Una sera, secoli fa, Gesù salì su una barca e disse agli apostoli: "Passiamo all'altra riva". Durante la traversata Egli si addormentò. Una tempesta furiosa scese sulle acque ed essi rischiavano di affondare. Gli apostoli, allo stremo delle forze, svegliarono il Maestro e Lo pregarono affinché salvasse loro la vita. Gesù si alzò, quietò il vento e disse alle onde: "Tranquille! Calmatevi!" Un attimo dopo il vento aveva perso la sua velocità e l'acqua era totalmente calma. [Vangelo di Marco 4:35 ] Un altro giorno grandi folle seguirono Gesù ed i Suoi apostoli fino ad una città chiamata Bethsaida e Gesù non voleva mandare via questa gente affamata. I discepoli preoccupati gli chiesero: "Maestro, ma come possiamo trovare del pane sufficiente a saziare una simile moltitudine?"
Gesù rese grazie e fece a pezzi il pane ed i pesci...
Gesù chiese: "Quanto cibo avete?" "Sette pani ed alcuni piccoli pesci", fu la risposta. Egli allora comandò alla folla di sedersi, prese il pane ed i pesci, rese grazie, li fece a pezzetti e li dette ai Suoi discepoli affinché lo distribuissero a tutti coloro che si trovavano là. Tutti - un incredibile assembramento di quattromila persone fra uomini, donne e bambini - mangiarono a sazietà ed alla fine avanzarono sette ceste piene di quei pezzi [Matteo15:32] . E cosa dire dell'incredibile episodio accaduto a casa di Iairo, uno dei Presidenti della Sinagoga, che era caduto ai piedi di Gesù supplicandolo di imporre le mani sulla sua figlioletta dodicenne che era morta? Gesù prese la mano della bambina e disse: "Talithà cùmi" ("Bambina, alzati") e la bambina si alzò e camminò [Marco 5:22]. Ora andiamo avanti di duemila anni e cosa vediamo? Nel luglio 1967 una grande folla si era riunita per ascoltare un Discorso Divino di Baba nel Dharmakshetra a Mumbai. L'incontro doveva avere inizio alle sei del pomeriggio, ma alle cinque ed un quarto il cielo era grigio e minaccioso. Era il mese dei monsoni ed in questo periodo può scoppiare a piovere ad ogni istante. Gli organizzatori chiesero a Baba di rimandare l'incontro di mezz'ora ma tutto ciò che Bhagavan disse fu: "Perché?" Egli prese quindi la mano di Sri Indulal Shah e lo condusse alla finestra del Mandir a forma di fiore di loto, a guardare la gente che stava aprendo gli ombrelli e cercando di ripararsi la testa dalla pioggia. Swami alzò gentilmente la mano dietro il vetro e l'attimo successivo l'attonito Sri Indulal Shah vide che istantaneamente aveva smesso di piovere! Le nuvole si erano disperse e la tempesta si era calmata. Circa dieci anni prima di questo episodio, nel 1950, dopo l'inaugurazione del Mandir di Prasanthi Nilayam, una notte Swami aveva detto ad un piccolo gruppo di devoti presenti: "Oggi non cucinate niente. Cucineremo sulla spiaggia del fiume Citravati e mangeremo là." Il gruppo, estasiato, caricò delle provviste, le pentole etc. su un carro e seguì Sai. Quando arrivarono si chiesero come avrebbe fatto il loro eroe a cucinare... Si erano resi conto che non c'erano né un fuoco né un forno. Swami prese in mano un pezzetto di legno e dette un colpetto ad ogni pentola sussurrando i nomi dei cibi: "Riso", "Sambhar", "Payasam," e così via. Subito si sentirono i suoni scoppiettanti delle pietanze che cuocevano. Quella festa suprema e deliziosa, servita dallo stesso Bhagavan a quei pochi privilegiati, non fu cosa di questo mondo! Più di mezzo secolo fa Swami chiamò dolcemente "Subbamma, Subbamma!", e la buona donna, morta da tre giorni, riaprì gli occhi, Gli prese la mano ed esalò l'ultimo respiro non appena le Dita Divine le versarono in bocca un po' d' acqua del Gange, sedando la sete della sua anima. Ai tempi di Gesù si era trattato di Lazzaro o della figlia di Iairo ed ora si trattava di centinaia di 'Subbamma' o 'Walter Cowan', per citarne alcuni fra i tanti di cui non abbiamo notizia. Come sorprendentemente identiche sono le Manifestazioni, la Vita ed i Messaggi del Divino! Gesù nacque per Immacolata Concezione ed anche Swami è stato concepito quando una sfera di Luce Blu è entrata nel ventre di Madre Isvaramma. Gesù venne perseguitato e torturato per aver dichiarato la Verità. A Swami fu servito del veleno, nei Suoi occhi venne instillato dell'acido, il suo cranio venne rasato, tagliato e brutalmente percosso da un mago nero, fino a quando il suo corpo cominciò a muoversi convulsamente per il dolore e la Sua famiglia non riuscì più a resistere alla vista di quel terribile 'trattamento' , volto ad eliminare lo 'spirito che Lo possedeva'. [E persino oggi nel mondo ci sono elementi che cercano di svilirNe l'immagine.] Gesù disse: "Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite chi vi maledice e pregate per chi vi tratta male" [Luca 6:27]. Baba dice: "Non c'è niente di grande nel far del bene a chi vi fa del bene. L'Essere Superiore dà il bene in cambio del male. Solo l'arma dell'Amore può disarmare qualsiasi avversario." Proprio come Gesù, che disse: "Non pensate che Io sia venuto a distruggere la Legge di Mosè o i Profeti. Non sono venuto a distruggere ma ad adempiere" [Matteo 5:17], Swami afferma: "Non sono venuto a disturbare o a distruggere alcuna fede, ma a confermare ciascuno nella Sua Fede, affinché un Cristiano diventi un Cristiano migliore, un Musulmano un Musulmano migliore..." Se la Realtà è così ovvia, com'è che migliaia sono chiusi ad essa? Anche il Messaggio di duemila anni fa era così semplice e diretto. Allora com'è che oggi abbiamo tante divisioni nella Chiesa Cristiana (Cattolici, Ortodossi,Protestan ti, Anglicani, Chiese Orientali ed Occidentali etc.). Perché oggi troviamo tanta mancanza d'Amore e tanta intolleranza? Abbiamo capito chi è realmente Gesù? Conosciamo il significato delle parole: "Io sono la Via, la Verità e la Vita. Nessuno può arrivare al Padre se non per mezzo di Me"? [Giovanni 14: 6] Se Gesù era Dio, l'Onnipotente, perché dovette soffrire così tanto? Qual è la connessione concreta fra Gesù e Sai? Leggendo "La Verità Divina rivelataŠ" l'illuminante intervista/conversa zione con Padre Ogada, ci viene illustrato come per secoli le parole di Gesù Cristo siano state interpretate in modo da potersi adattare a percezioni ristrette convertendo in questo processo quello che era Oro Puro in una lega di poco valore, da mettere sul mercato per fini di basso conto. Il vero Messaggio del Messaggero di Dio è stato così perso alle masse per centinaia di anni.
Anello con il Sacro Cuore di Gesù
materializzato da Swami
La maggioranza della gente pensa che il Natale sia una festa per i Cristiani, dato che essi celebrano la nascita di Gesù Cristo. Ma è realmente così...? Il 25 Dicembre è una data che non è stata accettata per il Natale fino a metà del quarto secolo. Infatti, non riuscendo a determinare con certezza la data della nascita di Gesù, la Chiesa nell'anno 337 scelse il 25 Dicembre perché era in questo giorno che il Dio Sole si reincarnava ogni anno. Questo si riferiva chiaramente alla rinascita del Sole nell'emisfero settentrionale. Era appropriato celebrare la nascita del Figlio di Dio il giorno in cui il sole fisico nasceva, per così dire. Inoltre quello era il giorno in cui in ere passate sia le civiltà celtiche che i Romani avevano espresso la loro gratitudine ai rispettivi apportatori di Luce: Baal e Bacco (Dioniso). Pertanto il significato del 25 Dicembre risale all'alba dei tempi. Il 25 Dicembre è il giorno che abbraccia la nascita della Luce Spirituale e questo può includere tutte le incarnazioni di Dio che conosciamo e molte della cui esistenza non siamo neppure consapevoli. Il Natale è quindi il giorno dell'esperienza della Divinità attraverso l'Unità e la Purezza. Questo è il motivo per cui ogni anno si trovano persone di tutte le razze, religioni, colori e credo a celebrare questo giorno con entusiasmo ed estasi alla Divina Presenza a Prasanthi Nilayam. Nel Suo Discorso di Natale nel 1984 Swami ha detto: "Come Messaggeri del Signore dovete dimostrare al mondo la Purezza, la Verità e l'Amore che il Divino simboleggia." E come possiamo farlo? Solo vivendo secondo il Suo dictum:
"Ama il tuo prossimo come ami te stesso."
[Matteo 22:39]
LA REALTÀ DIVINA RIVELATAŠ
La Verità del Padre e del Figlio
Parte Prima
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"Se non abbiamo compreso la Realtà di Gesù ci sarà impossibile capire la Realtà di Sai Baba. E come possiamo capire la Realtà di Gesù? La capiremo solo se capiremo la nostra Realtà perché noi siamo Uno con Dio", dice il Reverendo Charles Ogada in risposta ad una delle domande postegli da Juan Carlos Ponce de Leon, un ardente devoto Sai peruviano, durante un intervista del gennaio 2007. In questa conversazione illuminante Padre Ogada parla di concetti e versi, idee ed idiosincrasie che sono stati alla base del Cristianesimo per secoli. Nel celebrare la nascita di Gesù, che è l'avvento dell'Incarnazione del Sacrificio e dell'Amore, la cosa più bella che si può fare è quella di capire ed apprezzare nella sua giusta luce il Messaggio Immortale che Egli si è lasciato dietro per noi.
(Padre Ogada è un sacerdote cattolico che appartiene all'Ordine dei Padri e Fratelli dello Spirito Santo).
La Voce del Padre
Juan: Non sapevo che un Sacerdote avrebbe parlato a Natale alla Divina Presenza! Quando ne sono venuto a conoscenza il mio cuore ha fatto un salto di gioia! Padre, il Suo discorso è stato per me come un regalo di compleanno! Anche Swami l'ha citata molte volte nel Suo Discorso.
Padre Charles: Sì. Ha detto che Gli sono stato devoto sin dalla mia prima infanzia.
J: Ma perché, Lei non lo sapeva?!
PC: No. Per me è stata una rivelazione. Quando mi ha detto che io ricordavo tutto ciò che mi era accaduto durante l'infanzia, tutte le mie esperienze spirituali dell'infanzia sono ridiventate vive in me. È stato Lui ad attirarmi, a prepararmi, a portarmi vicino a Lui. E quando viene il momento giusto tutto accade in modo conforme al Suo Piano.
Attirato nella Divina rete di Sai
Padre Charles Ogada mentre
parla alla Presenza Divina
J: Ci dica come è arrivato a conoscere Swami!
PC: Molta gente pensa di essere arrivata da Swami grazie ai propri sforzi. Ma non è così. È Swami che ci attira a Sé. Anche Gesù disse: "Nessuno può venire a Me se Mio Padre, che mi ha mandato, non lo attira a Sé." Questa è la mia esperienza. Vi ho già detto che cosa mi successe all'età di diciassette anni... una Voce mi disse: "Che cosa vuoi fare di questa tua vita?" Quella Voce mi riempì l'anima ed il Cuore di un immenso Amore ed io risposi: "Solo darla a Te, Padre" Da quell'istante il mondo esteriore divenne insignificante per me. Quando assaporate il gusto dello Spirito ogni altra cosa diventa insipida. Cominciai subito a pensare a come poter dare la mia vita al Padre. Prima di questo incontro mi stavo preparando per entrare all'Università per studiare medicina. Cambiai idea perché pensai che il modo migliore per dare la mia vita a Dio fosse quello di prendere i voti in un ordine religioso. Fu così che entrai nella Congregazione dei Padri e Fratelli dello Spirito Santo, gli Spiritani.
Padre Charles mentre esprime la propria
gratitudine a Swami (Natale 2006)
J: Chi è il fondatore di questo Ordine?
PC: I fondatori sono due: Claude Francois Poullart Desplaces e Francis Paul Lieberman. Hanno fondato questo Ordine Missionario internazionale per gli uomini che vogliono dedicare tutta la loro vita al servizio ai poveri.
Poullart Desplaces (1679 - 1709)
Francis Libermann 1802-1852
Sono entrato nell'Ordine a diciotto anni. All'inizio era tutto bello, Dio mi riempiva di tanti piaceri spirituali e di dolcezza. Ma durante il cammino, dopo otto anni in cui cercavo Dio disperatamente, mi resi conto che non riuscivo a trovarLo. Il mondo era già morto per me, era come se Dio stesso lo avesse nascosto alla mia vista. Perciò tutto era come morto per me, stavo attraversando la notte oscura dell'anima. Volevo lasciare il seminario. Fu allora che mio padre si ammalò gravemente.
La Sublimazione della Sofferenza
"Non la mia volontà"
J: Suo Padre era anziano?
PC: Aveva cinquantotto anni. Andai a casa a trovarlo perché aveva chiesto di vedermi. Aveva un tumore al midollo e il dolore che provava era insopportabile. Il mio viaggio con lui attraverso questo suo dolore e la sua morte mi fecero risvegliare, furono una spinta fortissima a cercare in me le realtà più profonde. Quello che vediamo non è reale. Ciò che noi non vediamo è la vera Realtà. Al di là della logica della ragione la sofferenza ci attira verso quel vuoto che è la resa totale, in cui il dolore non ci raggiunge. Mio padre passò attraverso il potere trasformante della sofferenza. Il primo stadio è il rigetto. Quando veniamo colpiti da qualcosa, come il cancro, ci chiediamo: "Perché io?". Cerchiamo di rifiutarlo. Nel giardino del Getsemani Gesù pregò il Padre: "Abba, Padre, tutto è possibile per Te. Leva da me questo calice." Questa è la nostra esperienza naturale, ma dobbiamo trascendere questo livello. Gesù ci insegnò ad oltrepassare il livello di rifiuto quando pregò: "Sia fatta non la mia, ma la Tua Volontà". Questo è il livello dell'accettazione. L'accettazione porta alla trasformazione e la trasformazione trasporta l'anima all' altezza sublime della resa. Sulla Croce, che è il simbolo della dissoluzione finale dell'ego, Gesù disse: "Padre, nelle tue mani rimetto il mio spirito " (Lc 23,46) e si unì al Principio Divino. Le sofferenze di mio padre lo misero in contatto con il suo Sé interiore. Ed in quella unione mistica, sebbene ci fosse dolore, non c'era sofferenza.
"Ho cancellato il tuo cancro
della nascita e della morte"
J: Questo è successo quando stava per morire?
PC: Sì. Circa tre mesi prima che morisse. Era come se egli avesse scoperto il segreto della morte. Nei suoi occhi c'erano gioia e luce e le sue labbra erano sempre in movimento a ripetere costantemente i Nomi di Dio. Una volta mi chiamò al suo capezzale per dirmi che stava per intraprendere il cammino verso il suo Calvario. Il Calvario è il simbolo cristiano della resa totale e di unione dell'Anima con Dio. Mi chiese di organizzargli la celebrazione di un servizio religioso cristiano di preghiera della durata di nove giorni che si chiama Novena, per chiedere a Dio di fargli trovare la forza ed il coraggio di raggiungere il Calvario. Poi mi disse: "Offro queste mie sofferenze per la gioia del mondo." Fino ad allora non avevo mai saputo che si potesse essere così altruistici. Offrì se stesso non per avere qualcosa, neppure per andare in Paradiso, ma solo per la felicità del mondo.
Loka Samasta, Sukhino Bhavanthu
(Che tutta la gente del mondo sia felice)
È molto raro ed insolito che uno conosca l'ora della propria morte. Tre giorni prima di morire mio padre chiamò me, mia madre ed il mio fratello minore e ci disse che avrebbe lasciato il corpo il mercoledì successivo. Questo successe lunedì 25 agosto 1997. Ci disse di tenerci pronti all' evento e di preparare il necessario per quanto sarebbe successo quel giorno, mercoledì 27. Naturalmente non lo prendemmo sul serio perché non volevamo credere che ci stesse lasciando davvero. Ci dettò molte cose, che noi scrivemmo per lui. Quel mercoledì, verso le 3:45 del pomeriggio ci chiamò tutti e tre e disse: "Ecco, è arrivato il momento." Mi dette la mano e mi chiese di cantare i Nomi di Dio. Cominciammo a cantare la litanìa del Sacro Cuore di Gesù. Fu proprio mentre cantavamo questi Sacri Nomi di Dio cheegli se ne andò, sorridendo, come se stesse addormentandosi. In me la sua morte provocò un risveglio. Una delle cose che mi disse prima di morire fu: "Non abbandonare i tuoi voti di sacerdote. Molti verranno da te."
J: All'inizio Suo Padre era triste per il fatto che Lei voleva diventare sacerdote?
PC: Sì, all'inizio. Dopo la mia esperienza con la Voce egli intendeva provare la mia genuinità facendomi frequentare prima l'università. Ma il potere della Voce prevalse. Prima della sua morte, sapendo che io avevo qualche dubbio, mi disse di non lasciare il sacerdozio. Fu per lui che tornai in seminario e fu allora che l'amato Swami venne da me!
Nel Suo Nome c'è un potere
J: In che modo 'venne'?
PC: Prima c'era un sacerdote, il Reverendo Padre Raymond Arazu, che ci insegnava religioni comparate. Durante una delle sue lezioni menzionò il Nome di Sai Baba.
J: Lo fece in modo positivo?
PC: Sì, perché anche lui è un devoto.
J: Molti sacerdoti sono 'devoti segreti'....
PC: Sì, molti! Adorano Swami di nascosto. Fanno come Nicodemo, nella Bibbia, che andava da Gesù durante la notte. Padre Arazu però non è più un devoto 'segreto', altrimenti non avrei fatto il suo nome... Egli conduce dei satsang nel luogo dove abita e la gente vi si reca per sentir parlare di Sai Baba e dell'universalità delle religioni. Una volta mi ha detto di avere questa libertà perché la Chiesa non sa cosa fare con lui e quindi lo lasciano in pace.
La copertina del libro di Don Mario
J: Pensa che il Vaticano e la Gerarchia Ecclesiastica sappiano che molti sacerdoti stanno diventando devoti di Sai Baba?
PC: Certamente. Il punto è che, finché non ci si espone in pubblico in alcuna forma ad esprimere la propria fede e devozione per Swami, la Chiesa non può farti niente. Prendiamo il caso di Don Mario Mazzoleni, che fu scomunicato. Fino a quando non scrisse il suo libro, 'Un sacerdote incontra Sai Baba', era al sicuro. Fu solo il libro a metterlo nei guai. Il libro divenne la prova - in quanto effettivamente lo era - presso il Santo Uffizio - che egli era andato contro la fede della Chiesa. Ci sono tanti sacerdoti che vengono da Swami ma poi se ne vanno zitti zitti dopo aver avuto il Suo darshan.
J: Allora dalla Chiesa viene permesso che i sacerdoti diventino devoti di Swami se non lo fanno all'aperto?
PC: Bé, non proprio permesso, non si tratta di qualcosa di ufficiale. Ma la fede è qualcosa di interiore e nessuno può metterci le mani. Finché tale fede resta interiore si è al sicuro dalle mani della Gerarchia della Chiesa. È solo quando si comincia a scrivere e a predicare apertamente che la Chiesa ha una prova che può servire a scomunicarvi o a farvi oggetto di altre misure punitive.
J: Ebbe paura quando pronunciò il Discorso il giorno di Natale del 2006, davanti a migliaia di devoti riuniti ai Piedi di Loto di Swami?
PC: No. Se successe fu per Sua Grazia. Fu per l'Amore di Swami che io parlai. Se come risultato di tale Grazia uno finisce nei guai, allora si tratta di guai buoni!
La Resa Completa - La chiave per il Suo Regno
J: Padre, tutti possono leggere i suoi Discorsi e Sai Baba l'ha menzionata un paio di volte nel Suo Discorso. Pensa che le Gerarchia verrà a conoscenza di questo?
PC: I tentacoli della Chiesa sono molto forti. Verranno a saperlo certamente.
J: Lei crede che quando torna la chiameranno per parlare di questo?
PC: Succederà ciò che Swami vuole che accada. "Perché aver paura, se Io sono qui?"
J: Ma Lei non ha paura?
"Paura di che cosa?"
"Perché aver paura, se Io sono qui?"
PC: Paura di che cosa? Nel momento in cui realizziamo la Realtà di Swami sappiamo che non c'è alcun motivo di aver paura nelle nostre vite. Niente Gli sfugge. Succede ciò Egli vuole e la Sua Volontà è buona per noi perché Egli ci Ama. La Sua Volontà è Amore per noi. Quindi, se Egli vuole che io abbia a soffrire per questo... sia. La Sua Volontà non può essere chiamata sofferenza. La sofferenza si sperimenta in assenza d'Amore ma se c'è Amore i morsi della sofferenza vengono trasformati nella gioia dell'offerta. Ci sono alcune cose che si fanno per coloro che si amano. Anche se sono difficili e dolorose, nel farle si gioisce perché si fanno con amore. Per esempio: la madre che partorisce il bambino. Questa è una sofferenza eppure non lo è: il dolore del parto si dissolve nell'estasi e nella gioia della visione del neonato, vestito di bellezza e beatitudine. Questo è il potere dell'Amore: l'Amore materno, l'Amore Divino. Quando facciamo qualcosa per Swami siamo pronti ad offrire il corpo perché lo facciamo per Amore per Lui. È Lui che per primo ci ha amati. Il Suo Amore ci riempie di spirito di sacrificio. Non c'è Amore senza sacrificio e quel sacrificio dona gioia! Quante traversìe dovettero attraversare tutti i discepoli di Gesù, a causa del loro Amore per Lui! Ma erano felici. San Paolo attraversò enormi difficoltà per diffondere il Messaggio di Gesù. Era felice che accadesse perché egli amava Gesù. Anzi, avrebbe voluto rinnovare quell'esperienza ancora ed ancora a causa di questo suo Amore per Gesù.
La Madre delle Madri
La nostra resa totale
Swami ha voluto che io parlassi. Senza di Lui io non lo avrei fatto. Egli lo ha voluto ed io ho parlato. A questo punto è affar Suo che cosa Egli farà di quel mio discorso. Arrendendomi a Lui, come ho fatto, mi resta solo di godermi il Suo gioco.
L'Abbraccio Divino
J: Che cosa pensa di una situazione in cui qualcuno dà la propria vita a Swami e non si diverte al Suo gioco?
PC: La persona non ha veramente dato se stessa. Sebbene dica di averlo fatto, in verità non si è abbandonata completamente. La persona pensa ancora: "Questa è la mia vita, o almeno una parte di essa ancora mi appartiene." In questo caso essa detta ancora a Dio il quanto, il quando, il dove, il che cosa, il chi ed il perché nella sua vita! Se si dettano queste circostanze, anche se si dice di essersi abbandonati a Dio, in realtà si vuole che Dio si abbandoni a noi. Si vuole che sia Dio ad adattarsi alle nostre richieste. E se non lo fa ci si sente agitati, rifiutati ed arrabbiati. In questa situazione ci sono ancora due volontà: la nostra e quella di Dio. Nella resa a Dio, quando si è veramente data la vita a Dio, c'è solo una volontà: la Volontà di Dio. Non siamo più noi a vivere, ma Dio a vivere in noi, come dice San Paolo. Non c'è ego, non c'è un 'io', non un 'me', non un 'mio'. Tutto è Dio, Dio e solo Dio.
Dissolti nel Suo Amore
J: Allora che cosa Le successe quando quel sacerdote menzionò il Nome di Sai Baba?
PC: Swami mi venne in sogno e mi abbracciò. Quello fu l'incontro più entusiasmante che io ebbi con Lui. Successe quando ero ancora un seminarista che voleva diventare sacerdote. Venne come pura energia... pura Luce... Amore puro... vestito di un rosso radiante... risplendente di Gloria. Agitò la mano con un moto circolare. Io allora non sapevo che quello era il movimento che Egli fa quando materializza qualcosa. Tuttavia non creò nessun oggetto materiale ma pura Energia e la diresse verso di me. Quando il sale viene messo nell'acqua si scioglie ed io in quella Energia mi sciolsi come il sale. Egli non era separato da Me ed io ero Uno con Lui. Il Suo Amore era come l'Oceano ed inondò il fiume del mio cuore. In quel momento seppi che la Voce che avevo sentito nove anni prima, che mi aveva chiesto: "Che cosa vuoi fare di questa vita?" era quella di Swami. Lo seppi. Non fu per conoscenza intellettuale bensì per una consapevolezza spirituale che trascendeva la logica della ragione.
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Nella vostra stessa Legge è scritto: 'Voi siete Dio'. Sappiamo
che ciò che è scritto nelle Scritture è vero per sempre e
Dio ha chiamato questa gente Dei... allora perché dite che sono blasfemo se dico di essere il Figlio di Dio? (Giovanni 10:34)
- Gesù Cristo
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"Voi siete il Pieno, voi siete Dio. Dio è voi. Coloro
che hanno sperimentato questa altissima Saggezza
possono ottenere l'Unità con l'Uno, qui ed ora."
- Sai Baba (Sathya Sai Vahini P69)
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Come fa il Divino ad attirarci a Lui?
J: È una Conoscenza che parte dal Cuore?
PC: Sì, dal Cuore. È il sentimento intuitivo che dice al bambino: 'Questa è mia madre': Come si fa a sapere che vostra madre è vostra madre? È una Conoscenza del Cuore.
Sai - lo stesso Isa
J: Sente che gli insegnamenti di Gesù hanno una dimensione diversa per lei da quando è entrato in contatto con il Messaggio di Swami?
PC: Quando ho incontrato Swami ho trovato Gesù, è stata una rivelazione sopra la rivelazione. Gli insegnamenti di Gesù ed il Messaggio di Swami sono un tutt'uno. Non si possono contraddire perché il Padre ed il Figlio sono Uno. Gesù non ha detto niente al di fuori di ciò che Egli ha udito dire al Padre e non fatto niente che non abbia visto fare al Padre (Giovanni 5:19; 8:28). Facciamo qualche esempio. Un giorno uno Scriba, un esperto della Legge religiosa, chiese a Gesù quale fosse il massimo comandamento della Torah. Questo Scriba stava chiedendo a Gesù di dirgli quale fosse l'essenza della Bibbia, gli stava chiedendo di dirgli quale fosse quella conoscenza che, una volta afferrata, fa sì che si conosca tutto e senza la quale tutta la sapienza è uno spreco. Gesù replicò: "Ascolta, Israele! Il signore tuo Dio è Uno e tu dovrai amare il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza... ed il tuo vicino come te stesso. Non esiste un comandamento più grande di questo. (Marco 12: 29-31) Questo comandamento inizia con una chiamata al silenzio: "Ascolta, o Israele! Il signore tuo Dio è Uno". È solo nel silenzio che possiamo sperimentare la Verità di Dio. Ascoltare significa calmare le agitazioni della mente. Significa fare silenzio mentale. In un altro verso la Bibbia dice: "Sii calmo e sappi: Io sono Dio"(Salmi 46:10). È nel silenzio che si sperimenta la Realtà di Dio come l'Uno senza secondo, l'Onnipervadente, l'Onnipresente, l'Onnisciente l'Onnipotente, l'Assoluto, l'Infinito e l' Eterno Uno! Dio è Uno! Non c'è altro. Quando si pensa di essere diversi da Dio si crea l'illusione che cerca di separare ciò che è inseparabile.
'Come la corda che tiene insieme il mazzolino di fiori,
l'Amore è la forza che tiene tutto insieme.'
Tutti noi siamo gli arti di Dio, il Suo corpo. "In Dio viviamo e ci muoviamo ed abbiamo la nostra esistenza", dice San Paolo. Dio e la Sua Creazione sono inseparabili come il sole ed i suoi raggi, come l'oceano e le sue acque e come l'albero ed i suoi rami. Gesù disse: "Io sono la vite e voi i suoi rami." Possono esistere una vite senza rami o i suoi rami senza la vite? Eccoci alla vera e propria essenza del Messaggio di Swami, il vero e proprio nucleo dei Veda e gemma di tutte le Scritture: Dio è Uno e non c'è altro. Tutto è Brahman. La prossima frase del Comandamento è questa antica chiamata all'Amore: "E tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza." Amore! L'Amore è la corrente, l'energia, la forza, la fonte, il sostenitore. Amare Dio con tutto il cuore è il sentiero del Bhakti Yoga, l'unione con Dio attraverso la pura devozione. Amare Dio con tutta la mente è il sentiero dell'Jnana Yoga, il sentiero della Conoscenza. Questa è l'unione con Dio attraverso la Luce della Saggezza. Amare Dio con tutta la nostra forza è il sentiero dell'azione (Karma Yoga). Questa è l'unione con Dio attraverso il sentiero del servizio. Questi tre aspetti non sono separati l'uno dall'altro: il filo che li tiene uniti è l'Amore. L'Amore è la corrente che quando arriva al Cuore straripa nella Beatitudine e nell'Estasi della devozione; quando arriva alla mente risplende nell' eterna Luce della Saggezza; quando scorre nelle mani (la forza) eleva tutti nel servizio disinteressato. Senza Amore i riti devozionali, i rigori intellettuali e i lavori manuali sono tutti inutili!!! San Paolo disse: "Se possiedo tutto e non ho l'Amore, allora non ho niente."
[fine parte prima - continua]