L'ERA NEO-VEDICA DI SAI
Il canto dei Veda ed il Vegetarianismo
Citazioni da un articolo del Prof. P.V. Vaidyanathan
(dallo Yuvaksarathi del mese di Maggio 2008)
"Per quale motivo chi canta i Veda dev'essere un puro vegetariano?"
"Che cosa c'è di sbagliato se una persona che mangia pesce canta i Rudram o i Chamakam?"
Coloro che pongono tali domande sono stati raggirati in pieno dal materialismo e dal razionalismo. Il Medico dei medici, Sathya Sai Baba, li zittisce tutti nel Suo modo unico e Divino. Il Medico Divino chiede che tutti coloro che sono stati benedetti con una nascita umana stiano estremamente attenti al cibo che consumano.
Il cibo allevia o stimola, previene o promuove le emozioni e le passioni. Esso forgia il comportamento, la condotta e l'attitudine degli esseri umani. Ravana e Vibhishana, due figli degli stessi genitori, ebbero nature diametralmente opposte a causa del cibo con cui crebbero. Se due persone mangiano lo stesso cibo rajasico o tamasico potranno avere la stessa natura ma la loro amicizia o fratellanza non potrà durare perché l'invidia o l'odio un giorno romperanno il legame. La natura sattvica, formata dal consumo sistematico di cibo sattvico, libera l'uomo da tali qualità malvagie e purifica la mente, preparandolo al gigantesco viaggio verso Dio, vero scopo di questa rara nascita umana. Vibhishana aveva qualità sattviche (Vibhishano Vishnubhakthim Vavre Sathvagunaavithah). Che cosa significa, esattamente, cibo sattvico? "Sattvico è il cibo che conferisce Beatitudine (Ananda) a corpo, mente e cuore" [Baba]. Esso sostiene un modo di vivere santo e non fa deviare l'uomo dal sentiero spirituale. Un non vegetariano dovrebbe indagare a fondo su di sé e chiedersi se il pesce o la carne che egli trangugia ghiottamente gli conferisce veramente una completa Beatitudine. I cantanti dei Veda, e lo stesso dicasi per i cantanti Bhajan, siano essi solisti o meri partecipanti, devono essere estremamente cauti sul cibo che ingeriscono [...] Uddhava trovò tutta l'atmosfera del Gokulam, dalla terra al cielo e dal cielo alla terra, completamente satura di purezza e divinità. Infatti il respiro delle Gopi - consumatrici di cibo esclusivamente sattvico - permeava il luogo perché esse cantavano i Bhajan mentre agitavano il curd. Ciò lo aveva trasformato nel più puro paradiso sulla terra. Anche tutti coloro che ci vivevano ne erano stati purificati!
Che cosa proverebbe il venerabile Uddhava se dovesse confrontarsi con l'atmosfera del 21o secolo, inquinata dal cosiddetto respiro musicale di cantanti Bhajan veterani o esperti cantanti dei Veda che si sono rimpinzati di polli? Il cibo non vegetariano non può mai essere sattvico. Nel vegetarianismo è possibile operare una grande scelta di cibi e questo assicura il consumo di cibo sattvico. I cantanti pieni di talento o i cantori che cantano Bhajan, Rudra, Chamakam o Purusha-suktam tutt'al più inquineranno l'atmosfera dei Centri se non sono vegetariani. Sta a loro decidere se intendono contaminare o meno la sacralità di un luogo in cui si cantano i Bhajan. Se riescono a smettere di mangiar carne durante una malattia per prescrizione medica, perché non possono smettere di farlo per prescrizione spirituale o vedica e per rispetto al Divino? Baba durante l'ultima Conferenza Mondiale della Gioventù ha esortato i giovani a smettere all'istante di mangiare carne e pesce. Non potevano forse vivere senza mangiare carne e pesce mentre si trovavano a Prasanthi Nilayam?
Non ci sono scuse valide per contravvenire al comando del Dio vivente ed amorevole. Se esso non viene messo in pratica i devoti Sai possono esser certi di venir marchiati come ipocriti non solo dalla società umana dell'era Neo-Vedica ma anche come contravventori degli ideali Sai, dei Discorsi Sai, della disciplina Sai, dell'Amore (Prema) Sai e soprattutto del quinto Valore Maggiore della Non-Violenza o Ahimsa anche dai posteri. Le generazioni future dovrebbero indicarci come cattivi esempi per mancanza di devozione in azione?
[Da un articolo del Prof. P.V. Vaidyanathan,
Yuvaksarathi Maggio 2008, Vol-1/4 Ed. Sri Sathya Sai Publications Society, Kerala, India.]
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Alcune citazioni di Swami
sul vegetarianismo
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"Oggi chiunque, che si ritenga o meno un devoto , dovrebbe smettere di mangiare carne. Perché? Mangiare carne favorisce soltanto le qualità animali e le tendenze demoniache. È stato ben chiarito che il cibo che si consuma determina i propri pensieri; mangiando la carne morta di vari animali, le qualità di questi vengono assorbite. Coloro che sinceramente cercano di diventare devoti di Dio devono quindi abbandonare il cibo non vegetariano. Definendo se stessi devoti di Sai o devoti di Rama e Krishna, essi si rimpinzano di polli: come possono essere definiti devoti di Sai? Quindi, che siano devoti in India o altrove, dovrebbero smettere di mangiare carne in questo stesso istante. Coloro che aspirano a divenire veri e i propri devoti di Dio devono abbandonare la carne, i liquori, il fumo ed il gioco ".
[Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, dal DD del 23 Novembre 1994]
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" La ragione per cui la popolazione umana è in aumento è che gli animali che noi uccidiamo e mangiamo rinascono come esseri umani per cui, con il numero di animali che vengono uccisi per farne cibo, non meraviglia che vi siano così tante persone nel mondo ".
[Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, Corsi Estivi a Brindavan, 1977 pag. 186]
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"Qualunque forma di violenza è diabolica e uccidere animali innocenti corrisponde a manifesta ferocia".
[Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, Corsi Estivi, dicembre 1994 pag. 323]
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" Se voi non aveste desiderio di mangiare carne, il macellaio non troverebbe utile l'uccidere e vendere gli animali ".
[Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, Sathya Sai Newsletter, estate 1995 pag. 16]
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" Se mangiate del montone o della pecora, dovete chiedervi quali siano le qualità della pecora; le pecore seguono, seguono, seguono, per cui voi perdete la discriminazione. Se mangiate del maiale svilupperete la sua caratteristica, che è l'arroganza "
[Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, Sathya Sai Newsletter, estate 1995 pag. 16]
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" L'uomo che ha raggiunto la vetta ha la responsabilità di condurre se stesso e tutte le creature viventi verso la meta della liberazione ed evolvere verso una più alta consapevolezza. Quando iniziamo a riconoscere questa Unità nella diversità, le nostre attitudini ed azioni cominciano ad essere permeate da pensieri sacri. Prendere la vita di un animale, per qualsiasi ragione, diventa quindi privo di significato, men che meno per il cibo".
[Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, Corsi Estivi, maggio 1996, pagg. 131-133]
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© Sathya Sai Books and Publications Trust, Prasanthi Nilayam
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ANCORA SUL CIBO...
"Non dovete mangiare troppo. Mangiate per vivere, non dovete vivere per mangiare. Mangiare eccessivamente è una qualità tamasica. Se mangiate cibo sattvico, non troppo saporito e bilanciato in quantità moderate svilupperete una mente sattvica, o pia. Se invece mangiate cibo rajasico, pieno di spezie, piccante, avrete una mente rajasica, emozionalmente agitata. Se assumete cibo tamasico, cioè carne, alcool e così via, avrete una mente bestiale, ottusa e passiva. Dovete anche prestare attenzione alla pulizia dei piatti e degli utensili usati (patrasuddhi), alla purezza degli ingredienti (padarthasuddhi), al metodo di preparazione del cibo - dev'essere preparato all'insegna dell'igiene e della pulizia - (pakasuddhi) - e alla purezza dei pensieri della persona che cucina (bhavasuddhi). Non dovete mangiare il cibo che vi viene offerto ovunque. Alcuni anni fa un rinunciante (sanyasi) venne invitato a cena a casa di un uomo d'affari. Quella notte questo sanyasi, casto aspirante spirituale, non riuscì a dormire fino a molto tardi, ed ebbe un sogno in cui vide una ragazza sui sedici anni che piangeva. Il sanyasi si recò dal proprio guru a raccontargli il sogno. Questi meditò per qualche tempo e poi gliene riferì i motivi: il giorno in cui l'uomo d'affari lo aveva invitato ricorreva l'undicesimo giorno dall'avvenuta morte della moglie sedicenne di costui, ed egli stava eseguendo i riti prescritti. Il sanyasi aveva mangiato il cibo preparato per l'occasione, perciò la ragazza morta gli era apparsa in sogno con le lacrime agli occhi. Il padre della ragazza era molto povero e poteva a malapena mantenere la propria famiglia perciò, contro la volontà della figlia, l'aveva data in sposa a questo anziano uomo d'affari ed ella per la frustrazione aveva commesso suicidio, gettandosi in un pozzo. Questa era la storia che si celava dietro il sogno del sanyasi. Quindi, non accettate senza discriminazione il cibo che vi viene offerto. Una cosa simile accadde una volta ad un discepolo di Swami Nityananda che un giorno uscì dall'ashram e mangiò del cibo fuori. Mentre tornava, rubò un vassoio d'argento da una casa e lo portò nell'ashram. Subito stette molto male per l'azione compiuta, pianse e si pentì. La mattina successiva andò dal suo guru e gli confessò l'accaduto. Per merito del suo potere spirituale Swami Nityananda riuscì a capirne la ragione e disse al discepolo: "Bene, il cibo che hai mangiato fuori dell'ashram è stato preparato da un uomo che in passato è stato un ladro, e come risultato ti è venuto l'istinto di rubare." I cuochi devono avere purezza di pensiero! Inoltre, dopo mangiato dovete sentirvi leggeri come prima di mangiare. La cosa migliore è lasciar vuoto a metà il vostro stomaco e riempire questa metà con liquidi... Non dovete bere latte puro ma aggiungervi un po' d'acqua prima di berlo. Fra due pasti dovete osservare un intervallo minimo di 4 ore. Dovete mangiare cibo che fornisca al vostro corpo le calorie necessarie, senza salse fritte e unte. Dormite un po' dopo pranzo e camminate per un chilomtero e mezzo dopo cena. Dovete lavorare duramente e mangiare bene.
[Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, Sathya Sai Speaks,
Vol 5, Cap. 13, 24 Marzo1965]