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La gloria della coscienza - parte terza

27 novembre 2006

Attraverso gli occhi degli Scienziati Moderni e dei Veggenti Vedici


del Prof. G Venkataraman

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Parte Terza ed Utima

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L' UNICO INDIVIDUO È L'INTERO UNIVERSO




Capisco che a questo punto tutto questo possa suonare un po' misterioso, ma vi prego di concedermi un po' della vostra pazienza per qualche istante ancora. Nel frattempo, sentite che cosa ha detto Gary Zukov nel suo libro, 'I Maestri Danzanti del WuLi':


"Le implicazioni filosofiche della meccanica quantistica consistono nel fatto che nel nostro Universo tutte le cose [noi inclusi] che sembrano esistere indipendentemente sono in realtà parte di un unico pattern che include il tutto..."





Gary Zukov




Il Prof. Chew, californiano, la mette in modo più lapidario:


"L'unico individuo è l'intero Universo!"


Se ci ragioniamo bene, questa affermazione è quasi divertente, se si pensa che proviene da un fisico. Ciò che Chew afferma è che non esistono i 'molti', ma solo l' 'Uno'! E questa Unità è conferita a delle entità, che i nostri sensi percepiscono come molteplici, da un misterioso 'Qualcosa' che sembra essere al di là dello spazio e del tempo. Se mancasse questa connessione la meccanica quantistica fallirebbe, perché in questo caso la relatività, che era uscita dalla porta, rientrerebbe dalla finestra e spodesterebbe la teoria dei quanti. Comunque sia, sembra esistere una sottile unità sotterranea, grazie alla quale la connessione rimane. La relatività quindi non fa parte del quadro e la meccanica dei quanti funziona a meraviglia. La mia è una spiegazione all' acqua di rose, non c'è dubbio, ma credo riesca a trasmettere la sostanza di questo serio argomento. Anche se non avete seguito ciò che ho detto finora, vi prego di tenere in mente solo questo: la parte più filosofica della scienza moderna ci dice che ciò che normalmente percepiamo come distinto e molteplice in realtà è solo Uno! Per i nostri normali scopi le trattiamo come entità distinte, ma ad un livello superiore e globale sono tutte manifestazioni apparenti dell' unico UNO. I cosiddetti 'pezzi diversi' di questo Uno in effetti sono universalmente interconnessi ed esiste Qualcosa, che si trova al di là dello spazio e del tempo, che conferisce questa connessione.




DIO DEVE TRASCENDERE LO SPAZIO ED IL TEMPO

Ora, per quale motivo questo 'Qualcosa', che assicura l'unità, è 'al di là' dello spazio e del tempo? La risposta è che se fosse legato allo spazio ed al tempo dovrebbe rispettare la legge della relatività, ma dato che questo misterioso Qualcosa sembra essere esente dalla relatività stessa, il fatto che Esso sia al di là dello spazio e del tempo è la condizione stessa della sua esistenza. Questa è una notevole scoperta della scienza moderna, eppure solo poche persone sembrano interessarsi alle implicazioni filosofiche che ne derivano. Io ritengo che questo misterioso Qualcosa, artefice della connessione universale, non sia altro che ciò che noi chiamiamo Coscienza. E la Coscienza, chiaramente, trascende lo spazio ed il tempo. Questo solleva molte domande del tipo: "La Coscienza era sempre presente sin dalla nascita dell'Universo o si è manifestata solo quando sono comparsi gli esseri viventi?" Secondo me, la risposta è semplice: la Coscienza è sempre esistita, ancor prima della nascita dell'Universo. Secondo il Vedanta, la Coscienza ha avuto origine dalla Coscienza Primeva.




IL RUOLO DELLA COSCIENZA NELL' EVOLUZIONE


Bene. Ma allora, qual è stato il ruolo della Coscienza, se essa ne ha avuto uno, durante l'evoluzione dell' Universo? Io credo che sin momento del Big Bang la Coscienza sia stata un invisibile stampo sul quale tutta l'evoluzione ha avuto luogo. Questo provoca un altro interrogativo: "Ma allora, la materia inerte ha Coscienza?" L'esperimento francese sul tema dell' EPR suggerisce esattamente che anche la materia inerte è pervasa dalla Coscienza - ricordate? L' EPR si riferisce al problema posto da Einstein nel 1936. Qui i devoti potrebbero ricordare la famosa storia dei sari che piangevano. Non c'è dubbio che fu Hislop a raccontare quella storia, ma voglio citarvi la versione di Swami sullo stesso episodio. Ecco, questo è ciò che disse Swami:


"Chiesi che Mi venissero portati cento sari perché volevo selezionarne un certo numero per distribuirli alle operaie di Anantapur, che stavano lavorando alla costruzione del 'College Sathya Sai'. Ne scelsi 96 e chiesi che i 4 rimanenti venissero riportati al negozio. Più tardi, mentre passavo vicino al tavolo dove erano stati appoggiati i sari che dovevano essere restituiti, vidi che dalla scatola di cartone che conteneva i sari scartati scendevano delle lacrime! Piangevano perché Io non li avevo apprezzati. Hislop si trovava al lato del tavolo. Sì, stavano piangendo!"




Tramite questo signifcativo episodio Swami insegnò che anche la cosiddetta materia non senziente o inanimata possiede una consapevolezza, o Coscienza. Con questo arrivo al punto centrale del ruolo della Coscienza nell' evoluzione. La mia convinzione è la seguente:


* Dal primo istante in cui il nostro Universo nacque, la Coscienza era sempre presente come background o costituente fondamentale, comunque vogliamo definirlo.


* Lo spazio ed il tempo si espansero contro questo costituente invisibile, primordiale e sottile. In un certo senso esso si può assimilare all' etere della fisica classica, un concetto che è stato messo da parte più di un secolo fa. Lo menziono solo per introdurre un' analogia a beneficio di coloro che hanno studiato la fisica classica.


* Si supponeva che tale etere non avesse peso e permeasse ogni cosa nell'Universo, cioè che fosse onnipervadente. Ritengo che tale descrizione sia perfettamente applicabile al substrato della Coscienza che pervade l'Universo.


* Dobbiamo evidenziare che, sebbene lo spazio ed il tempo come noi li conosciamo siano venuti in esistenza soltanto al momento della nascita dell' Universo in cui viviamo, la Coscienza è sempre stata sempre presente, è presente oggi e sempre lo sarà. Questo in quanto la Coscienza è la Forma Astratta di Dio. I Veda esprimono questo concetto mediante questa dichiarazione: "Prajnanam Brahma".


* L' evoluzione avviene contro questa matrice della Coscienza che pervade l' Universo. Quando parlo di evoluzione, intendo sia l'evoluzione dell'intero Universo fisico che l'evoluzione degli esseri viventi sulla Terra. Quest'ultima è iniziata da tre a tre e mezzo di miliardi di anni fa. Per avere un'idea: la nostra Terra ha da quattro a quattro miliardi di anni e mezzo, mentre l'età dell'Universo ammonta a circa quattordici miliardi di anni e mezzo.


* Oggi sulla Terra abbiamo sia esseri viventi che esseri non-viventi o, se preferite, materia senziente ed insenziente. La Coscienza pervade tutto e tutti, non ci sono eccezioni.



COSCIENZA ATTIVA E PASSIVA

Devo comunque aggiungere che sulla Terra la Coscienza non si manifesta in egual misura in tutte le entità. Questo signifca che, innanzitutto, la Coscienza sembra manifestrasi in uno di due possibili stati, lo stato passivo e quello attivo. Nella cosiddetta materia o entità non senziente la Coscienza è presente allo stato passivo, mentre negli esseri senzienti si trova nello stato attivo. Nessun libro che tratti del Vedanta avanza una tale affermazione. Si tratta di una mia osservazione personale, basata sulle mie riflessioni personali e sul mio background di fisico, ed alla quale, con la nomenclatura specifica, potremmo riferirci come 'modello plausibile'. Sulla base di questo modello io ipotizzo che la vita si manifesta quando in un essere la Coscienza passa dallo stato passivo a quello attivo. Prendete un seme: esso può mantenersi come tale per un certo periodo di tempo, ma quando viene piantato ed annaffiato misteriosamente la vita si manifesta. O prendete un feto nel ventre della madre. Per le prime settimane è solo un' escrescenza dentro l'utero, ma col tempo misteriosamente avrà una sua vita propria, distinta da quella dell'organismo materno.









Feto alla 15a settimana


Che cosa provoca la transizione della Coscienza dallo stato passivo a quello attivo? Io non lo so, ma non sarei sorpreso se tale passaggio venisse provocato da una sorta di attraversamento di una soglia. Esiste un 'punto critico' sorpassato il quale la Coscienza sembra prendere fuoco e diventare attiva. La natura offre innumerevoli esempi di queste 'soglie'.









Acqua e ghiaccio


Per esempio, quando l'acqua viene raffreddata ad una temperatura sotto gli zero gradi, essa diventa ghiaccio. Se riscaldate il ghiaccio, esso si scioglie e torna ad essere acqua. Potrei ben immaginare che superando una certa soglia la vita potrebbe comparire in un pezzo di materia non senziente. Non so di quale tipo di soglia si tratti, ma come fisico credo plausibile pensare all' attraversamento di una soglia. La morte consisterebbe nell' attraversamento di questa soglia nella direzione opposta.




ARRAMPICARSI SULLA SCALA DELLA COSCIENZA


'Quanta' di questa Coscienza è presente nei vari esseri umani, e che cosa fa esattamente? Anche qui offrirò una risposta plausibile. Io credo che nelle creature viventi il ruolo della Coscienza aumenti quando gli organi di senso sono più evoluti e sviluppati. Ciò che intendo è che nelle forme viventi più basse non troviamo occhi, orecchie, etc. nella forma che conosciamo. Eppure queste creature hanno una sorta di senso di consapevolezza sia della loro esistenza che di quella del mondo che le circonda. È per via di questa consapevolezza che esse riescono ad adattarsi al loro ambiente. La manifestazione della Coscienza attiva in queste creature è comunque 'di basso livello'. Ora saliamo lungo la scala evolutiva ed arriviamo per esempio alle scimmie, dalle quali sembra che discendiamo. Direi che la Coscienza attiva delle scimmie sia notevolmente alta, ma limitata alla cognizione del mondo esterno.



LA CAPACITÀ DELLA COSCIENZA UMANA: LA CONSAPEVOLEZZA DEL CREATORE


Arriviamo agli esseri umani. Qui la Coscienza veramente fiorisce. Vedete, negli animali la Coscienza è ristretta alla consapevolezza del mondo esterno, necessaria per la sopravvivenza. Questo è infatti il motivo per cui Dio ha conferito loro questa capacità: affinché possano sopravvivere. Ma grazie al potere del cervello umano che, incidentalmente, è anche una benedizione di Dio, gli esseri umani non solo possono vedere e sperimentare il mondo esterno, ma anche manipolarlo. Per esempio, l'uomo cerca il petrolio, che si trova sottoterra, e poi lo pompa fuori, talvolta anche dai giacimenti che si trovano sotto il mare.
Ma gli esseri umani vincono sugli animali anche in un altro importantissimo aspetto. A differenza degli animali essi possono vedere 'dentro'. Hanno questa specifica capacità e, anche se non tutti la usiamo, resta il fatto che gli esseri umani hanno questa benedizione.
Che cosa significa questo 'vedere dentro'? Significa essere capaci di 'risuonare' con il Cuore e sviluppare sentimenti di amore, compassione e tolleranza. Significa essere capaci di realizzare che dietro la Creazione c'è un Creatore. Solo gli esseri umani hanno la capacità di essere consci del Creatore. Questo è il motivo per cui spesso Swami ci dice che la nascita umana è una rara benedizione. Naturalmente, per chi insiste nell' essere schiavo dei sensi essa cessa di essere una benedizione. Spero di essere riuscito a farvi arrivare il concetto che, quando l'Universo si evolse, e così pure si evolsero gli esseri viventi sulla Terra, lo stesso accadde alla manifestazione visibile della Coscienza. È arrivato il momento giusto per citare George Wald, uno scienziato di Harvard vincitore di un Premio Nobel. Egli dice:


L'idea mi venne piuttosto recentemente, e si trattava di un'idea nuova e straordinaria, sia tentatrice che repellente, dato che scioccava la mia sensibilità scientifica. Realizzai con un po' di imbarazzo che molti altri erano arrivati alla stessa conclusione prima di me, e non solo i mistici, ma anche qualche fisico particolarmente intelligente.





Lo scienziato George Wald


Si tratta della convinzione che questo Universo produce la vita e la Coscienza perché la Coscienza è la sua propria fonte, perché l' Universo È fondamentalmente questa sostanza-mentale. Quello che riconosciamo come Universo materiale, l'Universo dello spazio-tempo e delle particelle elementari e delle energie, è in realtà un Avatar, cioè la materializzazione della Coscienza Primeva. In questo caso non c'è da attendere che la Coscienza 'emerga' da qualche parte, perché essa c'è sempre stata là e sempre ci sarà, dall' inizio alla fine. Ciò che noi aspettiamo, nell'evoluzione della vita, è solo il culmine costituito dall'Avatar, cioè l'emergere di corpi coscienti di se stessi e che siano in grado di articolare la Coscienza, e di darle una voce, una cultura, una letteratura, l'arte e la scienza.


Queste sono dichiarazioni molto stimolanti, e provengono da un Premio Nobel di Harvard. Anche Erwin Schrodinger, uno dei fondatori della meccanica quantistica, alla fine divenne fautore dell' advaita. Perciò vedete, la Coscienza Primeva che gli antichi Saggi sperimentavano in meditazione è la stessa a cui approdano anche i pensatori moderni seri. Questo è un altro modo per affermare che Dio è proprio quella Realtà Ultima che i grandi pensatori di tutte le epoche sono giunti ad accettare.




È LA VITA A DOTARE LA TERRA DI BELLEZZA E DIVERSITÀ


Devo brevemente convogliare la vostra attenzione su un importante fatto che sfugge alla maggior parte di noi. Voi sapete che l'Universo è vasto. Contiene miliardi di stelle come il nostro Sole ed una grande quantità di spazio vuoto e non occupato. Fra questi miliardi di stelle solo una piccolissima frazione ha pianeti; e di questa piccolissima frazione, una frazione ancora più minuscola può avere un pianeta come la nostra Terra, adatto ad ospitare la vita. In altre parole se la vita esiste [come la conosciamo] da qualche altra parte nell' Universo, deve trattarsi di una eventualità molto, molto rara.





Un altro Premio Nobel: Erwin Schrodinger


Perché vi sto dicendo questo? Per una buona ragione. Vedete, in confronto a Marte il nostro pianeta ha un' incredibile varietà che non è possibile trovare in nessun altro pianeta del sistema solare o in nessun' altra parte in qualsiasi altro pianeta che non ospiti la vita. È la vita a dotare la Terra di tale bellezza e diversità. Osservate le piante, gli alberi - quale meravigliosa varietà abbiamo, dai fili d'erba alle sequoie! E poi prendete i pesci, gli uccelli, gli animali: quale splendida diversità di specie e colori! Avete mai visto delle fotografie delle formazioni corallifere sottomarine? Sono meravigliose!




LA GLORIA DELLA MANIFESTAZIONE DELLA COSCIENZA


Ovunque ci volgiamo, è evidente una speciale bellezza che non si trova sui pianeti in cui manca la vita manifesta. Su questa Terra vivente c'è ovunque la meravigliosa gloria della manifestazione della Coscienza, o Dio, ed è ad essa a cui George Wald si riferisce come ad un 'Avatar'. La Gloria suprema è l'essere umano, che ha la speciale capacità di riconoscere Dio. Ma purtroppo l'uomo spesso non si preoccupa di riconoscere né la presenza di Dio tutt' intorno a sé, né la presenza di Dio dentro di sé. Questo è il motivo per cui il Dio senza forma deve assumere una forma umana ed educare l'uomo, come sta facendo attualmente. Spero di avervi motivati ad utilizzare un po' del vostro tempo per meditare su questa cosa chiamata 'Coscienza' ed a vedere in un' ampia prospettiva ciò che i nostri veggenti Vedici riuscivano a vedere abitualmente. Una tale percezione è necessaria oggi più che allora, se consideriamo i pericoli che incombono sull'umanità e sul pianeta Terra. Penso di aver detto abbastanza. Permettetemi solo di ricordarvi un' ultima volta che questo è il mio ultimo discorso della lunga serie sui Veda. È stata la prima volta in cui mi sono impegnato in una serie di discorsi così lunga, e spero che il mio lavoro vi sia stato utile. Questo è tutto, per ora, e grazie per avermi seguito in tutte queste peregrinazioni. Spero che esse abbiano giovato a voi quanto hanno giovato a me.


Che Dio vi benedica - Jai Sai Ram.