L’UOMO dei grandiosi MIRACOLI
Incontro con la Divinità
Il mio primo incontro con il glorioso fenomeno Sai risale ai primi anni sessanta. Per puro caso capitai a Prashanti Nilayam in un giorno di Maha Shivaratri per una visita ad un parente assai prossimo che non incontravo da tanto tempo. Il primo impatto venne dal discorso che Swami tenne in quell’occasione per illustrare il profondo significato di quella notte nella quale sarebbe emerso lo Shiva Linga. Fu un’esperienza indimenticabile osservare molto da vicino l’emergere di due Shiva linga trasparenti dalla bocca di Swami. Fu un’altra abbacinante esperienza lo spettacolo da vicino di una nevicata di Vibhuti che si diffondeva su tutto il palco, coprendo anche i miei vestiti. Il flusso interminabile della cenere sacra uscente da un vaso vuoto, tenuto capovolto dal signor Kasturi sopra l’idolo di Sai Baba di Shirdi, col semplice movimento di una mano di Swami fu un evento straordinario.
Un paio di giorni dopo, ebbi ancora la fortuna di assistere ad un miracolo di altro genere di Swami. Una dozzina di ragazzi erano seduti per la cerimonia di investitura della sacra corda (quella che i maschi di casta bramina portano sulla spalla attraverso il torso), cerimonia chiamata Upanayana, ed un prerequisito per tale sacramento è la perforazione dei lobi delle orecchie, che di regola si pratica quando il bambino è molto piccolo. Diversi ragazzi non avevano i fori nelle orecchie. Swami arrivò, individuò con precisione i ragazzi le cui orecchie non erano forate, toccò i loro lobi, ed ecco, i fori nei lobi c’erano. Swami poi graziosamente materializzò orecchini d’oro che Egli stesso inserì nei lobi. L’apice della cerimonia fu la materializzazione delle sacre corde che Egli fece. Swami le diede ai genitori dei ragazzi, essendo costumanza che i genitori investano con la sacra corda i propri figli.
GLI STUDIOSI VEDICI UMILIATI
Che Swami sia onnisciente è stato verificato da una quantità di grandi studiosi. Basta riportare qui due esperienze, una nel campo della tradizione Vedica, e l’altra in quello delle scienze fisiche moderne.
Ero presente quando alcuni dei più dotti studiosi Vedici si incontrarono a Prashanti Nilayam. Due adepti non concordavano circa la complessa procedura della celebrazione del sacrificio Vedico Soma Yaga per quanto concerneva l’esatta configurazione o posizionamento dei mattoni consacrati per la costruzione dell’altare principale del fuoco. Essi interrogarono Swami coi loro dubbi e dai loro rispettivi punti di vista, sostenendoli con citazioni di testi autorevoli. Pare che anche i grandi asceti, capi delle monasterie, non abbiano grande confidenza con le pratiche concrete dei sacrifici complicati. Essi hanno più familiarità con gli argomenti vedantici e filosofici che con i dettagli dei complessi rituali dei sacrifici. Forse questi Pandit erano venuti a saggiare Swami in una complessa area della conoscenza dei rituali Vedici. È questa un’area di conoscenza Vedica che è rimasta riservata solo a pochissimi studiosi specializzati educati secondo la tradizione. Ma, con loro meraviglia, Swami specificò e diede dimostrazione della corretta configurazione del teatro rituale consacrato. La procedura di Swami non coincideva con l’idea autorevole di nessuno dei due pandit! Questi allora controllarono i loro testi su foglie di palma e trovarono la conferma che quella elaborata da Swami era atta esattamente per quel particolare sacrificio! Gli studiosi riuniti rimasero molto colpiti ed umiliati, ma anche impressionati dalla sapienza di Swami nel campo della conoscenza dei Vedica.
I venerabili vecchi studiosi, che prima non avrebbero certo riconosciuto la personalità divina di Baba, assai più giovane di loro, offrirono a Swami il loro omaggio.
Chi era venuto per schernire rimase per pregare!
ONNISCIENZA DI SWAMI
Chi scrive può fornire dalla propria esperienza prova dell’onniscienza di Swami circa la materia specializzata della geologia. Swami un giorno mi domandò, ed io pensavo scherzasse, con che tipi di energia avessi a ché fare quale Capo della Divisione Energia delle Nazioni Unite a New York. Volle che gli indicassi le diverse fonti primarie di energia. Avendo guidato il lavoro sull’Energia a livello mondiale per oltre quindici anni, pensavo di poter rispondere facilmente alla domanda di Swami.
Elencai praticamente tutte le fonti di energia primarie tradizionali e moderne. Swami continuava a dirmi che ce n’erano ancora delle altre. Giunto alla fine della lista, spinto dalle Sue sollecitazioni ripetute, Swami mi fece osservare che avevo dimenticato di menzionare l’energia geobarica. Illustrò brevemente, in chiari termini, il suo carattere, la sua natura, il fatto che ci sia una vasta fonte fluidica di energia nelle viscere della Terra, con una grande quantità di gas dissolto in forma compressa. Spiegò che si tratta di una tripla fonte di energia, idraulica, di gas naturale, e geotermica. La descrizione di Swami mi ricordò istantaneamente questa fonte di energia di frontiera, nota a pochi specialisti nel mondo ed ancora da sfruttare.
LA CONOSCENZA VEDICA ENCICLOPEDICA DI SWAMI
La conoscenza di Swami in fatto di cultura Vedica da un lato, e delle scienze moderne dall’altro, è davvero sorprendente, come testimoniano numerosi studiosi e scienziati. Che Swami sia un’enciclopedia virtuale di sapienza Vedica è stato affermato da mio padre, Shri Ghandikota Subrahmanya Shastri, uno studioso Vedico che godeva di alta reputazione nello stato dell’Andhra Pradhesh.
Ricordo di avere sfidato una volta mio padre, il quale riteneva che nei Veda si trovassero dei riferimenti a Swami e che di fatto Swami incarnasse la conoscenza Vedica. La profonda conoscenza che mio padre aveva dei Veda e la sua devozione a Swami erano tali che egli era solito dirmi che ogni qual volta ascoltava l’insegnamento immortale di Swami, il corrispondente passaggio Vedico gli attraversava la mente. Ricordo un episodio al proposito.
Ero appena arrivato da New York, e ancora non avevo deposto i vestiti da viaggio che già la discussione con mio padre verteva su questo punto: ogni cosa Swami dicesse, si poteva trovare nei Veda un verso di analogo significato. Il postino aveva appena consegnato il numero di quel mese del notiziario Sanatana Sarathi in Telugu. Lo aprii immediatamente e domandai a mio padre di dimostrarmi sui due piedi che ogni parola di Swami avesse origine nei Veda. Nonostante gli inviti a riposarmi e cambiarmi d’abito dopo il lungo viaggio, insistetti: qui e subito! Mio padre raccolse la sfida con un sorriso, ed immediatamente cominciò a darmi, frase per frase, la citazione Vedica che esattamente corrispondeva alle parole di Swami, fino alla fine del primo articolo. Rimasi abbacinato da tale evidenza della enciclopedica sapienza Vedica di Swami.
LE CURE MIRACOLOSE
Lo scrivente, nel lungo periodo di vicinanza al “fenomeno” Sai, ha sperimentato nella sua famiglia numerose guarigioni straordinarie compiute da Swami. Il più stupefacente miracolo medico di Swami fu per il mio terzo figlio, che soffriva di dolori e febbre intensi a causa della non diagnosticata perforazione dell’ileum alla curva dell’intestino tenue all’età di vent’anni.
Nel giro di sei mesi era stato ricoverato diverse volte in emergenza, aveva perso 24 kg di peso, ed era stato seguito dai più eminenti specialisti in tre ospedali di New York. Egli poteva sostenersi soltanto con alimenti semi-solidi e non fibrosi per bambini. Ogni cibo che non fosse ridotto alla consistenza di un omogeneizzato era origine di seri disturbi e comportava anche pericolo di una crisi fatale. Gli specialisti di New York non sapevano come curarlo; ritenevano indispensabile un grosso e rischioso intervento chirurgico per verificare l’apparato digerente ed escogitare un rimedio, e dicevano che il ragazzo avrebbe dovuto portare, di lì in poi, il sacchetto.
A quel punto decidemmo di volare da Swami a Brindavan. Le precauzioni da prendere furono molto particolari. Ai soliti bagagli fu necessario aggiungere tutto quanto indispensabile per l’alimentazione di mio figlio, compresa una quantità di omogeneizzati in vasetti di vetro e perfino l’acqua in bottiglie, per scongiurare l’assunzione di qualche agente patogeno. Avevamo con noi tutti gli esiti degli esami clinici eseguiti a New York, per consegnarli ai medici dell’ospedale di Bangalore in caso di improvvisa necessità di un intervento.
Aspettammo a lungo sotto l’albero di Pipal dell’ashram, insieme a mio padre Ghandikota Subramania Shastri. Swami venne dritto verso di noi e ci chiamò per un’udienza privata.”So perché siete venuti!”- disse. Materializzò della Vibhuti che Egli stesso mise in bocca a mio figlio, e gli passò dolcemente la Sua mano divina sull’addome. Poi affermò che il ragazzo era guarito: “Da questo momento puoi mangiare tutto quello che vuoi, a tuo piacimento, anche i cibi piccanti dell’Andhra Pradesh!”
Gloria a Swami! Quella stessa sera, era la vigilia di Natale 1977, Swami offrì una cena speciale a tutti i devoti stranieri, ed invitò anche noi. Era stato preparato un grande tendone, e sui tavoli figuravano in abbondanza manicaretti della cucina indiana, e mio figlio aveva una gran voglia di approfittarne. Quando lo vidi avvicinarsi ad un tavolo con tanto desiderio, subito lo rincorsi per raccomandargli di cominciare un po’ per volta. Sai Baba si trovava sotto il tendone, in mezzo alla gente, parecchio distante, ma in quei pochi secondi in cui cercavo di trattenere per prudenza mio figlio, Egli comparve di fianco a noi per dirmi:”Ho detto che può mangiare di tutto!”
Chiedendo perdono per la mia mancanza di fede, abbandonai le mie remore, ed assistetti allo spettacolo di mio figlio che mangiava finalmente con gusto cose che avrebbero fatto raddrizzare i capelli di tutti i dottori americani che lo avevano esaminato e curato.
La perforazione? Scomparsa, definitivamente consegnata ai ricordi, col solo seguito rappresentato dai vasetti di omogeneizzati e dall’acqua minerale Americana ormai inutili.
Tornammo a New York, ed i dottori che lo videro rimasero sbalorditi e parlarono di un incredibile miracolo di medicina.
La stessa sera di tanto miracolo, accadde un altro fatto glorioso nella storia della mia famiglia: di fronte ad un’assemblea di studenti, insegnanti del liceo di Brindavan e devoti stranieri, mio padre venne invitato da Swami a tenere un discorso, ed ebbe allora l’ispirazione rivelatrice del Sai Ishvara Gayatri Mantra.
Gloria a Swami!
L’IMPOSSIBILE DIVENTA POSSIBILE
Che Swami possa rendere possibile l’impossibile è ben illustrato dalla nascita miracolosa del mio primo nipote. Dopo 17 anni di matrimonio senza gravidanze, il mio primogenito e sua moglie difficilmente speravano ancora di avere un bambino. Ogni approccio alla questione dal punto di vista medico non aveva avuto seguito. Eminenti dottori negli Stati Uniti avevano diagnosticato una situazione che rendeva impossibile avere dei bambini.
Mio figlio e mia nuora vennero un giorno a Brindavan, l’ashram di Swami vicino a Bangalore, senza dirci nulla. Swami li riconobbe in mezzo alle centinaia di devoti radunati per il Dharshan. Egli venne a trovarmi e mi sorprese dicendomi che mio figlio e mia nuora erano appena arrivati. Mi domandò di andarli a prendere per darci un’udienza privata insieme. Quando la coppia si prostrò ai Suoi piedi, Egli li benedisse, materializzò una santa Vibhuti speciale, finemente granulare e molto fragrante, e dichiarò davanti a me, e più tardi davanti a diversi altri devoti, che Sathya Sai dava in quel momento la garanzia della nascita del continuatore della discendenza della famiglia Ghandikota. Egli ordinò a mio figlio di informarmi appena la gravidanza della moglie fosse confermata.
Un giorno, mentre sedevo nella veranda del Mandir di Prashanti Nilayam, mi venne consegnato un telegramma di mio figlio dagli Stati Uniti, nel quale mi comunicava che i dottori avevano confermato due volte la gravidanza della mia prima nuora. Immediatamente lo mostrai a Swami rimarcando che ritenevo che la gravidanza fosse dovuta alla grazia di Swami. Swami ribatté subito facendosi sentire anche dall’altra gente nella veranda: “Non è per niente questione di cosa tu creda. Quando Sathya Sai garantì, qualche mese fa, che un nipote sarebbe nato, così doveva accadere.” Mi resi conto che le mie parole a Swami avrebbero dovuto essere più considerate!
Proprio un giorno prima della nascita di nostro nipote, Swami trovò mia moglie seduta nell’ashram e la sgridò perché se ne stava tranquilla quando avrebbe invece dovuto essere a New York per dare aiuto per la nascita del nostro primo nipote! Egli poi materializzò una caramella trasparente di zucchero, e diede istruzione a mia moglie di metterla in bocca alla nuora quando fossero cominciate le prime doglie: “Tua nuora ha timore per il parto; quando cominciano le doglie, dalle questa da succhiare e non avrà problemi.”
Effettivamente mia nuora era piuttosto preoccupata per le difficoltà e per il dolore fisico, in considerazione che non era più giovanissima. Swami ci dimostrò di esserne perfettamente consapevole, di avere a cuore la cosa, e di avere in mano la soluzione. Era anche perfettamente al corrente dei tempi di tutti gli eventi in arrivo, della improbabile possibilità di trovare due posti sull’aereo da un momento all’altro, eccetera.
Fu quasi un miracolo che riuscissimo a partire per Bombay la sera stessa per arrivare il giorno successivo all’aeroporto Kennedy in New York, dove trovammo a riceverci mio figlio e sua moglie incinta. La sera stessa cominciarono le prime doglie, e demmo a mia nuora la caramella di zucchero creata da Baba appena prima di uscire di casa per recarsi all’ospedale. Un maschietto nacque nella notte, con un parto tranquillo e normale.
Entro dodici ore dalla nascita, Swami mi mandò per telefono un messaggio per dirmi che avremmo dovuto chiamare il bambino Jayavardhan, il nostro primo nipote in famiglia.
Mia moglie diede la caramella a mia nuora,
NEUROCHIRURGIA CELESTE
Nel 2001, nostro figlio Manohar, che vive nel New Jersey, venne affetto da uno strano disturbo che andava progressivamente aggravandosi: le sue mani perdevano la sensibilità, a partire dalla punta delle dita e poi del palmo, fino ad interessare gli avambracci. Nel giro di poco tempo si era trovato incapace di afferrare e trattenere con sicurezza qualsiasi oggetto. Anche il volto aveva cominciato a mostrare fenomeni di insensibilità: labbra, guance, fronte, eccetera.
La diagnosi era ancora imprecisa, ma l’avanzare del male induceva i medici americani a prospettare un intervento chirurgico per accedere ai fasci nervosi nell’avambraccio.
Manohar respinse questa ipotesi, e si decise a volare da Baba, a Brindavan.
Non appena presentò a Swami la sua lettera, Egli lo invitò per un’udienza privata. Nella stanza delle udienze materializzò per lui della Vibhuti e gliela versò nella mano, ma mio figlio non era in grado di trattenerla. Swami allora lo aiutò a tener ferma la mano e gli accarezzò le mani e le braccia, fino a ché il disturbo gradualmente scomparve. All’uscita dall’udienza la sensibilità era tornata normale.
Nei giorni seguenti Swami lo chiamò ancora due volte da solo, e poi insieme ai genitori; in quest’ultimo colloquio rivelò: “Sei venuto proprio al momento giusto: la malattia aveva origine nel cervello, e sarebbe dilagata sempre di più!” Creò per lui una catena con un medaglione, un anello, ed un orologio.
Poco dopo, quando Baba parlò dell’accaduto ad altre persone presenti nella veranda, qualcuno domandò: “Puoi curare chiunque allo stesso modo?”
Swami rispose: “Quest’uomo ha fede. Ha rifiutato l’intervento chirurgico per venire qui.”
POTERI DIVINI
Nel nostro Paese, consideriamo il Signore Rama come l’incarnazione di Maya, in quanto tenne nascosta la Sua identità divina. Chiamiamo il Signore Krishna incarnazione del gioco divino. Come possiamo chiamare l’incarnazione divina presente e visibile di Shri Sathya Sai, dopo aver visto di persona per oltre 25 anni gli inesauribili, stupefacenti miracoli di Swami? Sono giunto alla conclusione che sarebbe davvero appropriato chiamarlo "Incarnazione dell’illimitato dispiegamento di poteri e di Grazia” per il Suo Amore infinito per i Suoi figli.
Sri Ghandikota V. Subba Rao