SAI ISPIRA

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Il 'liberato in vita' (Jivanmuktha) è stabilito fermamente nella Conoscenza dell'Atma, che egli ha acquisito dimorando nell'irrealtà (Mithya) del mondo e contemplandone i fallimenti e le colpe. Con questi mezzi egli ha sviluppato la visione interiore della natura del piacere e del dolore e l'equanimità verso entrambi. Egli sa che la ricchezza, la gioia ed i piaceri del mondo sono tutti senza valore e persino velenosi. Egli prende la lode, il biasimo e persino i colpi con calma fiducia, senza venire affetto né dall'onore, né dal disonore. Naturalmente il Jivanmuktha ha raggiunto questo stadio dopo lunghi anni di disciplina sistematica e di persistente zelo ogniqualvolta l'ansietà ed il dubbio lo hanno assalito. La sconfitta lo ha reso ancor più rigoroso nell'esaminare se stesso e più serio nel perseguire la disciplina prescritta. Nel Jivanmuktha non c'è traccia di "voglia di vivere." Egli è sempre pronto a cadere in grembo alla morte.