DISCORSO DIVINO

La felicità di tutti è la mia felicità

20 marzo 2007

Indice paragrafi:

Sarvajit esaudisce i desideri sinceri.
La Divinità si incarna sempre nell'anno Akshaya
Il progetto dell'acqua potabile
La gratitudine degli abitanti dei villaggi
Lavori nei villaggi
A pranzo dagli 'intoccabili': la storia di Subbamma
I canti che riportarono Narayana Rao sulla retta via
Prima trasformate voi stessi e poi lavorate per un cambiamento
nel mondo esterno








Incarnazioni dell'Amore!


Nell'Almanacco troviamo sessanta anni, denominati Prabhava, Vibhava, Shukla, Pramodhutha, Prajotpatthi, Angirasa, Srimukha, Bhava, Yuva, Dhathu, Easwara, Bahudanya, Pramadhi, Vikrama, etc. Tale ciclo culmina nel sessantesimo anno, l' Akshaya. Questo corpo fino ad oggi ha visto due anni Akshaya. L'anno in corso, il Sarvajit, è molto importante per realizzare la Divinità latente in un essere umano.


Sarvajit esaudisce i desideri sinceri
Un essere umano ha molti desideri ed aspirazioni. L'anno Sarvajit esaudisce i desideri sinceri [pieni di Verità]. Quest'anno vedrà l'avverarsi di progressi significativi in campo morale, fisico, della giustizia, spirituale e scientifico. Un desiderio sincero avrà sempre come risultato il suo esaudimento, a patto che ci si attenga alla Verità con fede incrollabile. L'anno Sarvajit sarà portatore di vittorie in tutti i modi possibili. Esso è l'anno più importante di tutti i sessanta anni [del ciclo]. Jit significa 'vittoria'. Sarvajit significa 'vittoria in tutti i campi in cui gli esseri umani tentano di riuscire'. Se si vuole progredire nella vita, in questo anno Sarvajit si devono coltivare dei desideri sinceri. Non ho visto una sola persona che abbia coltivato desideri sinceri e che abbia fallito nella vita. Perciò vi esorto tutti a coltivare desideri ed aspirazioni sinceri e a condurre una vita piena di felicità e beatitudine in questo anno Sarvajit. La Dea Parvati è responsabile del nome di questo anno, Sarvajit. Per molti anni ella fece dure penitenze con l'ambizione di sposare il Signore Shiva, rinunciando al cibo ed al sonno. Il Signore Shiva fu soddisfatto della sua penitenza e le apparve. Le chiese: "Per quale motivo stai facendo queste penitenze?" Ella rispose: "Oh, Signore! Le sto facendo per guadagnare la Tua Grazia." Egli allora la informò: "Oggi il tuo desiderio è stato esaudito. Adesso puoi venire con me." Prima che Parvati potesse unirsi al Signore Iswara, molte divinità femminili cercarono di dissuaderla dallo sposarLo, criticandoLo a questo modo:


Oh! Gauri! Tu sei molto giovane e
Sambashiva è vecchio;
ha i capelli arruffati ed indossa una pelle di tigre;
cavalca un toro ed è sempre in giro;
si adorna di serpenti;
perché Gli hai fatto la corte?
Non sai tutte queste cose?
Non ha una casa e dorme nel terreno crematorio.
[Poesia Telugu]


Le chiedevano: "Perché desideri sposare un uomo così vecchio, che va in giro a chiedere l'elemosina per le strade?" Parvati rispose: "Voi non capite, vedete solo la forma esteriore. Non vi sforzate minimamente di realizzarNe l'Atma Tattwa. Io, infatti, aspiro alla Divinità in Lui. La Divinità è immutabile ed eterna." Il Signore Ishwara accettò Parvati come Sua consorte. Ella era felice sotto ogni aspetto. Il giorno in cui la Dea Parvati riuscì ad esaudire il proprio desiderio sormontando tutte le difficoltà viene celebrato come il giorno di Capodanno di Sarvajit. Infatti, questo nome venne assegnato al nuovo anno dalla Dea Parvati in persona! I nomi degli anni che fanno seguito a questo Sarvajit sono: Sarvadhari, Virodhi, Vikruthi, Nala, Pingala, Kaalayukthi, Siddharthi, Roudri, Durmathi, Dundubhi, Rudhirodgari, Raktakshi, Krodhana ed Akshaya. Solo passando attraverso tutti questi anni potete arrivare all' Akshaya.


La Divinità si incarna sempre nell'anno Akshaya.
La Dea Parvati potè riconnettersi alla Divinità, che è Akshaya (immortale), solo mediante grandi penitenze e dopo esser passata attraverso molte difficoltà e tanto dolore. La Divinità si incarna sempre e solo nell'anno Akshaya. Questo [Mio] corpo è nato nell'anno Akshaya durante il Brahmamuhurtha (nel momento di buon auspicio che è l'alba), alle sei del mattino. Solo quando ci inoltriamo nel significato profondo riusciamo a coglierne sia l'aspetto positivo che quello negativo.


Il progetto dell'acqua potabile
Parvati è la dea che fornisce acqua al mondo intero. Il Signore Ishwara le ha concesso questa Grazia. Il Gange è un'altra forma della dea Parvati. Ecco perché il Gange viene adorato come 'Gangadevi' [il dio Gange]. Alcuni anni fa mi recai in visita al distretto del Godavari Orientale, nell'Andhra Pradesh. Dovetti andare in macchina fino a Chennai (Madras). Là, vicino a Chennai, c'è un posto chiamato Red Hills, nel quale era stato costruito un grande deposito per lo storaggio dell'acqua. Mi fu detto che l'acqua potabile di quel deposito riforniva l'intera città di Chennai... ma in quel periodo nel deposito non c'era acqua. Come poteva essere rifornita d'acqua la città? Nel deposito, naturalmente, c'erano alcune parti in cui l'acqua piovana si era raccolta a formare delle piccole pozze di acqua sporca. Vidi alcuni bambini che bevevano l'acqua inquinata di queste pozzanghere. Venni anche informato del fatto che la stessa acqua veniva usata sia per bere che per cucinare. Alcuni devoti viaggiavano con Me in macchina e chiesero: "Swami! Quando verrà riempito quel deposito?" Ci sono momenti per ogni cosa - azione, ragione e dovere - e questi dovrebbero procedere insieme. Tenni in vista questi aspetti e dissi loro: "Non metterò piede nella città di Chennai per i prossimi dieci anni. Solo dopo aver fornito l'acqua, sia da bere che per l'irrigazione, visiterò nuovamente Chennai. [Ci andrò] quando la gente di Chennai avrà acqua pura da bere." Sono trascorsi dieci anni. Ho mantenuto la Mia promessa di rifornire d'acqua potabile l'intera città di Chennai. Tale acqua viene anche usata per l'irrigazione. In conformità a ciò ho fatto visita a Chennai nel gennaio di quest'anno. Gli inglesi, che governavano questo Paese prima dell'indipendenza, vissero per duecento anni nella città di Chennai. A quei tempi non c'erano strade appropriate o automobili ed essi raggiungevano i posti lontani e le cime delle colline in groppa ad un cavallo per cercare le fonti d'acqua, ma non riuscirono a risolvere il problema dell'acqua potabile fino a quando lasciarono questo Paese. Nei periodi di acuta mancanza d'acqua i ricchi potevano acquistarla in cisterne dai privati proprietari dei pozzi. Ma che ne era della gente povera, che non ha soldi per comprare l'acqua? Un giorno, mi trovavo a Teynampet, nella città di Chennai. Molta gente si riunì in quel luogo. Dissero: "Swami, non abbiamo acqua da bere!" C'erano tanti bambini piccoli a quella riunione. Per i bambini della scuola elementare quello era un giorno di vacanza. Tutti essi Mi circondarono e Mi pregarono: "Swami! Abbiamo bisogno di acqua potabile". Io risposi loro:"Miei cari ragazzi! L'avrete sicuramente. Mi occuperò di rifornirvi d'acqua potabile dal fiume Krishna." Ho mantenuto la Mia promessa. Gli inglesi promisero di riunire i tre fiumi Gange, Godavari e Krishna ma non fecero niente a questo proposito. L'acqua del Godavari viene sprecata, sfociando nel mare. Naturalmente il fiume Krishna non va in quella direzione. Ancora oggi c'è una grande riserva d'acqua nel fiume Krishna e lungo di esso sono stati costruiti sia molte dighe che molti depositi d'acqua. Abbiamo dovuto spendere l'enorme somma di duecento crore 1) di rupie per approvvigionare d'acqua potabile e da irrigazione la città di Chennai. La gente di Chennai è molto felice di poter bere acqua pura. Durante la Mia recente visita alla città sono andato un'altra volta a Teynampet. La gente del luogo ha espresso i propri sentimenti a questo modo: "Swami! Ora possiamo bere acqua pura, dolce e rinfrescante. Come possiamo esprimerti la nostra gratitudine? Le parole non riescono ad esprimere la nostra gratitudine, Swami."


La gratitudine degli abitanti dei villaggi
Dio può fare tutto, compiere ogni impresa insormontabile. Ma gli stolti esseri umani non riescono a capire questa verità. Date una lezione appropriata a questi sciocchi. Essi hanno accumulato ricchezze enormi ma non scuciono neppure una monetina per fare la carità ai mendicanti. Ho detto a questa gente: "Voi non avete bisogno di dipendere dalla carità altrui. Dio stesso, che è il Creatore, può garantirvi tutto. Perciò pregate Lui per qualsiasi cosa di cui abbiate bisogno." Si erano riuniti là per salutarMi al Mio passaggio e per esprimerMi la loro gratitudine per la benedizione dell' acqua potabile. Io dissi loro: "Bevete quest'acqua dolce e pura e siate felici. Io non ho bisogno d'altro. Ora la stessa acqua viene distribuita a tutte le case e persino alle capanne attraverso le tubazioni. Tutti bevono acqua dolce e pura. Vi devo dire che tutto il Mio cuore è pieno di acqua dolce! La felicità di tutti è la Mia felicità. Questo è il significato profondo della preghiera Lokah Samasthah Sukhino Bhavanthu ('che tutta la gente del mondo possa essere felice!'). Anche voi pregate a questo modo. Il nostro prossimo progetto è quello di fornire acqua potabile alla gente che vive negli altipiani dei distretti che si trovano ad est e ad ovest del Godavari nell' Andhra Pradesh. Il Presidente del Distretto ad ovest del Godavari, il Dr. Bhaskara Rao, è qui adesso. Hanno tutti lavorato molto duramente per completare questo progetto. È molto difficile trasportare l'acqua dalle aree che si trovano in basso fino agli altipiani. Si tratta di un lavoro noioso e ad alto costo. Io ho assicurato loro: "Voi fate il vostro lavoro. Io Mi prenderò cura di tutto il resto." Ho mandato Ramakrishna, l'ex Vice Presidente della Ditta 'Larsen & Toubro' e Kondal Rao, ex Ingegnere capo del Governo dell'Andhra Pradesh, ad ispezionare lo stato dei lavori fatti. Sono rimasti sorpresi nel vedere come essi progrediscano ad un ritmo molto veloce. Hanno esclamato: "Oh, come è salita in alto l'acqua! È un miracolo. Non si può esprimere a parole, si deve vedere per crederci." La gente che abita in queste colline e sugli altipiani non vive come gli altri esseri umani. Non scende ad interagire con gli abitanti delle pianure perché ne ha paura! Queste persone avevano espresso il loro stupore davanti all' enorme progetto dell'acqua potabile a questo modo: "Swami! Noi viviamo sulle colline proprio davanti al fiume Godavari che scorre nelle pianure. Ma fino ad oggi non abbiamo assaggiato neppure una goccia dell'acqua del Godavari." Queste persone oggi stanno bevendo felicemente acqua dolce e pura direttamente nelle loro abitazioni, trasportata dalle tubazioni fino alla soglia delle loro case. Molte di queste persone, in particolare donne, sono venute fin qui a Prasanthi Nilayam a piedi per vedere questo posto ed avere il Mio Darshan. Hanno parlato con i devoti ed hanno espresso i loro sentimenti a questo modo: "Come siete fortunati! Naturalmente, anche noi lo siamo! Anche noi un giorno ci stabiliremo ai piedi di Swami." Abbiamo portato acqua potabile pulita agli abitanti di molti villaggi per la completa soddisfazione di tutti. Essi hanno composto canzoni nel loro dialetto locale ed espresso la loro gratitudine a Swami cantando queste canzoni, il cui tema era: "L'acqua che beviamo ci viene fornita da Sri Sathya Sai. Non dobbiamo guastarne neppure una goccia. Venite! Beviamo quell'acqua e sosteniamo le nostre vite." Essi hanno associato questo testo ad una bella musica e hanno cantato in gruppo, danzando tutto il tempo. Gli abitanti di quei villaggi sono molto felici che i loro problemi relativi all'acqua potabile siano stati risolti permanentemente da Swami. Raccolgono l'acqua da bere in grandi recipienti e la trasportano alle loro case per mezzo di un giogo (kavadi). È una scena bella da vedere. Infatti la gente delle città e delle metropoli ha molto da imparare da questi contadini innocenti e giulivi. Essi sperimentano beatitudine e contentezza indescrivibili nelle loro vite. Ieri, Ramakrishna e Kondal Rao son venuti da Me a dirMi: " Swami! Devi sicuramente far visita agli abitanti di quei villaggi. Pregano tutti che Tu vada a trovarli ed aspettano con impazienza la Tua visita." Ho detto loro che ci andrò certamente e molto presto farò visita a Rajahmundry. Ma da Rajahmundry è impossibile arrivare a quei villaggi in macchina, ci si può andare solo a piedi. Tempo fa gli abitanti di quei villaggi mi hanno detto: "Non vogliamo essere causa di alcuno sforzo per il corpo di Swami. Cercheremo di portarti nei nostri luoghi senza che Tu debba camminare. Trasporteremo Swami sulle nostre spalle, se necessario." Quindi, essi sono molto felici ed impazienti di ricevere Swami nei loro villaggi.


Lavori nei villaggi
In questa sacra occasione di Ugadi stiamo lanciando un nuovo schema di sviluppo rurale sotto il nome 'Lavori nei Villaggi'. È necessario che ogni casa in ogni villaggio venga mantenuta pulita. Le case devono essere mantenute ordinate e pulite sia all'interno che all'esterno. Anche i bambini di queste case devono essere 'strigliati' fino a divenire bambini sani e puliti. Proponiamo di coprire tutti i villaggi con questo schema. Naturalmente il progetto implica grandi stanziamenti, ma non esitiamo ad affrontare le spese necessarie. Il denaro viene e va, ma l'aiuto ed il buon lavoro reso restano. Perciò dobbiamo intraprendere immediatamente il progetto di sviluppo rurale. Stiamo lanciando questo schema oggi stesso, in questa sacra occasione di Ugadi. Sia gli anziani che i bambini, i poveri ed i ricchi, tutti devono lavorare uniti per il successo di questo progetto. È il Seva ad unire le persone. Sia i villaggi che le città devono unirsi e lavorare insieme in spirito di unità. Siamo certi che molto presto esso sarà una realtà. Stiamo lanciando questo progetto oggi stesso! È nostro desiderio che per il prossimo Ugadi tutti i villaggi abbiano preso forma e siano forgiati in villaggi modello. Tutti voi, inclusi i bambini, dovete prender parte al servizio per i villaggi. Dovete considerarlo un servizio a Dio (Daiva Seva). Il servizio reso all'uomo è un servizio reso a Dio. Al momento siamo al livello individuale, stiamo lavorando con un interesse personale. Questa attitudine deve cambiare, noi dobbiamo cambiare; dobbiamo sviluppare unità ed interesse nazionale e tutta la nazione deve restare unita. Numerosi Primi Ministri, Governatori di Stato e funzionari I.A.S. hanno partecipato ad un incontro tenutosi recentemente a Chennai con molta altra gente, condividendo questa causa comune. Voi dovete venire tutti, uniti, a partecipare a questo programma di servizio nei villaggi. Se tutti lavorano insieme il mondo intero può essere cambiato in un luogo migliore in cui vivere. Io sono con voi sempre, proteggendovi e guidandovi in ogni momento. Chiedetemi qualunque cosa di cui abbiate bisogno: Io ve la darò. Come i fiumi che scorrono alla fine si immergono nel mare, qualunque Seva facciate a chiunque raggiunge solo Me. Quindi, non abbiate paura di niente: perché avere paura, se Io sono qui? Non esitate a chiedermi qualunque cosa vi necessiti; Io vi procurerò certamente ogni cosa e quindi preparatevi, uomini e donne, a partecipare a questo servizio. Ieri un gruppo di devoti di Mumbai è venuto a Prashanti Nilayam. Si tratta di persone molto ricche ed hanno detto: "Swami! Noi vogliamo erigere, in mare di fronte a Mumbai, un Dwaja Sthamba in Tuo Nome, alto varie centinaia di metri, con un faro in cima che sia visibile a tutti da grande distanza. Esso avrà il nome Divino di Sai Rama e comporterà la spesa di miliardi di rupie. Noi torneremo a Prashanti quando il progetto sarà completato ed avremo il Tuo Darshan" Senza dubbio i devoti di Mumbai stanno facendo moltissimo Seva. Va tutto bene, ma la città è molto sporca. Prima di tutto, liberate la città dall'inquinamento. A questo riguardo, in passato sono stati fatti alcuni tentativi ma non hanno avuto successo. Il fatto è che il livello dell'alta marea è più elevato di quello del sistema di drenaggio delle fognature e, come tutti sapete, l'acqua scorre soltanto verso il basso. Se non si pompano fuori le acque di scolo, la città non può essere mantenuta pulita e bella. Sono certo che si possa trovare un sistema per affrontare questo problema e che la popolazione di Mumbai sia capace di risolverlo. Io ho detto loro senza sottintesi: "Portate a termine questo lavoro ed Io verrò certamente". Io desidero che tutto il paese di Bharat sia reso splendido e la gente conduca una vita felice e pacifica. Lokah Samasthah Sukhino Bhavanthu (che tutta le gente del mondo possa essere felice). La felicità di Swami risiede nella felicità di tutti, Egli non ha bisogno di niente di speciale. La vostra felicità è la Mia felicità. Quindi, qualunque lavoro intraprendiate, fate che sia per la pace, per il benessere e la felicità di tutti. Oggi, più di qualunque altra cosa, il bisogno primario è l'acqua per tutti. L'acqua sostiene la vita: si può vivere per qualche giorno senza cibo ma non senz'acqua. In futuro ci saranno piogge copiose, non dovete aver nessuna paura della siccità. In verità Io sono venuto in questo mondo per correggere questi mali e vi darò certamente la felicità correggendo e perdonando le vostre colpe; dovete vivere tutti in unità ed amore. Con Panchaprana (i cinque respiri vitali) noi intendiamo Prana, Apana, Vyana, Udana e Samana. No: Io per Panchaprana intendo Sathya (Verità), Dharma (Rettitudine) , Shanti (Pace), Prema (Amore) ed Ahimsa (Non-violenza) . Dove c'è Verità c'è Rettitudine, dove c'è Rettitudine ci sarà pace, dove c'è pace ci sarà Amore. Dove Verità ed Amore vanno insieme, ogni altra cosa sarà data in aggiunta ad una tale persona. Molto presto il mondo intero sarà unito in un solo gruppo; gli studenti devono sforzarsi di raggiungere questo ideale. Nei bambini i sensi sono molto forti, L'energia fisica, mentale e spirituale è di livello elevato e voi dovete farne buon uso. Io mi aspetto che non facciate cattivo uso dei vostri sensi; soltanto allora potrete fare un grande servizio al mondo. Non è sufficiente che andiate semplicemente in un tempio ad imbiancarne le pareti. Quello non è affatto servizio. Ogni casa deve essere tenuta pulita. Si può visitare ogni casa che venga tenuta pulita.


A pranzo dagli 'intoccabili': la storia di Subbamma
Nei tempi passati, gli harijan 2) erano soliti vivere in case distanti da Puttaparthi ed Io andavo a far loro visita. A quei tempi c'era una persona di nome Nagappa; suo genero Ramulu aveva studiato fino all'ottava classe e sapeva qualcosa di Swami e della Sua Divinità. Un giorno egli mi invitò a pranzo a casa sua. Io informai della cosa Subbamma, che ne fu sconcertata e cercò di dissuadermi dicendo: "Swami! Andrai nelle case degli intoccabili? Ti prego, non lo fare!" Io insistetti e le dissi anche di venire con Me. Ella apparteneva alla comunità tradizionale dei Bramini eppure decise di seguirMi dicendo: "Farò qualunque cosa per Swami". Io conducevo e lei mi seguiva mentre Ramulu camminava davanti a Me. Quando arrivammo a quella casa, tutta la zona era saturata da un profumo divino ed Io chiesi a coloro che ci abitavano: "Da dove avete portato questo profumo?" Ramulu rispose: "Non lo abbiamo portato da nessun posto. Esso emana da Te". Io entrai in casa e Subbamma, che aveva allora sessantadue anni, mi seguì volentieri. Mi fu servito del riso in un piatto di alluminio; questo è ciò che avevano (a quei tempi l'acciaio inossidabile non esisteva), e anche a Subbamma il cibo venne servito in un piatto simile. Da principio ella aveva la viva consapevolezza di appartenere alla casta elevata dei Bramini ma più tardi, dietro consiglio di Swami, cambiò atteggiamento e disse "Che vergogna! Non devo avere simili sentimenti di superiorità" e pranzò felice nella loro casa insieme a Swami. Quando tornammo al villaggio dopo il pranzo a casa di Ramulu, tutti gli abitanti si riunirono e cominciarono ad importunarci dicendo "Subbamma è diventata una Mala (un' harijan, un'intoccabile)", ed emisero un decreto secondo il quale nessuno doveva toccarla. Ella rispose: "Questo è esattamente ciò che desidero; che nessuno mi tocchi, basta che mi tocchi Swami. Io non ho bambini, non ho bisogno di mantenere delle relazioni con nessuna famiglia, non ho bisogno di dare figlie in matrimonio ad altre famiglie o portare le loro a vivere con me. Mi basta che Swami sia con me". In quei giorni, Subbamma soleva cucinare il cibo per ogni devoto che visitasse Swami a Puttaparthi. Nel continuare a mantenere la sua ospitalità, la fortuna la assisteva ed i suoi campi le offrivano raccolti abbondanti. Le sue terre davano messi copiose due o tre volte all'anno; i sacchi di riso non potevano essere stipati in casa per cui venivano vuotati dall'alto in un granaio appositamente costruito. In questo modo Subbamma santificava la sua vita nel servizio a Swami. Un giorno Io le chiesi che cosa desiderasse da Me ed ella rispose: "Swami! Io non desidero niente; se, poco prima che io lasci il corpo, Tu potrai gentilmente versarmi in bocca un po' d'acqua benedetta con le Tue Mani Divine, sarà sufficiente". Io le assicurai che il suo desiderio sarebbe stato esaudito. Una volta stavo tornando da Chennai a Bukkapatnam con la macchina; Subbamma era morta la notte prima e i suoi parenti stavano organizzandosi per portare il suo corpo al terreno crematorio. Appena Mi videro, corsero verso di Me e mi informarono del fatto ma Io risposi: "È soltanto una vostra illusione. Subbamma non è morta e non lascerà il corpo fino a quando non avrà avuto il Mio Darshan". Così dicendo, diressi l'auto verso la casa di lei. A quel tempo la madre di Subbamma era ancora viva e, con l'agonia nel cuore, Mi disse: "Swami! Ti ha ricordato per tutto il tempo ed ha recitato 'Sairam Sairam' fino alla notte scorsa. Ella chiedeva a tutti se Tu fossi arrivato". Il corpo era coperto con un drappo; Io lo tolsi e la chiamai "Subbamma! Subbamma!". Tra la sorpresa di tutti, lei aprì gli occhi! Quando Dio dà una parola, non la dimentica in nessun caso. Io le dissi "Volevi che ti versassi in bocca dell'acqua benedetta all'ultimo momento, non è così? Ecco, prendila" e, così dicendo, immersi una foglia di basilico (tulasi) in un bicchier d'acqua e le misi in bocca alcune gocce di quest'acqua benedetta. Subbamma la bevette, Mi strinse le mani, se le portò agli occhi con riverenza e prese congedo da Me dicendo: "Swami! Ho aspettato di salutarti un'ultima volta prima di abbandonare il corpo. Tu hai soddisfatto il mio ultimo desiderio come promesso; ora permettimi di andare. Ecco, sto andando". Io le detti il permesso ed ella si immerse in Me. Ho fatto costruire un collegio in sua memoria: Subbamma era una grande anima. A volte andava sulla terrazza di casa sua a parlare con Madre Isvaramma e le diceva: "Isvaramma! Tu hai dato Swami alla luce ed io l'ho nutrito per cui tu sei Devakidevi ed io sono Yashoda". Isvaramma rispondeva: “Subbamma! Tu hai servito centinaia di devoti di Swami dando loro cibo e riparo nella tua casa; non meriti il frutto di quel servizio? Certamente lo avrai". Subbamma, prima di lasciare il corpo, andò da Isvaramma e la pregò: " Io sto per morire; assisti Swami bene". Poi piansero insieme e il giorno dopo Subbamma morì.


I canti che riportarono Narayana Rao sulla retta via
Il nome di suo marito era Narayana Rao ed egli sedeva sempre vicino al Tulasi Brindavan, davanti a casa sua. Quando egli cominciò a seguire una strada sbagliata, per correggerlo Io composi dei canti e li insegnai ad alcuni bambini affinché andassero a cantarli davanti alla sua casa. Essi camminavano in gruppo lì davanti, cantandoli; uno di essi diceva:


Non cercare la compagnia delle donne perdute
perché sicuramente cadrai.
Se la tua gente ti vedrà non ti accoglierà più in casa ed i tuoi parenti ti eviteranno.
Se ti vedranno in compagnia di tali donne i tuoi amici ti batteranno con i loro sandali


[Poesia Telugu]


Quando il gruppo dei bambini cantava a questo modo, egli si sentiva molto imbarazzato e li chiamò in casa per chiedere "Chi vi ha insegnato questa canzone?". I bambini risposero: "Ce l'ha insegnata Raju, signore". Egli pensò "Si, è vero. Chi altri può essere al corrente del mio comportamento?" Da allora in poi abbandonò i cattivi pensieri e le cattive abitudini. In quei giorni arrivavano a casa sua delle scatole di frutti di mango ed egli li distribuiva amorevolmente ai bambini. Proprio in quel periodo arrivarono in paese gli orologi da polso; chi ne indossava uno era considerato una persona importante. Non solo: gli uomini portavano dei baffetti sotto il naso, che sembravano insetti, per [seguire la] moda. A proposito di queste mode vanagloriose, Io composi una canzone e la insegnai ai bambini delle scuole affinché girassero per le strade cantandola:


La gente indossa un brillante cartellino bianco a sinistra con attaccata una cinghia di cuoio.
Che moda è questa, poveri noi, che moda è questa?
Che apparenze disgustose. Che moda è questa?
I baffi lunghi sono stati tagliati e rasati; al loro posto invece sotto il naso vengono portati pochi peli.
Che moda è questa, poveri noi, che moda è questa?


[Poesia Telugu]

In questo modo Io componevo dei canti e li facevo cantare nel villaggio ai bambini per far sì che la gente abbandonasse la follia delle mode e coltivasse pensieri nobili. Con questi metodi volli apportare una trasformazione in tutti, dai bambini agli anziani.


Prima trasformate voi stessi e poi lavorate per un cambiamento nel mondo esterno
Da oggi in poi, dovete tutti impegnarvi nella missione di operare una trasformazione dei villaggi. Questo non significa che questi debbano essere trasformati in città; in effetti, Io non amo una trasformazione di questo genere. Prima di tutto, i villaggi devono essere tenuti puliti. Già puzzano le città per il sudiciume. Le persone che ci vivono indossano pantaloni puliti e camicia e cravatta ma i loro sentimenti sono tutti cattivi. Voi dovete coltivare pensieri e sentimenti buoni in accordo con l'abito pulito che indossate. Prima di tutto cercate di apportare una trasformazione in voi stessi e poi lavorate per un cambiamento nel mondo esterno. Ieri tre ragazzi hanno cantato un gradevole Burra Katha su Isvaramma e lo hanno eseguito bene. In esso c'era una bellissima descrizione di Subbamma ed Io ne sono molto contento. È stata davvero una storia unica; nessuno ne ha scritta una simile fino ad oggi.



[Bhagavan ha chiamato Sri Krishna Bhaskar, che ha scritto la storia, ed i tre ragazzi che hanno cantato il Burra Katha ed ha regalato loro dei vestiti nuovi. Quindi li ha benedetti facendosi fotografare con loro]




Note:


1): un crore equivale a 10 milioni di rupie; perciò duecento crore equivalgono a circa 100 milioni di dollari o a circa 70 milioni di euro; N.d.T.


2): gli harijan (letteralmente: figli di Dio) sono gli intoccabili, i fuori casta; N.d.T.

--------------------------------------------------------------------------------



Discorso Divino della festività di Ugadi tenuto il 20 Marzo 2007 nella Sai Kulwant Hall, Prasanthi Nilayam