DISCORSO DIVINO

Potenza dell'amore Divino

14 gennaio 1995

Studenti,

non occorre una lampada per vedere una luce splendente, così come, per sapere cos’è la Conoscenza spirituale, non c’è bisogno di possedere altri tipi di conoscenza. Ogni essere umano ha, in sé, la conoscenza della sua vera forma. Poiché all’uomo sfugge questo fatto straordinario, egli è indotto a cercare gli altri tipi di conoscenza esistenti.



La molteplicità che sperimentiamo nella creazione non è che una manifestazione dell’Uno Indivisibile. Alla base della molteplicità e dell’unità vi è una causa comune: tutti gli esseri soggetti a mutamento si basano sull’Uno Immutabile.



Bisogna vedere la creazione come un palcoscenico cosmico dove si svolge una commedia, di cui Dio è regista ed attore. Egli assegna le parti ai personaggi. Tutte le creature del mondo sono manifestazioni del Divino. Il bene e il male sono espressioni della Coscienza Divina, dalle quali l’uomo non dovrebbe farsi fuorviare. Dietro le varie azioni degli interpreti, è all’opera il Regista divino. Quantunque nomi e forme, lingue e nazionalità siano differenti, un’identica essenza divina unisce tut­ta la razza umana. Ogni essere è una scintilla del Divino. Il Signore ha dichiarato nella Gîtâ: «Tutti gli esseri viventi sono aspetti del Mio Eterno Sé».



Manifestare l’Amore di Dio



Dio è l’incarnazione dell’Amore. La Sua natura è Amore. Il Suo Amore pervade il Cosmo ed è presente in tutti. Tutti dovrebbero manifestare questo Amore, così come fa Dio.

È stato affermato che l’amore supera la parola e la mente e che è indescrivibile. L’erudizione, la ricchezza e i poteri fisici non possono conferire tale amore. Si può raggiungere Dio, incarnazione d’amore, soltanto per mezzo dell’amore, proprio come si può osservare il Sole solo grazie alla luce che esso stesso emana.



Al mondo non esiste cosa più preziosa di questo amore divino. Dio è al di là di ogni attributo e così è anche il Suo amore. L’amore umano, invece, si basa su attrazioni e repulsioni. Non è amore quello che si aspetta qualcosa in cambio, ma piuttosto un affare commerciale. L’amore non è una merce, non è un prestito che fate, bensì un’offerta spontanea. Un amore puro può nascere solo da un cuore puro.



L’amore dovrebbe essere come una bussola che indica sempre il nord, dovunque si trovi. L’amore umano dovrebbe, allo stesso modo, puntare verso Dio, in ogni circostanza. Solo questo è vero amore, incontaminato dal piacere e dal dolore, dal senso del “mio” e del “tuo”. L’unico modo in cui dovete conquistare l’amore è per mezzo dell’amore. Non c’è altro modo.



Amore trascendentale



Nessuno può descrivere la natura dell’Amore divino, neppure i poeti. Chi è completamente immerso nell’Amore divino non potrà parlarne con nessuno; chi vi è immerso fino al collo vi dirà poche parole.

Coloro che parlano di Dio nel mondo lo fanno in base ad un’esperienza superficiale, mentre chi è saturo di tale Amore non trova parole per descrivere la propria beatitudine. Per questo i Veda dichiarano che il Divino trascende la mente e la parola.



L’Amore divino trascende i tre guna (sattva, rajas, tamas). È al di là dell’ottusità tipica del tamas, della natura passionale del rajas e della freschezza del sattva. L’amore di Dio è puro, privo di macchia e di senso dell’ego. Tutti hanno il compito di sforzarsi per sperimentarlo.



I saggi del passato identificavano questo Amore con lo Spirito Supremo, l’Âtma. Il Sé è Amore; non vi è differenza alcuna tra i due. Questo Amore è presente in ogni essere umano, ma, poiché l’uomo non lo comprende, sviluppa sentimenti come l’avidità, l’odio, l’orgoglio e l’invidia. È possibile liberarsi di queste cattive qualità solo se si sviluppa il Principio dell’Amore.



Amore che pervade ogni cosa



L’Amore non è prerogativa dell’essere umano, essendo presente anche in altre creature, come gli uccelli e gli animali in generale. C’è di più: esso è in ogni oggetto creato. Quando l’uomo non ne è consapevole, la sua natura si inficia.



Oggi vige il culto della ricchezza, del potere materiale, che è transeunte ed effimero. Bisognerebbe piuttosto riempirsi il cuore d’amore, che è la più grande ricchezza del mondo. A che serve dare conoscenza a chi non ha amore nel proprio cuore? (Applausi).



Non lo si ottiene con l’istruzione,

né con la conoscenza della logica,

né con gli studi profani,

né professando una religione,

né con lo studio dei Veda.

È presente solo in un cuore

pieno di compassione.



Ogni uomo dovrebbe essere compassionevole. Senza compassione, ricchezza ed erudizione non sono nulla.



Acquisire Amore divino



Studenti! Qualunque sarà la vostra posizione nella vita, pur desiderando la ricchezza, la prima cosa cui dovete aspirare è l’Amore di Dio, sorgente di ogni altra cosa. Cogliete il significato di questa verità. Tutti dovrebbero sperimentare e manifestare amore. Oggi gli uomini sono diventati burattini mossi da forze demoniache, come l’orgoglio egoistico, l’invidia e l’ostentazione. È mai possibile chiamarli umani?



Si parla di Bhakti, di Yoga e di Jñâna. Che cosa si intende con questi termini? La parola bhakti indica forse eseguire i bhajan e goderne la musica e il ritmo? Yoga vuol dire mettersi seduti in un angolo e controllare il respiro? Jñâna significa leggere libri e imparare a memoria alcuni versi? Il samnyâsa si risolve forse nell’indossare una veste color ocra?



La vera devozione o bhakti consiste nel liberarsi dai vizi dell’attaccamento, dell’odio e dell’invidia e nel manifestare puro amore. Non può essere a nessun titolo un devoto chi ama il lusso, chi è pieno d’orgoglio e si consuma d’invidia. La devozione si terrà a debita distanza da un uomo simile. Il devoto deve superare l’odio, l’invidia e l’attaccamento, per sperimentare la pace e la beatitudine conferite dall’amore. Quel devoto possiederà allora tutti gli attributi del Divino.



Yoga, Jñâna e Samnyâsa



Per quanto riguarda lo Yoga, la gente fa un gran parlare di Hatha e Kriya Yoga, di Meditazione Trascendentale e di altre idee alla moda. Questi non sono yoga. «Yoga è il controllo dei capricci della mente». Il vero yoga è il controllo dei sensi, considerare con equanimità sia la lode che il biasimo, sia il piacere che il dolore; l’autocontrollo è yoga.



Che cos’è Jñâna, la Conoscenza? Advaita darshanam jñânam: «Vedere l’Uno senza secondo è Suprema Conoscenza». Il vero sapere è riconoscere che il medesimo Spirito dimora in tutti gli esseri (ekâtma-bhâva).



Il vero samnyâsa, la vera rinuncia, consiste nel trasformare le proprie qualità e non nel cambiare abito. È la mente che deve cambiare, non l’immagine. Un vero samnyâsin ha la padronanza dei sensi e non ha più desideri. Oggi i samnyâsi hanno più desideri dei padri di famiglia. Perché hanno certi desideri? Per il bene di chi? Non certo per quello del corpo, che è come una borsa di cuoio con nove fori. È samnyâsi chi cerca i Piedi del Signore, rinunciando agli attaccamenti al corpo, soggetto a malattia e a declino. Vita e morte, piacere e dolore, vanno considerati allo stesso modo.



Il ruolo degli studenti



Comunque, gli studenti dovrebbero imparare a condurre vite esemplari nel mondo in cui si trovano a vivere. La maggior parte di loro, ragazzi e ragazze, sono fuorviati dalle attrazioni del mondo materiale ed inseguono le agiatezze mondane. Finché usano l’educazione acquisita per guadagnarsi da vivere, dividano i frutti della loro conoscenza con gli altri. L’educazione dovrebbe ispirare loro buoni pensieri, buon carattere, sincerità, devozione, disciplina e senso del dovere.



Devozione e Saggezza



Adi Shankara proclamò la supremazia del sentiero della Conoscenza per realizzare il Sé. Nel suo “Anandalahari” dichiarò che il fine della vita umana è la Beatitudine e che solo la grazia di Dio può conferirla. Asserì con fermezza che solo il Brahman è reale e che non c’è secondo. Perfino un sì valido esponente del Monismo sottolineò l’im­portanza della devozione. Non si può ottenere Jñâna, la conoscenza del Divino, se prima non si coltiva la devozione.



Perché la saggezza è in declino, oggi? Perché l’umanità è preda di cattivi pensieri e di cattivi impulsi. Indulgere in queste cattive qualità è egoismo. L’essere umano come individuo è una ben piccola cosa nell’immensità del Cosmo, per cui non ha davvero nulla di cui insuperbirsi. L’egoismo è una qualità demoniaca. Chi è fiero del potere e delle ricchezze che possiede sappia che si tratta di malattie foriere di rovina.



Imparate a dare rispetto e a riceverlo. Questa è la prima lezione da imparare per gli studenti. Quando rispettate ed amate gli altri, essi vi tratteranno con eguale amore e rispetto. Praticate l’umiltà ed il rispetto, che sono i segni distintivi della vera cultura.



Studenti, con la vostra condotta dovete dimostrare la differenza fondamentale fra il Sathya Sai Institute e le altre scuole del mondo! Gli insegnanti dovrebbero fare da esempio in questo senso. Se gli insegnanti e le principali autorità vanno allo sbando, come potete aspettarvi che gli studenti si comportino bene? Insegnanti e chi ha cariche amministrative dovrebbero agire in armonia ed unità. Se non c’è unità e collaborazione, essi non sono meglio di bufali vaganti.



Vivere una vita ideale



Studenti! Il rispetto è la cosa più importante da osservare; è l’essenza dell’educazione. Coltivate il rispetto e comportatevi senza orgoglio e ostentazione. Non date spazio alla gelosia. Non siate invidiosi se qualcuno prende voti migliori o è più bravo negli sport. Anche se vi restassero solo tre giorni da vivere, viveteli in maniera esemplare! Meglio essere cigni per poco che corvi per molto tempo.



Oggi è un giorno sacro in cui si celebrano prosperità ed abbondanza. Sankrânti [1] porta con sé ricchezze e raccolti copiosi. Il mese di Pushya[2] è rinfrescato dalla brezza ed è rischiarato da un sole splendente; i campi sono dorati e gli alberi echeggiano del canto degli uccelli. La terra splende della gloria della Natura. (Svami canta una poesia sulla bellezza di questo mese). La gente ammira la bellezza della Natura, ma non conosce la bellezza che ha nel cuore. Abbellite il vostro cuore col sacro amore di Dio.



Spargere il nome del Signore



Studenti, membri di questa grande assemblea, da oggi alimentate l’entusiasmo dei giovani per portare in ogni strada la gloria del nome del Signore. Tutta l’atmosfera è sovraccarica di onde elettromagnetiche che inquinano anche il cuore degli uomini. Per purificare l’atmosfera, dovete cantare il nome del Signore e santificare le onde radio. L’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo e il cibo di cui ci nutriamo sono inquinati. Tutta la nostra vita è stata inquinata. Il tutto dev’essere ripurificato saturando l’atmosfera col nome di Dio. Cantatelo con gioia nei vostri cuori!



(Baba ha chiuso il Discorso coi canti “Bhajana bina” e “Prema muditha”).





Prashanti Nilayam, 14 Gennaio 1995

Auditorium Pûrnachandra



da: Sanathana Sarathi n° 2/1995








Note:

[1] Celebra il passaggio del Sole da un segno zodiacale all’altro.

[2] Ottava costellazione dello zodiaco lunare.