DISCORSO DIVINO

Verità e Rettitudine sono i valori da seguire fin da giovani

27 maggio 2006

“Tutti i nomi e le forme sono manifestazioni dell’Essere Supremo

che è l’Incarnazione della Pace e della Prosperità.

Egli è Essenza, Coscienza e Beatitudine assolute e non duali,

Egli è Satyam, Shivam, Sundaram (Verità, Bontà, Bellezza)”.



Il fondamento della creazione

Esistono quattro entità: vyashti, samashti, srishti e Parameshti (l’individuo, la società, la creazione e il Creatore). Srishti emerge da Parameshti, samashti è parte di srishti e vyashti è parte di samashti. Essendo parte della società, l’individuo dovrebbe servirla. Infatti, il servizio sociale è il dovere più importante dell’uomo; esso può dotarlo di Potere Divino. Il servizio alla società è veramente servizio al Divino. A chi è utile l’esistenza uomo? Essa serve alla società. Analogamente, la società esiste a vantaggio della creazione; questo è il fondamento dell’intera creazione che, a sua volta, è la manifestazione di Dio. In essa, l’uomo ricopre una posizione unica ma a che serve se egli si comporta come le bestie e gli uccelli? La Divinità è immanente in ogni essere; la stessa verità fu proclamata nella Bhagavad Gîtâ dal Signore Krishna con queste parole:



Mamaivâmsho jîvaloke jîvabhûta sanâtanah

“L’eterno Âtma, presente in tutti gli esseri, è parte della Mia Essenza.”



Dato che ogni essere è parte del Divino, tutti dovrebbero essere rispettati, amati e adorati; voi non dovreste odiare nessuno né creare distanze tra l’uno e l’altro. Come tutte le parti del corpo formano un organismo, tutti gli esseri sono come le varie membra di Dio. Quando ci si ferisce a una gamba, è l’occhio a versare lacrime; fra Dio e tutti gli esseri esiste lo stesso tipo di intima relazione che c’è fra le varie membra del corpo. Potreste domandarvi perché l’uomo debba affrontare problemi e difficoltà quando gode di un’intima relazione con Dio: Dio è essenzialmente l’Espressione dell’Immortalità e della Beatitudine, non è l’artefice delle difficoltà e dei problemi di nessuno. Alcuni credono che Dio ne sia la causa ma questo è un grosso errore; tutti i vostri problemi sono il risultato delle vostre azioni, non è Dio a causarli.



Ognuno deve affrontare le conseguenze delle sue azioni, chiunque egli sia.

Nessuno può sapere che cosa gli prospetti il futuro ma una cosa è certa:

ognuno dovrà raccogliere le conseguenze delle sue azioni.



Gioia e dolore sono il riflesso delle nostre azioni, non sono causate da altri; accusare gli altri dei nostri dolori è un errore grave. Tutto, a questo mondo, è reazione, riflesso e risonanza; ogni persona ne è il testimone.



Acquisite l’istruzione che conduce alla conoscenza del Sé

Solo i giovani possono proteggere il mondo; sono i giovani e soltanto i giovani a poter rimettere il mondo in sesto. Nessuna nazione può reggersi senza i giovani. Talvolta, gli anziani ne sottovalutano le capacità pensando che siano inesperti e immaturi e invece i giovani sono dotati di forza immensa: se prendono una ferma decisione sono in grado di ottenere qualunque cosa, se mettono in atto la loro energia possono portare il Paese all’emancipazione. Ciò non richiede alcuna istruzione. Che cos’è l’educazione? Educazione significa Vidyâ cioè la Conoscenza del Sé. Questo è il fondamento di tutto. Oggigiorno, gli studenti acquisiscono conoscenza soltanto dai libri. Un uomo diventa forse “educato” con il solo ottenere un titolo universitario? Può forse esser definita “educata” una persona che manchi di saggezza e non compia azioni rette? L’istruzione che non conferisce saggezza non è affatto educazione; è solo conoscenza temporale e libresca. I giovani moderni anelano a questo tipo di educazione e vanno in Paesi stranieri, come la Germania, il Giappone e l’America, per ottenerla ma quella che non c’è qui in Bhârat (India) non è disponibile da nessun’altra parte.



Yanna Bhârate tanna Bhârata

Ciò che non si trova in Bharat non si trova in nessun’altro luogo.



Alcune persone hanno l’erronea convinzione che coloro che sono stati educati all’estero siano grandi; in realtà, molti di essi tornano dopo aver acquisito cattive qualità, pensieri malevoli e abitudini negative. In Bharat, gli studenti ricevono un’educazione sacra: essa comincia con i pensieri di Dio. In Bharat, anche un autista illetterato saluta il volante prima di mettere in moto il veicolo; similmente un musicista rende umilmente omaggio al proprio strumento prima di suonarlo. Infatti, in Bharat, ogni tipo di apprendistato ha inizio con il Nome di Dio ed una preghiera a Lui e ogni attività viene effettuata come offerta a Dio senza artificiosità e ostentazione. Coloro che studiano all’estero tornano con prestigiosi titoli di studio; che cosa sono quei titoli? Sono solo pezzi di carta. Tali studenti non afferrano l’essenza dell’istruzione. Gli studenti di Bhârat hanno un cuore puro e sacro; Io sono felicissimo quando vedo gli studenti indiani: sui loro volti è possibile vedere riflessa la bontà dell’educazione . I Bhâratîya (gli Indiani) non sono in alcun modo inferiori: essi sono dotati di una sacralità immensa. In Bharat, ogni individuo è intriso di sentimenti divini. Dimentiche di questa educazione sacra, le persone odierne perseguono un’istruzione mondana e materialistica. Oggi c’è un afflusso di congegni come calcolatori e computer. Essi sono semplici yantra (macchine) che non reggono affatto il confronto con i mantra (le formule sacre). Il vero mantra è il Nome di Dio che dona beatitudine immensa. I Bhâratîya non riescono a comprendere questa verità a causa della loro illusione ma il loro cuore è molto sacro.



Bhârat è la terra del sacrificio

Al giorno d’oggi, la gente si sta rovinando per la smania di beni mondani e materiali. Persino coloro che hanno responsabilità governative stanno seguendo il sentiero perverso; essi vogliono che, nel paese, sia incentivata solo l’istruzione mondana e parlano di scienza e tecnologia. Che cos’è questa tecnologia? È solo “scienza dell’inganno” (trick-knowledge); essi affermano che è tecnologia ma ciò che fanno è “scienza dell’inganno”. In Bharat, molte persone indulgono in affari loschi: truffano gli altri e fanno loro delle ingiustizie. Nessun Bharatiya dovrebbe dedicarsi ad un simile genere di affari. Tutti dovrebbero nutrire sentimenti divini nel proprio cuore e ogni azione dovrebbe esser compiuta per compiacere Dio. Se cominciate ogni vostra attività con una preghiera a Dio, è certo che sarete ricompensati con la beatitudine. Se oggi invitate un musicista a cantare canti devozionali, egli chiederà: “Quanto mi date come compenso?” Così facendo, tutte le nostre attività hanno preso una direzione affaristica. Anche il cibo e le bevande sono diventati un grosso affare. La sacra terra di Bhârat è annapûrnâ kshetra (terra dell’abbondanza) ed è sua tradizione offrire gratuitamente cibo ad ogni persona affamata e acqua a ogni persona assetata. Ai giorni nostri, pare che tale tradizione sacra sia scomparsa. Imitando la cultura occidentale, i Bharatiya stanno gettando discredito sul buon nome di Bharat che è terra di grande cultura; per quanto concerne la sacralità della cultura non c’è un altro paese che possa reggerne il confronto. Essendo nati in questa terra sacra di Bharat, dovremmo vivere da veri Bhâratîya. La terra di Bharat, che è nota per tyâga (il senso di sacrificio), si sta trasformando in una terra di bhoga (il piacere legato ai sensi) ad imitazione pazza della cultura occidentale. Ecco perché oggi Bharat sta affrontando tanti problemi. Ciò che occorre in questo paese non è bhoga, ma tyâga. Pensate al grande sacrificio che fece Sakkubai rinunciando a tutto per amore di Dio.



Na karmana na prajayâ dhanena

tyâgena ekena amritatvamânasuh

L’immortalità non si ottiene con l’azione,

con la progenie o le ricchezze, ma soltanto col sacrificio.



Il denaro è la causa fondamentale di molti mali e provoca molte ingiustizie. Oggi, la priorità assoluta della gente danarosa è mandare i figli a studiare all’estero. Anche gli anziani incoraggiano i giovani ad andare nei paesi stranieri allo scopo di far soldi. Troppo denaro conduce sul sentiero dell’iniquità. Il denaro va e viene, la moralità viene e cresce e quindi dobbiamo alimentarla.

Satya (la Verità) e Dharma ( la Rettitudine) sono il fondamento vero e proprio di Bhârat. Questo è ciò che dobbiamo diffondere. I Bharatiya dovrebbero considerare l’aderenza alla Verità quale Dharma supremo. Nella vita umana, Satya e Dharma sono estremamente importanti e i giovani dovrebbero aderirvi strettamente. Che cos’è Satya? È l’armonia fra pensiero, parola e azione. Quando questi tre sono in sintonia, Satya è presente. La gente dice qualcosa da una tribuna, ha in mente una cosa diversa e agisce in maniera totalmente differente da quanto dice e pensa: questo è il peggiore dei peccati.



Il servizio sociale è segno di nobiltà

Incarnazioni dell’Amore!

La vostra forma reale è l’Amore. È l’Amore che protegge il mondo intero. I cinque elementi che costituiscono l’universo sono basati sull’Amore. L’universo nasce soltanto allorché l’Amore si combina con i cinque elementi. Oggigiorno, però, l’Amore non si vede da nessuna parte; esso manca perfino tra madre e figlio. Che cos’è successo a quest’Amore? Noi lo barattiamo col denaro. Quando si perde il denaro, nulla è perso. Invece di riporre fede nel denaro, bisogna aver più fede nell’Amore e alimentare relazioni d’Amore reciproco con gli altri. Intrattenendo questo tipo di rapporto imperniato sull’Amore, esso si sviluppa sempre di più e solo allora siamo in grado di amare tutti. Non seguite idee di separazione del tipo “il tal dei tali è mio e il tal altro è di altri”, alimentate il sentimento di appartenere a tutti e che tutti vi appartengono. Tutti sono figli della stessa madre e, come tali, dovrebbero vivere come fratelli e sorelle. Possono esserci delle divergenze ma sono momentanee; esse arrivano e se ne vanno come nuvole passeggere. L’unica cosa permanente ed eterna è l’Amore.

Non c’è nulla di grande nell’acquisire un’istruzione e ammassare ricchezze. Ci sono stati molti milionari a questo mondo; che cosa hanno portato con sé al momento di lasciarlo? Il grande conquistatore Alessandro (Magno) non portò nulla con sé quando abbandonò le spoglie mortali.



Anche il re Harishchandra, che seguì pedissequamente il sentiero della Verità,

dovette, alla fine, abbandonare questo mondo

lasciandosi alle spalle il suo vasto regno e le sue ricchezze.

L’imperatore Nala, che regnò su un grande impero,

non poté portare nulla con sé al momento della sua dipartita.

Il re Mândhâta, che dette lustro al Krita Yuga,

portò forse qualche ricchezza con sé quando lasciò la terra?

Il Signore Râma, che costruì il ponte sull’oceano,

è forse presente sulla terra oggi?



Potete guadagnare qualunque somma di denaro ma, finché siete vivi, dovreste dar gioia agli altri compiendo atti di carità. Chi possiede denaro dovrebbe curarsi dei poveri e delle persone malate. Utilizzate i vostri guadagni nel modo giusto. Considerate il servizio sociale come servizio a voi stessi; coloro che svolgono servizio sociale sono persone nobili mentre coloro che non si dedicano a tale compito sono persone inique. Quando qualcuno vi saluta, fate altrettanto con lui; non pensate che, poiché una persona vi è nemica, non dovreste salutarla. Tutti sono amici, non nutrite odio od ostilità verso nessuno. L’inimicizia è una caratteristica malvagia, l’amicizia è importantissima. Voi e Io dovremmo diventare una cosa sola; questo è vera maitrî (amicizia). Tutti dovrebbero diventare uniti. Se volete veramente vedere Dio, vedeteLo prima in tutti. I giovani dovrebbero salutarsi e trattarsi reciprocamente con amore, come fratelli e sorelle. Oggi, però, non si riscontra questo genere di rapporto fra le persone; esse si salutano dicendo “Ciao, ciao!” (Hello, hello!) ma il loro cuore è vuoto (hollow), senza alcun sentimento. Amate tutti e sviluppate la fede in Dio. Chi non possiede vishvâsa (fede) è effetivamente senza shvasa (respiro). La fede in Dio è il vostro soffio vitale. Se volete sviluppare fede in Dio, alimentate l’Amore. Se non avete Amore, non potete esser definiti esseri umani.



L’autentica Umanità fiorisce in un cuore puro

Incarnazioni dell’Amore! Sviluppate Amore. Quando veniamo al mondo, solo l’Amore viene con noi. Dall’Amore scaturisce la Verità e, quando l’Amore e la Verità si uniscono, l’Umanità trova il proprio sostentamento. L’edificio della vita umana può esser costruito con la fiducia in sé come fondamento, la soddisfazione di se stessi come colonne e il sacrificio di sé come tetto. Solo allora si potrà trovare l’autorealizzazione nella vita. Se si vuole ottenere soddisfazione di se stessi, occorre avere fiducia in sé prima di tutto. Nella vita non può esserci felicità senza soddisfazione di se stessi. Com’è possibile avere fiducia negli altri se non la si ha in se stessi? La gente dubita di tutto ed il dubbio compromette l’esistenza. Una persona dubbiosa non otterrà nulla nella vita, non avrà fede neppure nella moglie e nei figli. Quindi, innanzitutto, alimentate la fede. Noi pensiamo di valere e di essere altamente istruiti. Ma a che serve questo genere di istruzione? Anche gli animali, come le capre e le scimmie, possono apprendere molte cose; ad una scimmia si può insegnare ad andare in bicicletta. L’uomo è di gran lunga superiore agli animali e il suo comportamento dovrebbe essere tale da mettere in evidenza la sua superiorità. Si dice:



Jantunam nara janma durlabham

“Fra tutti gli esseri viventi, la nascita come esseri umani e la più rara.”



L’uomo, dunque, non dovrebbe comportarsi come gli uccelli, le bestie e gli insetti. Le persone distribuiscono dolci quando mettono al mondo dei figli; che cosa c’è di speciale in questo? Anche un maiale può generare dieci maialini. Abbandonate tutte le qualità negative e vivete un’esistenza esemplare e beata: solo allora l’Umanità troverà compimento.

Incarnazioni dell’Amore!

Affrontate pazientemente ogni difficoltà ed accettate con Amore tutte le prove e le tribolazioni, accogliete amorevolmente sia il piacere sia il dolore e riempitevi il cuore d’Amore e non del veleno delle cattive qualità. Anche il veleno diventa prasâdam (cibo consacrato) se viene offerto a Dio. Quando a Mîrâ fu data una tazza di latte mista a veleno, ella la offrì a Krishna; Egli accettò il veleno e le dette il latte come prasâdam.



(Come prasâdam Baba canta il bhajan Prema Muditâ Manase Kaho Râma Râma Râm poi continua il Discorso – N.d.T.).



Di fatto, “Râma, Râma, Râma” significa “Prema, Prema, Prema” (Amore, Amore, Amore). Râma e Prema sono la medesima cosa. La gente adora molte Divinità, come Râma, Krishna e Sai, ma il Principio Divino è lo stesso in tutti loro. L’Âtma non ha forma né nome; ad Esso ci si riferisce anche come Brahma.



Brahma satyam jagammithyâ

La sola realtà è il Brahman; il mondo non è reale.



Dio non ha attributi, non punisce né danneggia alcuno ed è presente nel cuore sotto forma d’Amore puro e immacolato. Sviluppate più e più Amore: ciò vi darà sempre protezione. Non esiste protezione più grande di questa, non esiste arma più potente dell’Amore. Tutto è Amore. La stessa parola “Amore” è soffusa di dolcezza. Trattatevi amorevolmente l’un l’altro, parlate fra di voi con Amore, vivete un’esistenza piena d’Amore e godetene la Beatitudine.



(Baba ha citato poi l’opera “Ekalavya”, che doveva essere recitata nel pomeriggio, facendo appello ai giovani affinché, come fece Ekalavya, seguano il sentiero della Verità, obbediscano alle ingiunzioni dei propri precettori e aderiscano sempre alla Rettitudine. Con tale consiglio ai giovani, Bhagavan ha concluso il Discorso.)



Brindavan (Whitefield), 27 maggio 2006,

Sai Ramesh Krishan Hall,

Incontro dei giovani del Karnâtaka