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News da Prashanti Nilayam

13 luglio 2006

La tradizione indiana assegna la più elevata posizione di rispetto al Guru o Precettore, qualche volta persino superiore a Dio, poiché è il Guru che conduce a Dio. Il primo bhajan vero e proprio che Bhagavân insegnò dopo aver proclamato la Sua “avatarità” fu “Mânasa Bhajare Guru Charanam Dustara Bhava Sâgara Taranam” (Meditate sui Piedi del Guru che vi farà attraversare il burrascoso oceano dell’esistenza terrena). Per i devoti Sai, questa ricorrenza è di immenso valore poiché Bhagavân Shrî Sathya Sai Baba è il nostro Guru e Dio, il Cammino e la Meta della nostra vita. Nessuna meraviglia quindi che il Gurupûrnimâ sia una delle maggiori festività in calendario a Prashânti Nilayam allorché giungono devoti, provenienti da ogni parte del mondo, per donare il loro amore, rendere omaggio e offrire gratitudine al loro amato Maestro.

Le celebrazioni sono cominciate il mattino del 10 luglio con un programma musicale delle sorelle Bailey che hanno eseguito alcune loro composizioni, intitolate “Io non sono mai solo”, “Celebrate la nascita di Sathya Sai” e “Dio vive in India”, quale espressione del loro amore, della loro devozione e gratitudine a Bhagavân.

Il giorno seguente, la mattina dell’11, Baba è arrivato alle 7,15 nel Sai Kulwant hall, splendidamente decorato, durante i canti vedici, il Nâdasvaram e il Pañchavadyam eseguiti dagli studenti del Suo college. Pochi minuti dopo che Egli era salito sul palco, gli allievi hanno cantato stotram (inni di lode) e canzoni in lode al Guru. Alle 8, Baba ha benedetto circa cinquanta persone diversamente abili, appartenenti ai settori più disagiati della società e provenienti da varie zone del Distretto di Anantapur, donando loro tricicli per disabili affinché possano avere una vita più indipendente. Il programma del mattino si è chiuso con i bhajan.

Il programma pomeridiano ha avuto inizio alle 14,30. In occasione del Gurupûrnimâ, l’Orchestra Sinfonica Sai, costituita da 67 membri provenienti da 22 nazioni, ha suonato alla Divina Presenza. Iniziando col bhajan “Muralî Krishna Mukunda Krishna”, l’orchestra ha calamitato l’attenzione degli astanti intrattenendoli con melodiosi brani, che racchiudevano innumerevoli sfumature emozionali, composti da artisti assai noti come Händel, Rossini e Verdi, che rappresentano secoli di storia europea.

Alla fine del programma, Bhagavân, sceso dal palco, si è fatto amorevolmente fotografare con i musicisti e, muovendosi fra loro, ha parlato con loro e li ha benedetti con la gioia della Sua vicinanza.

Il pomeriggio si è concluso con i bhajan e l’ârati.