Domenica 5 ottobre 2003 - ultimo giorno di Dasara
e giornata conclusiva del Rito Sacrificale Vedico, con
cerimonia del PurnaHuti
Stamane Baba ha dato il Darshan nel Sai Kulvant Hall
completamente stipato arrivando verso le sette sulla
vetturetta elettrica. Si e’ fatto condurre sulla veranda ed ha
poi compiuto il giro passando prima dagli uomini e poi dalle
donne. E’ stato un arrembaggio generale per arrivare vicino
alla corsia dove sarebbe passato, anche perche’ negli ultimi
tempi questo accade molto raramente. Poi la folla di devoti ha
cominciato a defluire verso il Purnachandra, dove si sarebbe
svolta la cerimonia finale, ma la maggior parte della gente e’
rimasta fuori dall’auditorium poiche’ questo era occupato per
piu’ della meta’ dagli studenti di tutte le scuole,
insegnanti, residenti e staff di Prashanti Nilayam.
Sul palco si trovavano gia’ i bramini che recitavano mantra
intorno al fuoco sacro fiammeggiante.
Baba, sospinto sulla poltrona, e’ comparso sul palco 4 o 5
volte, dando a tutti il Suo Darshan e soffermandosi coi
diversi gruppi di officianti, per poi ritirarsi dietro il
sipario.
La prima volta si e’ fatto portare subito davanti all’idolo
della Madre Divina, dove era in corso il rito di adorazione da
parte del Bramino « capo » e della moglie. Come nei giorni
scorsi, Baba ha toccato le ghirlande di fiori da offrire alla
Divina Madre, e le ha poi consegnate perche’ venissero poste
sull’idolo. In questo modo Egli convalida il rito, senza
compiere alcun gesto di adorazione.
La parte conclusiva del grande Rito Sacrificale con l’offerta
finale di una considerevole quantita’ di ghi nel fuoco e’
avvenuta alla presenza di Swami, seduto proprio dietro il
fuoco stesso. Egli si e’ alzato in piedi sorretto dai Suoi
assistenti, e con un grande gesto della mano ha materializzato
la ghirlanda di nove gemme preziose (una collana d’oro
contenente le pietre) che ha fatto cadere nel piatto del
bramino, per essere poi offerta nel fuoco, le cui fiamme
alimentate dal ghi erano alte quasi quanto una persona.
Poco dopo Swami ha compiuto l’aspersione con l’acqua
consacrata sui bramini, ma non e’ sceso dal palco per
aspergere i devoti presenti, come faceva negli scorsi anni.
Infine Swami ha regalato, ai bramini officianti, dei dhoti
(abiti tradizionali indiani) in seta dorata.
La Cerimonia si e’ conclusa con la distribuzione di prasad ai
presenti.
Anche ieri era stata fatta una distribuzione speciale di
prasad, con le studentesse di Anantapur che hanno portato ad
ogni residente dell’Ashram del riso piccante avvolto nelle
foglie cucite, e del laddu (pallina dolce di riso).
Oggi pomeriggio, come nei giorni scorsi, ci sono stati tre
oratori, l’ultimo dei quali Anil Kumar, ha concluso il suo
intervento con la preghiera che Swami parlasse almeno due
minuti.
Swami ha acconsentito, ed immediatamente sono comparsi i
microfoni abbassati all’alteza della poltrona su cui sedeva.
Con la sorpresa di tutti, Swami si e’ alzato in piedi con
l’aiuto dei suoi assistenti, ma da quel momento e’ rimasto in
piedi da solo per circa 50 minuti.
Principale tema del Suo Discorso: la necessita’ di coltivare
l’amore.
Il momento piu’ emozionante: «Voi pensate che Swami non sia in
buona salute, in questi ultimi tempi. La salute di Swami e’
ottima ! Io sono in perfetta salute e lo saro’ sino a 96 anni.
Quando adorate Dio dovete farlo in termini spirituali e dovete
superare la coscienza corporea. Al corpo possono succedere
queste cose, ma il Residente, il vero Io non e’ materiale. »
Swami ha concluso il Suo Discorso cantando il bhajan : « Hari
Bhajana bina.. »