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Giornale elettronico Heart2Heart

3 agosto 2008

LA PROVA DELLA FEDE


Una volta un villaggio in India venne afflitto da una severa siccità. I fiumi si seccarono, gli alberi si ridussero a tronchi e rami e non c'era alcun segno di vegetazione, da nessuna parte. Gli abitanti dei villaggi erano disperati. Si doveva trovare una soluzione, perciò gli anziani del villaggio discussero per molto tempo sulla situazione ma senza trovare una via d'uscita. Alla fine consultarono un Saggio di un villaggio vicino il quale, messo al corrente delle loro sofferenze, disse loro: "Verrò al vostro villaggio. Dite a tutti gli abitanti di riunirsi in piazza giovedì, alle cinque del pomeriggio e pregheremo che piova. Sono certo che una preghiera collettiva riceverà risposta." All'udire questa notizia la gente fu molto felice e tutti attesero ansiosamente quel giorno. Quando il giorno arrivò, già prima dell'ora fissata la piazza era piena. Il Saggio venne, salì sul palco e si guardò intorno a lungo. Infine disse: "Per quanto forte voi possiate pregare non avrete alcun risultato!" Per gli abitanti del villaggio queste parole erano insopportabili: si erano aspettati così tanto!
Il Saggio continuò: "Non avete fede! Siete tutti qui a pregare per la pioggia, non è vero? Eppure, nessuno di voi ha portato un ombrello!!!"

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- da Heart2Heart (Get Inspired del Luglio 2006)

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La Pace (Shanti) è una montagna di pietra che resta in piedi contro le continue inondazioni della tentazione da parte del male


Innanzitutto rinunciate agli impulsi impuri e coltivate quelli puri. Dopo cercate, poco per volta, di rinunciare pure a questi e rendete la mente 'senza oggetto' (Nirvishaya). La Pace (Santhi) così ottenuta è splendente, beata, associata alla Saggezza, è la vera e propria esperienza della Divinità, Dio Stesso. L'aspirante spirituale che vuole acquisire questa Pace deve praticare costantemente una vita virtuosa, superando tutti gli ostacoli iniziali. La Pace (Shanti) è una montagna di pietra che resta in piedi contro le continue inondazioni della tentazione da parte del male. Questa Pace Suprema (Prasanthi) non dev'essere cercata
da nessuna parte al di fuori: essa emana dalla Coscienza Interiore (Antahkarana) stessa ed è la vera e propria base di un ardente desiderio di liberazione... La Beatitudine della Realizzazione del Sé è proporzionale al declino dell'ego e alla cessazione di identificazione con il corpo fisico. Non date forma alla vostra condotta tenendo un occhio sull'opinione altrui; seguite invece coraggiosamente, con letizia e fermezza, la piacevole ispirazione dei vostri impulsi mentali sattvici, della vostra Coscienza risvegliata, del vostro Sé interiore. State in compagnia di coloro che sono riccamente dotati di Verità; trascorrete bene ed in modo utile ogni secondo della vostra vita e se solo vi è possibile fate servizio agli altri ed impegnatevi ad assistere i malati. Ma quando fate servizio non preoccupatevi né dei risultati, né dell'azione di servizio, né della persona a cui tale servizio viene reso. Il servizio diventa santo e puro se ignorate il buono o il cattivo mentre continuate a ripetere silenziosamente, nel vostro cuore dei cuori, il mantra che vi ispira di più. Non intraprendete alcuna impresa per costrizione o a seguito di qualche impulso. Un impulso può sembrare molto rispettabile ma non vi dovete lasciar trascinare da esso. Dovete essere sempre vigili a questo riguardo, sempre stabili e forti... Se tutto viene dedicato al Signore non ci sarà spazio per preoccupazioni, sofferenza e neppure per la gioia. Se vi liberate dall'attaccamento la Pace non verrà mai disturbata. 'Io', 'mio', 'vostro': quando queste idee fanno presa sulla vostra mente la Pace subisce una regressione. Per ottenere l'attitudine ad offrire tutto a Lui con sincerità l'Amore (Prema) è essenziale, Prema combinato con la fiducia nel proprio Sé. Questo è ciò che viene chiamato 'devozione' o Bhakthi. Coltivatela con fermezza quotidianamente e derivate gioia da essa.


[Bhagavan Sri Sathya Sai Baba: Prasanthi Vahini, pag. 17/18]