DISCORSO DIVINO

Seguite la religione dell’amore

10 agosto 1996

Un recipiente d’ottone suona molto mentre uno d’oro non lo fa.

Similmente, soltanto le persone di mentalità meschina indulgono nella ostentazione e nella vanteria.

Che necessità ha un devoto vero di mettersi in mostra ?

Gli studenti di oggi desiderano la ricchezza, l’amicizia e le posizioni elevate ma non le virtù. Gli studenti non hanno niente a che fare con l’ostentazione. Il segno caratteristico di uno studente sono le qualità buone, le attività lodevoli e il buon comportamento; l’ostentazione e la vanteria non gli si adattano ma, sfortunatamente, oggi gli studenti agiscono in modo contrario sprecando il tempo in compagnie riprovevoli, pensieri cattivi e comportamenti da biasimare.

Comprendere è religione

L’ottone e l’oro appaiono simili ma un recipiente d’ottone fa molto più rumore di uno d’oro. Gli studenti non dovrebbero mettersi in mostra e fare discorsi altisonanti; parlate sempre dolcemente e sottovoce con umiltà. Voi non potete fare sempre delle cortesie ma potete parlare sempre cortesemente; parlate sempre con decenza e rispetto e comportatevi in modo consono, come studenti ideali. La mente dell’uomo (mati), il destino (gati), la posizione (stiti) e la ricchezza (sampatti) sono doni di Dio; come vanno usati? Sviluppare le qualità dell’uguaglianza, della solidarietà, dell’onestà e dell’amicizia è molto importante ma l’uomo di oggi ha cambiato la sua Mati in Durmati (mente corrotta). E’ la mente che rende l’uomo buono o cattivo, il suo uso sbagliato lo rende egoista. Tutte le Mata (religioni) nascono dalla Mati (mente); essa è la fonte di tutte le religioni del mondo.

Tutte le religioni danno soltanto insegnamenti buoni;

bisogna comprendere questa verità e agire di conseguenza.

Se Mati è buona, come può una qualsiasi Mata essere cattiva?

Ascoltate oh figli valorosi di Bharat!

Tutte le religioni del mondo insegnano le stesse verità fondamentali e incitano l’uomo a seguire il Dharma, tutte insegnano a rispettare la madre, il padre e il precettore. L’uomo deve sviluppare l’apertura mentale, rispettare i suoi anziani e farsi una buona nomea. Voi trovate delle colpe nelle altre religioni soltanto a causa dei difetti della mente quindi fate un uso corretto della mente. Qual è il senso reale della religione? Comprendere è religione. Seguite la religione dell’amore; questo è il principio sacro insegnato da tutte le religioni del mondo. Anche se l’uomo non riesce a elevarsi al livello di Dio, dovrebbe almeno vivere come un essere umano vero. Solamente chi vive con umiltà e amicizia è un essere umano vero; questa verità è affermata anche dalla Gita.

Colui che medita sull’Essere perfettamente saggio, senza età, dominatore di tutti,

più sottile del sottile, sostentatore universale, che ha una forma inconcepibile all’uomo,

luminoso come il sole e lontanissimo dall’oscurità dell’ignoranza,

raggiunge davvero quell’Essere Supremo.

Chi è un poeta? Un essere umano è un poeta? No, no. Certuni possono mettere insieme qualche parola, scrivere dei versi in rima e chiamarsi poeti ma, se le parole non esistessero già, come potrebbero metterle insieme? Le parole esistevano prima dell’uomo ed è Dio che le ha create; quindi chi può veramente essere chiamato poeta? Colui che conosce il passato, il presente e il futuro è un poeta vero per cui Dio soltanto è il Poeta vero. Che cosa significa il termine Puranam? Esso non si riferisce ai Purana come il Ramayana e il Mahabharata. I Veda si riferiscono al corpo umano come a Puram (città) quindi la consapevolezza che pervade questo Puram è chiamata Puranam. Questa Consapevolezza Divina brilla in ogni individuo; ne consegue che Puranam indica la Divinità nell’uomo e questa non è Vyashti Svarupa ma Samashti Svarupa il che vuol dire che la Divinità non è limitata a un individuo ma è immanente in tutti. La Divinità è presente uniformemente in tutti nella forma di consapevolezza; è per questo che i Veda dichiarano “Dio è l’Abitante di tutti gli esseri”. In questo mondo ci sono regole e regolamenti che prescrivono forme varie di punizioni per i crimini e gli errori. “Ciò che prescrive il codice di condotta per l’uomo è lo Sastra”. Un ladro che commette un furto viene arrestato e carcerato; soltanto il corpo è sotto chiave in carcere, nessuno può incarcerare la sua mente che è libera di vagare dove vuole. Essa può andare a casa sua o al mercato o a casa di un amico. Un monarca può esercitare il controllo sui corpi dei suoi sudditi ma non ha il potere di controllare le menti degli individui, solamente Dio può farlo per cui il termine Anushasitaram (che prescrive la condotta di tutti) si riferisce a Lui.

L’uomo dovrebbe vivere come un essere umano

Le Upanishad si riferiscono a Dio come “Colui che riluce sfolgorando e è oltre l’oscurità e l’ignoranza”. Egli brilla con la luminosità di un miliardo di soli e illumina la mente e l’intelletto di tutti. I saggi realizzati dei tempi dei Veda dichiararono: “Io ho visualizzato l’Essere Supremo che brilla come un miliardo di soli ed è oltre Tamas, l’oscurità dell’ignoranza”. Questi saggi dichiararono di aver visto Dio; dove Lo videro? Essi videro Dio dietro l’oscurità. Che cosa significa “oscurità”? Significa ignoranza. I Rishi non Lo videro nel mondo fenomenico ma in quello iteriore, nel firmamento del loro essere interiore. In ogni essere umano, Dio brilla oltre l’oscurità dell’ignoranza con fulgore infinito. Quando l’uomo vive come un essere umano e si comporta come tale, può diventare lui stesso Dio; allora diviene eterno come l’oro che non muta con il passare del tempo. Se piantate un seme, dopo qualche tempo, esso va incontro a cambiamenti ma, se sotterrate dell’oro, esso non ne subirà alcuno per quanto lo teniate lì. Se lo mettete nel fuoco, non viene distrutto, anzi aumenta in brillantezza; non si può dire lo stesso dell’ottone. Similmente, quando la mente umana viene sottoposta a raffinazione, la sua luminosità non diminuisce ma diventa sempre maggiore. L’uomo dovrebbe sforzarsi di comprendere la natura della mente. L’oro e l’ottone possono sembrare uguali ma, se li ponete nel fuoco, ne vedrete la differenza. Così il sale e la canfora possono apparire uguali ma, quando li ponete sulla lingua, ne scoprirete la differenza; per questo, la gente non si può giudicare dall’apparenza esteriore. L’uomo dovrebbe sforzarsi di vivere in modo coerente alla natura umana; oggi si vedono esseri che sono umani soltanto nella forma ma non nella pratica.

Chi vive in questo mondo deve per prima cosa comportarsi come un essere umano.

Colui che va giudicando gli errori degli altri è uno sciocco.

Acquisite la conoscenza dell’Atma e abbiatene la visione.

Questa è l’essenza di tutta la conoscenza, questo è l’insegnamento dei Veda.

Queste sono le verità propugnate dai Veda, queste sono le mete di tutti i percorsi, sono il sostegno di tutti gli esseri viventi e la radice di tutta la Creazione. L’uomo deve fare degli sforzi per comportarsi come un essere umano vero, tutti i suoi pensieri, i sentimenti e le azioni devono essere puri e sacri; egli deve formarsi un carattere elevato, coltivare le qualità della generosità e dell’amicizia e ottenere la beatitudine. Per ottenere lo stato di beatitudine, l’educazione corretta è essenziale.

Fate di Dio il vostro auriga

“Vid” significa illuminazione quindi ciò che illumina l’intelletto è Vidya (conoscenza della Realtà); essa fa brillare l’umanità nell’uomo ma l’educazione moderna gli crea agitazione invece di promuovere la sua elevazione. Oggi, c’è agitazione dovunque guardiate; gli studenti moderni sono indolenti negli studi e attivi nel prendere parte alle agitazioni. L’indolenza è ruggine e polvere, la realizzazione è il meglio e la pace; quindi non date mai spazio all’indolenza che non è la qualità di uno studente. Solamente coloro che non sono interessati agli studi maturano questa qualità negativa dell’accidia e sprecano il tempo, il denaro e l’energia facendo stare i loro genitori in grande ansietà. Quando gli studenti fanno gli scioperi, i genitori stanno in ansia per il loro futuro. Gli studenti devono procurare un buon nome ai genitori, devono comprendere che il sangue, il cibo e la testa sono doni dei genitori per cui devono esser loro grati, non causare ansia. Voi dovete diventare studenti ideali di questo tipo. Io chiamo amorevolmente questi studenti Bangaru (pepite d’oro)! Tutti gli studenti devono diventare pepite d’oro. Di quale tipo d’oro? Non placcati d’oro, d’oro massiccio! Come potete diventare d’oro puro? Voi potete diventare oro puro quando acquisite purezza di cuore e sentimenti sacri e vivete una vita ideale praticando la purezza di pensieri, parole e azioni. Si dice: “L’oggetto di studio adatto all’umanità è l’uomo”. L’uomo dovrebbe coltivare le qualità della gentilezza e della compassione; solamente così merita il titolo di umanità. Voi non siete soltanto uomo ma umanità! Oggi la gente usa il termine umanità senza conoscerne il significato reale. L’uomo può elevarsi al livello del Divino se sviluppa le virtù. Dio non è in qualche altro luogo, voi stessi siete Dio; se avete un cuore puro, voi non siete diversi da Dio che è l’Auriga Eterno sempre presente nel vostro cuore. Egli è soltanto un auriga e non il proprietario perché quello siete voi. Il Signore Krishna è detto Parthasarathi perché divenne l’auriga del Partha, Arjuna; Egli era soltanto l’auriga, il proprietario era il Partha. In modo uguale, se maturate la purezza di cuore e i sentimenti sacri, Dio sarà il vostro auriga e vi condurrà sulla via giusta quindi sceglieteLo come conduttore e vivete una vita ideale.

Il servizio agli altri è servizio a Dio

Circa novanta anni addietro, al tempo di Shirdi Sai Baba, a Nanded viveva un individuo ricco di nome Vadia. Volendo egli visitare Shirdi, chiese consiglio a Das Ganu e disse che se la passava proprio bene ma non aveva figli: “A cosa serve tutta la mia ricchezza se non ho figli? Dato che vado a Shirdi per la prima volta, ti prego di dirmi come andare”. Nello stesso villaggio c’era un mussulmano dal cuore buono che la gente chiamava Moulisahib. Egli lavorava come portatore e viveva duramente ma idealmente, diceva parole gentili e buone a tutti e consigliava di vivere una vita ideale; lui stesso metteva in pratica ciò che consigliava. Una volta non riuscì a trovare lavoro per molti giorni e non aveva cibo per sfamarsi per cui divenne molto debole. Nessuno andò ad aiutarlo. Un giorno che era steso per terra, il ricco Vadia lo vide in quella condizione pietosa e, venuto a sapere che non aveva preso cibo per molti giorni, disse al proprietario di un albergo di dargli da mangiare; lui stesso avrebbe pagato per questo. Moulisahib lo ringraziò ed espresse la sua gratitudine a Dio; egli disse “Dio è grande ed è il rifugio del diseredato”.

Dio è il vostro solo rifugio dovunque siate,

in una foresta, in cielo, in una città o un villaggio,

in cima a una montagna o in mezzo a un mare profondo.

Dopo aver avuto le istruzioni da Das Ganu, Vadia andò a Shirdi con la moglie; durante il Darshan, Baba gli chiese di lasciare cinque rupie come Dakshina. Essendo una persona ricca, egli subito tirò fuori il denaro dalle grandi tasche del suo abito lungo. In quel tempo, non c’era denaro cartaceo, c’erano soltanto monete e, quando Vadia porse la moneta da cinque rupie a Baba, questi disse: “Vadia, ora non ho bisogno di cinque rupie da te, dammi soltanto una rupia e due anna perché mi hai già dato tre rupie e quattordici anna”. Vadia non poteva capire cosa Baba stesse dicendo e pensò: “La gente parla molto bene di Baba ma è veramente un grand’uomo o una testa matta? Quando mai son venuto a Shirdi prima d’ora? Questa è la prima volta che lo vedo: come può dire di aver già ricevuto tre rupie e quattordici anna da me? Come è possibile? Comunque ho avuto il suo Darshan”. Così dicendo, offrì una rupia e due anna a Baba e ripartì per Nanded. Il giorno dopo, Das Ganu lo andò a trovare e gli chiese “Sei andato a Shirdi? Cosa mi racconti?” Vadia non era contento dell’incontro con Baba e rispose: “Baba non mi è sembrato un grand’uomo, piuttosto una testa matta; comunque anche in una testa matta può esserci del potere Divino ma io non lo reputo gran che”. Das Ganu gli chiese di narrare l’accaduto e Vadia disse: “Quando l’ho incontrato, mi ha chiesto cinque rupie come Dakshina ma nel riceverle ha detto che io gliene avevo già date tre e quattordici anna per cui dovevo dargli solamente una rupia e due anna. Io non avevo mai visto Baba prima; come può aver detto questo?” Das Ganu era un grande devoto di Baba. Egli rifletté sull’argomento e pensò: “ Baba non dice niente che non abbia significato; Egli è presente dovunque e in ogni essere e, se ha detto così, ci deve essere una ragione”. Quindi disse a Vadia “Stai sbagliando. Ci possono essere dei difetti in te ma non possono essercene in Baba. Hai dato del denaro o fatto elemosine in questo periodo?” al che l’altro rispose: “Mentre andavo in un tonga, tre giorni prima di andare a Shirdi, ho visto Moulisahib giacere a terra in condizioni pietose non avendo mangiato per molti giorni per cui ho incaricato il proprietario di un albergo di dargli del cibo che avrei poi pagato”. “Quanto hai pagato?” gli chiese Das Ganu. Vadia inviò un domestico all’albergo e venne a sapere che il conto ammontava a tre rupie e quattordici anna al che Das Ganu gli disse: “Vedi? Queste tre rupie e quattordici anna le hai pagate solamente a Baba e a nessun altro; chiunque tu serva, servi Baba. Niente accade sensa il suo volere”.

Neppure un filo d’erba si muove sensa la Volontà Divina, perché dire questo o quello?

Dio pervade ogni cosa dalla formica a Brahma

La gente che non comprende questa verità si lascia sviare dall’orgoglio di essere intilligente e colta

ma nessuno, per quanto grande sia, sa che cosa lo aspetti nel futuro.

Come potete predire ciò che accadrà tra un momento? Tutto fa parte del Gioco Divino. Chiunque serviate fate servizio a Dio, Egli è presente in tutti; questo è il principio più importante della cultura di Bharat e tutte le religioni sono d’accordo su questa verità. Das Ganu disse a Vadia: “Tu hai pagato tre rupie e quattordici anna per Moulisahib e quella somma ha raggiunto Baba; è per questo che Egli ha accettato soltanto una rupia e due anna. Le storie di Dio sono così meravigliose e misteriose! Non vi formate quindi idee sbagliate su Baba”. Vadia fu sorpreso dall’udire questo e pensò: “Il calcolo di Baba è corretto e perfetto; è per la mia mancanza di intelligenza che non ho compreso la Sua grandezza”. Il giorno dopo, Vadia e la moglie partirono per Shirdi insieme a Das Ganu. Quando le donne vi accompagnano ci sono sempre dei ritardi per cui quest’ultimo giunse a destinazione prima di loro e Baba gli chiese: “Che cosa ha detto Vadia? Quanto aveva dato a Moulisahib?” In quel mentre, Vadia arrivò, udì la conversazione tra loro e, comprendendo l’onniscenza di Baba, cadde ai suoi piedi e chiese perdono. Essendo un uomo ricco, egli aveva portato un cestino di frutta, da offrire a Baba, che conteneva anche quattro banane; Baba le prese, chiamò la moglie di Vadia e giele dette. Ella raccolse le banane nella parte finale del sari mentre Baba le diceva: “Mangiale, non le dare a nessun altro: avrai quattro figli”. Prima di andare a Shirdi, Vadia aveva visitato molti Sadhu, Sinnyasi e astrologi; gli astrologi erano ben contenti di avere un cliente come lui e gli spillavano molti soldi dicendogli ogni sorta di cose, che i pianeti erano favorevoli o meno ed altro ma nessuna delle loro predizioni si avverava. Alla fine egli andò da Baba, ricevette la Sua benedizione e, l’anno dopo, come Baba aveva detto, Vadia fu benedetto con un figlio paffutello; lui e la moglie lo portarono a Shirdi e lo posero ai Suoi piedi.

Seguite i principi della cultura di Bharat

Conoscere le vie di Dio non è possibile ad alcuno, nessuno può dire quando, dove e come qualcosa accadrà. Avendo ottenuto la nascita umana, voi dovreste vivere come esseri umani; allora Dio Stesso vi riconoscerebbe il merito. A questo scopo, la mente deve essere pulita e pura come uno specchio. Un recipiente di ottone fa più rumore di uno d’oro; siate come l’oro, non mostrate mai ostentazione, aspirate alla felicità vera, non diventate esseri umani artefatti, siate persone di cuore e otterrete ogni cosa dalla vita.

Studenti! Per effetto della vostra età, a volte fate degli errori; una volta che li avete corretti, dovete far attenzione a non ripeterli, non dovete ripetere gli stessi errori per tutta la vita. A volte sbagliate inconsapevolmente; quando vi accorgete dell’errore, non lo ripetete. Siate consapevoli di cosa state facendo, fate attenzione a dove vi dirigete e adorate con comprensione giusta. Prima di fare il passo seguente, guardate ciò che avete di fronte, si tratti di uno spino, di un sasso o di un escremento di vacca; non fate errori per ignoranza. Anche il Santo Thyagaraja disse: “Oh mente, medita sul Nome di Rama con giusta comprensione”. Egli disse che si deve recitare il Nome di Dio con consapevolezza e comprensione; non ripeteteLo meccanicamente come un registratore o un grammofono, recitateLo con tutto il cuore e con coscienza piena. Il canto del Nome Divino deve venire dal profondo del cuore e non semplicemente dalle labbra; allora diverrete oro puro. Praticate ciò che predicate e predicate solamente ciò che mettete in pratica; questo è il principio fondamentale della purezza. Se maturate una purezza simile alla vostra giovane età, il cammino futuro diverrà una strada regale e un letto di rose.

Studenti! Non date spazio a differenze basate sulla casta o sulla religione, considerate tutti come vostri. Tutti sono vostri fratelli e sorelle, seguite il principio della Fratellanza dell’Uomo e della Paternità di Dio. Aiuta sempre, non ferire mai: questa è la pietra di paragone della cultura Indiana. Se voi condurrete una vita così sacra, sarete di esempio non soltanto per Bharat ma anche per tutte le nazioni del mondo. Io vi benedico affinché viviate una vita sacra e siate come l’oro.



(Bhagavan ha concluso il Suo Discorso con il Bhajan, “Hari Bhajan Bina Sukha Santhi Nahi…”)

Prasanthi Nilayam, 10 Luglio 1996.
Sai Kulwant Hall

(Dal Sanathana Sarathi, Agosto 2011)