DISCORSO DIVINO

La pratica della Verità

2 luglio 1996

Esiste una Verità eterna che trascende le categorie di spazio e tempo, e che è al di là delle tre qualità fondamentali della natura (guna) (satvaguna, rajoguna e tamoguna). Questa verità è Dio. Da tale Verità la Creazione è scaturita ed in essa si riassorbe. I fenomeni che si sperimentano per mezzo dei sensi sono di natura mutevole e transitoria, mentre la Realtà Spirituale è immutabile.

La parola Sathyam è composta da tre sillabe, che stanno a significare la vita (prana), il cibo (annam) ed il sole (surya), dispensatore di vita. Questi tre elementi rappresentano il Divino. Sathyam significa anche controllo degli organi interni ed esterni. Quando esiste il controllo dei sensi unito alla purezza di pensiero, parola ed azione (trikarana shuddhi), è possibile sperimentare il Divino.

Il Dharma (la Legge Divina inerente ad ogni creatura) si basa sulla Verità. Le Upanishâd così affermano: "Sathyam vada, Dharmam chara: dì la Verità ed agisci con Rettitudine". Circa una persona su mille aderisce oggi alla Verità. La gente, infatti, trascorre la maggior parte della vita nella falsità. Un vero essere umano, invece, dovrebbe basare la propria esistenza interamente sulla Verità. L'uomo cerca disperatamente una felicità di tipo materiale proprio perché non sa di essere egli stesso la fonte della vera gioia. Ignorando che il Divino risiede in lui, l'uomo è infelice. Allo sparire di tale ignoranza la sua naturale beatitudine, automaticamente, si rivelerà. Questa è la Verità basilare che dovreste realizzare.

Studenti, dovete comprendere che, qualunque difficoltà incontriate nella vita, potete superarla attenendovi rigorosamente alla Verità. Dovete mantenere ad ogni costo ciò che promettete. Abbiamo l'esempio dell'imperatore Bali, che tenne fede alla parola data anche a costo del suo regno e andando contro gli ammonimenti del suo precettore. Bali, avendo fatto una promessa a Vâmana, dichiarò che non esiste colpa più grande che venir meno alla parola data.

Bastano dieci persone che aderiscano alla Verità per salvare il mondo. Oggi, quanti di voi sarebbero capaci di sacrificare tutto per amore della Verità? Si ascoltano discorsi a non finire, si leggono le Scritture e si incontrano persone nobili. A che serve però tutto ciò se non si mette in pratica quanto si è appreso?

L'uomo si è evoluto dallo stadio animale a quello umano per progredire ulteriormente verso la Divinità. Purtroppo, oggi, egli tende a regredire allo stadio animale, senza comprendere il valore inestimabile della propria nascita come essere umano.



Swami ha concluso il Discorso col bhajan: "Hey Shiva Shankara, Namâmi Shankara..."





Prasanthi Nilayam, Sai Kulvant Hall, 2 Luglio 1996



Da: Mother Sai n° 6/1996