SAI ISPIRA

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Quando [la mente] comprende che le cose a cui corre dietro sono transitorie e prive di significato essa cresce, improvvisamente vergognosa e disillusa. È allora che essa comincia ad illuminare e purificare la Coscienza. L'aspirante spirituale che ha ottenuto questo stadio guarderà al mondo esteriore come ad una grande pantomima ed il suo sguardo interiore gli darà una gioia e soddisfazione tali che si pentirà di tutto il tempo perso nelle attività esteriori e nel perseguimento delle gioie dei sensi. Perciò, la visione unidirezionale e nitida di Chitta [1] verso l'Atma interiore è il vero e proprio Prathyaharam (controllo della mente). Patanjali ha spiegato che quando Chitta resta fissa in un posto questo è ciò che si chiama Dharana. Io direi che Dharana è più precisamente l'attitudine di Chitta alla stabilità, è il suo carattere irremovibile. Quando Chitta rinuncia all'attaccamento agli oggetti esterni, quando è satura di pentimento per le sciocchezze del passato, quando è piena di rimorso, rinuncia e comprensione, quando nutre direttamente lo sviluppo delle qualità progressive della testa e del cuore, allora diventa davvero adatta a unirsi all'Ideale. Essa contempla solo l'Ideale e questa ferma attenzione è ciò che si intende con Dharana.