Ati Rudra Mahâ Yajña
18 agosto 2006
Stamane è iniziato il 9° giorno dell’Ati Rudra Mahâ Yajña. Swami è arrivato e, come di consueto, ha effettuato un giro completo del Kulwant hall offrendo il darshan, è sceso dall’auto vicino alla sala delle “inteview” e si è incamminato verso il palco per sedersi ed onorare così gli eventi in corso. Alle 7.50 circa, è entrato nella stanza delle “interview” e ne uscito dopo 20 minuti tornando a sedersi ad osservare con interesse tutti gli avvenimenti fino alle 9,45. Per Lui ogni momento e ogni giornata sono nuovi: il Suo entusiasmo è sempre lo stesso. Egli ha chiamato e benedetto i “ragazzi del Compleanno”, ha chiesto che venisse distribuito il prasâdam a tutti e, dopo che l’ârati è stato officiato, si è ritirato nello Yajur Mandiram.
Come probabilmente è avvenuto in precedenza per altri corpi celesti, anche i navagrahâ (i “nove pianeti”) devono aver trovato la strada per il Sai Kulwant hall a Prashânti Nilayam, assieme a migliaia di devoti, nel 9° giorno dell’Ati Rudra Mahâ Yajña. La sala era impaziente e, alle 15.14, il momento più atteso è arrivato quando Swami è giunto per il darshan e, dopo aver effettuato l’abituale percorso, si è diretto sul palco centrale. Al termine della sessione pomeridiana delle varie fasi del Rudram, è stato offerto l’ârati a Baba e al Sâishvara Lingam, dopodiché Egli ha chiesto a shrî Vinay Kumar quale fosse il programma pomeridiano; esso comprendeva l’intervento di due oratori di cui il primo è stato shrî S.V.Giri, 6° vicerettore dello Shrî Sathya Sai Institute of Higher Learning. Rivolgendosi alla folla per la seconda volta da quando è in corso lo Yajña, egli ha sottolineato la necessità di Unità e Purezza che, quando sono presenti assieme, portano alla Divinità ed ha parlato del reale potere del Rudram che ha spiegato essere estremamente dinamico e mantra di grande energia. Egli ha proseguito lodando il sistema educativo Shrî Sathya Sai ed il suo scopo di tenere la mente sotto controllo per annientarla alla fine ed ha sottolineato come la mente abbia il potere di evolvere a livelli superiori di consapevolezza per concludere con la citazione di alcuni passaggi dei Discorsi di Swami degli ultimi giorni, con particolare riguardo alla grandezza di Bhârat (l’India). Un altro punto significativo da lui menzionato riguardava uno dei frequenti ammaestramenti che Swami ci dà: “La conoscenza di Sé promuove la fiducia in Sé; la fiducia in Sé porta al sacrificio di Sé e questo conduce alla realizzazione del Sé.”
Il secondo oratore è stato shrî Gunaranjan, devoto di Baba fin dall’infanzia. L’argomento che ha trattato è stato “Il Viaggio della Gioventù Sai”. Egli ha paragonato il viaggio della vita, che Swami ha dato a ognuno di noi, con quello che si può fare in una macchina BMW: le tre iniziali B M W, egli ha detto, stanno a indicare il corpo (Body), la mente (Mind) e la parola (Word); dalle nostre azioni, dai pensieri e dalle parole deve irradiarsi la bontà in modo da non perdere il controllo dell’auto. Shrî Gunaranjan ha poi magnificamente spiegato che, per rendere percorribile la strada di questo viaggio, dobbiamo possedere tre componenti vitali, ovvero Amore, Umiltà e Servizio, ed ha concluso dicendo che in qualunque equazione scientifica LHS è uguale a RHS (il lato sinistro, Left Hand Side, è uguale al lato destro, Right Hand Side). Analogamente, in questo caso l’equazione diventa LHS (Love, Humilty, Service: Amore, Umiltà, Servizio) è uguale a RHS (Royal Highway to Sai, la Strada Reale che porta a Sai).
Per il Suo infinito Amore, Swami si è poi reso disponibile, alle 16.25, a diffondere il Suo Divino Messaggio dopodiché ha chiamato Sathya, uno studente iraniano della scuola primaria, e gli ha chiesto di cantare il Rudram. Il piccolo, in tutta la sua innocenza e incanto, ha reso Baba una Madre orgogliosa cantandolo perfettamente. Poi Swami ha chiamato i Suoi studenti americani e russi e ha chiesto loro di intonare vari sûktam e quindi di cantare un bhajan assieme.
Ciò che è seguito è stata un’assoluta sorpresa: Swami ha detto qualcosa al ragazzo che Gli stava dietro e questi ha recapitato il messaggio ed una donna, che era all’angolo della sala, è stata condotta sul palco. Swami ha così colto di sorpresa smt. Sowcar Janaki, attrice del passato, e le ha chiesto di parlare in Sua Presenza. Ella ha narrato vari episodi della sua vita in cui Egli ha riversato il Suo infinito Amore su di lei e sui membri della sua famiglia e Lo ha poi pregato affinché questo Yajñam porti Loka Kalyânam (Pace Mondiale) come Egli Stesso ha promesso.
Il quarto oratore è stata smt. Anjali Devi, anch’ella attrice d’altri tempi, che è stata sommersa dall’improvvisa traboccante grazia di Swami, Lo ha ringraziato con fervore per aver fatto tutto per lei e ha anche espresso il desiderio di avere la possibilità di servirLo nella prossima vita. Ella ha anche ringraziato Baba per averle concesso di interpretare il ruolo della divina madre Îshvarâmmâ nella serie televisiva “Shirdi Sai Parthi Sai Divyakathâ”.
Swami le ha quindi benedette entrambe e tutti noi siamo stati toccati dalla sincera ed esplicita esposizione delle esperienze di tali devote. I programmi del giorno sono terminati quando Baba, alle 17.30, ha chiesto che fosse compiuto l’ârati e distribuito il prasâdam.
(Tratto da www.radiosai.it)