NEWS

"Colloqui" con Swami.

25 febbraio 2005

Il credito del maldicente




D.- Dove si può riposare se non c'è la pace nella mente?

SAI - [2] Ebbene, caro ragazzo, il riposo è fatto per la pace della
mente. Se avessi raggiunto quella pace, che bisogno avresti di riposo? Le
bende sono necessarie finché la ferita non è rimarginata; a che
servono, dopo?


D.- Svámi, in questi tempi, la mia mente è inquieta. Non riesco a
decidere nulla e non so quale sia la ragione. Che devo fare?

SAI - [3] Non c'è effetto senza causa. Tu sai di sicuro qual è la causa
della tua condizione attuale... Non occorre far altro che questo: nei
momenti di sofferenza mentale come questa, per un po' ripeti il Nome di
Dio (Námasmarana), seduto in un posto isolato, oppure canta ad alta
voce dei canti sacri (bhajan); se non ci riesci, buttati a dormire sul
letto per un po' di tempo. Poi potrai ripensare ai tuoi guai.


D.- Ci hai detto, Svámi, che in questo mondo ognuno ama qualcosa e che,
se questo suo amore viene colpito da qualche male, non si può aver pace
nella mente. Come posso aver pace nella mia mente, quando succede
qualcosa di simile... quando un altro manca di rispetto alla persona che
amo, o la critica? Che debbo fare in quel caso?

SAI- [4] Ebbene, una persona buona, che ha capito la natura del Sé per
mezzo di un'accurata indagine rivolta verso l'interno (átmavichara),
non sparla in quel modo di una persona che gli altri amano. Non si
dovrebbe neppure frequentare gente siffatta. Costoro dovrebbero pensare che,
quando parlano male della persona preferita (íshtam) da un altro,
costui ne soffre quanto ne soffrirebbe il maldicente a sentir disprezzare il
proprio idolo. Perciò, metti il cuore in pace e pensa che chi
svillaneggia così è gente che ignora la propria vera natura interiore. Se sei
impegnato in questo lavoro di discriminazione, non devi aver nulla a che
fare con coloro che non sanno che cosa sia l'átmavichara. Beh, lascia
perdere. Allora che cosa c'è stato a provocare questa storia? Tutta la
grana finirebbe, se vuotassi il sacco.


D.- Tutto il mondo sa benissimo che Tu infondi coraggio e ardire e
guidi gli uomini al compimento del bene, fisicamente, mentalmente e
spiritualmente. Sanno tutti quanto sia grande la Tua Opera di soccorso medico
e pedagogico. Non hai mai fatto del male, né direttamente, né
indirettamente... Come fare per mettere a tacere coloro che inventano e
diffondono ogni sorta di storie demenziali su una Persona come Te? Che ci
guadagnano a far questo?

SAI - [5] Ah, si tratta di questo, allora! Non sai che il bene e il
male appartengono alla natura stessa del mondo? Se tutti vendessero, chi
comprerebbe? Nei riguardi di Dio, la maldicenza è vecchia quanto il
mondo, non è cosa d'adesso. L'unica differenza è che, ad ogni tempo, si
confezionano storie nuove. Perché ti angosci tanto per queste ingiurie?
Considera che quelli non hanno altro mezzo di ricordarsi dello Svámi.
Esiste la rievocazione con amore e quella con odio: entrambi sono
espressioni della stessa cosa. La memoria con odio è fondata sull'ignoranza ed
è connotata dí qualità ragiasiche, mentre invece la memoria con amore
proviene dalla Sapienza ed ha le qualità sattviche. Ciò che proviene
dall'ignoranza finisce in dolore; ciò che proviene dalla Sapienza finisce
in Beatitudine. Ecco i risultati. Perché vorresti far tacere? Ti sei
già chiesto quale vantaggio ne hanno, ma costoro non hanno bisogno di
vantaggi: la maldicenza è una loro abitudine e a loro pare di compiere un
dovere. Come dice il proverbio: "Che importa alla tarma, se il sari
(vestito) è caro o di poco valore?" Rosicchiare e rovinare è la sua
natura, sia che si tratti di uno straccio o di una seta. La tignola non
conosce il valore delle cose, e quello è il suo lavoro. Quindi non te la
devi prendere, ma pensa che il lavoro di quei criticoni è come quello
della tignola.


D.- Svámi, ciò che hai detto è la verità. Possiamo capire che, quando
si tratta di persone ignoranti, siano della razza delle tignole; ma se
si tratta di persone colte, importanti, che sanno, come si può tollerare
che vadano a spargere queste menzogne?

SAI - [6] L'istruzione dev'essere Conoscenza e Realizzazione del Sé,
non la conoscenza delle cose del mondo, utile per guadagnarsi la pagnotta
e per il proprio mantenimento. Paragonare la Conoscenza del Sé con
quelle scienze è un grave errore. Grandi sono quegli uomini che non
insultano gli altri e che cercano la Realtà con buone intenzioni. Le cose
spirituali non possono esser capite da chi non ha il potere del
discernimento, che sono boriosi della propria autorità o che non sanno nulla su
come realizzare il Sé. Devi perciò considerare coloro che tu hai definito
importanti e colti come appartenenti alla razza delle tignole e, senza
lasciar spazio a idee ed a crucci di questo genere, occupati di
rafforzare la tua fede.


D.- Molti credenti perdono la loro fede e diventano atei a causa di
questa gente, non ti pare, Svámi? Non c'è un'arma per mettere KO queste
persone che denigrano i Grandi Esseri senza alcun rispetto per la scienza
e senza fare il minimo sforzo di conoscere la realtà delle cose?

SAI- [7] A che pro? Sono "un sacco di stracci su di una sella logora",
come dice il proverbio. Le parole di quelle persone saranno ascoltate
solo da gente come loro; nessun vero credente vorrà stare dalla loro
parte. Se per caso lo facesse, scapperebbe non appena venisse a scoprire
le loro menzogne. Perciò, l'arma per abbatterli sta nelle loro stesse
mani. Ricordi la storia di Bhasmásura? Bastava che mettesse la mano in
testa a qualcuno per ridurlo in cenere, e un giorno si mise le mani sulla
zucca e si incenerì da solo. Così sarà di loro: a forza di accusare gli
altri, saranno accusati dalle loro stesse parole.

[8] Coloro che vedono difetti nel Signore sono di quattro specie:

l. Persone che non hanno alcun interesse nelle cose che riguardano Dio;

2. Persone che, a causa di sentimenti personali di avversione o di
antipatia, non possono ammettere la grandezza altrui;

3. Coloro che non hanno né esperienza personale, né contatto, né
conoscenza di alcunché e si riducono a fabbricare storie basate su voci alle
quali credono supinamente;

4. Persone che sono venute qui con qualche desiderio profano e che
attribuiscono al Signore la colpa degli insuccessi dovuti al loro karma
(destino) personale.

Quelli che fanno tanto chiasso appartengono solo a queste quattro
categorie di persone; gli altri non si mettono a gridare o a saltare come
burattini. Anche se non hanno avuto esperienza personale e non ci
credono, quando sentono storie di questo genere tacciono, le analizzano dentro
di sé e ne traggono le proprie conclusioni. Non sparlano di nessuno.

[9] Non è la strada giusta quella di non credere a se stessi e di
credere agli altri; inoltre, non serve a nulla discutere con chi non conosce
la Realtà. Tant'è, la Realtà non ammette alcuna discussione. E poi,
discutere con chi non sa, ma si trova in bilico, è come vedere il torace e
credere che sia tutto il corpo, come nella storia dell'elefante e dei
ciechi.

[10] Bene. Annòtatelo! Non va bene sprecar tempo in questo tipo di
discorsi. L'insulto e la maldicenza sono cose naturali e comuni. Ciò
sapendo, chi vuol essere un vero devoto, deve cercar solo le basi su cui
costruire la propria Beatitudine. Tutto il tempo disponibile dev'essere
impiegato a fini sacri e non in futilità. Tu non hai nulla a che vedere
col bene o col male degli altri; invece di perder tempo, usalo per
eliminare il male in te e per aumentare il bene. ChiediMi di qualche pratica
spirituale o qualche consiglio di cui hai bisogno; va in cerca di ciò
che ne vale la pena e non venirMi a riportare queste storie di
maldicenze altrui. Tu pure non immischiarti in queste cose.


D.- Tutto questo accade perché anche noi abbiamo la stessa natura
umana. Ora che ho capito la cosa dalle Tue risposte, mi è venuta forza e
gioia, e si sono allontanati i dubbi e i dispiaceri che avevo. 1 discorsi
di quella gente fanno diminuire anche quel poco di fede, di devozione e
di fervore che hanno gli uomini. Questa è la ragione delle mie domande;
non ho nessun altro interesse in queste cose. Perdono: non ne parlerò
mai più.

SAI - [11] Benissimo! Se nel poco tempo che hai, invece di pensare a
qualcosa di buono, ricordi solo le ciance ignoranti degli altri, è come
se anche tu partecipassi alle loro maldicenze, e ciò fa del male ai
devoti. Qualsiasi cosa dicano gli altri, non perdere la tua fede. Quando tu
sarai fermamente stabilito in questo, non ti troverai mai nei problemi.
Quando ad una parola se ne ribatte un'altra, non vengono che ira e
dolore, mentre il sentiero della Devozione ha per fine la soppressione e
non l'accrescimento di queste brutte passioni.

Hai detto che devozione e fede svaniscono nella gente che dà retta a
questi accusatori... ma per quanto tempo? Non appena si scopre la verità,
si presterà loro ancora orecchio? Si crederà ancora alle loro parole?
Le chiacchiere di questi criticoni sono come il suono del bronzo; più i
metalli sono preziosi, e meno risuonano. L'oro, più prezioso, non
suona. I veri devoti sono silenziosi; seguono la via del Silenzio. Hanno la
lingua troppo occupata a ripetere le magnificenze essenziali del
Signore ed è meglio che non abbiano interesse alcuno nel mondo. Non
permettere quindi che la voce delle persone di bronzo entri nelle tue orecchie,
ma riempile col Nome di Dio, che è la Gioia stessa del Suono
Primordiale AUM.

Tra un mese, se avrai qualche domanda da fare su argomenti utili come
le discipline spirituali e sulla loro pratica attuazione, vieni qui e ti
sarà risposto, ma non venire con bagagli di dubbi di questo genere!


D.- Questo è stato un giorno benedetto per me. A causa di quelle
persone, ho ricevuto la luce della saggezza. Ciò considerato, mi rendo conto
della verità del detto "Non c'è male senza bene"! D'ora in avanti,
checché ne dica la gente, sarò paziente e non mi arrabbierò, perché "Tutto
va a fin di bene".

Mi inchino rispettosamente. Col Tuo permesso, vorrei prendere congedo.




(Tratto da: "Colloqui" – Mother Sai Publications pagg. 135-138 –
raccolta di interview con Sai Baba)