DISCORSO DIVINO

I cinque elementi: La forma della Divinità

25 ottobre 2001

Se riusciamo a dimenticare tutte le preoccupazioni e rimanere allegri anche quando le nostre ambizioni ed aspirazioni non vengono soddisfatte, si può dire allora che il nostro cuore esprime il detto Vedico: "Dio è nella forma dell'essenza."
(Poesia Telugu)



Incarnazioni dell' Amore!
Tutti dicono che Dio è il responsabile della creazione, del sostentamento e della distruzione del mondo. Qual è la forma di Dio mentre compie queste tre azioni? I cinque elementi costituiscono la Sua forma. Senza i cinque elementi non esiste niente. Dio non ha un singolo nome od una singola forma, i cinque elementi costituiscono la Divinità.

Prendete ad esempio la Terra. Tutti i poteri che sono immanenti nella creazione si trovano latenti nella Terra. La Terra non può essere descritta schematicamente o con un disegno che ne raffiguri i vari costituenti che sono presenti su di essa, quali le montagne, le colline, i fiumi, gli oceani, i villaggi, etc.. Di conseguenza, la Terra é molto pesante.

Gli scienziati affermano che la Terra ruota su se stessa; viene da pensare, conseguentemente, che tutte le entità presenti sulla sua superficie debbano necessariamente percepire questa rotazione, ma questo non accade. La Terra ha il potere di trattenere su di sé tutto ciò che si trova sulla sua superficie in modo fermo e stabile. In quale situazione si troverebbero i passeggeri di un treno se le rotaie si muovessero insieme al treno stesso? Sulla Terra si trovano tutte le energie e gli elementi necessari alla sopravvivenza dell' uomo e di tutti gli altri esseri e pertanto la Madre Terra è l'incarnazione di tutte le energie atte a proteggere e a sostenere tutti gli esseri che vi abitano.

La Natura è il sostegno fondamentale di ogni necessità umana. Se la Terra si fermasse, l'intera creazione cesserebbe di esistere. Nelle ultime centinaia di migliaia di anni la Terra ha subito molteplici cambiamenti che hanno causato variazioni dappertutto. Inizialmente la superficie della Terra era piatta, poi, pioggie continue per centinaia di migliaia di anni, l'hanno resa scabra e discontinua, ed hanno causato la formazione degli oceani. Prima di allora nessuna caratteristica particolare distingueva la superficie terrestre.

Sulla Terra l'acqua è presente dappertutto. La sua presenza è evidente nei fiumi, negli oceani e nel corpo umano. Anche il sudore evidenzia la presenza dell'acqua nel corpo umano. Senz'acqua nel corpo, l'uomo non potrebbe sopravvivere neppure per un istante. Essa è la sostenitrice della vita.
Il terzo elemento è il fuoco. Anch' esso è deputato al sostentamento ed al mantenimento della vita. Mantiene la temperatura a circa 36.8°, la qual cosa è essenziale per una salute ferrea. Inoltre il fuoco è presente sotto forma di "fuoco digestivo" nel corpo umano. Il fuoco è immanente persino nelle pietre; questo diventa evidente se se ne strofinano due fra di loro. Possiamo notare la presenza del fuoco anche negli alberi: strofinando due rami l'uno contro l'altro, si producono scintille. Il fuoco si trova persino nell'oceano.

Il quarto elemento è l'aria. Essa rappresenta la vita per tutti gli esseri. Non è limitata ad un posto particolare; è omnipervasiva.

L'etere (Akasa) è il quinto elemento. Ci si riferisce ad esso come "Suono Divino Trascendentale" (Sabda Brahman), da cui hanno avuto origine la terra, l'aria, l'acqua ed il fuoco.

Questi cinque elementi sono sparsi in tutto il mondo e proteggono e sostengono la vita; sono propriamente divini. Incapace di assimilare questa verità, l'uomo ritiene di venir protetto e sostenuto da Dio, che secondo la sua immaginazione ha una forma specifica e risiede in un posto lontano da lui. Alcuni dicono che Dio è omnipervasivo ma che non può essere visto. Tutto questo è frutto della loro immaginazione e non ha niente a che vedere con la realtà.

Allo scopo di riconoscere e realizzare la Divinità, Buddha intraprese varie pratiche spirituali. Studiò le Sacre Scritture, incontrò gente di alta cultura ed ascoltò i loro discorsi, ma non ne fu soddisfatto. Alla fine arrivò alla conclusione che la vera forma di Dio sono i cinque elementi. Essi sono presenti in forma sottile in ogni essere. I nostri avi definirono l'etere col nome di "Atma".

"L' etere è infinito e senza forma".
L'Atma non ha una forma specifica. Buddha fece tentativi ben concertati allo scopo di realizzare l'Atma. Rivolse la sua attenzione alla propria interiorità ed indagò sulla natura dell' Atma. Alla fine riuscì ad avere la visione del fulgore Atmico.Il fulgore dell'Atma è un aspetto del fuoco. Ecco perchè ci si riferisce all'Atma come all' "incarnazione della luce" (Jyothi Swarupa). Il Divino dev'essere contemplato nella Sua forma di Luce.

Buddha notò una forte diversità ed una grande mondanità nella vita della gente. Gli esseri umani si criticano, si lodano o si onorano l'un altro. Buddha se ne accorse e si chiese: "Chi critica, e chi è criticato? Chi adora, e chi è che viene adorato?".

Indagando su queste basi, visualizzò l'unità nella diversità. La reazione per cui l'uomo sviluppa tendenze malvagie, quali la rabbia, la gelosia, l'odio etc., è che egli ignora l'unità e percepisce solo la diversità. Ma non esiste "diversità".
"Lo stesso Atma è presente in tutti gli esseri".

Nell' Universo esiste soltanto un'unica, potentissima Energia ed è quella la cui esistenza venne intuita da Einstein.
L'Energia Divina non ha una forma specifica, come quella di un oggetto o di un essere vivente come noi ce lo raffiguriamo, bensì "pervade" l'intera creazione. È da questa Energia Divina che tutte le altre energie, con vari nomi e forme, hanno avuto origine. Esiste un'unica Energia, e questa è l'Atma. Lo stesso Atma esiste nell'accusatore e nell'accusato, in chi adora ed in chi viene adorato. Chi realizza questo principio di unità non lascerà spazio alla rabbia ed alla gelosia.

Buddha predicava che ci si può liberare definitivamente delle cattive qualità solo se si realizza il principio di Unità. Ci sono diversità fra i vari corpi e le varie menti, ma L'Atma è lo stesso in tutti. Le cattive qualità, quali l'egoismo, la rabbia, la gelosia, l'esaltazione di se stessi, sorgono dall'attaccamento al corpo,.perciò è indispensabile rinunciare all'attaccamento al corpo.

Buddha era un principe, non gli mancavano pertanto né il denaro, né gli agi e le comodità, ma era pronto a condurre la vita del rinunciante, perché si era staccato dall' attaccamento al corpo.
"Il cibo serve a sostenere il corpo e gli abiti a proteggerlo dal freddo."

Il principio Atmico è lo stesso nel ricco e nel povero; una volta che riconoscete il principio di unità diventate Divini. Questo è il motivo perché le Upanishad esortano l'uomo a coltivare questo principio: "La Verità è una, ma gli studiosi si riferiscono ad essa chiamandola con molti nomi."

Dio è l'incarnazione di Sath-Chit-Ananda. Sath è ciò che è immutabile e Chit è la coscienza che aiuta l'Uomo a conoscere la Verità. Quando Sath e Chit vengono insieme, ne risulta la Beatitudine (Ananda). La beatitudine è presente non solo negli esseri umani, ma anche negli uccelli, nelle fiere e negli insetti. Tutte le qualità presenti nell'uomo esistono anche negli altri esseri. Ma gli animali non possono esprimere i loro sentimenti, perché non parlano la nostra lingua. Sebbene l'Atma sia lo stesso, le lingue e le forme sono diverse.

L'uomo è confuso da queste differenze e dimentica l'Unità. Fino a quando l'uomo resterà immerso nell'illusione ("Bhrama) non raggiungerà Dio ("Brahma"). Per vincere l'illusione egli deve capire il principio dei cinque elementi: solo in questo modo è possibile riconoscere l'Unità sottostante.

Dio è la vera impersonificazione dei cinque elementi: Egli non ha un nome o una forma specifici. Ma gli studiosi, sulla base delle Sacre Scritture e della loro esperienza, proclamano che Dio prende forma umana.
I Veda dichiarano che tutte le teste, gli occhi ed i piedi sono Suoi, ma questo non significa che Dio sia qualcuno con migliaia di teste, occhi e piedi. Qualsiasi forma e nome la gente attribuisca a Dio, essi sono solo frutto dell'immaginazione e dei dipinti di Ravi Varma; essi non corrispondono alla realtà.

Ravi Varma è un pittore che ha raffigurato Dio in molte forme, mentre Kavi Varma è un poeta che lo ha descritto in vari modi. È a causa di Ravi e Kavi che sono sorte tutte queste differenziazioni. Non si deve seguire la loro fantasia, si deve invece rinunciare all'attaccamento al corpo e sviluppare attaccamento per lo spirito. Solo allora si potrà realizzare la Verità.

Incarnazioni dell'Amore!
Tutti e cinque gli elementi sono necessari per l'esistenza umana; la vita non può esistere se solo uno di essi è assente. L'uomo deve onorare i cinque elementi per conoscere la Divinità. Onorare i cinque elementi è equivalente ad onorare Dio. Si devono usare i cinque elementi solo lo stretto necessario. Se ne fate un uso improprio o li sprecate è come usare impropriamente l'Energia Divina, o sprecarLa.

Non si deve lasciare la luce accesa quando non è necessario, perché questo significa sprecare l'Energia Divina. Chiunque spreca l'energia Divina commette peccato. La ragione principale delle sofferenze umane e della sofferenza è l'uso improprio dei cinque elementi. Una volta realizzato che essi sono la forma di Dio, li userete con rispetto.

Ci sono milioni di cellule nel corpo umano ed ogni cellula è soffusa dalla Divinità.
La lingua ha trecentomila papille gustative ed innumerevoli raggi di luce si trovano nei nostri occhi.Tutto questo rivela la grandezza e la magnificenza della Divinità.
Si dice che la Divinità risplenda con il fulgore di centinaia di migliaia di soli. Questo può essere compreso facilmente. In questa sala ci sono molte luci accese, ma non dovete guardare la luce con gli occhi totalmente aperti, dovreste tenerli socchiusi. In questo modo noterete l'emanazione dei raggi di luce che altro non sono che i riflessi del fuoco.

Riflesso, reazione e risonanza della Divinità si possono riconoscere nei cinque elementi. Ho spiegato tutte queste cose in termini scientifici per gli studenti che si trovano qui riuniti. Nella scienza moderna non si trova nessun riferimento a Dio. Gli scienziati ritengono che parlare di Dio non sia dignitoso. Parlano diffusamente dell'energia luminosa, dell' energia calorifica, dei raggi laser, etc. ma tutto questo hanno avuto origine dalla forza di attrazione Divina. Questo è stato riconosciuto da Newton. Egli fu un grande scienziato e fu il primo a scoprire la forza di attrazione gravitazionale della Terra. Questa forza non è confinata ad alcun luogo particolare, ma è presente in tutto lo spazio. Questa forza è l'energia Divina, l'energia Atmica. Ci si riferisce ad essa chiamandola consapevolezza, ed è da essa che emerge la coscienza.

La consapevolezza è omnipervadente. Proprio come la corrente elettrica è presente in ogni lampadina, la consapevolezza è presente in ogni corpo in forma di coscienza. L'aria è omnipervadente, ma non potete vederla, né la potete afferrare.
Non ha forma, ma assume la forma di un palloncino quando questo viene riempito con essa. L' aria omnipervadente può essere paragonata alla consapevolezza e l'aria che si trova nel palloncino alla coscienza. Se gonfiate il palloncino sempre di più, ad un certo punto esso scoppierà, così che l'aria all'interno uscirà e diventerà un tutt'uno con quella esterna.

Allo stesso modo, la coscienza si unisce alla consapevolezza quando "lascia andare" l'attaccamento al corpo. È a causa dell'attaccamento al corpo che l'uomo ha una forza di volontà limitata. Soltanto la volontà di Dio è totalmente libera.

Newton dichiarò che la natura della gravitazione universale è immutabile; essa non può essere creata, né venire distrutta.
Einstein fu un grande scienziato, ma non fu mai egoista: pensava sempre a Dio.
Una volta alcuni indiani andarono a visitarlo. Li fece entrare nella sua biblioteca, dove essi, con loro grande sorpresa, trovarono negli scaffali molti testi sacri, come le Upanishad e la Bhagavad Gita.

Un grande scienziato, quale Einstein era, aveva una grande fede e venerazione per la Bhagavad Gita e per altre Sacre Scritture. Ciò che gli scienziati moderni sono arrivati a capire è solo una frazione della realtà, ma si vantano, come se sapessero tutto. Nel momento in cui ricevono la laurea hanno una grande considerazione di se stessi. Un vero scienziato non ha ego. Gli scienziati moderni sanno molto poco, e le loro ricerche si basano sulla domanda: "Che cosa è questo?".

Il grande scienziato dei tempi antichi si chiedeva invece: "Che cosa è quello?".
"Questo" si riferisce a qualsiasi cosa vicina ai sensi, mentre "quello" si riferisce alla Divinità, che è al di là dei sensi. La scienza è al di sotto dei sensi e la spiritualità è al di là dei sensi. La gente crede che uno scienziato sappia tutto, ma in verità, uno scienziato che difetti di umiltà e di fede, ha meno conoscenza di un bambino delle scuole elementari.
Chi non ha fede non è affatto uno scienziato, anzi, è inferiore ad un animale.

Incarnazioni dell'Amore!
La Divinità è la corrente sotterranea della scienza e della spiritualità. Tutte le energie sono latenti nell'uomo. Esse hanno origine dal cibo di cui si nutre. Il tamarindo ed il limone sono molto acidi e se assunti in piccole quantità contribuiscono a fortificare il corpo.
Ma, presi in eccesso, possono danneggiare la salute.

Le Upanishad impartiscono all'uomo molti insegnamenti sacri ed avvicinano l'uomo a Dio. Nella parola "Upanishad" troviamo: "Upa", che significa "vicino"; "Ni", che vuol dire "giù"; e "Shad", che significa "sedersi". Se si è discepoli, non ci si deve sedere alla stessa altezza dell'insegnante, né ci si deve sedere lontani da lui, perché egli parla a voce bassa.
Quindi, sedetevi vicino al vostro insegnante in spirito di obbedienza e ricevete i suoi insegnamenti. Questo è il significato della parola "Upanishad".
Ogni sillaba, parola o frase che trovate nelle Upanishad ha un significato profondo che non si può trovare in un dizionario.

Una volta, alla corte di Krishnadevaraya, ci fu un dibattito al quale parteciparono gli otto studiosi della corte reale, popolarmente noti come " 'Ashta Diggajas'". Allasani Peddanna, Nandi Thimmanna, Ramaraja Bhushanudu e Tenali Rama-krishnudu erano fra questi. Peddanna faceva le domande e Ramaraja Bhushanudu rispondeva, spiegando significati e dando interpretazioni. Ramakrishnudu osservava la procedura con calma.

Krishnadevaraya voleva che formulassero una frase di senso compiuto costituita di cinque parole; che questa doveva avere lo stesso significato in cinque lingue diverse. "Chiunque arriverà con una risposta a questo quesito entro le sette di domani mattina sarà degnamente ricompensato".

Essendo la sua casa molto lontana, Ramakrishna decise di trascorrere la notte nella casa di suo cognato. Quando gli fu preparato un letto comodo per la notte, Ramakrishna rifiutò di dormirci e disse: "Devo trovare una risposta ad una certa domanda posta dal re entro domattina. Un letto così comodo mi farebbe addormentare in breve tempo, perciò preparami una branda nella stalla".

All'una di notte, mentre egli si trovava sdraiato sulla branda nella stalla, una delle mucche partorì un vitellino. Ramakrishna chiamò il cognato per informarlo dell'accaduto. Il cognato gli chiese quale delle mucche aveva dato alla luce il vitello, perché ogni mucca aveva un nome diverso, come Parvati, Lakshmi, Saraswati, etc.

Chiese a Ramakrishna: "Ye Aav Ra Bava" ("Quale mucca è stata, oh cognato"). All'udire queste parole, la gioia di Ramakrishna non conobbe limiti, perché quella era la risposta per la domanda del re. Quindi Ramakrishna cominciò a ripetere la domanda in continuazione. Suo cognato pensò che lo strano comportamento del cognato fosse dovuto alla mancanza di sonno.

La mattina seguente Ramakrishna andò alla corte reale e si rese conto che nessun altro aveva trovato una risposta alla domanda del re. Tutti erano convinti che non esistesse una risposta possibile per il suo quesito. Ramakrishna era un grande devoto della Madre Divina e disse al re che, con la benedizione della Madre Divina, egli aveva trovato la soluzione.

"La risposta è: 'Ye Aav Ra Ba Va' " disse.
Gli altri apparivano disorientati ed allora egli spiegò: " 'Ye' in Marati, 'Aav' in Hindi, 'Ra' in Telugu, 'Ba' in Kannada and 'Va' in Tamil hanno lo stesso significato, cioè "Vieni".
Cinque diverse lingue sono rappresentate in questa frase. La notte precedente Ramakrishna aveva contemplato costantemente la Madre Divina ed era stato grazie alla Sua grazia che aveva trovato la soluzione.

I cinque elementi corrispondono ai cinque principi vitali, cioè: Prana, Apana, Vyana, Udana e Samana (1) che sono presenti in ognuno. Questi principi permeano l'intera creazione, dalla formica fino a Dio stesso. Il procedimento di invocazione dei principi vitali si chiama 'Pranopasana'. Tale procedimento viene praticato prima di installare un idolo in un tempio.

La forza vitale è la base di ogni forma di vita. Finchè in un corpo c'è vita, esso viene chiamato "Sivam" (essere fausto, di buon auspicio), ma se la forza vitale lascia il corpo non resterà che un cadavere ("Savam"). La vita è sostenuta dai cinque elementi, perciò, l'uomo deve adorare i cinque elementi.

Nell'harmonium canne di diverse dimensioni producono note diverse: Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si... La fonte comune per tutte è l'aria.
Allo stesso modo, c'è un'energia fondamentale dalla quale è derivata tutta la creazione.

Sankaracharya ne studiò la natura e la descrisse in questo modo: "Dio è l'incarnazione del suono, del movimento e dell'immobilità, della luce, della parola, dell'eterna beatitudine, della suprema maestà, dell'illusione e della ricchezza".

Il suono è il principio più importante della Divinità; il suono pervade l'intero Universo e per questo motivo Dio viene celebrato col nome di Charachara Mayi, che significa: "Colui che pervade l'intero Universo degli esseri animati e delle cose inanimate".
Esiste nei nostri cuori e si esprime sotto la forma della parola. Perciò viene anche denominato "Vang Mayi" (splendore della parola e della poesia).

La gente pensa alle tre persone della Divina Trinità, Brahma, Vishnu e Maheswara, ma nessuno le ha viste. Le forme a loro attribuite derivano dalle raffigurazioni date dal pittore Ravi Varma e non sono conformi alla realtà. Le tre persone della Trinità, Brahma, Vishnu e Maheswara, stanno rispettivamente per "madre", "padre" e "precettore".

Proprio come Brahma ha creato tutto, la madre partorisce i bambini, il padre se ne prende cura, li educa ed è responsabile del loro sostentamento. Perciò egli simboleggia l'aspetto di Vishnu. Il Guru simboleggia Maheswara perché distrugge l'ignoranza e garantisce la saggezza.

È per questo motivo che i Veda raccomandano: "Onorate vostra madre, vostro padre ed i precettori come Dio, come forme tangibili della Divinità."

In questo modo i nostri antenati insegnarono e propagarono vari aspetti della Divinità. Si dovrebbe agire secondo la propria esperienza e non si dovrebbe lasciarsi trascinare dalle opinioni altrui. Le opinioni si basano sui sentimenti personali e differiscono da persona a persona.

"Sai dice 'sì' a coloro che Gli dicono 'sì' e 'no' a coloro che Gli dicono 'no'.
'Sì' e 'no' si riferiscono al sentire individuale, ma per Sai tutto è sempre 'sì','sì','sì' ".

(Poesia Telugu)

Dio dice sempre di sì ai valori sociali, culturali ed eterni. Tutto ciò che ha a che fare col mondo è soggetto a cambiare. Che senso ha riporre fede nelle cose passeggere di questo mondo? Si deve avere fede nella Divinità e contemplarLa, poiché Essa è immutabile ed eterna. Ma gli sciocchi non capiscono le vie del Signore, le fraintendono e dicono quello che salta loro per la testa. Non date ascolto a ciò che dicono questi sciocchi. Si è destinati alla rovina se ci si associa alla gente malvagia di questo genere. Infatti è stato detto: "Tenetevi lontani dalle cattive compagnie, frequentate persone buone e compite atti meritori, giorno e notte".

Comunque il solo astenersi dal frequentare cattive compagnie non è sufficiente. Si devono anche frequentare compagnie buone. Nella parola "Sathsangha" (buona compagnia) "sath" indica ciò che è immutabile, divino. Lo zucchero rende dolce qualsiasi cosa a cui esso venga aggiunto. È immutabile. "Sath" può essere paragonato allo zucchero. "Chit" è paragonabile all'acqua. Se mescoliamo l'acqua allo zucchero, avremo dello sciroppo. Allo stesso modo, se "Sath" e "Chit" si mescolano il risultato sarà la beatitudine ("Ananda"). Lasciate che i principi eterni della Verità siano le correnti sotterranee di tutte le vostre attività mondane. Solo allora potrete ottenere la Divinità.

Incarnazioni dell' Amore!
Non esiste una persona od un luogo in cui la Divinità sia assente. Non cadete mai preda dell'illusione che Dio si trova qui ma non là. In qualsiasi luogo voi lo cerchiate, lo troverete.
Pervade tutto con mani, piedi, occhi, bocche e orecchie. Egli pervade l'intero Universo.

Siano essi il Corano, la Bibbia, il Granth Sahib o la Bhagavad Gita, le Sacre Scritture proclamano tutte le stessa verità. Tutte le religioni accettano che i cinque elementi sono divini.

L'uomo moderno frammenta l'Unità e percepisce solo la diversità, e questo è un grave errore. Tutte le religioni accettano il fatto che i cinque elementi provengano da Dio.
L'uomo moderno frammenta l'unità e percepisce solo la diversità, e questo è un grave errore. Deve sforzarsi piuttosto di vedere l'unità che sta al di sotto di questa diversità. Solo così può realizzare la verità. A causa dell'assenza di unità l'ostilità ha preso piede nel cuore umano. Un cuore simile non è affatto un cuore; possiamo dire piuttosto che è un sasso.

Dio si prende cura di tutti gli esseri. Alcune rane rimangono intrappolate nelle pietre e ne escono solo dopo molto tempo, quando qualcuno rompe le pietre in cui sono racchiuse. Chi le nutre mentre sono là dentro? Neppure se annaffiamo e concimiamo regolarmente una pianta possiamo essere sicuri che diventerà un albero. Ma troviamo alberi enormi cresciuti in cima a delle colline brulle. Chi li concima, chi li annaffia? Chi è responsabile della loro crescita? Dio, solo Dio. Egli si prende cura delle necessità di ogni essere in tutto il mondo. Dio non conosce differenze, ma l'uomo sì! Questa è la peggiore malattia che affligge l'uomo d'oggi. Egli è afflitto dai dubbi. Persino una malattia come il cancro si può curare, ma per i dubbi non c'è cura. L'uomo si uccide con i dubbi.

L'umanità è altamente sacra, divina e piena di beatitudine. Avendo ottenuto una simile nascita, che bisogno c'è per l'uomo di preoccuparsi? Alcune persone hanno sempre un'espressione triste. Che sfortuna! Dobbiamo essere sempre lieti. Un volto sorridente è l'espressione della Divinità. La felicità è l'unione con Dio. L'uomo è soggetto alla sofferenza perché si allontana da Dio. Lasciate che le cose succedano. L'uomo dev'essere sempre felice. Deve rinunciare a tutte le preoccupazioni e dare il benvenuto alla beatitudine.
La cosa più essenziale è che gli studenti capiscano questa verità ed agiscano di conseguenza.

Studenti! La vostra età è il periodo più critico della vita. Cominciate presto, andate piano e arrivate felicemente. Dovete intraprendere il sentiero spirituale già da questa età. Potete lavorare e guadagnare del denaro, ma dovreste mantenere la ferma risoluzione di perseguire la via spirituale. È molto fortunato chi ha una simile volontà.

Buddha era un principe. Tutte le comodità di corte ed ogni agio erano a sua disposizione. Ma non rinunciò forse a tutto per diventare un rinunciante? Anche a Rama non mancava nulla, ma i piaceri e le comodità non lo interessavano. Quando sua madre Kausalya Gli serviva sul piatto deliziose pietanze, Egli non le accettava solo per Sé. Le consumava soltanto se a mangiare con Lui venivano anche i Suoi fratelli Lakshmana, Bharata e Satrughna. La maggior parte del tempo rimaneva in un mondo tutto Suo, totalmente assorto. Spesso sembrava che stesse scrivendo qualcosa nell'aria.

Un giorno Dasaratha convocò il Saggio Vasishta e gli chiese di spiegargli il motivo dello strano comportamento di Rama. Questi sedette in meditazione per qualche tempo e poi disse: "Questi sono i segni della Divinità. A volte può esser lì a conversare con altri esseri. Non ha attaccamento per il corpo. Ha attaccamento solo per il Sé. Questo è il vero significato della Divinità".

Quando Viswamitra chiese a Dasaratha di mandare Rama e Lakshmana con lui per proteggere il suo rito sacrificale ("Yajna"), Dasaratha era molto riluttante a permetterlo, ma Rama fu pronto ad andare in un baleno. Dasaratha temeva che Rama e Lakshmana, essendo molto giovani, si sarebbero intimoriti nel trovarsi al cospetto dei demoni, ma Rama disse che non conosceva la paura. Anche Vasishta e Viswamitra dissero a Dasaratha: "Non illudetevi che Rama sia un ragazzo qualsiasi. È Dio incarnato".

Sebbene Viswamitra decantasse la Divinità di Rama in presenza di Dasaratha, più tardi la sua visione sarebbe stata offuscata dal velo di Maya. Quando raggiunsero le sponde del fiume Sarayu , egli disse a Rama: "Non hai mai visto dei demoni in tutta la tua vita. Perciò ti insegnerò due Mantra, Bala ed Atibala, che ti terranno libero dal bisogno di mangiare e dormire, così che potrai combattere i demoni senza paura". Questo è il potere di Maya. La stessa persona che poco prima aveva decantato la Divinità di Rama lo considerava adesso un ragazzo normale e gli insegnava dei Mantra.

Qualsiasi cosa Dio faccia, c'è una ragione. Egli agisce in rapporto al tempo ed alla situazione. Jayhamma nel suo discorso ha menzionato che Swami visita i posti più remoti, ma non si reca ad Anantapur, che dista da qui solo quaranta miglia. (2) Io non ho preferenze per un posto rispetto ad un altro. Per Me il tempo è importante. Al momento appropriato verrò certamente. Prima andavo ad Anantapur settimanalmente, ma adesso la situazione è cambiata. I devoti si ammassano ovunque Io vada e la mia macchina sarebbe seguita da centinaia di auto. Chi provvederebbe a dar loro cibo e riparo? Swami sarebbe triste se i devoti dovessero soffrire, in quanto essi sono il riflesso di Swami.

Inoltre non c'è un alloggio appropriato per il mio soggiorno. L'ostello è femminile, è per le ragazze; come potrei stare là? Sono un essere umano ideale, e sono ideale sotto ogni aspetto; devo rappresentare questo ideale al resto del mondo. É in considerazione di molti fattori che da qualche tempo non vado là, ma quando le ragazze vengono qui parlo loro con tutto il Mio amore. Loro sono tristi perchè non posso andare ad Anantapur, e mi pregano: "Swami, vieni almeno per un giorno!". Io dico loro che ci andrò certamente. Non dirò mai a nessuno che non andrò. Questa è la Mia natura.

Per ogni cosa io dico: "Siate felici, felici!" (Santhosham, Santhosham!).
Se dite: "Swami, mi fa male lo stomaco" Io dirò: "Santhosham".
Se qualcuno mi dice: "Swami, mio figlio è morto", dirò: "Santhosham".
Questa parola mi viene naturalmente. Qualsiasi cosa succeda Io sono sempre felice. Ma non tutti possono capire questo.

Una volta una devota venne da Me e Mi disse che suo marito era deceduto. Io le risposi: "Molto felice". Si arrabbiò e disse: "Swami, che cosa ti rende così felice mentre piango la morte di mio marito?" Le risposi: "Madre, Io sono sempre felice. Per questo ti ho risposto a quel modo. Mi vedi sempre sorridente perché la felicità è proprio la mia natura".

L' Amore è la Mia forma
La Verità è il mio respiro.
La Beatitudine è il mio nutrimento.
L'Espansione è la mia vita.
Non ci dev'essere un motivo per amare.
Non è necessaria una stagione particolare.
Non c'è nascita e non c'è morte.

Questa è la Mia vera natura, ed in qualsiasi circostanza la Mia natura è immutabile. Io sono sempre immerso nella beatitudine. Vedendomi costantemente in questo stato di beatitudine, molta gente ne è gelosa. Si chiedono: "Come mai Baba è sempre così felice? Si prende cura dell'andamento di molti ospedali e di molte scuole, ha molte responsabilità, ma non sembra mai preoccupato". Che bisogno c'è di preoccuparsi? Succederà quel che deve succedere. Tutto succede, comunque, conformemente alla Mia volontà. Perciò non preoccupatevi. La preoccupazione non mi ha mai toccato in passato e non mi toccherà mai in futuro. Io sono sempre felice. Provo a fare una faccia triste, di circostanza, se una persona che parla con Me è triste, ma non ci riesco, perché la felicità è la Mia natura.

Ho bisogno di tantissimi soldi perché devo spendere centinaia di migliaia di rupie per i progetti di benessere sociale che ho intrapreso, ma non Mi preoccupo mai, né sto in ansia. Perché dovrei preoccuparMi se tutto accade secondo i Miei piani?

Ho parlato di questo nel Mio messaggio per Krishnatami: "Per mandare avanti gli ospedali e le istituzioni didattiche ogni mese sono necessarie centinaia di migliaia di rupie. Fino a quando sarò in questo corpo, non ci saranno problemi. E dopo, chi se ne prenderà cura? Ho deciso di metter su un fondo, così che gli interessi provenienti da questo deposito coprano le spese degli ospedali e delle scuole.

Di questi tempi troviamo molti "Swamiji" e "Mathaji" che vanno all'estero chiedendo soldi. Lo fanno ogni volta che hanno bisogno di denaro. Si possono definire "mendicanti", non "i più grandi". (3) Io non mi sono mai abbassato ad una pratica così degradante. Molta gente viene qui, ma io non ho mai chiesto nulla. Chi chiede non è Dio. Il Mio lavoro verrà portato a termine senza bisogno che Io chieda niente e, secondo la Mia volontà, i fondi sono sempre arrivati.

Da dove? Andate a chiederlo alla banca. Perché chiederlo a Me? Io non mi occupo di queste cose. Ho solo un desiderio: far sì che tutti siano felici. Le sofferenze e le preoccupazioni tormentano coloro che hanno desideri, ma IO non ho desideri di nessun tipo; perciò, sono sempre beato. Tutto ciò che io voglio succede all'istante. Perciò non mi devo preoccupare.

Bhagavan conclude il Suo Discorso con il Bhajan: Hari Bhajan Bina Sukha Santhi Nahi...


Prasanthi Nilayam, Sai Kulwant Hall, 25 ottobre 2001

Sesto Messaggio del Veda Purusha Saptaha Jnana Yagana,
(rito sacrificale di sette giorni d'adorazione della Divinità, glorificata nei Veda) tenuto come parte delle celebrazioni di "Dasara" (4)


Note:

1) il prana è il soffio vitale, il respiro cosmico, l'energia vitale. Il prana può dirsi corrispondere al flusso mentale energetico che trova espressione nell'attività funzionale dei vari gruppi di organi. Così, in quanto energia vitale, tramite la mente empirica o gli altri veicoli superiori ed il corpo fisico grossolano, si estrinseca in cinque modalità funzionali, che a loro volta impulsano determinati gruppi di organi fisici e sono: prana (flusso superiore che controlla la parte superiore del corpo), apana (presiede alle escrezioni ed al parto), vyana (parte centrale, regione del cuore), udana (soffio vitale ascendente nel corpo umano che si eleva dalla gola e sale nella testa; è il flusso con cui lo spirito cioè la coscienza del Jiva) abbandona il corpo dopo la morte); e samana (la sua attività si estende dal cuore al plesso solare e riguarda il nutrimento e la sua assimilazione equilibrata; è collegato col nutrimento e col terzo chakra Manipura).

2) sessantaquattro chilometri

3) gioco di parole in inglese fra "beggar"(mendicante) e "bigger" (più grande, maggiore).

4) Dasara è la festività religiosa che celebra la vittoria delle forze del bene su quelle che si oppongono al progresso dell'uomo verso la luce.