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Shivarathri: la notte della Bontà e della Santità

6 marzo 2008

Oggi è Shivarathri, la notte (Rathri) di Shiva (Bontà, Santità, Buon Auspicio). È una notte di buon auspicio perché dedicando la notte alla preghiera si può far perdere alla mente il potere che essa ha sull'uomo. La Luna, in accordo alle Scritture, è la Divinità che presiede alla mente. La mente è connessa alla Luna come gli occhi lo sono al sole. Shivarathri si prescrive per la quattordicesima notte della metà oscura del mese, la notte che precede la Luna Nuova, quando la Luna soffre di un oscuramento totale. La Luna e la mente che essa governa vengono drasticamente ridotte ogni mese, durante la quattordicesima notte. Quando tale notte viene dedicata ad una vigile adorazione di Dio ciò che rimane di questa mente incontrollabile viene superato e la vittoria è assicurata. La notte di Shiva (Shivarathri) in questo mese è più santa delle altre e per questo si chiama Mahashivarathri. Con fede ferma e cuore puro si deve trascorrere la notte a glorificare Dio; non si deve sprecare neppure un momento a pensare ad altro. Il tempo passa velocemente, come un blocco di ghiaccio che si scioglie rapidamente e scorre via. Come acqua messa in una pentola bucata, goccia a goccia il tempo se ne va. Il tempo concesso per la vita di ognuno finisce piuttosto in fretta e prima o poi ha termine in un modo o in un altro. Perciò, siate vigili. Siate informati, all'erta, consapevoli. Cercate il rifugio del Signore e trasformate ogni momento in una ricorrenza sacra.


[Dal Discorso Divino di Shivarathri del 26-2-1987]