DISCORSO DIVINO

La spiritualità è la base di tutti i tipi di conoscenza

28 agosto 1996

“Non lasciatevi illudere dall’idea che ciò che appare alla vista sia verità:

se Mi seguirete con fede ferma, sarò felice di mostrarvi cos’è la Verità”

L’ELIMINAZIONE DELL’IGNORANZA PORTA ALLA LIBERAZIONE

Tutte le Scritture di Bharat, come i Veda, gli Shastra e i Purana, sono scritte in Sanscrito per cui, se qualcuno vuol imparare la cultura di questo Paese, deve apprendere tale lingua. Nei tempi antichi, anche nei villaggi la gente usava conversare in Sanscrito che era il linguaggio usato anche nelle rappresentazioni rurali. Questo idioma è così dolce che si può goderne l’ascolto persino non conoscendone il significato.

Non abbandonate mai la Verità (Satya) e la Rettitudine (Dharma).

In un rappresentazione rurale, quando l’attore che recita il ruolo di Dharmaraja (Yudhishthira ) entra in scena, è tradizione che il direttore di scena gli chieda “Chi sei tu? Cosa ti porta qui?” Dharmaraja risponde: “Il mio nome è Yudhishthira; io sono colui che si attiene alla verità sempre, in ogni circostanza e a costo di qualunque prova o tribolazione. Per questo mi chiamano Dharmaraja”. Egli era l’incarnazione del Dharma, aveva il potere di distruggere l’Adharma facendo sì che la gente seguisse la via del Dharma.

L’insegnamento principale dei Veda è “Di’ la verità, segui la rettitudine”. I Veda dicono che l’essere umano può abbandonare qualunque cosa nel mondo ma mai Satya e Dharma quindi dite sempre la verità e attenetevi alla rettitudine. Quanti seguono gli insegnamenti dei Veda e quanti li mettono in pratica? La Verità e la Rettitudine non sono prodotti della mente, emergono dal cuore che è colmo di compassione ma, sfortunatamente, oggi l’essere umano segue la mente dimenticando il cuore e ignorando l’intelletto che ha il potere della discriminazione.

“Chi segue la mente degenera al livello dell’animale e rovina la sua vita” dice il Signore di Parthi. Oggi, appena un pensiero si affaccia alla mente, l’essere umano lo traduce in azione; in questo modo, egli segue la mente. Questa è una caratteristica della mente ma, in effetti, non si tratta neppure di una caratteristica ma di una tendenza malvagia. Il pensiero che appare nella mente non va tradotto in azione immediatamente, bisogna esaminarlo con il potere dell’intelletto scoprendo se si tratti di un pensiero buono o cattivo, giusto o sbagliato. La Buddhi (intelletto) ha la capacità di distinguere tra l’effimero e l’eterno e l’essere umano può seguire la via giusta solamente quando analizza usando il potere dell’intelletto.

Tutti gli elementi sono immanenti nell’Akasha (Etere). Il suono è l’attributo dell’Etere. Da dove è venuto il suono? Incarnazione del suono, mobilità e immobilità, luce, parola, beatitudine eterna, perfezione, illusione e ricchezza: tutto ha avuto origine dal suono e il suono è Brahman. Atma è un altro nome di Brahman. L’Atma, la mente e la parola appartengono alla stessa Famiglia Atmica. Le persone descrivono la mente in molti modi ma, in effetti, essa dovrebbe riflettere la natura dell’Atma quindi non fatene mai un uso cattivo, non lasciate che essa agisca in modo arbitrario. Nonostante non abbia una forma specifica, la mente vede e ode tutto; in realtà, la responsabile di tutte le azioni è lei. Voi potreste pensare erroneamente “Visto che tutto ciò che c’è nel mondo è fatto affinché noi lo usiamo, perché dovremmo privarci di qualcosa?” Questo è un errore grande.

Intensità dell’amore delle Gopi per Krshna.

Tutti sperimentano tre stati dell’anima cioè lo stato di veglia, lo stato di sogno e lo stato di sonno profondo. Nel sogno, voi andate a Mumbai, incontrate i parenti e gli amici e fate esperienze numerose; cos’è che ha creato tutto questo? È la mente. Essa ha creato voi, il viaggio a Mumbai, i parenti, gli amici e tutti i negozi; essa ha creato tutto ma tutto ciò non è reale. Come dice il proverbio: “Tutti i palazzi e le costruzioni che vedete nel sogno diventano irreali quando vi svegliate”. Nel sogno, vedete Marine Drive, Shivaji Park, Dharmakshetra, ecc. ma, quando vi svegliate al mattino, vi trovate a Prasanthi Nilayam. Chi ha visto e sperimentato tutto questo e chi è responsabile di questa esperienza? Soltanto la vostra mente. Tutto questo è un gioco della mente. In modo simile, qualunque cosa vediate e facciate è solamente illusoria; tutto ciò non è relativo a Hridaya.

Qui ci sono molti studenti che studiano i loro testi, ascoltano gli insegnanti, conseguono dei diplomi e trovano un impiego; quanto, di ciò che hanno studiato, usano nella professione? Non molto. A cosa serve allora tutto questo studio? Voi dovreste acquisire la capacità di usare la vostra educazione a beneficio della società, non è sufficiente che otteniate un lavoro, manteniate la famiglia e viviate confortevolmente. Nessuno sembra chiedersi cosa abbia studiato e quale sia il beneficio che la sua educazione può dare; voi dovete pensare a come usarla a beneficio della società. Voi avete preparato molti piatti deliziosi in cucina: a cosa servono se non li portate in sala da pranzo e li servite agli ospiti? Che spreco! Tutte le cose buone che avete imparato devono essere impresse nel vostro cuore e usate per servire gli altri. Uddhava era un grande studioso di yoga, delle Upanishad e degli altri Sastra ed era un amico caro di Krshna. Una volta Gli disse: “Svami, le Gopi sono illetterate e ignoranti, non hanno compreso il Tuo potere per cui amerei andare a insegnar loro lo yoga con cui possano avere la Tua visione diretta”. Egli sapeva che le mandriane non gli avrebbero prestato alcuna attenzione se non avesse portato un messaggio Suo. Tutti i Gopala e le Gopi avevano fatto tesoro dell’Amore di Krshna nei loro cuori; essi non conoscevano altro Dio che Krshna quindi Uddhava Gli chiese “Ti prego di scrivere una lettera alle Gopi e darmela; se non porto un messaggio da Te, esse non mi ascolteranno” ed Egli lo accontentò scrivendo: “Vi mando questa lettera tramite il Mio amico caro Uddhava; ascoltate il suo consiglio”.

Uddhava prese la lettera e andò a Brindavan con il cocchio di Krshna il che fece pensare alle Gopi che Egli Stesso fosse arrivato senza preavviso; per questo corsero incontro al carro cercando Krshna che aspettavano giorno e notte dimenticando persino il cibo e il riposo tanto da averne gli occhi gonfi. Esse non Lo avevano visto neppure per un momento da quando Egli era andato a Mathura per cui erano demoralizzate, depresse e stremate; la vista del Suo carro le colmò di gioia ed esse corsero ad incontrarlo. Uddhava mostrò la lettera e disse “Questa è la lettera che Krshna vi ha inviato” al che una di loro replicò: “Noi siamo illetterate dato che i nostri genitori non ci hanno mandato a scuola, non conosciamo neppure l’alfabeto: come possiamo leggere una lettera?” Uddhava disse allora: “Qualcuna che sa leggere può prendere la lettera e leggerla”. Una delle Gopi sapeva leggere ma disse che non avrebbe toccato la lettera. “Io ti offro le mie salutazioni. Io conosco la scrittura di Krshna molto bene ma non toccherò questa lettera” ella disse per cui Uddhava chiese: “Perché non vuoi toccarla? Siete tutte grandi devote di Krshna, lo adorate con fede totale: perché quindi non toccarla neppure?” La Gopi rispose: “Tu non capisci la nostra devozione e il nostro senso di affidamento completo a Krshna. Il nostro corpo brucia dalla testa ai piedi nel fuoco della separazione da Lui: se toccassimo la lettera, anch’essa potrebbe bruciare. Tutto ciò che tocchiamo finisce bruciato e non vogliamo che questa lettera sacra e d’oro di Krshna sia ridotta in cenere”. Notate l’intensità della devozione delle Gopi! Altri avrebbe detto “Io ho studiato e posso leggere la lettera” ma le Gopi non lo fecero. Allora Uddhava cercò di darla a un’altra di loro ma anch’essa disse: “Le mie salutazioni a te. Anch’io conosco bene la scrittura di Krshna ma, se tentassi di leggerla, non potrei controllare le lacrime e queste cadrebbero su di essa macchiandola tutta; come si può leggere una lettera completamente macchiata? Per questo non voglio prendere la lettera e leggerla”. Andò a finire che Uddhava stesso dovette farlo ma, appena ebbe finito di leggere le due righe scritte da Krshna, le Gopi cominciarono ad allontanarsi, non volevano neppure guardarlo in faccia. Avendo posato gli occhi sulla Forma Divina di Krshna, non gradivano guardare nessun altro; tale era il loro senso di devozione e affidamento totale a Lui.

“Oh Signore! Sebbene abbiano gli occhi, le persone sono davvero cieche dato che non desiderano vedere la Tua Forma propizia. Sebbene abbiano le orecchie, esse sono sorde ai Tuoi insegnamenti. Sebbene Dio sia immanente in loro, si sono affogate nella vita secolare. Come si può descrivere la loro sventura?”

Quando Uddhava vide le Gopi che si allontanavano una alla volta, le pregò “Ascoltate almeno il mio insegnamento di yoga” ma esse replicarono: “ Noi non abbiamo visto Brahma, Vishnu e Mahesvara: come possiamo concentrare la mente su qualche Dio che non abbiamo mai visto? Noi abbiamo visto Krshna e sperimentato il Suo Potere Divino quindi non vogliamo altri che Lui. Tu puoi avere molte menti ma noi non abbiamo una seconda mente per ascoltare i tuoi insegnamenti di yoga”. Questa affermazione delle Gopi aprì gli occhi a Uddhava: a cosa serve tutto questo apprendimento?

Acquisite la cultura che libera.

Gli studenti riempiono le loro teste con ogni tipo di informazioni sulle cose del mondo a un livello tale che potrebbero scoppiare da un momento all’altro; essi le colmano con ogni sorta di notizie inutili provenienti da ogni dove. E’ questo lo scopo per cui Dio vi ha dotati di una testa?

Si può riempire una testa vuota con qualunque cosa: è possibile metterci qualcosa se è già piena?

Come la si può colmare di sentimenti sacri se prima no la si vuota?

Non è con questo che dovreste riempire le vostre teste. Studiate ciò che dovete mettervi in testa, studiate quello che dovete ma ricordate solamente il necessario e scartate tutto quanto è inutile e non necessario.

Una volta, un insegnante teneva una lezione sotto un tetto di paglia per dei bambini di un villaggio e chiese a uno di loro “Quanto fa tre più tre più tre meno due?” ma lo studente distratto stava guardando qualcos’altro. L’insegnante arrabbiato gli chiese: “Hei, cosa stai facendo? Ti è entrato in testa qualcosa di quello che ti ho insegnato? C’è entrato completamente?” Come dice il proverbio, “ Il corpo è nel tempio ma la mente pensa ai sandali lasciati fuori” ; l’attenzione del ragazzo era completamente rivolta a qualcos’altro per cui, del tutto distratto, rispose: “Si signore, c’è entrato tutto meno la coda”. Egli si riferiva a un topo che era appena entrato in un buco in un angolo della capanna ma la coda rimaneva di fuori. L’insegnante comunicava qualcosa mentre il ragazzo si concentrava su qualcos’altro; è questo il modo di imparare? No,no. Qual è lo scopo di tutti i vostri studi? Gli studenti dovrebbero essere di esempio e servire la società. Cosa si intende per Vidya? Ciò che procura la conoscenza vera è Vidya ma l’educazione moderna non la impartisce agli studenti.

Nella vita, date la priorità al Dharma

Chande e Amarka erano gli insegnanti assunti da Hiranyakasipu per istruire suo figlio Prahlada. Una volta che i due andarono al fiume a bagnarsi, egli radunò tutti gli studenti e cominciò a insegnare il Bhajan “Narayan bhaja Narayana…..”. Gli insegnanti non dovrebbero pensarla in altro modo. Prahlada disse ai suoi compagni di studio: “Guardate, gli insegnanti ci stanno veramente guidando nella direzione sbagliata; mio padre Hiranyakasipu ha detto loro di istruirci soltanto sulla ricchezza i sul desiderio (artha e kama) e ignorare la Rettitudine e la Liberazione (Dharma e Moksha). A cosa serve questa educazione? Essi ci stanno insegnando che l’educazione mira a darci la capacità di guadagnare denaro; si dovrebbe andare a scuola e studiare soltanto per procurarsi del denaro? Anche i mendicanti e i ladri si procurano il denaro: che necessità abbiamo di educazione se dobbiamo solamente ottenere del denaro? Gli insegnanti stanno evidenziando soltanto la ricchezza e il desiderio quindi non dobbiamo dar loro alcun ascolto” Poi puntò una scimmia e un cane dicendo: “Anch’essi godono di tutti i piaceri terreni e sensori; a cosa serve questa educazione se promuove solamente la ricchezza e il desiderio? Noi abbiamo bisogno di insegnanti che ci impartiscano la conoscenza del Se; perché dovrebbe servirci un insegnante che ci dà solamente la conoscenza delle cose del mondo? Dobbiamo opporci a questa educazione centrata soltanto sull’ottenere la ricchezza e soddisfare i desideri terreni”. Tutti gli studenti erano ispirati da ciò che Prahlada aveva detto e, quando gli insegnanti tornarono dal fiume, cominciarono a cantare “Narayan Baja Narayana…..”: pronunciavano il nome di Narayana che Hiranyakasipu aveva proibito che recitassero. Prahlada non solamente cantava il nome di Narayana ma aveva insegnato la stessa cosa agli altri bambini proprio contro i desideri di suo padre. Nell’assistere a questo, gli insegnanti cominciarono a darsi pugni in testa dalla disperazione; avevano compreso che nessun altri che Prahlada aveva fatto cantare il nome di Narayana ai bambini per cui minacciarono di punirlo ma egli non ne fu scosso affatto. “Ciò che ci insegnate è sbagliato: la rettitudine deve essere il fondamento dell’educazione e questo è il passo fondamentale necessario per raggiungere l’obbiettivo della vita. Non c’è dubbio che il denaro serva e non c’è niente di male nell’avere dei desideri ma tutto questo deve essere fatto seguendo i principi del Dharma; solamente così si può ottenere la liberazione”.

La Liberazione non piove dal cielo né emerge dall’inferno e neppure si trova sulla terra; la condizione sacra di Moksha si può raggiungere solamente rimuovendo il velo dell’ignoranza dal cuore. Questa è la verità propugnata dai testi (Smriti) composti dai saggi.

La rimozione dell’attaccamento è la Liberazione, la distruzione dell’ignoranza porta alla Liberazione. Il fuoco diventa visibile quando la cenere che lo compre viene soffiata via; in modo simile, quando le nubi che coprono il sole se ne vanno, esso diventa visibile. Non c’è bisogno di fare alcuno sforzo speciale per mandar via le nuvole; in effetti, esse sono prodotte dal sole e lo coprono. Il sole si arrabbia quando è coperto dalle nuvole? No, esse se ne andranno comunque presto; similmente, quando le nuvole dell’ignoranza vanno via, si ottiene la visione del Se. Cosa è previsto che gli insegnanti trasmettano agli studenti? Essi dovrebbero insegnar loro a dare la priorità al Dharma nella vita, a perseguire il desiderio e la ricchezza sulla base del Dharma in modo da raggiungere il livello finale, la Liberazione. Per raggiungere la cima di una costruzione, voi vi avvalete di una scala; se non cominciate dal gradino più basso, non ci arriverete. Il gradino più basso è il Dharma e la cima è la Liberazione mentre Artha e Kama sono in mezzo. Prahlada esortò i suoi compagni a far capire ai loro insegnanti l’importanza del Dharma e chiese loro di diventare insegnanti degli insegnanti. Oggi, dopo aver fatto ricerche per migliaia di anni, gli scienziati anno capito che l’atomo è onnipervadente ma la stessa verità fu proclamata da Prahlada, migliaia di anni addietro, quando disse a suo padre: “Non pensare mai che Dio sia qui e non là: Egli è dovunque tu Lo cerchi”.

Dio è presente in ogni atomo e ogni particella dovunque guardiate; questa Divinità onnipervadente è chiamata atomo dagli scienziati. I filosofi Lo descrivono come energia; essi dicono che questa energia è Dio. Gli scienziati girano e rigirano in tondo per comprendere questa verità semplice mentre la stessa si può sperimentare direttamente seguendo il sentiero spirituale. Come può il cibo servito nel piatto raggiungere lo stomaco se non mettete al lavoro le mani e la bocca? Cosa fanno oggi gli scienziati affinché il cibo raggiunga lo stomaco? Essi non lo mettono in bocca direttamente, lo fanno in un modo tortuoso facendo il giro della testa con la mano. Qualunque metodo adottino, alla fine raggiungeranno la stessa verità. Prahlada comprese questa verità con la sua intelligenza intuitiva; questo è il tipo di intelligenza che gli studenti devono sviluppare. Voi potete non saper mettere in pratica, nella vita di tutti i giorni, tutto quello che studiate in aula. Mettiamo, per esempio, che in laboratorio uniate due parti di idrogeno e una di ossigeno per formare l’acqua. Questo lo potete fare solamente in laboratorio; quando vi sedete a tavola, mischiate idrogeno e ossigeno per bere? L’educazione moderna conduce soltanto all’agitazione mentre quella di allora portava all’elevazione; oggi, noi abbiamo bisogno di elevazione e non di agitazione. L’elevazione dà felicità a tutti. Il sistema educativo andrebbe organizzato in modo che tutta la società ne profittasse.

Focalizzate la mente sulla spiritualità.

Acquisite la fede in Dio ed Egli si prenderà cura di voi dovunque siate.

“Dio è il vostro rifugio unico dovunque siate,

in una foresta, nel cielo, in una città o in un villaggio, sulla cima di una montagna o in mezzo al mare”

Dio è consapevole di voi dovunque siate. La vostra testa è in cima e i piedi sono in fondo eppure, se una formica vi cammina su un piede, la mano la colpisce automaticamente senza che gli occhi neppure la vedano. Come il potere della consapevolezza è presente in tutto il vostro corpo, Dio pervade l’universo intero. Il corpo e l’universo sono immagini speculari l’uno dell’altro. La luce e l’oscurità non esistono separatamente: l’assenza di una implica la presenza dell’altra. Se, per esempio, accendete la luce in una stanza buia, l’oscurità scompare immediatamente; dove va? Appena spengete la luce, essa riappare all’istante. Da dove viene l’oscurità e dove va la luce? Esse non vengono né vanno, l’esistenza di una implica la non esistenza dell’altra. C’è un aspetto solo e questo è la Verità: La Verità rimane invariata nei tre periodi di tempo cioè nel passato, nel presente e nel futuro. Dovunque andiate e qualunque cosa facciate, non dovete mai dimenticare questa verità trascendente.

Studenti!

Voi potete acquisire qualunque tipo di conoscenza ma tenete la mente sempre a fuoco sulla spiritualità. Qual è la base di ogni tipo di conoscenza? E’ la spiritualità. Nella Bhagavad Gita, il Signore Krshna dichiara “L’educazione spirituale è l’educazione vera”. “Di tutti i tipi di conoscenza, Io sono la conoscenza spirituale” Krshna disse. La conoscenza spirituale dovrebbe essere la base di tutti i tipi di conoscenza. Supponete di avere un magnete e un pezzo di ferro; appena li avvicinate, il magnete attrae il ferro ma, se il pezzo di ferro è arrugginito, non lo attrae. Allora il ferro dice “Oh magnete, tu non hai il potere di attrarre”. Nell’udire questo, il magnete ride e risponde: “Oh ferro pazzo! Ti sei coperto di ruggine e polvere, come posso farti venire più vicino? Prima di tutto ripulisciti e poi sarai attratto da me automaticamente”. La vita umana è come un pezzo di ferro: non basta che vi puliate con acqua e sapone sotto la doccia, dovete essere puri e puliti all’interno come all’esterno. Se vi purificate in questo modo, il magnete divino vi attrarrà immediatamente. Gli studenti possono fare questo esperimento: prendete uno spillo, tenetelo in contatto con un magnete per due giorni e, al terzo giorno, constaterete che lo spillo stesso sarà diventato un magnete. Grazie al contatto continuo e all’unione con il magnete, il ferro si magnetizza. “Il conoscitore di Brahman diventa in verità Brahman Stesso”.

Come un magnete conferisce il suo potere a un pezzo di ferro, le anime nobili infondono la loro sacralità a tutti coloro con cui vengono in contatto. Supponete di andare in una foresta e cercar di tagliare un albero di sandalo con un’ascia: l’albero maledice forse l’ascia che lo taglia? No. Al contrario, le dona il suo profumo. Similmente, le persone buone trasmettono la loro bontà persino a quelli che cercano di far loro danno. Se fate del bene agli altri, certamente ne riceverete in cambio quindi dovete essere pronti a qualunque sacrificio per far del bene al prossimo. Nessun bene che fate agli altri sarà sprecato; potete non ottenerne il risultato immediatamente ma, a tempo debito, ne avrete certamente il premio.

Studenti!

Non basta che acquisiate la conoscenza, dovete usarla in modo adeguato per il benessere della società. Voi dovreste far voto di fare del bene agli altri in ogni modo possibile secondo le vostre capacità. La conoscenza diventa inutile se non ne fate buon uso. Nei libri c’è molta conoscenza: a cosa serve se la testa è piena di fango? Non fate della testa un altro libro riempiendola semplicemente di informazioni; usate piuttosto la conoscenza acquisita dai libri per uno scopo buono. Sforzatevi di comprendere l’essenza dell’educazione.



Bhagavan ha concluso il Suo Discorso con il Bhajan “Prema Mudita Manase Kaho….”