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'Ashadi Ekadashi¹ a Prasanthi Nilayam

2 luglio 2004

ŒAshadi Ekadashi¹ è una delle festività più importanti dello Stato indiano del Maharashtra. Essa celebra 'Ekadashi', l'undicesimo giorno della fase lunare, sacro a Vishnu, del mese induista 'Ashada', che corrisponde a giugno-luglio. In tale occasione viene adorato il Signore Vithoba, o 'Vitthala', come Egli viene amorevolmente chiamato dai Suoi devoti.
Qui sotto inoltriamo la cronaca della giornata della celebrazione di ŒAshadi Ekadashi¹ che ha avuto luogo a Prasanthi Nilayam il 29 giugno 2004.

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I devoti del Maharashtra e di Goa sono convenuti a Prasanthi Nilayam per celebrare l' ŒAshadi Ekadashi¹ ai Piedi di Loto del loro Signore Sai Vitthala. Bhagavan Sri Sathya Sai Baba è arrivato alle 7:30 nel Mandir, che era stato addobbato per l'occasione con decorazioni coloratissime, al canto dei Veda. Il programma del mattino è cominciato con una canzone di benvenuto, seguita dalla processione tradizionale ('Dindhi'), guidata da una portantina che trasportava le 'Paduka' del Signore Sai, seguita da uomini dai turbanti color zafferano che danzavano al ritmo dei cembali. I devoti hanno quindi posato ai Piedi di Loto di Bhagavan una ghirlanda di foglie di basilico ('Tulsi'), che tradizionalmente si crede essere bene accetta al Signore Vitthala. I bambini 'Bal-Vikas' e i giovani di Mumbai (Bombay) hanno poi presentato una commedia musicale dal titolo 'Il verdetto supremo'. La rappresentazione ha cercato di fornire una risposta alla domanda che da lungo tempo si pone ai devoti di Dio: 'Ci si dovrebbe accontentare di adorare la Forma fisica del Signore o si dovrebbe progredire, utilizzando la Forma per realizzare l'onnipresenza di Dio?' La prima scena si apre con un avvocato che costruisce la propria causa difendendo entrambe le forme di adorazione rifacendosi al poema epico del 'Ramayana'. Egli cita l'esempio di Lakshmana, che servì il fratello Sri Rama in persona, adorando così la Forma del Signore ('Sagunopasana'). D'altra parte Bharata, l'altro fratello, adorò Rama come 'Atmarama', cioè l' Anima che permea tutto e tutti gli esseri, cioè adorando il Dio senza forma ('Nirgunoapasana'). L'avvocato difende poi anche due devoti, Swarup e Sarvesh, che adorano rispettivamente il 'Dio con Forma' ed il 'Dio senza Forma', davanti alla Corte Divina, dove subiscono un processo per aver cercato di imbrogliare il Signore. Swarup è accusato di rinnegare Dio, che è presente in tutti gli esseri viventi, e di limitarsi ad adorarLo negli idoli di pietra senza abbandonare il proprio ego al Signore e senza seguire l'esempio di Lakshmana. Sarvesh invece viene incriminato per mancanza di rispetto verso la forma fisica di Dio e per essersi preso il merito del servizio ('seva') da lui svolto, invece di accreditarlo al Signore, cosa che contravviene alle regole dell'adorazione di Dio come praticate da Bharata. Alla Corte Divina la giuria, formata da grandi Santi e devoti di Dio di varie religioni e filosofie, decide che soltanto Dio può emanare il 'Supremo Verdetto' per questo caso, e decide di chiedere a Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, l' Incarnazione di Dio del Kali Yuga, di emettere la sentenza. A questo punto viene fatto sentire un Discorso di Bhagavan registrato, in cui Egli dichiara "che è da stolti cercare Dio se si è 'già' Dio. Il fine della pratica spirituale ('Sadhana') è la realizzazione della Verità Suprema 'Io sono Io'." Questo determina la conclusione della disputa.
Dopo la commedia, Bhagavan si è lasciato fotografare con un gruppo di partecipanti, distribuendo loro del 'prasadam' e rendendoli visibilmente felici. Infine, Baba si è seduto per ascoltare i Bhajan, con immensa gioia dei devoti riuniti nella Sai Kulwant Hall, che si sono trovati immersi nella Beatitudine del Nome e della Forma del loro Signore. Dopo l'Arathi Bhagavan è salito sull' auto da golf e si è diretto verso il Purnachandra.


Il programma del pomeriggio ha avuto inizio alle ore 15:30, quando Baba è uscito per il Darshan accompagnato dal canto dei Veda, seguiti poi da melodiosi canti devozionali eseguiti dai devoti del Maharashtra e di Goa. I bambini Bal-Vikas hanno quindi presentato una commedia sulla vita di Hazrat Khwaja Moinuddin Chisti, il 'Sufi' santo di Ajmer, chiamato popolarmente Garib-Un Nawaz. Il movimento del Sufismo fu ispirato dall' amore mistico per Dio e dalla necessità di realizzare l'armonia innata esistente fra tutte le fedi del mondo. Fra tutti i Santi Sufi, Hazrat Khwaja Moinuddin Chisti viene esaltato come salvatore dalla sofferenza e protettore della pace. Nato nel 1143 a.C. nel Sanjaristan (Persia orientale), venne iniziato in giovanissima età al sentiero dell'Amore Divino da un mistico sconosciuto. Più tardi ricevette un lungo addestramento da un altro mistico per ulteriori venti anni. Un giorno, mentre si recava in pellegrinaggio alla Mecca, un Angelo gli ordinò di emigrare ad Ajmer, in India, a diffondere l'Amore di Dio in quella regione devastata dalle guerre. Gli abitanti all'inizio lo ostacolarono, ma egli li conquistò poi con la sua stupenda fede in Dio e con il suo amore puro ed altruistico. Khwaja Saheb lasciò il corpo alla volta della sua dimora celeste nel 1233 a.C., ma le toccanti storie della sua vita ed i suoi insegnamenti continuano ancor oggi ad ispirare molte persone di tutte le fedi.
Dopo la commedia, Bhagavan si è lasciato nuovamente fotografare con tutti i partecipanti ed il programma si è concluso alle ore 17:00 con l'Arathi al Signore Sai Vitthala.