BHAGAVAD GITA

CAPITOLO 16

versi da 1 a 24

1 Natura divina e natura demoniaca Dio, la Persona Suprema, disse: L'assenza di paura, la purificazione dell'esistenza, lo sviluppo della conoscenza spirituale, la carità, il controllo di sé, il compimento di sacrifici, lo studio dei Veda, l'austerità, la semplicità, la non violenza, la veridicità, l'assenza di collera, la rinuncia, la serenità, l'avversione per la critica, l'assenza di collera, la rinuncia, la serenità, l'avversione per la critica, la compassione verso tutti gli esseri, l'assenza di cupidigia, la dolcezza, la modestia, la ferma determinazione, il vigore, il perdono, la forza morale, la purezza, la libertà dall'invidia e dalla sete di onori - queste sono qualità trascendentali, proprie degli uomini virtuosi dotati di natura divina, o discendente di Bharata.
4 Orgoglio, arroganza, presunzione, collera, rudezza e ignoranza sono le qualità caratteristiche degli uomini di natura demoniaca, o figlio di Pritha.
5 Le qualità divine portano alla liberazione, mentre le qualità demoniache portano alla schiavitù. Ma non temere, figlio di Pandu, tu sei nato con qualità divine.
6 O figlio di Pritha, in questo mondo esistono due categorie di esseri creati, gli uni divini e gli altri demoniaci. Ti ho già parlato a lungo delle qualità divine, ora ascolta da Me gli attributi demoniaci.
7 Le persone demoniache non sanno ciò che si deve fare e ciò che non si deve fare . In loro non c'è purezza, né comportamento corretto, né veridicità.
8 Dicono che questo mondo è irreale, privo di fondamento e di un Dio che lo controlli; dicono che è un prodotto soltanto dal desiderio sessuale e non ha altra causa che la lussuria.
9 Sulla base di tali conclusioni, gli uomini demoniaci, smarriti e privi di intelligenza, s'impegnano in attività dannose e ignobili destinate alla distruzione del mondo.
10 Gli uomini demoniaci, preda dell'illusione, si rifugiano in una lussuria insaziabile e nella presunzione dell'orgoglio e del falso prestigio. Attratti da ciò che è temporaneo, sono sempre spinti verso attività malsane.
11 Essi credono che la gratificazione dei sensi sia la necessità primaria della civiltà umana, così fino a termine dei loro giorni vivono in un'ansia senza limiti. Impigliati in una rete di desideri, immersi nella lussuria e nella collera, accumulano denaro con mezzi illeciti per soddisfare i sensi.
13 L'uomo demoniaco pensa: "Oggi possiedo tutta questa ricchezza e secondo i miei piani ne otterrò ancora di più. Ora tutto questo è mio e domani avrò di più, sempre di più. Quell'uomo era un mio nemico e io l'ho ucciso e anche gli altri nemici saranno a loro volta uccisi. Io sono il padrone di tutto, sono colui che gode di tutto. Sono perfetto, potente e felice. Sono l'uomo più ricco e sono attorniato da una parentela aristocratica. Non esiste nessuno potente e felice come me. Compirò sacrifici, farò la carità e così potrò godere." Ecco come queste persone sono sviate dall'ignoranza.
16 Così, agitato da molteplici ansie e imprigionato in una rete d'illusioni, si attacca tanto fortemente al piacere dei sensi che scivola verso le regioni infernali.
17 Compiaciuto di sé, sempre arrogante, sviato dalla ricchezza e dal falso prestigio, talvolta per orgoglio compie sacrifici che non sono tali solo di nome, senza seguire alcun principio e alcuna regola.
18 Poiché si rifugiano nel falso ego, nella prepotenza, nell'orgoglio, nella lussuria e nella collera, i demoni diventano invidiosi di Dio, la Persona Suprema, che risiede nel loro stesso corpo e in quello degli altri, e bestemmiano la vera religione.
19 Gli invidiosi e i malvagi, i più degradati tra gli uomini, Io li getto per sempre nell'oceano dell'esistenza materiale tra le varie specie di vita demoniaca.
20 Rinascendo vita dopo vita nelle specie demoniache, o figlio di Kunti, tali persone non riescono mai ad avvicinarmi a Me. A poco a poco sprofondano in condizioni di esistenza sempre più abominevoli.
21 Sono tre le porte che conducono a questo inferno: la lussuria, la collera e l'avidità. Ogni uomo sano di mente dovrebbe allontanarsene perché esse portano alla degradazione dell'anima.
22 L'uomo che ha saputo evitare queste tre porte dell'inferno, o figlio di Kunti, si dedica ad attività che favoriscono la realizzazione spirituale e gradualmente raggiunge la destinazione suprema.
23 Chi invece rifiuta le ingiunzioni della Scritture per agire secondo proprio capriccio non raggiunge né la perfezione né la felicità, né la destinazione suprema.
24 Dovresti dunque determinare ciò che è dovere e ciò che non lo è alla luce dei princìpi contenuti nelle Scritture. Conoscendo queste regole, dovresti agire in modo da poterti elevare gradualmente.