DISCORSO DIVINO

Il sentiero dell'Amore

25 settembre 1998

La Verità è la Madre,

la Saggezza il Padre;

la Rettitudine è il Fratello,

la Compassione il vero Amico;

la Pace è la Moglie, il Perdono il Figlio.

Per ogni individuo

questi sono i veri parenti.





Incarnazioni dell’Amore,

per coloro che conducono una vita mondana è piuttosto difficile comprendere la spiritualità, tuttavia, per tutti quelli che percorrono il sentiero esteriore, il pravrtti marga, è indispensabile conoscere la Divinità.

A questo mondo, ogni individuo ha una madre; la Verità, però, è la Madre di tutta l’umanità e coloro che la seguono non dovranno mai affrontare difficoltà nella vita.

Le madri terrene sono assoggettate dai vincoli di tempo e spazio e, prima o poi, dovranno abbandonare il loro corpo; la Verità, al contrario, non è limitata da spazio e tempo e resta sempre la stessa in tutt e tre le dimensioni del tempo (passato, presente, futuro). Essa è la padrona dei tre mondi. Da ciò si evince che tutti devono necessariamente seguire una simile nobile Madre.

Pita Jnanam: "La Saggezza è il Padre". Ciò non significa conoscenza delle cose legate al mondo; la vera Saggezza è infatti quella che conduce all’esperienza del nondualismo.

Dharmo Bhrata: "La Rettitudine è il Fratello". Questo Fratello è l’incarnazione dell’Amore e ama l’intera umanità, al di là della casta, del credo, della nazionalità e della religione. Basandosi su ciò, i Veda sottolinearono l’importanza suprema della Verità e della Rettitudine. Nel grande poema epico Ramayana, Laksmana personifica questo principio della Rettitudine. Quando egli svenne sul campo di battaglia, Rama si rammaricò dicendo che si poteva anche avere una consorte come Sita e una madre come Kansalya, ma che era difficile avere un fratello come Laksmana. Rama affermò che la Sua divinità fiorì grazie a Suo fratello.

Daya Sakha: "La Compassione è il Vero Amico". Al mondo, l’amico di oggi può diventare il nemico di domani; non c’è invece amico più grande della Compassione.

›antam Patni: "La Pace è la Moglie". Questo è il prezioso gioiello dei santi e la strada regale in campo spirituale.

Ksama Putraha: "Il Perdono è il Figlio". Non esiste qualità più grande del perdono. Esso comprende tutte le buone qualità come la Verità, la Rettitudine, la Non violenza ed è l’essenza di tutti i Veda.

Perciò, per ogni individuo i veri parenti sono la Verità, la Saggezza, la Rettitudine, la Compassione, la Pace e il Perdono. Poiché nel mondo mancano queste sacre qualità, regnano l’inquietudine e il disordine.

Incarnazioni dell’Amore,

non dimenticate mai la vostra vera Madre e il vostro vero Padre: senza di essi non esistereste.

L’intero creato è scaturito dalla Verità e in essa tornerà a fondersi. Non vi è luogo ove non esista la Verità ed è una fortuna per gli esseri umani avere come madre la Verità eterna. Oggigiorno, tuttavia, gli uomini non seguono questa santa Madre.

In questi nove giorni, durante il Devi Navaratri, si adora la Dea Devi; Essa viene considerata come la propria Madre Divina e viene chiamata Sathya Svarupini, che significa "Incarnazione della Verità". Adorare la Verità, quindi, equivale ad adorare la Dea Devi.

Se si comprende e si segue tale Verità si avrà successo in ogni settore; anche i Veda lo proclamano.

Molti al mondo hanno studiato i Veda e i testi sacri, ma la loro visione appare distorta e stravolta.

Fin dall’antichità i saggi e i santi intrapresero molte pratiche spirituali alla ricerca della Verità; erano decisi a non rinunciarvi finché non ne avessero avuto la visione. Alla fine dichiararono al mondo di aver visto Dio che è tutto fulgore, cioè pieno di luce e oltre le tenebre dell’ignoranza. Essi affermarono anche che Dio non si trova in una terra lontana, ma che è presente nel corpo umano. I santi ebbero la visione di Dio che è Cinmaya (pieno di splendore) nel corpo, il quale è mrnmaya (fatto di fango). Non dovremmo quindi sottovalutare il corpo umano e usarlo per meschini piaceri terreni. Il corpo è il tempio di Dio; esso può essere paragonato a uno scrigno di ferro: come i preziosi gioielli vengono conservati al suo interno, allo steso modo anche Dio è presente nel corpo umano. Esso, quindi, deve essere ben mantenuto e usato nel modo corretto proprio in considerazione del prezioso gioiello che contiene: l’Atma. Come solo dalla terra potete ottenere pietre preziose, allo stesso modo dovete cercare i gioielli dello Spirito solo nel corpo, che è fatto di fango.

Cerchiamo di capire che cosa accade allorché si tenta di sperimentare il principio atmico. Nel nostro cammino ci imbattiamo in due ostacoli: l’ego e l’attaccamento. Solo quando li avremo superati otterremo la purezza di cuore che, successivamente, ci condurrà a sperimentare la Saggezza Suprema. Maggiore è l’attaccamento, più inquieti si diventa. L’ego è ancora più pericoloso: negli esseri umani esso è diventato una malattia incurabile. È dunque necessario tenere l’ego e l’attaccamento sotto controllo e impegnarsi nella ricerca della beatitudine atmica.

Durante questi sacri nove giorni, la gente esamina i testi sacri come il Devi Bhagavatam, il Ramayana e il Mahabharata e adora anche le Divinità Durga, Laksmi e Sarasvati. Questa Trinità è presente nel principio della Verità. La Dea Gayatri ha tre teste; esse sono: Gayatri, Savitri e Sarasvati. Gayatri è la Divinità che presiede ai sensi; Savitri al principio vitale; Sarasvati al linguaggio. Tutte e tre fanno parte dello stesso principio di Verità. Il mantra della Gayatri inizia con: Om Bhur Bhuvah Svah. Bhur significa "materializzazione" (il corpo); Bhuvah "vibrazione" (il principio vitale); Svah "radiazione" (l’Atma).

Venkataraman, la persona che ha parlato in precedenza, ha detto che la materia divenne energia e viceversa. Da un punto di vista scientifico ciò è vero, ma, a Mio modo di vedere, la materia e l’energia non esistono separatamente. La materia è energia e l’energia è materia; esse sono interdipendenti e correlate. In questo mondo, infatti, non c’è materia; ovunque ci si volga si trova solo energia.

In questi nove giorni si adora la Dea ›akti, principio dell’Energia. Verità, Rettitudine, Pace, Perdono sono tutte espressioni del principio della ›akti. La Verità è la causa primaria. Non esiste altro che questo. Nella Verità sono presenti tutte le possibilità energetiche; consideratela quindi come vostra madre e seguitela. Dichiarano i Veda: Satyam vada,Dharmam cara, che significa: "Dite la Verità, seguite la Rettitudine". La gente, purtroppo, non aderisce a questo insegnamento e ciò è la causa di ogni sofferenza. Gli antichi assegnarono assoluta priorità alla Verità e alla Rettitudine; essi seguivano i dettami della propria coscienza, cosa che manca oggigiorno.

Molta gente afferma di essere alla ricerca del Divino: quando seguirete il sentiero della Verità troverete Dio ovunque.

Facciamo un breve esempio. Gli stessi occhi vedono la madre, la figlia, la moglie e la sorella. A questo punto ci si deve chiedere che tipo di sentimento si nutre per ognuna di esse. Questa è la ricerca della Verità.

La madre deve essere vista con venerazione e rispetto, la figlia considerata come parte del proprio essere. In questo modo dovreste cercare di affrontare la vostra ricerca, fino a giungere a comprendere la Verità.

Se vi basate solo sulla percezione diretta di ciò che vedete, non conoscerete mai la Verità. Tutto ciò che vedete è destinato a perire. Ci sono cose che non possono essere percepite a occhio nudo. Nel cammino spirituale ognuno vuole la percezione immediata, ma essa non può costituire la Verità intera. Vedete, ad esempio, una persona alta un metro e trentacinque centimetri, di circa quarantacinque chilogrammi di peso, con una carnagione chiara. Tutte queste caratteristiche possono essere viste a occhio nudo; tuttavia per conoscere la persona nel suo insieme non ci si può limitare semplicemente alle qualità fisiche, ma prendere anche in considerazione le qualità non visibili, come l’amore, la compassione, l’ira, ecc. Sarebbe del tutto assurdo limitarsi a considerarla solo dal punto di vista fisico, che è, appunto, percezione immediata. Non è possibile vedere la manifestazione diretta del Divino. Dio, che è l’incarnazione della Verità e della Rettitudine, è ovunque. Se metterete quindi in pratica la Verità e la Rettitudine otterrete la beatitudine.

Per qualunque cosa, la coscienza è il testimone. Se non si segue la coscienza, tutto perde la propria sacralità.

L’Atma è l’eterno testimone ed è la coscienza. L’Atma è ovunque; è in ogni individuo e in ogni creatura. Non ha forma, è senza attributi, è eterna, antica, immacolata, immortale. Chi può comprendere il principio atmico? Voi parlate della Verità e considerate ciò che vedete e udite come Verità, ma tutto questo si limita ai sensi. L’Atma, invece, è al di là dei sensi. Come fare, allora, per conoscere questo principio atmico? Non bisogna orientare la ricerca all’esterno, bensì volgere la visione all’interno di sé stessi. Recitano i Veda: "È uno stolto chi vede, ma non vede".

Tutto ciò che vedete è divino, ma voi credete che sia semplicemente la natura. Chi ha una visione atmica vedrà tutta la natura come divina; chi invece vede tutto in modo terreno, vedrà solo il mondo.

"Visnu permea l’universo intero". Nomi e forme possono variare, ma l’Atma è la stessa in tutti. Per comprendere questa unità dovete volgere la vostra visione all’interno. Non c’è altra strada per conoscere Dio che conoscere il proprio Sé.

Non esiste essere umano che non abbia fame di cibo; allo stesso modo si dovrebbe anche avere fame di Dio. Alcuni potrebbero chiamare ciò follia; in realtà sono loro a essere folli. Ognuno ha la propria fede, le proprie convinzioni e la propria esperienza; nessuno ha il diritto di criticare gli altri.

Solo il corpo ha nascita e morte, mentre l’Atma non ha né nascita né morte. Essa non ha inizio né fine: è l’eterno, onnipervadente . Chi è Brahman? Non è quello che nei libri viene descritto con quattro teste: Egli è l’immensità.

Ovunque si guardi si trova solo Brahman. Questa espansione dell’Amore è Dio. Il sentimento di "mio", come quando si dice il "mio corpo", è contrazione dell’amore, il che significa morte. Dovete quindi espandere il vostro amore; esso non dovrebbe essere limitato alla famiglia e ai parenti.

In matematica 1+1+1+1 fa 4. La somma aumenta o diminuisce a seconda se 1 viene aggiunto o sottratto. Nella matematica spirituale, però, Atma+Atma+Atma dà sempre Atma. La somma non aumenta né diminuisce.

Il primo nome dell’Atma è "Io". I Veda dichiarano: Aham Brahmasmi, cioè "Io sono il Brahman".

L’ "Io" è il primo nome di Dio; è possibile conoscere questo "Io" solo seguendo il sentiero della Verità.

In questo mondo esiste solo la Verità, non esiste la falsità. Se trovate la falsità, l’errore sta nella vostra visione, non nella creazione. Se indossate degli occhiali azzurri, il mondo vi apparirà di colore azzurro; se indossate occhiali rossi, vedrete solo rosso tutto intorno. Il difetto è nel colore degli occhiali, non nel mondo. Il solo principio della creazione è il Divino, quindi Sarvam khalvidam Brahman: "Rispettate dunque tutto e tutti come Brahman". Amate tutti come Brahman: allora non ci sarà spazio per l’odio e l’inimicizia. Perché c’è tanta inquietudine nel mondo? A causa della mancanza di equanimità. Solo attraverso di essa potrete sviluppare l’Amore.

Incarnazioni dell’Amore, in questi sette giorni del rito dello yajna, si hanno sette modi di adorazione. Ciò viene chiamato saptaham, l’evento dei sette giorni. Perché si tratta di sette giorni? Il numero "sette" è molto importante nella numerologia. Nella musica ci sono sette note, poi ci sono i sette oceani, i sette Saggi, i sette colori e i sette mondi.

Essi sono tutti dentro di noi; non c’è nulla che sia al di fuori di voi. È da stolti pensare Dio separato da Voi e cercarLo quindi fuori. Voi siete Dio, ma, finché vi identificherete con il corpo, non sarete in grado di comprendere questa Verità.

Il corpo è come una bollicina e la mente è simile a una scimmia pazza. Perché fate affidamento su questi due? Seguite la vostra coscienza; solo allora otterrete la soddisfazione di voi stessi.

L’Atma simboleggia hrdaya, il cuore spirituale, ove dimora Dio. Da hrdaya dovrebbero scaturire solo qualità sacre, invece da esso fuoriescono qualità animalesche, quali l’ira, l’odio e la gelosia: in quel momento voi siete animali, non esseri umani. Un cuore simile è la tana di un animale, non la dimora di Dio. Se il vostro comportamento sarà permeato di pace, amore e compassione, allora diventerete Dio.

Si è dato inizio all’adorazione di Navaratri allo scopo di alimentare in noi qualità sacre. Durga, Laksmi e Sarasvati simboleggiano i tre attributi: sattva, rajas e tamas. Le qualità sattviche emergono da hrdaya, quelle rajasiche dalla gola e quelle tamasiche dalla lingua. Hrdaya è il centro dell’Amore e della Pace.

Avrete già sentito il nome Dasaratha. Chi è? Non è il sovrano di Ayodhya. Dasaratha si riferisce al corpo umano che possiede cinque sensi di percezione e cinque sensi d’azione. Il padrone di questi dieci sensi è Dasaratha. Il corpo è un carro e Dasaratha ne è il padrone. Egli aveva tre mogli; esse stanno a indicare le qualità sattviche, rajasiche e tamasiche. Aveva anche quattro figli; essi rappresentano i quattro obiettivi della vita: Dharma, Artha, Kama e Moksa (l’acquisizione, per mezzo della Rettitudine, del Benessere e lo sviluppo del Desiderio per la Liberazione. - NdT).

Qual è la capitale del regno di Dasaratha? È Ayodhya, che significa "luogo ove nessuno può entrare"; essa sta a indicare hrdaya, il cuore spirituale, che non può essere espugnato dalle cattive qualità.

L’universo intero è dentro di voi. A una certa distanza, le montagne possono sembrare lisce, ma una volta che ci si è avvicinati, si scopre la verità. È la distanza a creare questo miraggio. Finché penserete che il Kailasa, il Vaikuntha e lo Svarga siano distanti, vi arrovellerete il cervello pensando ad essi, che invece sono effettivamente nel vostro cuore spirituale.

La vostra gioia è il paradiso e la vostra infelicità è l’inferno. Il concetto di inferno e paradiso è stato introdotto affinché la gente agisca solo bene. Il paradiso e l’inferno non sono separati; essi sono nella vostra mente. Qual è la causa dell’infelicità? Sono le vostre azioni.

Buddha si sottopose a varie penitenze per sei lunghi anni. Un giorno aprì gli occhi e disse di aver afferrato il ladro. Di quale ladro parlava? Parlava della mente. Egli comprese che la mente era la causa di ogni dolore. Tenendola sotto controllo, si eviterà qualunque sofferenza.

Churchill disse: "L’uomo ha conquistato tutto, ma non se stesso". L’essere umano cerca di conoscere tutto, senza comprendere il suo vero Sé. Conosci Te Stesso: allora conoscerai ogni cosa.

Ecco che cosa dicono le Upanisad: "Impegnati a conoscere e sperimentare ciò per mezzo di cui tutto viene conosciuto e sperimentato". Si tratta della beatitudine atmica che è eterna e suprema. La vera felicità consiste nell’unione con Dio. Se starete dalla parte del mondo non raggiungerete mai la felicità.

Il cuore umano può essere paragonato all’Oceano di Latte, allo Ksirasagara, che oggi è però diventato un oceano di sale, cioè uno Ksarasagara. Il Signore Visnu giace disteso sull’Oceano di Latte, il che significa che Egli dimora nel nostro cuore. Se però facciamo del nostro cuore un oceano di sale, allora esso sarà la dimora di balene e squali (le cattive qualità). Solo se il vostro cuore sarà puro il Signore Visnu vi prenderà dimora. Se comprenderete Dio non avrete bisogno di cercarLo all’esterno.

Dio è con voi, in voi, sopra di voi, sotto di voi, intorno a voi. Non c’è nessuno che sia più vicino di Dio; Egli vi è più vicino della vostra madre fisica. AdorateLo dunque come vostra madre; Egli è l’incarnazione della Verità.

Io inizio sempre i Discorsi con dei versetti o una poesia e concludo con un bhajan. Sapete che cosa rappresentano? I versi d’apertura sono come un piatto, il Discorso i vari, deliziosi manicaretti in esso contenuti, il bhajan finale il piatto che li ricopre.

Non considerateli una medicina, prendendone quindi solo un po’; considerate tutto ciò come un banchetto a cui prendere parte, assaporando le innumerevoli squisitezze che Io vi metto a disposizione in grandissima quantità. Partecipate al banchetto e godetene le delizie.

Studenti, Incarnazioni dell’Amore,

nella vita quotidiana dovete imparare molte cose. Per prima cosa cercate di conoscere i vostri errori, poi provate a correggerli. Per diventare un essere umano completo è indispensabile l’Amore. Se seguirete la strada dell’Amore tutto diventerà Amore.



Baba ha concluso il Discorso con il bhajan: "Prema mudhita manase kaho, Rama, Rama, Ram…"



Prashanti Nilayam, 25 Settembre 1998

Sai Kulwant hall