiche possono uccidere un serpente. Le piccole formiche possono anche uccidere un grosso cobra."

Ah bene, ma questo è uno scrittore. E voi sapete come sono fatti! Non voleva starsene quieto. Voleva essere carino e disse:" Swami, le formiche sono piccole, ma sono molto disciplinate e vanno in fila in modo molto ordinato.
Non si vedrà mai una formica andare in una direzione e un'altra in una diversa, come facciamo noi. Le formiche si muovono sempre in fila in modo regolare. Swami, esse hanno una disciplina."

Ma il nostro Dio sa essere sempre conclusivo. Non vi lascia mai avere l'ultima parola. Egli conclude sempre in modo definitivo. Non permette mai a nessun altro di avere l'ultima parola. Anche se incominciate a borbottare egli torna indietro, vi dà la conclusione e poi va via. Perché? Perché Egli è il Supremo. Noi, al massimo, possiamo essere penultimi.

Cosa disse?
"Oh-ho. Le formiche seguono una disciplina? Sarebbe molto meglio che tutti imparassero quella lezione."

Questo è ciò che è accaduto ieri sera nella veranda. A me piace moltissimo dividere con voi ciò che Baba dice con gli studenti e con certi ospiti.
Io mi sono sempre seduto nella veranda negli ultimi 5 anni. Prima sedevo laggiù. Ora che siedo qui mi sembra giusto annotare certe cose che poi divido con i devoti perché la cosa sia di beneficio a tutti con la massima gioia.

Grazie per la vostra attenzione.