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Congresso sull’Educazione nel 21° secolo

2 settembre 2005

(Cronaca delle giornate)



Il 17 e il 18 agosto di quest’anno, a Prashânti Nilayam, sotto l’egida dello Shrî Sathya Sai Institute of Higher Learning, è stato organizzato un Congresso internazionale sul tema: “Educazione nel 21° secolo - Educazione a Educare”. Molti eminenti educatori e amministratori scolastici sono stati invitati a partecipare al dibattimento ed a condividere le proprie opinioni, esperienze e competenze, sotto la piena direzione e guida del Magnifico Rettore dello Shrî Sathya Sai Institute of Higher Learning, Bhagavân Shrî Sathya Sai Baba.La sessione inaugurale del Congresso si è svolta la mattina del 17 agosto nel Sai Kulwant Hall. Baba è arrivato nella sala, pittorescamente decorata, alle 8 durante il canto degli inni vedici da parte degli studenti. I delegati, che avevano già preso posto sul palco, si sono alzati per accogliere Baba. I lavori sono cominciati con shrî Anil V. Gokak, vicerettore dello Shrî Sathya Sai Institute of Higher Learning, che ha dato il benvenuto ai delegati e all’illustre giudice M.N. Venkatachaliah ospite d’onore del Congresso. Venkatachaliah è una figura di grande rilievo, nell’ambiente giuridico indiano, avendo ricoperto numerose posizioni chiave incluse quelle di Magistrato Supremo del Sistema Giudiziario Indiano, di Presidente della Commissione Nazionale per i Diritti Umani e Presidente del Comitato di Revisione Costituzionale.

Egli, nel suo messaggio inaugurale, ha evidenziato i problemi che tormentano la società moderna e ha presentato una retrospettiva storica dell’evoluzione della società umana durante i trascorsi tre secoli affermando che alcuni degli ancora pressanti problemi, che questa società deve oggi fronteggiare, sono la neutralità morale della scienza e la disumanizzazione della ricchezza e del potere. L’uomo ritiene di dover conquistare la natura ma ciò è un grave errore poiché l’uomo stesso è parte della medesima natura che egli aspira a conquistare. Questo non significa che scienza e tecnologia non siano state d’aiuto all’umanità; al contrario, esse ne hanno notevolmente migliorato le condizioni di vita. Di per sé, conoscenza, ricchezza e potere non sono negativi ma lo diventano con l’uso sbagliato. L’oratore ha puntualizzato ciò con una battuta: “Se pensi che l’educazione ti costi molto, prova l’ignoranza!” Egli ha inoltre affermato che questo Congresso non è giunto in un momento troppo tardivo e non poteva essere scelto luogo d’incontro più appropriato di Prashânti Nilayam dove è in corso il più grande esperimento d’amore, servizio e compassione. Il sapiente oratore ha concluso osservando che, alla presenza di una Figura tanto elevata come quella di Bhagavân Baba, è opportuno restare in silenzio comprendendo e assimilando il Suo Insegnamento e il Suo Messaggio.

Acconsentendo alle preghiere di quanti erano presenti nella sala, Baba ha concesso il Suo Discorso Divino ed ha poi graziosamente e amorevolmente fatto dono di oggetti ricordo a tutti i delegati. Quindi, i partecipanti si sono riuniti nel settore amministrativo dell’università per proseguire i loro dibattiti. Nel pomeriggio, due studenti hanno presentato il resoconto dei dibattiti della sessione del mattino.

Gli studenti anziani dell’Istituto hanno poi messo in scena una rappresentazione intitolata “C’è una sola casta, la casta dell’Umanità; c’è una sola religione, la religione dell’Amore” che ha illustrato le origini, gli insegnamenti e i credo delle maggiori religioni e come ciascuna di esse sia stata creata da Dio, per l’elevazione dell’umanità, secondo tempi e circostanze specifici. Sebbene esse possano differenziarsi nei loro riti esteriori e nelle cerimonie, l’insegnamento fondamentale è lo stesso. Tale concetto è stato evidenziato con molta chiarezza in una scena in cui quattro venditori stanno reclamizzando il medesimo prodotto: delle candele colorate. Sebbene tutte le candele emanino la stessa luce, ognuna è stata confezionata in modo differente e ogni venditore afferma che il suo prodotto è il migliore e lo promuove in modo del tutto personale. Ciò non è molto dissimile da quanto potrebbe accadere in ambito socio-religioso nel mondo odierno. Al termine della rappresentazione, Baba ha amorevolmente concesso di farsi fotografare con i partecipanti ed ha accettato l’ârati prima di ritirarsi nella Sua residenza.

Il giorno successivo, dopo il darshan del mattino e la sessione dei bhajan nel mandir, i partecipanti si sono trasferiti nel settore amministrativo dell’Istituto per una riunione che è stata presieduta da shrî Venu Srinivasan, Presidente e Amministratore delegato della TVS Motors Ltd. Nel pomeriggio, si sono tutti riuniti nel Sai Kulwant Hall per partecipare alla cerimonia di chiusura del Congresso. Dopo che Baba ha concesso il Suo darshan e si è seduto sul palco, il vicerettore dello Shrî Sathya Sai Institute of Higher Learning, shrî A.V. Gokak, ha fatto alcune considerazioni introduttive e ha invitato shrî Sanjay Sahni, preside del campus di Brindavan, a dirigere i lavori. Shrî Sahni ha quindi accolto l’ospite d’onore dell’occasione, signora Kumud Bansal, segretaria del Governo dell’India per la scuola primaria e secondaria, ed ha presentato gli oratori per la sessione di commiato del Congresso. I primi due, studenti dei corsi postlaurea, hanno letto ad alta voce i resoconti dei lavori del giorno. Dopo di ciò, shrî Sanjay Mahalingam, un erudito ricercatore del Dipartimento Amministrativo dell’Istituto, ha iniziato riportando brani di una lettera aperta inviata da un sopravissuto della seconda Guerra Mondiale agli “insegnanti del mondo”. L’autore della lettera era stato testimone di orrori inenarrabili perpetrati da ingegneri, medici e infermieri durante la sua detenzione in un campo di concentramento. Queste persone, che erano state formate per servire la società, erano in quel tempo coinvolte in crudeli uccisioni. Nella sua amara lettera, egli faceva riferimento ad essi come a “colti mostri” e “intelligenti psicopatici” e concludeva con un appello a tutti gli insegnanti affinché educhino i propri studenti in modo tale da renderli più umani.

Shrî Mahalingam ha detto che, anche se oggi il campo dell’educazione presenta un desolato scenario, il sistema educativo disposto da Bhagavân Shrî Sathya Sai Baba contiene la promessa di un futuro più luminoso. Egli ha concentrato l’attenzione del pubblico sui molti obiettivi raggiunti dagli studenti dell’università: le straordinarie dimostrazioni di coraggio e resistenza che gli stessi evidenziano durante l’incontro annuale di Sport e Cultura e i numerosi riconoscimenti a livello nazionale ottenuti negli esami. Un caso su tutti è rappresentato dal miglior risultato di tutta l’India ottenuto da uno studente del corso M.Sc. (Fisica) nell’esame GATE, sostenuto lo scorso anno. L’oratore ha anche fatto riferimento all’imminente riunione degli ex studenti del Dipartimento Amministrativo dell’Università ed ha sottolineato come essi abbiano reso orgogliosa la propria “Alma Mater” non solo raggiungendo elevate posizioni nel campo lavorativo ma anche grazie al nobile comportamento e all’integrità che hanno fatto ottenere, a loro e all’università, apprezzamenti dal mondo del lavoro. Inoltre, shrî Mahalingam ha evidenziato che non è solo per il raggiungimento del successo mondano che Sai Baba ha chiamato i Suoi studenti a Sé. Nella visione dell’università, data dallo Stesso Baba, Egli afferma: “Lo scopo principale di questa università è di incoraggiare a coltivare l’autoconsapevolezza e la fiducia in sé in modo che ognuno di voi possa compiere il sacrificio di sé raggiungendo così l’autorealizzazione.”

“È questo scopo elevato che rende gli studenti di Baba unici e davvero speciali” ha concluso shrî Mahalingam.

Dopo tale intenso e illuminante discorso, è intervenuto Jagadish Chandra che sta attualmente conseguendo il suo M. Phil. in bio-ottica. Egli ha parlato dei Valori Umani di Verità, Rettitudine, Pace e Amore, affermando che essi sono le colonne dell’edificio dell’autorealizzazione. Citando aneddoti tratti dagli Insegnamenti di Swami, ha diffusamente parlato del significato dei Valori Umani nella nostra vita quotidiana; ha detto che la più grande fonte di ispirazione su questo sentiero è Baba Stesso poiché, attraverso i progetti di servizio, quali il“Progetto Acqua Potabile” e gli “Ospedali di Alta Specializzazione”, Egli esemplifica tali Valori. L’oratore ha sottolineato l’enorme fortuna, da parte degli studenti, di avere Baba come Maestro poiché Egli li plasma costantemente col Suo Amore altruistico affinché diventino esseri umani migliori e, infine, fa ottener loro il dono inestimabile della visione del Sé. Shrî S.V. Giri, ex vicerettore dello Shrî Sathya Sai Institute of Higher Learning, ha evidenziato l’unicità del sistema educativo, che Baba ha creato e definito “Educare”, dicendo che l’università orienta gli studenti verso il benessere sociale e che l’educazione non dovrebbe mai essere rimossa dal contesto della società e dalla sua elevazione. Egli ha inoltre proseguito dicendo che il sistema educativo di Sai Baba deve essere imitato cosicché i suoi notevoli risultati vadano a beneficio di tutta l’umanità: l’Istituto Educativo Sathya Sai in Tailandia e la scuola Sathya Sai in Zambia hanno dimostrato che è veramente possibile fare tutto ciò, anche senza la Presenza fisica di Swami, poiché la Sua Grazia e la Sua Compassione non hanno limiti territoriali. La signora Kumud Bansal, oratore successivo, ha osservato che, mentre i problemi di disciplina nelle scuole del Paese non sono molti, la stessa cosa non può dirsi per i college e le università. In merito a ciò, le Istituzioni Educative gestite da Baba si distinguono come oasi dato l’elevato livello e la condotta degli studenti. Ella ha pregato Swami di concedere la Sua costante guida e le Sue benedizioni. Il vicerettore dell’università, shrî A.V. Gokak, ha poi esposto alcune note conclusive facendo così calare il sipario su un Congresso davvero illuminante che non solo ha posto in luce i problemi che deve affrontare il sistema educativo odierno ma ha anche offerto una pronta soluzione nella forma di un approccio basato sui Valori Umani come avviene nelle scuole e nei college di Sai Baba.

Lo Shrî Sathya Sai Institute of Higher Learning è già stato riconosciuto come il gioiello più prezioso, fra le università indiane, dal Comitato Nazionale di Valutazione e Accreditamento che, nelle sue valutazioni, afferma: “E’ necessario che questo modello sia soggetto ad emulazione da parte degli istituti di istruzione superiore, sia del Paese sia altrove, per far sì che i benefìci derivanti possano dare rapidi risultati su larga scala.”

Tali riconoscimenti aumentano la consapevolezza dei tesori che la nostra antica cultura indiana ha da offrire alla società moderna non solo nel campo educativo ma anche in altri settori e sono destinati a sortire un “effetto valanga” che trasformerà il mondo in cui viviamo; il sogno del “cielo in terra” diventerà, allora, una realtà.