DISCORSO DIVINO

Conoscere il Se è libertà vera

23 agosto 1996

Le persone si impegnano per ottenere l’educazione che darà loro da vivere
ma non si avvicinano per conseguire l’educazione che le porti alla liberazione.
Come può gente simile raggiungere la Divinità?
Ascoltate oh coraggiosi figli di Bharat!
IL CONTROLLO DEI CAPRICCI DELLA MENTE E’ YOGA
Oggi, molti studenti, sebbene comincino ad acquisire l’educazione, sono pieni di qualità malvagie, come l’ego, la pomposità e l’attaccamento, dalla testa ai piedi. Non soltanto questo: pensieri malvagi, intenzioni malvagie e nozioni malvagie si sviluppano in loro come formicai.
Le qualità malvagie nascondono la Divinità dell’essere umano.
Ci sono sedici qualità malvagie che fanno dimenticare all’uomo la sua umanità; otto di queste caratteristiche maligne sono: l’orgoglio della ricchezza, della forza fisica, dell’intelligenza, della giovinezza, dell’educazione elevata, della posizione, del clan e della bellezza fisica. Inoltre egli è assediato da sei nemici interiori: il desiderio, la rabbia, l’avidità, l’illusione, l’orgoglio e la gelosia. Aggiungendo la passionalità e l’accidia, le qualità perverse di cui l’uomo soffre ammontano a sedici con il risultato che i sedici attributi Divini presenti in lui diventano invisibili. Dio è l’incarnazione dei sedici Splendori; l’uomo risplende dei sedici attributi Divini solamente quando si libera delle sedici caratteristiche malvagie. Il desiderio, la rabbia, l’avidità, ecc. non sono qualità umane, sono le qualità delle bestie; la verità, la rettitudine, la tolleranza, l’empatia e il sacrificio sono le qualità e i valori umani veri ma questi sono diventati invisibili perché oggi l’uomo da spazio alle caratteristiche bestiali. E’ quindi necessario introdurre i valori umani nel sistema odierno di educazione.
La giovinezza è temporanea come una nuvola passeggera; come può accadere che i giovani dimentichino la Divinità Eterna nell’innamorarsi della giovinezza effimera? Ragazzi e ragazze dovrebbero albergare sentimenti Divini. Il denaro viene e va. Si può essere orgogliosi della propria ricchezza enorme ma questo non può dare neppure uno iota di pace; si può essere orgogliosi della propria educazione ma neppure questo può dare la pace: a cosa serve acquisire denaro ed educazione se essi non possono procurarvi la pace? Qual è la proprietà vera? E’ la conoscenza. Qual è la ricchezza vera? La salute è la vera ricchezza. Qual è la libertà reale? La conoscenza del Se è libertà reale. Il fine della saggezza è la libertà. Le persone istruite pensano oggi che “libertà” significhi poter parlare, agire, muoversi e comportarsi arbitrariamente ma questo non è libertà vera: il controllo di sé è vera libertà, la Beatitudine Atmica è vera libertà, la conoscenza del Se è vera libertà e il fiorire del Se è vera libertà. Come potete definire Svechchha (libertà)? Sva +Ichchha=Svechchha. Sva significa Atma e Ichchha significa desiderio quindi il desiderio del Se è la libertà reale ma i giovani di oggi vogliono godere della libertà solamente al livello fisico e non a quello dell’Atma.
Guadagnatevi la Grazia di Dio con l’affidamento totale.
Il Signore Krsna insegna i principi dello Svadharma e del Paradharma nella Bhagavad Gita. Le persone interpretano erroneamente lo Svadharma come se fosse relativo alla razza, alla religione o alla casta, dicono che i Bramini, gli Ksatriya, i Vaisya e i Sudra devono seguire il Dharma delle loro caste ma questo non è Svadharma. Svadharma significa Atma Dharma e Paradharma indica il Deha Dharma; Deha (corpo) è inerte, è la mente che lo rende operativo. Il Deha Dharma non costituisce libertà vera, il controllo della mente e la conoscenza del Se portano la vera libertà. Il Saggio Patanjali disse: “Il controllo delle modificazioni della mente è yoga”. Lo yoga conferisce beatitudine reale a quelli che lo praticano; Dio Stesso verrà a spandere il Suo Amore su queste anime benedette. Voi non avete bisogno di andare da Dio, Egli Stesso verrà da voi, non è necessario che Lo preghiate di venire da voi. Thyagaraja cantava:
Vieni nella nostra casa oh Tu valoroso della stirpe dei Ragu,
Tu tenero; io Ti offro le mie salutazioni.
Oh figlio di Dasaratha, vieni a salvarmi:
io non posso sopportare ancora la separazione da Te.
Un devoto non ha però bisogno di chiedere a Dio di venire, Egli Stesso verrà da lui dicendo “Vieni Mio caro”. Quando Dio vi chiamerà? Egli lo farà solamente quando vi sarete abbandonati completamente a Lui e ubbidirete ai Suoi comandi proprio come Arjuna che disse: “ Io ubbidirò ai Tuoi comandi”. Compiaciuto del suo senso di affidamento totale, il Signore Krshna rispose:
Fissa la mente su di Me, sii devoto a Me,
offri obbedienza a Me e adora Me;
in verità, Io prometto che tu sarai con Me
perché tu Mi sei caro.
“Ora tu sei Mio” disse il Signore Krshna. Se vi affidate completamente a Dio, Egli vi terrà più vicini a Se da quell’istante preciso, e diverrà più vicino a voi. L’uomo non è consapevole delle molte qualità sacre che ci sono in lui; egli deve diventarne cosciente e svilupparle. Se qualche pensiero maligno si presenta, deve scartarlo immediatamente dicendo: “Questo non è mio, è relativo alle qualità animali. Io sono umano, io vengo da Dio”. Perché tali qualità animali si manifestano nell’uomo se egli ha origine Divina? Le compagnie sbagliate ne sono responsabili quindi fuggite dalle compagnie riprovevoli, non aspettate neppure un momento, correte subito via; così soltanto potete sviluppare i sentimenti sacri, puri e non egoistici. Ecco un esempio che dovreste comprendere chiaramente:
Fate un uso corretto dei Doni di Dio.
Dio ha creato tutto, dall’atomo più piccolo al cosmo infinito. Comprendere Dio è impossibile. Voi dovete aver fede nel fatto che ciò che è presente nell’atomo più piccolo pervade il cosmo intero e viceversa. Dio è presente in ogni atomo. Perché ha creato questo mondo? Egli dice: “Oh esseri umani, oh Esseri Divini! Io ho creato ogni cosa nell’universo; tutti gli oggetti di cui avete bisogno per vivere sulla terra sono stati creati da Me. Io vi ho dato l’acqua da bere, l’aria da respirare, il sole per scaldarvi e l’etere affinché udiate; ho creato i cinque elementi per il vostro bene. Godeteveli quanto volete, ve ne ho dato tutta la libertà, non ho alcuna obbiezione; non dovete pagare alcuna tassa per questo ma ho stabilito una condizione: in qualunque modo li usiate, dovete sopportarne le conseguenze. Voi avrete dei risultati buoni se fate il bene mentre gli stessi non potranno che essere cattivi se farete il male; bisogna che siate preparati ad accettare gli uni e gli altri. Io non interferisco in questo, dovete raccogliere le conseguenze delle vostre azioni”.
Anche la Bhagavad Gita insegna lo stesso principio. Dio vi ha dato la luce per cacciar via l’oscurità, vi ha dato la brezza fresca per proteggervi dal calore intenso. L’essere umano è libero di usare questi doni di Dio per il suo bene ma lo stesso vento può spengere la fiamma della lucerna; quando questo accade, l’uomo accusa Dio, pensa che Egli abbia fatto questa ingiustizia ma Dio risponde: “Mio caro, devi impegnarti per proteggere la fiamma. Io ti ho dato l’aria da respirare affinché sostenga la vita, ti ho dato la luce per salvarti dall’oscurità e dai pericoli che ne derivano, ho dato al vento il potere di soffiare e alla lampada quello di dar luce; se il vento non spengesse la lampada, significherebbe che qualcosa mancherebbe al Potere Divino. Il vento ha il potere di spengere la fiamma della lucerna, è una legge della Natura. Il vento deve soffiare e, contemporaneamente, la lampada deve dar luce; è vostro dovere schermare la lampada con un vetro per proteggerla dal vento, è lo sforzo personale che ci si aspetta da voi”. Non è un errore da parte vostra non fare questo sforzo, lasciare la lampada all’aperto e pregare il vento di non spengerla? E’ contrario alla legge della Natura e alle leggi che governano la creazione di Dio; Egli non accetta alcun rimprovero per questo. Comunque, nel momento in cui la sofferenza del devoto diventa insopportabile, ed egli prega Dio con mente pura dal profondo del cuore, Dio Stesso si manifesta ed estingue la sua sofferenza.
Non fatevi ingannare dalla forma fisica dell’Incarnazione Divina.
Forse avete letto questo nella Bhagavad Gita: una volta, Indra, il Re del cielo, fece cadere una pioggia torrenziale a Gocul. Le gopi e i gopala attorniarono Krsna e pregarono “Oh Krsnna, salvaci Ti preghiamo, proteggi le nostre mucche. Non possiamo sopportare questo diluvio” e Krshna rispose: “La pioggia è un fenomeno naturale, non la si può fermare perché è anch’essa una Mia creazione; se deve piovere bisogna che piova ma, con la preghiera, potete risparmiarvi la sofferenza. Io non fermerò la pioggia solamente perché posso farlo, trasgredirei le leggi che Io Stesso ho stabilito; venite, solleverò per questo il monte Govardana”. Così dicendo, Krshna andò a sollevare la montagna. La mente umana è molto volubile e i mandriani che avevano pregato Krshna di proteggerli dalla pioggia cominciarono ad avere ogni sorta di dubbi: “Come può questo Krshna bambino sollevare la montagna possente?” Mentre pensavano così, Krshna sollevò il Govardana sul Suo ditino e tutti vi si ripararono sotto portando con loro anche le mandrie. I Suoi genitori erano spaventati perché pensavano: “Egli ha sollevato la montagna; come farà a metterla a terra?” Essi temevano che Krshna rimanesse schiacciato nel riabbassarla. Allora Egli disse ai mandriani e alle mandriane “Tutti voi ubbidirete al Mio comando; coloro che ubbidiranno saranno protetti, quelli che disobbediranno saranno distrutti. Chiudete gli occhi mentre Io canto l’Omkara”. Di conseguenza, tutti chiusero gli occhi mentre Krshna cantava la Om e, quando li riaprirono, il Govardana era al suo posto e Krshna tra loro. Questo è il gioco Divino di Krshna. Come fece a mettere a terra la montagna? Egli può fare qualunque cosa in un momento.
Neppure un filo d’erba si muove senza la Sua Volontà Divina;
a che scopo dire questo o quello?
Dio pervade ogni cosa dalla formica a Brahma.
Coloro che non comprendono questa verità
si lasciano trascinare dall’orgoglio a riguardo dell’intelligenza e della conoscenza
ma nessuno, per quanto grande possa essere,
sa cosa gli riservi il futuro.
Questo è il mistero di Dio. Le persone si ingannano quando, osservando la forma fisica dell’Incarnazione Divina dal punto di vista esteriore, cominciano a fare paragoni con se stesse; esse pensano “Anch’Egli è un essere umano come noi”. Così si illudono e si mostrano sciocchi. Egli può avere una forma fisica come voi, mangiare come voi, muoversi come voi ma Dio è Dio. Chi comprende questa verità è educato davvero.
L’educazione infonde umiltà,
l’umiltà porta il merito che, a sua volta, concede la ricchezza.
La ricchezza vi dona la soddisfazione materiale e spirituale
quando la usate per fare carità e azioni rette.
Shirdi Sai Baba manifesta la Sua Divinità.
Prima di tutto, voi dovete comprendere che l’educazione non ha lo scopo unico di procurare denaro. L’educazione dona l’umiltà. Uno studente che acquisisce l’educazione per guadagnare denaro non è uno studente nel senso vero del termine, non è uno studente ma uno che cerca i piaceri del mondo. Comprendere la Divinità è difficile; solamente coloro che obbediscono incondizionatamente al comando Divino possono sperimentare la Divinità nella Sua pienezza. Mhalsapathi era solito dormire nella stanza di Shirdi Sai Baba ogni notte. Pendente dal soffitto, c’era una tavola di legno su cui Sai Baba soleva dormire e, non essendoci spazio sufficiente nella stanza, Mhalsapathi dormiva proprio sotto di essa. Dapprima, egli temeva molto che il vecchio dhoti che sosteneva la tavola cedesse e quella cadesse su di lui; per questo, non dormiva bene. Un giorno, Sai Baba decise di eliminare la sua paura e mostrare la propria Divinità; Egli chiamò Mhalsapathi e gli chiese di alzarsi. L’uomo vide così Shirdi Baba sdraiato sulla tavola che fluttuava nell’aria senza neppure il sostegno del dhoti. Baba gli disse “Oh sempliciotto, pensi che quei dothi consunti sostengano il mio peso? No,no, è il Mio Potere che lo sostiene” dopodiché gli rivelò un segreto Divino dicendo: “Non dirlo a nessuno. Alcuni pensano che Io sia un Bramino, altri che Io sia un Patel e altri ancora pensano che Io sia un mussulmano. In realtà, Io sono nato dalla coppia di Bramini Devagiriamma e Gangabhavadia nel villaggio di Pathri”. Così il dubbio di Mhalsapathi fu rimosso ed egli offrì le sue salutazioni a Baba come segue:
Io offro le mie salutazioni al Signore Sainatha
che è nato nel villaggio di Pathri, risiede a Dvarakamayi
ed esaudisce le preghiere dei devoti.
Baba gli ordinò di non rivelare questo segreto a nessuno. In quei giorni, tra le sette di Indù e Mussulmani, c’era lotta che sfociava in grande violenza. Volendo portare unità tra loro, Egli disse a Mhalsapathi “Io sono un Musulmano tra i Musulmani e un Indù tra gli Indù quindi non mi definire in alcuno dei due modi” e gli impose di tenere questo come segreto.
Acquisite la Consapevolezza Costante Integrata.
In modo simile, tutte le incarnazioni di Dio rivelano tali segreti Divini a uno o due individui che sono Loro molto vicini. Il Signore Rama svelò solamente a Lakshmana molti segreti e non ad altri perché il fratello Lo seguiva come un’ombra. Nessuno può descrivere la grandezza del sacrificio di Lakshmana: egli avrebbe potuto godere di tutti gli agi del palazzo ma abbandonò il regno e, come sua moglie, seguì Rama dicendo alla madre Sumitra “Io voglio solamente Rama e sono pronto a sacrificare qualunque cosa per andare con Lui nella foresta”.
Coerente con il suo nome, ella era un’amica sincera per tutti. Quando Lakshmana andò da lei per accomiatarsi e le offrì le sue salutazioni, ella gli disse: “Figlio mio caro, la foresta è veramente Ayodhya se Rama è con te mentre Ayodhya è veramente una foresta per noi in assenza di Rama. Comportati in modo tale che Rama non sia mai in difficoltà, accertati di non farLo soffrire mai in alcun modo. Rama è Dio e pervade il mondo intero per cui, se causi una sofferenza anche piccola a Lui, tutto il mondo ne soffrirà”. Che insegnamento meraviglioso dette al figlio!
Durante l’Avatar di Krshna, Balarma era sempre con Lui ma Uddhava era il Suo amico più stretto; a volte, persino Balarma non si schierava con Krshna ma Uddhava Lo seguiva come la Sua ombra dovunque andasse e solamente a lui Krshna rivelò che il klan degli Yadava sarebbe stato distrutto e che Egli aveva deciso di lasciare il corpo. Uddhava ne fu rattristato moltissimo, prese i Suoi Piedi tra le mani e pregò “Io sarò con Te fino ad allora e sarò con Te quando andrai: non posso sopportare di essere separato da Te”. I misteri divini sottili non vengono rivelati a tutti; le Incarnazioni Divine li svelano solamente ai Loro amici più intimi. Dirli a tutti non è possibile: come possono tutti comprendere la Divinità? Quando vedono un miracolo, i Devoti dicono “Ah! Svami è Dio” ma lo dimenticano dopo due o tre giorni e pensano che Svami sia come ogni persona comune. Essi non dovrebbero avere questa incostanza, dovrebbero avere la Consapevolezza Costante Integrata. La consapevolezza normale non basta, dovrebbe esserci la Consapevolezza Costante Integrata.
Diventate equanimi e sperimentate la Beatitudine.
Un devoto vero è equanime, ha una mente stabile, priva di fluttuazioni. Molti commentatori della Bhagavadgita hanno interpretato il termine Sthitaprajna in modi diversi; alcuni dicono “Quando per le persone ordinarie è giorno, per lo Sthitaprajna è notte e viceversa”. Oh sempliciotti! E’ questa la caratteristica di uno Sthitaprajna? I Capostazione e i guardiani notturni stanno svegli tutta la notte e dormono di giorno: possiamo chiamarli Sthitaprajna? No,no, uno Sthitaprajna è uno che è sempre sveglio in ciò che è relativo a Dio e dorme riguardo alle faccende del mondo. Normalmente, le persone sono molto sveglie nelle faccende del mondo ma uno Sthitaprajna è sempre immerso nella beatitudine e completamente ignaro di tutto ciò che è del mondo; questa è la sua caratteristica. Chi è privo della tendenza verso le cose del mondo ed è immerso completamente nella contemplazione dell’Essere Supremo è uno Sthitaprajna; la Bhagavadgita esorta l’uomo a diventare tale.
Molte cose accadono nel mondo ma tutto ciò che riguarda Dio è colmo di beatitudine. Nel mondo non c’è niente di malvagio; come potrebbe esserci il male nella creazione di Dio? Se riconoscete che qualcosa sia male, c’è un difetto nella vostra visione. Può esserci qualcosa di male nella Creazione di Dio? Voi potete giudicare qualcosa “male” e qualcos’altro “bene” a seconda del vostro punto di vista e della vostra intelligenza ma, se trascendete i sensi e la mente, tutto vi appare un bene. Dovreste far tesoro nel cuore di questo sentimento. Comunque, fino a che non raggiungete quello stato elevato, dovete sforzarvi di seguire il sentiero sacro che si attaglia alla vostra umanità.
Voglio dirvi un’altra cosa: alcuni criticano la meditazione. Mentre praticate la meditazione, il vostro corpo non deve toccarne altri. Quando i corpi si toccano, correnti buone o cattive passano da uno all’altro; se le persone siedono accanto e meditano, questo non si può chiamare affatto meditazione quindi sedete separati e lontani più possibile. Per questo antichi andavano nella foresta per meditare; bisogna che viviate il più possibile in solitudine, senza aver contatto con il mondo. Fate tesoro di questa Conoscenza Divina nel vostro cuore.

Bhagavan ha concluso il Suo Discorso con i Bhajan “Madhava Murahara Madhura Manohara…” e “Subrahmanyam Subrahmanyam …”)