SAI ISPIRA

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L'Jnani che ha avuto la visione dell'Atma dentro di sé non soffrirà mai. L'Atma è in tutte le cose viventi, dalla formica all'elefante. Tutto il mondo
è pervaso e sostenuto da questo Atma sottile. Il Sadhaka (l'aspirante spirituale) deve ritrarre la propria attenzione dal mondo esterno e rivolgerla all'interno, verso l'Atma. Egli deve analizzare i propri processi mentali e scoprire egli stesso da dove hanno origine tutte le modificazioni e le agitazioni della mente. Con questo mezzo deve scomparire qualsiasi
traccia di intenzione e di volontà. Quando ciò accade, nella mente l'unica
idea fissa sarà quella di Brahman e l'unico sentimento che la occuperà
sarà la Beatitudine, che emergerà dall'instaurarsi dello stato di Sat-Cit-Ananda (Essenza-Coscienza-Beatitudine). Un tale Jnani
sarà immune alla gioia e al dolore perché sarà sempre immerso
nell'oceano della Beatitudine Atmica (dell'anima), che è al di sopra
del raggio d'azione delle cose del mondo e le trascende. La costante contemplazione dell'Atma e della Sua Gloria è ciò che viene
descritto tramite le parole Brahmabhyasa e Jnanabhyasa, ovvero
la pratica di Brahman e la coltivazione della Saggezza (Jnana).
La mente è talmente influenzata dalla passione per i piaceri oggettivi e dall'illusione dell'ignoranza che insegue con velocità incredibile gli oggetti effimeri del mondo, perciò dev' essere condotta continuamente verso ideali più alti. Questo, naturalmente, dapprima è difficile ma con un allenamento costante la mente può essere addomesticata. Quando ciò accade potete fissarla sul godimento perpetuo della OM, o Pranava. La mente può venir allenata tramite i seguenti metodi di calma persuasione: la promessa di un motivo stimolante, la pratica di ritiro dei sensi dal mondo esteriore, la resistenza al dolore e alle tribolazioni, la coltivazione della sincerità e della costanza e l'acquisizione dell'equanimità mentale, cioè i metodi di Sama, Dama, Uparathi, Thithiksha, Sraddha e Samaadhaana. La mente va fatta volgere verso Brahman e la Sua costante contemplazione tramite lo studio delle Upanishad, l'adozione della pratica regolare della preghiera, la condivisione con altri dell'estasi del canto devozionale (Bhajan) e l'aderenza alla Verità. Molto spesso con il progredire della meditazione (Dhyana) nella mente nascono nuovi desideri e propositi ma non si deve disperare. La mente può essere ridotta al silenzio, a patto che i compiti vengano presi sul
serio e che nell'allenamento si segua una regolare routine. Il risultato
finale di questo allenamento è la Coscienza-Beatitudine illimitata ed immutabile o Nirvikalpa Samadhi.