SAI ISPIRA

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'La Beatitudine è sempre là ma è nascosta dal velo dell' 'io' e del 'mio' e per gustarla si deve recidere quel velo alla radice'


Ogni devoto spera di sperimentare la gioia della Beatitudine Suprema come risultato della propria sadhana. Ma una tale Beatitudine non è qualcosa da guadagnarsi o da acquisirsi, o qualche nuova esperienza da conquistare tramite le pratiche spirituali (sadhana). La Beatitudine è con il devoto, è in lui, anche se al momento non riesce a gustarLa a causa degli ostacoli dell'ego, che agiscono come uno schermo e glieLa nascondono alla vista. Si deve recidere quel velo alla radice. La sadhana è l'unica cosa che il sadhaka (ricercatore spirituale) deve fare. Allora l'eterna Beatitudine potrà essere conosciuta, la Beatitudine che non nasce ed è sempre là; ciò che va e viene è solo lo schermo dell' 'io' e del 'mio', che che La copre.




[Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, da 'Prasanthi Vahini', pag. 20]