SAI ISPIRA

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ESPANDETE IL VOSTRO CUORE
E SPERIMENTATE L'UNITÀ
CON TUTTA L'UMANITÀ


Sai Ispira - 1 Novembre 2008









Che cosa dovrebbe acquisire l'uomo oggi? L'espansione del cuore, affinché esso venga riempito dall'Amore che tutto abbraccia. Solo allora potrà essere sperimentato il senso di unità spirituale con tutta l'umanità. È da questo senso di unità che nasce l'Amore di Dio. Questo Amore genererà nel cuore la pura Beatitudine che è senza limiti, indescrivibile ed eterna. L'Amore è la fonte di tutte le forme di Beatitudine; un cuore senza Amore è una terra sterile. Nutrite l'Amore nei vostri cuori e redimete le vostre vite. Quali che siano la vostra istruzione o il vostro stato sociale, senza l'Amore essi non valgono niente. Senza devozione tutte le altre acquisizioni non sono di alcun aiuto per la Realizzazione di Dio. Gli esseri umani aspirano alla Liberazione. La vera Liberazione consiste nella libertà dai desideri.


- Divine Discourse, Dec 25, 1994.




"L'Amore è Dio, vivete nell'Amore" - Baba


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La Beatitudine interiore che si ricava dal Nome Supremo non ha niente da spartire con la gioia esteriore della vita del mondo

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Non c'è distinzione fra Devozione (Bhakthi) e Conoscenza (Jnana). Non concordo sul fatto che l'azione (Karma), la devozione (Bhakthi) e la Conoscenza (Jnana) siano separate. Non mi piace nemmeno classificare una di esse come prima, l'altra come seconda e la prossima come terza; né accetto una mescolanza delle tre e neppure una loro fusione (amuchchaya). Il Karma (l'azione) è Bhakthi (devozione) e Bhakthi è Jnana (Conoscenza). Un blocco di Mysore-pak (un dolce della cucina indiana a base di farina di lenticchie, zucchero e ghi; N.d.T.) possiede le tre caratteristiche della dolcezza, del peso e della forma, che non possono essere separate l'una dall'altra. Ciascuna porzione, se pur piccola, possiede sia la dolcezza che il peso e la forma. Non troviamo la forma in una parte, il peso in un'altra e la dolcezza in un'altra ancora. E quando ne poniamo un pezzo sulla lingua ne riconosciamo il gusto, il peso diminuisce e la forma si modifica, tutto allo stesso tempo. Analogamente, anche l'anima individuale (Jiva), l'Atma (Spirito) ed il Paramatma (Dio Padre) non sono separati, Essi sono una ed una stessa cosa. Tutti gli individui devono pertanto essere saturi dello spirito di servizio (Seva), dell'Amore (Prema) e della Conoscenza (Jnana). In altre parole, ciascun gruppo delle attività della vita dev'essere saturo di Karma, Bhakthi e Jnana. Questo è in verità il massimo Yoga del Purusha e dev'essere messo in pratica, non meramente espresso a parole. La pratica spirituale (Sadhana) dev'essere perseguita con costanza, con un cuore costantemente in espansione, pieno di devozione e saggezza. La dolcezza del nettare del Nome del Signore costituisce il fascino della vita. La Beatitudine interiore che si ricava dal Nome Supremo non ha niente da spartire con la gioia esteriore della vita del mondo. Chi compie un'azione (kriya)
come offerta al Signore, diventa Uno con il proprio bene, con il miglior bene e con il massimo bene (Swartha, Pararatha e Paramartha. Innanzitutto Io e tu diventiamo noi; poi noi e Lui diventiamo un'unica identità. L'anima individuale o 'io' (Jiva) dovrebbe identificarsi dapprima con la Creazione (Prakriti o 'tu') e poi con l'anima Suprema, o Lui (Paramatma). Questo è proprio il significato del mantra (formula sacra, sillaba mistica) Om Tat Sat. Oggi, ieri e domani Om Tat Sat è, era e sarà. 'Egli' ed 'Io' esistono sempre ed anche la Sadhana c'è sempre: proprio come il sole è inseparabile dai suoi raggi, in nessuna circostanza l'aspirante spirituale deve rimanere senza Sadhana. Solo quando l'aspirante spirituale (Sadhaka) aderisce alla propria Sadhana in modo incessante si può dire che egli sia Uno con la OM (il suono originale o primevo).


[Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, da: Prema Vahini,
cap. 5, pagg.13 e 14; Ed. Sathya Sai Books and
Publications Trust, Prasanthi Nilayam]