SAI ISPIRA

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ACCENDETE LA LAMPADA DELL'AMORE DENTRO DI VOI


Sai Ispira - 28 Febbraio 2009









La gente oggi fa di tutto per essere felice e beata. Ma da dove potete trarre la Beatitudine? Dalle cose materiali del mondo, dalla gente, dai libri? Assolutamente no. La Beatitudine si trova dentro, nel proprio Sé. Voi avete dimenticato il vostro vero Sé, la fonte della Beatitudine, e lottate duramente per trovare una felicità artificiale all'esterno. Non siete consapevoli della Realtà che dimora nel vostro cuore, dove si trova tutta la felicità! Il Principio dell'Amore trae origine dal cuore e non dal mondo. Tutti devono sviluppare l'Amore, sempre di più, ma oggi l'odio e la rabbia sono dappertutto. Accendete la lampada dell'Amore dentro di voi, affinché la paura e l'illusione possano essere rimosse e possiate avere la visione del Sé. L'alternativa è essere destinati a soffrire.


- Divine Discourse, March 14, 1999.


Amate tutti, servite tutti; siate sempre di aiuto,
non fate mai del male. - Baba

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© Sathya Sai Books and Publications Trust, Prasanthi Nilayam

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Il lingam esposto nella Sai Kulwant Hall
il 23 febbraio 2009, in occasione della celebrazione di Mahashivarathri

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L' AVATAR COME GURU


Il Cosmo o Creazione, il tempo, il karma o attività: tutte queste sono manifestazioni della Volontà di Dio e sono a Lui legate. Esse vengono considerate da alcuni false ed irreali, ma come può Dio, che è l'Incarnazione della Verità (Sathya), 'volere' qualcosa di non vero? Quindi si può dire che queste due sono vere, in un certo senso. Quando l'evoluzione si trasforma in involuzione e si raggiunge l'ultimo stadio di fusione sia del conscio che dell'inconscio, Ishvara è tutto ciò che esiste. Il tempo è la manifestazione del potere di Dio, pertanto esso non ha né una fine né un inizio che possano essere misurati. Anche il karma è una Verità importante che va riconosciuta come tale. Ishvara non è una forza ostinata, irrispettosa di legami e limiti; Egli crea situazioni ed ambienti in stretto accordo con le attività in cui gli uomini si sono impegnati nelle vite precedenti.


LA CREAZIONE, IL TEMPO
ED IL KARMA


Senza forma: è come dire che Dio può assumere ogni forma. Egli ha forme infinite ma allora, in quale forma concede una chiara visione al devoto? Egli si manifesta nella Forma che il devoto desidera, la Forma da cui questi trae la più alta soddisfazione. Queste Forme sono i Suoi Avatar. Dio non limita Se Stesso quando si manifesta a questo modo. Egli è completamente presente in ognuno di questi Avatar, in cui si manifesta nella Sua piena Gloria. Viene detto che alcune manifestazioni sono parziali ed altre piene, che alcune sono temporanee ed altre eterne. [Quelle non piene né eterne] vengono chiamate Avatar solo per cortesia. Narada, Sanat Kumara ed altri simili Saggi in alcuni testi vengono citati come facenti parte di questa categoria ma non hanno tutte le caratteristiche divine e quindi non vengono adorati. Il jiva [l'anima individuale] è per sua stessa natura 'eterno ed immortale' e non ha una fine né un inizio che possano essere calcolati; non ha né nascita, né morte; ha luce propria; è il conoscitore e la conoscenza; è colui che compie l'azione e colui che gode di essa. Legato o liberato, il jiva ha comunque tutte queste caratteristiche intatte ma, qualsiasi cosa esso sia, non ha la libertà posseduta da Dio perché in ogni azione il jiva deve coinvolgere il corpo, i sensi - come le orecchie, etc. - e gli aliti vitali che operano nel corpo. Nell'individuo tutti questi coesistono con il Divino. Il jiva non è una macchina senza volontà propria. Proprio come le attività in questa vita sono determinate dalla natura di quelle delle vite precedenti, le attività di questa vita determinano quelle della prossima. Ishvara deciderà il luogo ed il momento, le circostanze e le conseguenze in accordo con la natura delle attività intraprese attualmente. Dio ha il potere di forgiare la natura dell'uomo ma non lo esercita ed agisce in modo diverso, lasciando [questa facoltà] al libero arbitrio dell'individuo, che deve imparare la lezione tramite l'esperienza. La scaglia che si stacca dalla roccia è parte della roccia ma l'individuo non è una parte di Dio in questo modo. Da una parte il jivi e Dio (Jagath) sono diversi l'uno dall'Altro, dall'altra sono inseparabili. Questo mistero di separazione ed identità non può essere afferrato per mezzo della ragione e dell'intelletto. Può essere compreso solo attraverso i Veda ed il loro messaggio. Questa è la lezione più importante che vi può essere impartita dal Sathya Sai Vahini. Ogni bambino arriva nel mondo portando il peso delle conseguenze insoddisfatte accumulate nelle vite precedenti; non cade giù dal grembo della natura come un fulmine dalle nuvole. Egli nasce in questo mondo per sperimentare le conseguenze, positive e negative, prodotte nelle vite passate dal suo stesso comportamento. Questo spiega le differenze fra gli uomini, che sono così evidenti. Questo è il principio del karma.


OGNUNO È CAUSA DEL
PROPRIO DESTINO


Fra gli uomini ognuno è causa del proprio destino, buono o brutto che sia; ognuno ne è esso stesso il costruttore e l'architetto. Il fato, il destino, la predeterminazione, la volontà di Dio: ognuna di queste espressioni va sostituita con il principio del karma. Dio e l'uomo possono riconciliarsi ed affiliarsi solo sulla base di questo Sutra o 'principio del karma'. Quando l'uomo comprende a fondo che Dio non è responsabile della sua sofferenza e che egli stesso ne è l'unica causa, che non ne può attribuire la colpa a nessun altro, che egli è sia l'artefice che il beneficiario - la causa e l'effetto - delle proprie azioni e che è libero di dare forma al suo futuro, allora si avvicina a Dio con passo più sicuro e con una mente più chiara. Se al momento attuale un uomo è afflitto dalla sfortuna questa è sicuramente il risultato di azioni compiute da lui stesso. In accordo a ciò l'uomo deve credere che sia la felicità che la fortuna sono nelle sue mani. Se egli lo decide, può ottenere entrambe. Se oggi una persona è pura di spirito, essa stessa ne ha il merito. A meno che una persona non lo desideri ardentemente non riesce a racimolare alcun guadagno, perciò è chiaro che la volontà inerente nell'uomo è al di là di tutti gli stadi e condizioni, di tutte le formazioni e trasformazioni. La libertà che essa rappresenta - potente, infinitamente fruttuosa e suprema - è il risultato delle sue azioni passate.


[Bhagavan Sri Sathya Sai Baba: da 'Sathya Sai Vahini', pgg 111 e 112; Edizioni Sathya Sai Books and Public. Trust, Prasanthi Nilayam]