SAI ISPIRA

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NON TUTTO CIÒ CHE È
PIACEVOLE APPORTA
BENEFICIO


Sai Ispira - 4 Ottobre 2008







Ricordate sempre che è facile fare ciò che è piacevole ma che è difficile impegnarsi in ciò che è benefico. Non tutto ciò che è piacevole apporta beneficio. Il successo arride a coloro che rinunciano al sentiero cosparso di rose e affrontano con coraggio le martellate ed i colpi di spada di quello cosparso di pericoli.




-Sri Sathya Sai Speaks, Vol 1 Ch 14, Sep 2, 1958.




"Il silenzio è il linguaggio dell'anima realizzata".
- Baba



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Dio non è contento se ogni tanto non vi dà qualche afflizione

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Supponete di costruire una casa su di un piccolo appezzamento di terra e di coprire tutta l'area disponibile. Nonostante non ci sia spazio all'esterno, ce n'è a sufficienza all'interno affinché il proprietario possa muoversi in casa sua. Similmente, l'Universo è la dimora di Dio ed Egli si muove liberamente in ogni luogo. Ecco perché se una porta non si apre quando vorremmo, noi vediamo un sorriso sul volto di Krishna. Se l'universo intero è la Sua dimora, che senso ha cercarne l'entrata principale? Se il Signore è sempre dietro di me, dove vado a cercare la porta principale e dove cerco Lui? Suonate le corde del Nome del Signore e concentratevi su di Lui pensandoLo nel Kailasa: questa è la porta principale del Palazzo di Dio. Il nostro cuore colmo di Beatitudine (Ananda) è il vero Kailasa ed il Signore ha tutto il diritto di dimorarci. Kuntî riconobbe che il Signore dimorava nel suo cuore; prima di arrivare a capirlo, viveva nell'illusione che attaccamento (Moha) ed affetto fossero qualità umane importanti. Ella era arrivata anche a capire che, per chi ha compreso profondamente la grandezza di Dio e Gli si affida, non c'è alcun pericolo. Dio non è contento se di tanto in tanto non vi sottopone a qualche afflizione. Persino una madre non è contenta se il bambino non piange accorato e, quando vuole baciarlo e vezzeggiarlo, prima gli dà un pizzicotto sulla guancia. Alla stessa maniera, Dio vi procura varie sofferenze e prove e dopo vi accontenta. È per questo che Kuntî disse a Krishna:


"Fa parte della Tua natura suonare allegramente la vina mentre i Tuoi devoti sono afflitti e piangono".

Dio vi fa piangere solo per poi darvi una gioia immensa. Noi siamo capaci di mangiare più cibo e di digerire bene soltanto quando abbiamo fame. Se il cibo che ingeriamo non è ben digerito, come possiamo mangiarne ancora? Dio vi sottopone dapprima a difficoltà, pene e tristezza e, quando le avete digerite, vi dà gioia e beatitudine. A questo proposito, dobbiamo capire che non è facile comprendere le azioni Divine del Signore. Solamente chi ne fa l'esperienza ne può trarre diletto; gli altri non possono capirlo. A causa di alcune sofferenze superficiali, si pensa che Dio sia molto scortese ma non è così: in realtà Egli vi sta preparando ad una gioia intramontabile. I piaceri materiali sono brevissimi e transitori. Kuntî non poteva sopportare la separazione da Krishna perché aveva capito questa verità fondamentale.


[Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, da: Summer Showers, 8/10/1978, Ed. Sri Sathya Sai Books and Publications Trust, Prasanthi Nilayam]