DISCORSO DIVINO

Comprendete che voi e Io siamo Uno

18 maggio 2010

Tutti temono Yama, il Dio della morte; Egli va in giro per ogni angolo del mondo e porta via il principio vitale di coloro il cui soggiorno sulla terra č giunto alla fine.



La castitą conferisce alle donne un potere immenso

Quando Egli prese la vita di Satyavan, marito di Sāvitrī, questa fu straziata dal dolore e lo pregņ di riportarlo in vita dicendo: "Restituisci la vita a mio marito o prendi anche la mia. Io non posso vivere senza di lui, noi siamo uno". Quando Yama stava per andar via dopo aver preso la vita di suo marito, Sāvitrī Gli sbarrņ la strada e non Gli premise di andarsene. Yama non ebbe altra scelta che ascoltare le sue preghiere e le chiese: "Madre! Che cosa vuoi?" "Restituiscimi mio marito perché non posso vivere senza di lui" disse Sāvitrī. Alla fine Yama dovette accondiscendere alla sua preghiera e resuscitare Satyavan. Egli non solo rese la vita a Satyavan ma concesse loro anche molti doni, tanto era felice della castitą e determinazione di lei. Fu per merito della sua castitą che Sāvitrī poté riportare in vita il marito.

Chandramatī fu un'altra grande donna della terra sacra di Bhārat che diede al mondo un esempio luminoso di castitą. Mentre, assieme al marito Harishchandra e al figlio, stava attraversando la foresta, questa fu improvvisamente avvolta da un fuoco divampante che minacciņ la loro vita. Allora ella pregņ: "Se io sono veramente una donna casta e mi sono comportata nel rispetto del Dharma per tutta la vita, fai in modo che questo fuoco selvaggio venga spento". Il fuoco si spense in men che non si dica e l'intera foresta divenne calma e serena. Tanto grande č il potere della penitenza e della castitą in una donna casta! Ella, comunque, fu sempre umile ed espresse gratitudine al Signore dicendo: "Č per grazia di Dio che sono stata in grado di sostenere il Dharma di donna casta". Chandramatī seguģ sempre suo marito e non tollerņ di essere separata da Lui neanche per un momento; questo č il segno di riconoscimento della donna casta. Marito e moglie dovrebbero vivere assieme in armonia per tutta la vita.



[A questo punto Bhagavān ha narrato la storia del re Harishchandra e della sua casta moglie Chandramatī che, nonostante le sofferenze indicibili a cui dovette far fronte, rispettņ sempre le virtł della veritą e della giustizia divenendo un esempio fulgido di vita virtuosa]



"Questa terra di Bhārat ha dato nascita a molte donne nobili come

Damayantī, che ridusse in cenere un cacciatore malvagio con il potere della sua castitą,

e Sītā che diede prova della sua castitą uscendo indenne da un fuoco ruggente".



La vita trova compimento quando marito e moglie vivono in unitą

Quando Sītā venne sottoposta alla prova del fuoco, lo stesso Dio del Fuoco si manifestņ e disse a Rāma: "Sītā č una donna di grande castitą". Nella terra sacra di Bhārat, ci sono state molte donne caste come Sītā, Chandramatī, Damayantī e Sāvitrī. La gente teme Yama, il Dio della morte, ma Yama teme le donne caste. Proprio come Sāvitrī poté restituire la vita al marito con il potere della sua castitą, anche Sītā poté uscire indenne da un fuoco ruggente grazie al potere della propria castitą. Tutti questi esempi di donne caste di Bhārat hanno creato l'ideale secondo il quale la moglie considera il marito come Dio. Questi ideali posti da tali donne caste, hanno fatto diventare l'India l'insegnante del mondo e la guida di tutte le nazioni. Oltre all'India, in quale altro Paese potete trovare esempi di donne che hanno saputo ridare la vita ai propri mariti? Neppure cercando in tutto il mondo potete trovare donne di simile castitą. Tale č la sacralitą di questa terra di Bhārat; per questo motivo, Dio ama incarnarsi in Bhārat. Proprio come le donne dovrebbero osservare il Pativratā Dharma (Dharma di una donna casta), anche gli uomini dovrebbero aderire al Satīvratā Dharma (Dharma di un marito ideale); come una donna deve essere una pativratā (donna casta), cosģ suo marito un satīvratā (marito ideale). La donna non dovrebbe mai andare contro gli ordini di suo marito e, analogamente, egli dovrebbe comportarsi secondo i desideri della moglie e provvedere a lei con grande amore. Sfortunatamente perņ, oggi ci sono solo pochissimi uomini che osservano il Satīvratā Dharma nonostante un gran numero di donne aderisca al Pativratā Dharma. Dio si compiace di quelle donne che osservano il Pativratā Dharma. Quando c'č unitą tra marito e moglie, essi possono raggiungere qualunque risultato e trovare appagamento nella vita.

Draupadī ebbe cinque mariti e li considerņ sempre come il suo respiro vitale. Le donne odierne dovrebbero osservare la castitą come Sītā, Sāvitrī, Draupadī e Damayantī. Soltanto nella terra sacra di Bhārat potete trovare un gran numero di donne pativratā, non altrove. La gente che lascia un luogo cosģ sacro andando a vivere all'estero spreca la propria vita.

Voi dite "Il mio corpo, il mio fazzoletto" e cosģ via ma chi č il soggetto di questo "mio"? Č il Sé o Io. Io significa Ātma. Se non si giunge a manifestare l'Ātma, tutte le pratiche spirituali, come Yajńa e Yāga, non servono a nulla. Voi dite "Questo č mio e quello č tuo"; a che servono le pratiche spirituali se non vi liberate del senso di "mio" e "tuo"? Liberatevi di questi sentimenti meschini e comprendete che voi e Io siamo Uno.



Prashānti Nilayam, 18 maggio 2010,

Sai Kulwant Hall



(Tradotto dal testo in inglese pubblicato da: www.sssbpt.org)