DISCORSO DIVINO

La tolleranza è una corazza protettiva per l'uomo

26 giugno 1996

La tolleranza è verità, la tolleranza è rettitudine,

la tolleranza è l'insegnamento dei Veda,

la tolleranza è non-violenza, la tolleranza è sacrificio,

la tolleranza dona contentezza e beatitudine celeste.

In effetti, essa è tutto in tutti i mondi.



Quando si raggiunge l'amore vero, non si hanno dubbi

Studenti! La tolleranza è la prima e principale qualità che l'uomo deve acquisire. Questa qualità sacra non si può imparare leggendo dei libri, non può essere insegnata dai docenti né la si può apprendere dagli amici, non si compra al mercato e non c'è azienda che possa fornirla. Essa si può ottenere soltanto seguendo il sentiero della verità e della rettitudine nella vita di tutti i giorni e praticandola costantemente; non c'è altro modo di acquisirla.



Le pene fanno manifestare la vostra umanità

La tolleranza è come una corazza protettiva per l'uomo e chi la indossa può affrontare tutti i tipi di difficoltà, di dolori e sofferenze e marciare diritto senza venirne invischiato. Non c'è potere più grande di quello della tolleranza; questa è la qualità più importante per un essere umano ma oggi l'uomo l'ha dimenticata ed ha perduto la sua umanità a causa della dedizione totale a scopi secolari e mondani. Anche se siete nella morsa di dolori, difficoltà e sofferenze innumerevoli, dovete tentar di sostenere la qualità della tolleranza ma l'uomo è oggi sovrastato dalle difficoltà e dagli affanni nella vita di tutti i giorni ed ha perduto questa qualità preziosa. E' un viaggio lungo che si deve fare seguendo il sentiero corretto; su questo cammino sacro, la qualità della tolleranza è assolutamente essenziale. Sono soltanto le difficoltà che vi aiutano a generare in voi la qualità della tolleranza; senza subire delle difficoltà, è impossibile ottenerla. Solamente le difficoltà vi rendono consapevoli del valore della vita umana; il dolore fa manifestare la vostra umanità. Qualunque sia lo scopo che avete nella vita, non dovete mai abbandonare la vostra umanità. E' la qualità della tolleranza che protesse i Pandava dalle difficoltà; in effetti, esse sono la soglia d'ingresso alla felicità. A dispetto di tutte le difficoltà, l'uomo non deve abbandonare la tolleranza e il perdono ma quest'ultimo va impiegato a seconda del momento e della situazione. Dovete essere prudenti nel concedere il perdono e dovete sapere quando utilizzarlo e all'indirizzo di chi. Quando Mohammad Ghori attaccò Prithvi Raj, questi lo sconfisse completamente ma, essendo un capo di cuore grande, lo perdonò e lo lasciò andare senza fargliene pagare lo scotto; in seguito, Mohammad Ghori lo attaccò di nuovo e lo sconfisse, lo fece prigioniero e lo accecò senza alcuna gratitudine verso di lui che lo aveva mandato libero e incolume. Quindi, siate cauti nel praticare il perdono con una persona crudele; non c'è dubbio che il perdono sia una virtù grande ma fa più danno che bene se applicata nei confronti di gente malvagia. Oggi l'uomo manca totalmente del senso di gratitudine e, essendo davvero immerso nell'egoismo e nell'interesse personale, è diventato vittima di molte difficoltà; egli dovrebbe porre qualche limite all'egoismo e controllare la mente.



Si può essere maestri in tutte le forme di conoscenza,

si possono sconfiggere gli avversari nei dibattiti,

si può lottare con valore e coraggio sul campo di battaglia,

si può essere imperatori e governare regni estesi,

si possono offrire vacche e oro come atti di carità,

si possono contare le stelle innumerevoli del cielo,

si possono dire i nomi delle creature diverse viventi sulla terra,

si può essere esperti nelle otto forme di yoga,

si può persino raggiungere la luna;

c'è però qualcuno che può controllare il corpo, la mente e i sensi?

Dirigete la visione all'interno e

ottenete lo stato supremo di equanimità della mente.



Devozione esemplare di Sakkubai

Il controllo dei sensi e l'abbandono a Dio sono del tutto essenziali per acquisire la qualità della tolleranza; senza affidarsi a Dio, senza amore per Dio e senza la Sua Grazia, non è possibile ottenerla. La tolleranza è verità, la tolleranza è rettitudine, la tolleranza è in verità Dio. La Verità è Dio, l'Amore è Dio. Quando maturate l'amore, raggiungete automaticamente la verità e la tolleranza. Sakkubai meditava sul Signore Panduranga da mane a sera con fede incrollabile; ella Lo considerava la meta della vita. La madre adottiva ed il marito la fecero soffrire molto, le imposero molti compiti difficili con l'unica intenzione di punirla. Il quella situazione, la tolleranza fu la sua forza più grande; la qualità della tolleranza le dette pace e pazienza. Sakkubai portò a termine tutte le incombenze difficili con il sentimento di abbandono a Dio; tutti i suoi sforzi puntavano a compiacere Dio. Ella espresse la sua agonia al Signore e Lo pregò sempre così:



"O Panduranga! Senza alcuna ombra né riparo,

io proseguo in questa vita gravosa soltanto grazie al Tuo bene.

Io divento agitata se non vedo il Tuo sorriso bellissimo.

Oh Krishna! Almeno vieni nei miei sogni,concedimi la Tua visione

perché non posso più sopportare la separazione da Te".



"O Krishna! Canta una canzone dolce

e riempi il mio cuore di parole dolcissime e beatitudine;

distilla l'essenza dei Veda, trasformala in Musica Divina,

suonala con il Tuo flauto incantatore e conquistami con la Tua melodia.

Canta, oh Krishna, canta per me!"

Cantando questa canzone di preghiera, ella cominciò a macinare il grano di cui la madre adottiva le aveva dato molti sacchi da macinare a mano; alla fine, svenne esausta ma non perse mai la fede in Panduranga.

Come sono i sentimenti, così sono i risultati

(Yad bhavam tad bhavati)



I risultati che otterrete saranno coerenti con i sentimenti che avete, le vostre qualità saranno come i vostri sentimenti; com'è l'azione così è il risultato. Siate coraggiosi per quanto si riferisce a Dio; con tale coraggio e convinzione, dovete acquisire la qualità della tolleranza. Dio è sotto il controllo dei Suoi devoti (Bhakta Paradhina) e quindi Sakkubai pregò così il Signore:



"Per quanto posso sopportare questa sofferenza o Ranga?

Perché mi sottoponi ad una prova così dura?

Non hai compassione di me?

Sei scontento di me?

Non si scioglie il Tuo cuore vedendo il mio tormento?
Non è vero che sono la Tua servitrice?

Non danneggia la Tua reputazione il pormi in una sofferenza simile?"



Ella pregò fervidamente il Signore Panduranga:



"Se io sono la Tua servitrice fedele, perché devo soffrire così tanto?

Ci deve essere qualche difetto in me, devo aver commesso un peccato;

questa è la ragione del Tuo ritardo nel venirmi a soccorrere.

Gentilmente, fammi vedere il mio difetto in modo che il possa correggermi".



In quel momento preciso, Panduranga si manifestò davanti a lei.



Il mondo intero è permeato da Dio

Isavasyam idam jagat



Brahman pervade tutto l'universo, tutti sono le forme effettive di Dio, non c'è nome o forma che non Gli appartenga.



L'Essere Cosmico ha migliaia di teste, occhi e piedi

Sahasra sirsha purusha sahasraksha sahasra pad



Dio può assumere migliaia di forme; Panduranga prese la forma di Sakkubai, eseguì le faccende di casa che ella faceva di solito e la mandò a Pandharpur per farla felice.



Non pensate mai che Dio sia qui e non là: dovunque Lo cerchiate, Egli è lì.



Concentrate la visione su Dio

Se il cuore è puro, avere la visione di Dio non è difficile, è in effetti molto facile; se non siete capaci di raggiungerLo è perché mancate di purezza. Per vedere il sole splendente bisogna aprire gli occhi; anche se il sole è nel cielo, come potete vederlo se li tenete chiusi? Del pari, dovreste purificare la visione interiore e allora vedreste Dio dovunque ma il cuore dell'uomo è coperto pesantemente dalla sporcizia dei pensieri malvagi, la sua mente è piena di desideri effimeri, fisici, inerenti il mondo. Per vedere Dio che è eterno e sempre sincero è essenziale purificare il cuore. Non si può vedere il proprio riflesso in uno specchio se l'altro lato non è rivestito con una sostanza chimica. Il cuore è lo specchio e l'amore è la sostanza chimica; quando la stendete sullo specchio del vostro cuore, ottenete la visione di Dio all'istante ma oggi questo rivestimento d'amore è del tutto assente dal cuore dell'uomo che è invece colmo delle qualità malvagie dell'odio, della gelosia, dell'ego e dell'ostentazione. Dio continua a spandere la Sua Grazia sull'uomo in ogni momento ma questi non è capace di riceverla a causa della sua incomprensione. In effetti, egli ha perduto completamente l'umanità. Tutto ciò che vedete in questo mondo è proprio un riflesso dei vostri stessi sentimenti. Dio è Privo di attributi, Immacolato, Dimora Finale, Eterno, Puro, Illuminato, Libero e Incarnazione della Sacralità (Nirgunam, Niranjanam, Sanathana Niketanam, Nitya, Shuddha, Buddha, Mukta, Nirmala Svarupinam); in Lui non c'è cambiamento alcuno mai ma voi siete ingannati dai vostri stessi sentimenti. Essi non sono focalizzati su Dio. Quando il Signore Narayana corse a salvare Gajendra che era stato afferrato dal coccodrillo, la Sua consorte Laksmi era nel dilemma circa il chiederGli o meno dove stesse andando.



"Dapprima Laksmi andò svelta dietro Narayena per chiederGli dove stesse andando

poi si fermò pensando che suo marito avrebbe potuto non risponderle dato che stava correndo in gran fretta.

In quella confusione, le sue trecce si disfecero ed ella non poté più procedere né tornare indietro".



Laksmi andò prima avanti per interrogare Narayana e poi tornò indietro; pur essendo la consorte di Narayana, fu in dubbio sul fatto che suo marito le rispondesse o no. Quando viene il dubbio? Viene quando nella persona c'è qualche difetto. Qual era il difetto di Lakshmi? Ella cadde nell'ego quando pensò: "Perché Narayana sta andando senza dirmelo?" Questo ego era il suo difetto principale. L'ego è il difetto principale dell'uomo; esso causa la sua caduta. Il Principio Divino dell'Amore si manifesta in lui soltanto quando egli sottomette il suo ego. Se si vogliono eliminare le qualità malvagie come l'ego, l'ostentazione e la gelosia, bisogna far nascere in sé la tolleranza. La tolleranza è verità, la tolleranza è rettitudine, la tolleranza è yoga, la tolleranza è veramente Dio, la tolleranza è tutto. Oggi l'amore si limita soltanto alle parole dell'uomo, dal suo cuore è scomparso; le persone dicono di amare ma non comprendono veramente che cosa significhi amore. Quando avete l'amore, non avete paura né rabbia né odio. Non c'è bisogno che andiate nella foresta e facciate penitenza né c'è alcuna necessità che seguiate pratiche spirituali varie: è sufficiente che riempiate il cuore di amore puro. L'amore è sempre puro e sublime. A causa della mancanza di amore, la gente comincia a dubitare persino di Dio; quando invece fa nascere in sé l'amore puro, non ha più dubbi. Dio è sempre pronto ad aiutare e servire i Suoi devoti che si affidano completamente a Lui; essi non hanno lavoro proprio, pensano sempre a Dio ed Egli si incarica del loro benessere ininterrottamente. Dio insegna sempre all'uomo ciò che è buono e benefico per lui: è implicito che egli dovrebbe obbedire ai Suoi comandi. Questo dovrebbe essere la meta della vita ma oggi l'uomo, dimenticandolo, si dedica a perseguimenti inutili il che non è bene.

Grandezza di Draupadi

Qual è il significato reale di "perdono" (kshama)? Ashvatthama uccise i cinque figli di Draupadi nel buio della notte mentre dormivano profondamente; essi erano innocenti e non lo avevano danneggiato in alcun modo eppure egli li uccise senza pietà. Arjuna finalmente lo catturò e lo condusse di fronte a Draupadi. Potete voi stessi vedere da questo fatto quanto fosse grande in lei la qualità del perdono; ella chiese ad Ashvatthama:



"E' ai piedi di tuo padre Dronacharya che i miei mariti hanno imparato tutto ciò che sanno;

essendo suo figlio, era giusto che tu uccidessi i miei figli?

Come hai avuto il cuore di uccidere loro che erano disarmati, giovani e addormentati tranquillamente,

che non avevano alcun astio contro di te e non progettavano di farti danno?"



"Era giusto uccidere dei bambini innocenti che non erano sul campo di battaglia e non impugnavano alcuna arma?" ella gli chiese; dopo cadde ai piedi di Arjuna e disse:

"O Parta! Non è onesto uccidere una persona che ha paura o ha perso il coraggio,

che dorme o è ubriaca, che cerca rifugio o è una donna.

Non devi uccidere Ashvatthama perché è figlio del tuo precettore".



Quando Draupadi pronunciò queste parole di perdono, Bhima divenne furioso e disse:



"Questa Draupadi è una donna stupida perché implora la libertà di questo relitto d'uomo.

Ella non prova alcuna rabbia contro l'uccisore dei suoi figli.

Questo assassino non è un Bramino, non lo liberare, uccidilo;

se non lo fai, ti faccio vedere che io stesso gli fracasso il cranio con il mio pugno possente!"



Draupadi replicò a Bhima: "Non c'è giustizia nell'uccidere Ashvatthama; non sarà sua madre addolorata per la morte del figlio come lo sono io per l'uccisione dei miei? I miei figlioli sono morti ormai, io non posso evitare questo dolore. Perché dovresti causare dolore alla madre di Ashvatthama uccidendolo?" Questo è perdono vero. Dovete comprendere la verità del fatto che, se la ferite, l'altra persona soffrirà come soffrite voi quando vi feriscono. C'è oggi nel mondo una madre che possa mostrare una capacità simile di perdono e tolleranza? Questa è la grandezza di Draupadi. Ella non era una donna comune, era nata dal fuoco di un rito sacro ed aveva il controllo completo dei sensi. Fin dai tempi antichi, molte donne nobili di questo tipo sono nate nella terra sacra di Bharat ed hanno mostrato la sua gloria e cultura originarie ma oggi gli stessi Bharatiya sono incapaci di comprendere la grandezza della loro cultura. Gli studenti dovrebbero comprendere la grandezza della cultura indiana ed agire in modo appropriato. Nei periodi di avversità, dovreste praticare la tolleranza in modo da condurre la vita in modo pacifico; da tempo immemorabile la gente di Bharat ha tesaurizzato questa qualità in cuore. La tolleranza era la qualità più grande dei nostri rishi; questa era la loro bellezza reale. Alcuni subirono una caduta nel loro sforzo spirituale perché persero la tolleranza; essi persero tutto il potere della penitenza eseguita in molti anni. Similmente, molti imperatori persero il regno e studiosi eminenti non ottennero alcunché avendo smarrito questa qualità della tolleranza. Quindi voi dovreste considerare la tolleranza come la qualità che vi da una protezione totale, come la vostra armatura protettiva. Se voi dimenticate questa armatura protettiva di tolleranza e inseguite i piaceri effimeri del mondo, vi esponete a difficoltà insopportabili.

La rabbia è un peccato grande

Studenti! La tolleranza è importante al massimo: qualunque sia la situazione, voi dovreste mantenere sempre la pazienza e la tolleranza. Non abbiate mai fretta; la fretta porta allo spreco, lo spreco alla preoccupazione e quindi non siate mai affrettati, rimanete sempre calmi e composti. Non fate mai niente in fretta, mantenete sempre la vostra pace; se avete pace, potete ottenere qualunque cosa. Se non si è pacifici e quieti, non si può raggiungere la felicità quindi mantenete la tranquillità, è la vostra protezione più grande. Non agite mai con precipitazione; questo riguarda di più gli studenti perché molti di loro sono teste calde e per loro la tolleranza è essenziale al massimo. Essi dovrebbero far nascere in sé la tolleranza ed essere preparati a qualunque tipo di prova. Voi dovreste applicare la pazienza anche quando gli altri vi lanciano degli insulti; se, al contrario, reagite precipitosamente al criticismo degli altri, perdete la qualità preziosa della tolleranza. Mantenete la calma anche se gli altri indulgono in frasi meschine o prive di significato nei vostri confronti; la vostra tolleranza è preziosa come un diamante mentre i discorsi insignificanti degli altri sono come il carbone e voi non dovete barattare il vostro diamante prezioso con il loro carbone inutile. Non vi agitate se parlano male di voi. L'uomo oggi spreca la vita perché non ha pazienza; egli si arrabbia di continuo. La rabbia è un peccato grande; ci sono persone che recitano anche dieci preghiere in tono irato quando sono arrabbiate con qualcuno. Per esempio, quando siete seduti a cantare i bhajan, qualcuno seduto lì vicino può disturbarvi non lasciandovi spazio sufficiente; non avete altra scelta che sopportare. Alla fine dei bhajan, si canta tre volte "Shanti, shanti, shanti" ma, a causa del vostro risentimento verso quella persona, cantate anche "Shanti, shanti, shanti" in tono irato! Come potete quindi ottenere la pace? Dovreste considerare questo come una prova della vostra pazienza ed essere assolutamente pacifici nel cantare "Shanti shanti Shanti" ma i devoti sono oggi pieni di rabbia persino quando cantano questo. A che cosa serve cantare i bhajan senza devozione? Se la vostra devozione fosse vera, sareste pazienti in qualunque situazione ma voi vi arrabbiate e vi agitate anche per questioni insignificanti e cominciate ad odiare gli altri e lottare con loro causando così agitazione nella società; questo non è giusto. Voi dovreste rimanere sempre in pace, mantenerla nella famiglia e irradiarla nella società; questo è il vostro dovere. Se invece mancate di pace e spandete agitazione nella società, commettete un peccato grande. Quindi dovete maturare questa qualità della tolleranza sempre di più considerandola proprio il vostro principio di vita.







(Baba ha concluso il Suo Discorso con il bhajan "Vahe Guru Vahe Guru Vahe Guru Ji Bolo ...").



Prashanti Nilayam, 26 Giugno 1996,

Sai Kulwant Hall.

(Dal "Sanathana Sarathi", Maggio 2010)